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venerdì 8 marzo 2024

ZUCCA SFRANTA - ricetta ebraica e si resta in ITALIA

Siamo arrivati all'ultima tappa dell'Abbecedario dedicato agli ingredienti del Mondo, ovvero la letterina Z e anche io, tanto per cambiare, arrivo praticamente alla fine dei giorni disponibili...

Però ho ben due ricette da portare come contributo.

Una di queste l'ho presa dal libro "E MANGIA DA EBREO - Ricette e un pò di storia", comprato anni fa in una piccola libreria indipendente in quel di Pitigliano, in Toscana.

E' facilissima e di assoluto successo!

Buonissima per un contorno sfizioso, ma l'ho provata anche sulle bruschette e... ci ho anche condito la pasta! :D 

Per quanto riguarda il termine SFRANTA sul libro cita:

"un neologismo della lingua della bassa Toscana-alto Lazio. Si sfrangono le olive nel frantoio. Si sfrange la zucca per trasformarla in crema, crema da poter consumare così com'è, uno dei piatti degli Ebrei durante la cena al termine dello Yom Kippur..." (pag.107)

ZUCCA SFRANTA (Italia)

kg 1,5 di zucca (io la violina)

1 cipolla dorata

4 cucchiai di olio evo

4 foglie di basilico

4-5 gambi di prezzemolo

150 ml di acqua

sale e pepe qb

Tagliare la zucca a pezzi, eliminare la buccia e i semi con i filamenti. Ridurre a cubetti piccoli la polpa.

Metterla in una pentola con l'acqua, la cipolla tagliata anch'essa a pezzi, il basilico e le foglie del prezzemolo (io non l'avevo quindi non l'ho messo), sale e pepe.

Portare a cottura per mezz'ora circa, a fuoco moderato, mescolando spesso.

Se si asciuga troppo l'acqua, aggiungerne un altro pò già calda.

Continuare la cottura fino a che la zucca diventa poltiglia, cioè fino a quando sarà, appunto sfranta.

Non credo proprio che la nostra Capa Aiù si fermerà qui, anzi ha già palesato un'ideuzza per continuare il nostro Viaggio, quindi continuate a seguirci, ma soprattutto se vi fa piacere, a contribuire!


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sabato 17 febbraio 2024

VITELLO TONNATO (o Vitel Tonnè) restando sempre in Italia ^^

Ultimo giorno per la penultima letterina del Viaggio della Carovana nel Mondo degli Ingredienti!

Siamo già arrivati alla V e non potevo certo lasciarmela scappare, anche se come ingredienti non mi sembra ci sia stato tanto da spaziare! :D

Ma noi della Carovana non ci arrendiamo a proviamo!

Resto ancora in Italia per un giretto in Piemonte e mi soffermo sulla V di VITELLO anche se, come ho già raccontato alle mie Amiche di Viaggio, c'è stato un piccolo inconveniente durante l'acquisto e una volta a casa mi sono ritrovata con un bel pezzettone di Vitellone anzichè di Vitello! :DDDD

Sono comunque andata avanti e questa è la mia proposta...

VITELLO(NE) TONNATO

per 4 persone

700-800 g di vitello (girello)

1 costa di sedano

1 carota

1 cipolla dorata

1 spicchio d'aglio (io ho usato il mio solito olio evo all'aglio home made)

3 cucchiai di olio (olio all'aglio di cui sopra)

1 bicchiere di vino bianco

1 litro e mezzo d'acqua

1 foglia di alloro

3-4 chiodi di garofano

pepe nero in grani q.b

sale fino qb

Per la salsa tonnata:

2 uova

1 lattina di tonno sott'olio da 100 g 

3 filetti d'acciuga

1 cucchiaino di capperi

brodo di cottura dell'arrostino qb

Lavare la carota, pelarla col pelapate ed eliminare le due estremità. Lavare bene la costa di sedano ed eliminare i filamenti (io almeno li tolgo sempre...) e le due estremità. Sbucciare la cipolla e tagliarla a metà.

Se usate lo spicchio d'aglio, sbucciarlo ma lasciarlo intero.

Tagliare a pezzi carota e sedano.

Per quanto riguarda la carne, il mio macellaio me l'aveva già sistemata nella retina quindi non ho dovuto fare nulla, ma altrimenti è da pulire da eventuali cartilagini e filamenti di grasso.

In una pentola che contenga comodamente la carne, posarvi la stessa, con le verdure più l'alloro, i chiodi di garofano e il pepe in grani.

Irrorare col vino e coprire il tutto con l'acqua e infine i 3 cucchiai di olio (io quello all'aglio che faccio da me).

Mettere sul fuoco e quando raggiunge il bollore, eliminare la schiuma che si forma man mano, quindi chiudere col coperchio e cuocere a fiamma bassa per 40-45 minuti.

Controllare con l'apposito termometro che al cuore la carne non superi i 65 gradi (vabbè... la mia è arrivata a 75....)

Salare a fine cottura.

Scolare e lasciare raffreddare bene.

Filtrare il liquido di cottura e tenere da parte.

Quando l'arrostino sarà ben freddo, affettarlo sottilmente con un coltello ben affilato o con l'affettatrice (come ho fatto io) e disporre le fettine sul piatto di portata senza sovrapporle troppo.

Preparare la salsa tonnata.

Fare le due uova sode, sgusciarle e tagliarle a fettine direttamente nel boccale del mixer, unendo il tonno ben scolato dal suo olio, i filetti di acciuga e i capperi.

Frullare col frullatore ad immersione allungando pian piano col brodo di cottura dell'arrostino fino a che raggiunge la giusta densità, nè troppo liquido nè troppo denso.

Nappare la carne con la salsa, decorare con qualche cappero e voilà!

Anche questo piatto promosso a pieni voti dal mio Compare! ^_____________^



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venerdì 26 gennaio 2024

SCHIACCIATA CON L'UVA restando in ITALIA con la letterina U

 Siamo alle ultime tappe di questo Meraviglioso Viaggio nel Mondo degli Ingredienti, guidati dalla nostra Capa Aiù e cercando ingredienti che iniziassero con la letterina U mi sono fermata alla U di UVA...

Era da tempo che volevo fare questo dolce-non-dolce, perchè quando di stagione, nei vari blog/vlog di cucina è tutto un fiorire di queste schiacciate all'uva tipicamente toscane e mi fanno un'acquolina, quindi quale migliore occasione per sperimentare no?!

Solo che in questo periodo trovare uva fresca, buona, non è facile... Avrei dovuto usare l'uva nera o rossa, ma l'unica che avevo trovato veniva dal Sud Africa quindi nada :D

Ho però trovato l'uva bianca italiana....sì, sono un pò fissata, preferisco acquistare frutta coltivata in Italia, a meno che non abbia proprio voglia di frutta particolare, come ananas o papaya per fare un esempio, che al momento qui da noi, insomma... ma se il clima continua così credo che avremo preso anche piantagioni di alberi da cocco... :DDD (ridiamo per non piangere va...).

Comunque ho scoperto che è facilissima da fare e la resa, in gusto, è andata ben oltre le mie (nostre) aspettative! 

Quindi anche questa ricetta è stata aggiunta nel mio quadernino delle preferite! ^___^

AH! la ricetta l'ho presa da QUI, solo sostituendo, come già detto, il tipo di uva

SCHIACCIATA ALL'UVA (bianca)

400 g farina 0

7 g lievito di birra disidratato

4 cucchiai di olio evo

200 g di acqua

2 grappoli di uva nera (io bianca)

Teglia quadrata cm. 23x23

Sciogliere il lievito in metà dell'acqua indicata negli ingredienti, lasciando che si attivi, coperto per almeno 10 minuti.

Nel frattempo lavare l'uva, separare tutti gli acini e tagliarli a metà, tenendone una parte interi per la decorazione (nella ricetta dice di lasciarli interi ma io ho preferito dividerli...)

Nella planetaria col gancio a K (o farfalla) mettere la farina, l'olio e l'acqua col lievito e far impastare a velocità bassa aggiungendo poco a poco la restante acqua fino a che l'impasto risulta morbido ma non appiccicoso.

Montare ora il gancio a uncino e continuare ad impastare per 10-15 minuti fino ad ottenere un impasto liscio ed elastico.

Coprire e lasciare lievitare fino al raddoppio (un paio d'ore).

Ribaltare l'impasto lievitato sul piano di lavoro infarinato e dividerlo in due parti, di cui una più grande (circa 2/3 e 1/3)

Foderare di carta-forno la teglia e ungerla con un pò di olio evo.

Con la punta delle dita allargare la porzione più grande, cercando di mantenere più possibile una forma quadrata e adagiarla all'interno della teglia, lasciando i bordi un pò più abbondanti.

Riempire con gli acini tagliati a metà e cospargere con 3 cucchiai di zucchero e un giro di olio evo.

Stendere col mattarello la porzione di impasto più piccola e coprire con questa il ripieno, sigillando bene i bordi pizzicando con le dita.

Distribuire sulla superficie i chicchi interi tenuti da parte, 1 cucchiaio di zucchero e un altro giro di olio evo.

Cuocore in forno già caldo a 190° per 45-50 minuti (nel mio fornetto 40 minuti) finchè la superficie è bella dorata.

Poichè i bordi della mia schiacciata tendevano a scurire troppo, ho coperto la superficie con un foglio di carta stagnola.

Sfornare, attendere qualche minuti che stiepidisca la schiacciata, quindi toglierla dalla teglia e lasciarla raffreddare su una gratella.

Stra-buo-na!!!!


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giovedì 4 gennaio 2024

PANE DI SEGALE MISTO (Italia) con la letterina T di TRIGONELLA

Ho finalmente scoperto cosa fosse quell'aroma così particolare che si sente in alcuni tipi di pane che si possono gustare in Trentino-Alto Adige!

Adoro quei pani bassi, scuri e profumatissimi e per l'occasione, cercando un ingrediente con la letterina T del Viaggio nel Mondo degli Ingredienti capitanato dalla nostra Capa Aiù, mi sono messa a sfogliare uno dei tanti libri di cucina dedicati al cibo di montagna.

Questa volta è toccato a DOLOMITI: La Cucina della Tradizione di Mali Holler e ho trovato un ingrediente davvero particolare e insolito, almeno per il mio tipo di cucina: la TRIGONELLA (anche noto come FIENO GRECO) che si può trovare sia in semi che già macinata, come nel mio caso (aaaahh Sant'Amazon...)

E' piuttosto facile da preparare e non bisogna farsi spaventare dall'aspetto piuttosto rustico e appicicaticcio dell'impasto... 

Io ho dimezzato le dosi e ricavato 3 pani, ma qui riporto la ricetta tal quale al libro.

Comunque ecco qua il mio...

PANE DI SEGALE MISTO

(per 7 pagnotte)

300 g di farina di frumento (io "00"

500 g di farina di segale

30 g di lievito (di birra fresco)

1 cucchiaino di zucchero

750 ml di latte tiepido

1 cucchiaio di sale fino

2 cucchiai di trigonella tritata

1 cucchiaio di semi di anice

1 cucchiaio di semi di finocchio

crusca q.b. (o altra farina "00")

In una ciotola mescolare le due farine e farvi un incavo al centro, dove sbriciolare il lievito, aggiungere lo zucchero e un pò di latte (io 3/4) e mescolare a formare un preimpasto (biga).

Coprire con un telo e mettere a lievitare per mezz'ora in luogo caldo (io nel fornetto spento).

Dopo questo riposo, aggiungere il sale, le spezie e il resto del latte e impastare il tutto.

Risulterà piuttosto appiccicoso, ma lasciarlo così come è.

Coprire di nuovo col telo e mettere a lievitare 1 ora o fino al raddoppio.

Infarinare bene la spianatoia, ribaltarvi l'impasto e da questo ricavare dei panetti piatti, lavorandoli con un pò di farina.

Disporre sulla leccarda del forno cosparsa di farina o crusca (io ho usato la carta forno).

Lasciare riposare ancora un pò quindi bucherellarli con una forchetta.

Intanto portare il forno a 200° e cuocere le pagnotte per 30 minuti o fino a sono belle dorate e, bussando sul fondo, suona "a vuoto".

Mettere a raffreddare su una gratella e.... provare a resistere alla tentazione di tagliare ed assaggiare, con tutto il profumino che si sarà sparso per casa... Io non ci sono riuscita! :DDDD

Infatti si vede anche dal taglio della pagnotta, che essendo ancora calda, la mollica ha "seguito" la lama del coltello, creando quei grumini bruttissimi a vedersi, ma non me ne frega nulla perchè è troppo buono e morbido... credo di averne mangiate 3-4 fettine così, in un baleno... :DDD


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venerdì 24 novembre 2023

MUJADDARA - RISO E LENTICCHIE CON CIPOLLE CARAMELLATE e si va in SIRIA con la letterina R!

Continuo a spignattare girando intorno alla letterina R, questa volta optando per il RISO, come ingrediente per il Viaggio nel Mondo degli Ingredienti organizzato dalla nostra Capa Aiù!

Questo piatto è tipico della cucina medio orientale e questa ricetta in particolare, l'ho presa dal libro di ricette ebraiche HAZANA la cucina ebraica vegetariana, collocandolo in SIRIA.

E' molto semplice nella sua preparazione, ma le spezie gli danno quel tocco in più!

Via assaggiamo quindi un bel piatto di...

MUJADDARA - Riso e lenticchie con cipolle caramellate

(per 4 persone)

200 g di lenticchie

200 g di riso a chicco lungo (io riso Thai "Caprice")

3 cipolle rosse (io di Cannara)

6 cucchiai di olio evo

1/2 cucchiaino di coriandolo in polvere

1/2 cucchiaino di pimento in polvere

sale e pepe macinato al momento

Riporto quanto scritto in apertura della ricetta sul libro:

"si dice che questa pietanza sia l'eredità del famoso "piatto di lenticchie" per il quale Esaù vendette la primogenitura al fratello Giacobbe. Le esatte proporzioni fra riso e lenticchie variano da famiglia a famiglia, ma quello che non cambia mai è la quantità di cipolla soffritta con cui viene condito. Talvolta si porta in tavola con una ciotola di yogurt a parte"

Tenere le lenticchie in ammollo per due ore, quindi metterle in una casseruola insieme a 3 bicchieri d'acqua e portare a bollore delicato, coprendo, per almeno mezz'ora.

Quando quasi cotte scolarle tenendo da parte l'acqua di cottura.

Tritare una delle cipolle e soffriggerla con 2 cucchiai di olio evo fino a che comincia a dorare, quindi aggiungere il riso, il pimento e il coriandolo e mescolare bene.

Versare ora anche le lenticchie e la loro acqua di cottura, più un paio di bicchieri di acqua e portare a cottura il tutto, cuocendo fino a che il liquido è praticamente tutto assorbito e aggiustare di sale e pepe (io il pepe normale non l'ho messo perchè ci dà problemini...)

Nel mentre, affettare sottilmente le altre due cipolle e farle dorare in 4 cucchiai di olio e servirle sul riso impiattato.

Si può gustare sia caldo che freddo e ho provato entrambi i modi, ottimi tutti e due!

Lo trovo un ottimo "salva pranzo" da preparare in anticipo, per quando si torna dal lavoro e si ha fretta ma si vuole mangiare bene e di gusto! ^___^

Per quanto mi riguarda, è stato davvero impossibile trovare il pimento nei vari supermercati della mia zona... sono stata tanto tempo a scorrere i vari vasetti dappertutto! Alla fine, mi sono dovuta rivolgere a Sant'Amazon, che in un giorno mi ha fatto arrivare a casa la mia bella bustina di Pimento della Giamaica... non so se ne esistano altri tipi, questo io ho trovato! :D

Unica pecca, mi è arrivato in grani, che ho prontamente macinato con il mio ormai storico macinino da caffè, che tengo ormai solo per le spezie :)



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lunedì 10 luglio 2023

LIMONI IN SALAMOIA e andiamo in MAROCCO!

Questa volta porto nella dispensa dell'ABC della Carovana, una ricettina facile facile da preparare, mentre si lascia al Tempo tutto il lavoro che occorre prima che si possa utilizzare :)

L'ho vista preparare da tantissime/i blogger e mi sono soffermata sulla pagina Tik Tok e IG di Chef Andrea Matranga, perchè, a parte questa che è di una semplicità assoluta, propone ricette alla portata di tutti!

Dunque.... prepariamo una bella scorta di...

LIMONI IN SALAMOIA

Ricetta tipica del Marocco, ma poi utilizzata anche nei Paesi vicini, come Algeria, Tunisia ecc.

Limoni bio con buccia spessa

Sale fino

Vasi capienti già sterilizzati 

Lavare molto bene i limoni, eliminare i due sederini e tagliarli in 4 spicchi facendo attenzione però, a non arrivare fino in fondo, in modo che il limone rimanga comunque intero. 

Allargare leggermente gli spicchi così ottenuti e riempire con una bella manciata di sale e posizionare nel vaso. 

Proseguire così per tutti i limoni che si vogliono preparare, pressandoli bene nei loro barattoli.

Chiudere e mettere in luogo fresco e buio per almeno 20-30 giorni, avendo cura di girarli e rigirarli almeno una volta al giorno.

Vedrete col tempo che si formerà da sola la salamoia, ovvero il liquido "di governo".

Passato il periodo di riposo, si possono usare come insaporitori per piatti tipici marocchini (utilizzando la tajine sarebbe il top) ma vanno benissimo anche per insaporire le carni per gli arrosti o il pesce o cos'altro suggerisce la fantasia...

Io proverò questa sera il pollo nella tajine con carote e finocchi... 


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mentre

la bandiera del Marocco l'ho presa QUI e la cartina QUI

lunedì 5 giugno 2023

CURRY MALGASCIO DI GAMBERI E POLLO e si vola in MADAGASCAR!

Da non amante del pesce, questa volta voglio rompere un "muro" che ho innalzato anni e anni fa, quando ho scoperto che alcuni pesci e crostacei mi danno diversi problemini... poi ho scoperto anche che se ne mangio pochissimo e, soprattutto, cucinato in casa da me o da chi conosce le mie problematiche, non mi dà nessun problema!

Cercando dunque ingredienti con la letterina G, protagonista fino al 10/06 del nostro Viaggio nel Mondo degli Ingredienti, sono incappata in questa ricettina che mi ha ispirato parecchio!

Così mi sono procurata i gamberi (trovato quelli surgelati argentini, belli cicciotti) e spadellato un piattino che poco ci manca ce lo litigassimo fra me e Compare!!! :DDD

A quanto pare è un piatto tipico del MADAGASCAR e stranamente non ho dovuto fare alcuna sostituzione, non essendoci ingredienti a me ostici (per esempio peperone che per me è veleno, o peperoncino o aglio in grandi quantità....)!

E poi è facilissimo e visto che il Compare ne è rimasto super-soddifatto, è già inserito nei nostri piatti-mai-più-senza!

CURRY MALGASCIO DI GAMBERI

E POLLO (Madagascar)

(dosi per 4 persone)

600 g di petto di pollo

1 kg di gamberi sgusciati

1 cucchiaio da tavola di curry

400 ml di latte di cocco

2 cipolle (io scalogno)

1 cucchiaio da tè di curcuma macinata (io in polvere)

2 spicchi d'aglio (io olio all'aglio)

25 g di zenzero fresco macinato

1 cucchiaio da tè di timo essiccato

1 ciuffo di prezzemolo

4 pomodori

20 g succo di limone

1 cucchiaio di olio di semi di arachidi

sale qb

Tagliare il petto di pollo a cubotti.

Lavare asciugare bene i pomodori e tagliarli a cubetti.

Tagliare anche le cipolle a cubetti piccolini (io 2 scalogni perchè avevo terminato le cipolle...)

Scaldare l'olio in una padella antiaderente e farvi rosolare il petto di pollo tagliato a cubotti, fino a che è bello dorato.

Aggiungere le cipolle affettate fini, l'aglio (io un pò di olio evo all'aglio) e lo zenzero e far saltare fino a che è tutto bello morbido, mescolando ogni tanto.

Intanto versare in una piccola ciotola la curcuma, il curry e poca acqua, giusto a formare una cremina densa, versarla poi sul pollo, mescolando bene e lasciando cuocere altri 2 o 3 minuti.

A questo punto si possono aggiungere anche il sale, il timo e i pomodori.

Continuare a cuocere per altri 15 minuti a fuoco moderato.

A quasi fine cottura, versare il latte di cocco, i gamberi sgusciati e terminare con altri 5 minuti di cottura.

Infine incorporare il prezzemolo tritato e il succo di limone (lime sarebbe meglio), mescolare bene e servire subito ben caldo!

La ricetta l'ho trovata QUI, ma siccome c'erano alcune inesattezze nei vari passaggi, io, seguendola, ho aggiunto il prezzemolo a metà cottura, ma è meglio metterlo alla fine, in modo che cuocia il meno possibile....




Ringrazio sempre la nostra Capa AIU' perchè crea queste immagini con le letterine troppo belle e sempatiche e io gliele rubo SEMPRE! :DD


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La bandiera del Madagascar l'ho presa QUI

La cartina geografica invece QUI

mercoledì 15 marzo 2023

SALSA TZATZIKI e si vola in Grecia!

Continua l'avventura della Carovana dell'ABC Culinario, attraverso il Mondo degli Ingredienti, sotto la guida della nostra Capa AIU'!

La letterina C sta riscuotendo un successo incredibile! Ispirate al massimo!

Io mi sono voluta buttare, questa volta, su un ingrediente che in tantissimi amano e che fa tanto bene alla nostra salute, ma io purtroppo non posso consumarne molto (praticamente mai...) perchè non lo digerisco e non ne amo molto il sapore...

Però un tentativo voglio farlo e quindi... C di CETRIOLI sia, planando dolcemente verso la Grecia, Paese che spero un giorno di poter visitare!

SALSA TZATZIKI per la GRECIA

1 cetriolo non troppo grande

250 g di yogurt greco 

1 spicchio d'aglio 

sale qb

olio evo qb

qualche fogliolina di menta

Mettere lo yogurt a colare in un passino a maglie fitte per eliminare l'eventuale liquido (se lo yogurt è molto compatto, non dovrebbe essercene troppo)

Intanto lavare ed asciugare bene il cetriolo, eliminare le due estremità e grattugiarlo a julienne.

Mettere anche questo a scolare e quindi strizzare molto bene in un telino bianco, pulito e senza odori, strizzando molto bene, per eliminare tutta la sua acqua di vegetazione.

Prendere lo spicchio d'aglio (io ho usato l'olio all'aglio che faccio da me, perchè l'aglio a pezzi o comunque tritato, non lo tollero bene...) e pestarlo in un mortaio fino a ridurlo in crema.

Mescolare ora tutti gli ingredienti in una ciotola con una spatola, aggiustando di sale secondo il proprio gusto e un pò di olio evo.

Se piace si può unire anche qualche fogliolina di menta fresca sminuzzata.

Io ho sacrificato quelle due-tre micro foglioline che stavano nascendo nel vaso dello scorso anno! :DDD

Mettere in una ciotola per servirlo e condire con un filo d'olio evo in superficie.

Dunque... ho dovuto fare il test assaggiando la salsa... Mi sono dovuta picchiare la mano con un mestolo di legno, perchè continuavo ad intingere il cucchiaino... E' troppo BUONAAAAAAA ma devo stare attenta!

Non sono abituata a mangiare "tanti" cetrioli e non vorrei star male! :DDDD

E così, grazie a questo viaggio, ho scoperto che anche i cetrioli mi piacciono.... Evvai!


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