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giovedì 23 novembre 2023

TORTA DI RICOTTA - Letterina R e restiamo in Italia

Seconda ricetta per la letterina R... e resto in ITALIA, nella mia regione di origine in particolare, l'Emilia e Romagna, con un dolce preso da un libro che sarebbe della mia Suocerina, regalatole tempo fa da una sua amica, ma ormai è mio :DDD

Glielo presi in prestito annissimi fa per copiare alcune ricette, ma all



a fine erano talmente tante quelle che volevo riportare sull'allora mio quadernino che... fa parte ormai dei "miei" libri di cucina :DDD

Però glielo dico sempre alla mia Suocerina: "quando vuole glielo presto!" :DDD

antiche ricette di casa" di B. Baldassari Montevecchi credevo non si trovasse più e invece... :D

Da questo libro ho scelto per la letterina R una ricetta con la RICOTTA
per protagonista e questa è la...

TORTA DI RICOTTA

per la pasta frolla:

300 g di farina

150 g di burro

150 g di zucchero semolato

1 uovo

per il ripieno:

750 g di ricotta (non specificando quale, io ho scelto la vaccina)

3 uova

1/4 di litro di latte
10 g di fecola di patate (io amido di mais)

una noce di burro

1 limone bio (la buccia grattugiata)

1 bustina di vaniglia (io 2 cucchiaini di estratto di vaniglia home-made)

per la doratura:

1 uovo

1 cucchiaio di latte 1/2 cucchiaino di zucchero semolato

NOTA IMPORTANTE per chi volesse provare a farla (e fatela perchè è buonissima!!!!)
Le dosi indicate nel libro secondo me sono sballate... quindi o fate il doppio di frolla o dimezzate le dosi del ripieno!
Perchè a me con le dosi indicate, è venuta una torta del diametro di 28 cm, più un'altra con uno stampo da 15 e ho finito il ripieno suddividendolo in 4 cocottine e poi cotto al forno a bagnomaria. Viene un "budino" di ricotta stratosferico!!!

Fare per prima cosa la pasta frolla, mettendo in una ciotola la farina setacciata, al centro il burro ammorbidito (io l'ho grattugiato a julienne per agevolare l'impasto senza doverlo lavorare troppo), lo
zucchero e l'uovo.

Impastare il tutto delicatamente senza lavorare troppo l'impasto. Poichè probabilmente le mie uova erano un pò piccoline per la quantità di farina/zucchero, ho dovuto aggiungere un dito d'acqua fredda.

Avvolgere l'impasto, appiatto, in carta-forno e metterlo a riposare in frigo almeno un'ora.

Riprenderlo dal frigo dopo il riposo e dividerlo in due parti, una più abbondante rispetto all'altra.

Stendere col mattarello la porzione più grande in un disco di 2-3 mm di diametro e foderare con questo uno stampo da torta di 28 cm di diametro, facendo aderire bene anche i lati allo stampo e bucherellando il fondo con una forchetta.

Fare una precottura in forno a 180° per 15-20 minuti. Nel libro non lo specifica, ma meglio proteggere la superficie dell'impasto con carta-forno  e versandovi del sale o dei fagioli per tenerlo appiattito.

Nel frattempo preparare il ripieno.

In una ciotola capiente lavorare il burro con lo zucchero e i tuorli delle 3 uova (io ho usato le fruste elettriche) quindi aggiungere la ricotta setacciata, la fecola e il latte (io un pò meno di quanto scritto negli ingredienti), la buccia di limone grattugiata e la vaniglia.

Per ultimo, incorporare gli albumi montati a neve.

Versare il composto nella tortiera.

Stendere la seconda parte di frolla, ricavarne delle striscioline, formare con queste la grata sulla torta.

In una ciotolina lavorare l'uovo, il latte e lo zucchero, da spennellare sulla torta, quindi infornare a 190° per 45-50 minuti, proteggendo la superficie con carta stagnola, se dovesse dorare troppo.

Lasciare intiepidire, sformare e spolverare di zucchero a velo prima di servire.

Io quest'ultimo passaggio l'ho proprio dimenticato... ma non se ne è sentita proprio la mancanza... :DDD

Tutto il Condominio ha fatto da cavia ed è andata benissimo! ^_____^





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venerdì 9 giugno 2023

GARGANELLI e si resta in ITALIA!

Siamo quasi alla fine del Viaggio nel Mondo degli Ingredienti per la letterina G e la mia seconda proposta è dedicata alla G di GRANO TENERO e in particolare ai GARGANELLI, un formato di pasta fresca all'uovo tipica della mia Regione l'EMILIA-ROMAGNA, e della Romagna in particolare.... Per cui si resta in ITALIA

Ho preso la ricetta QUI, eseguita dalla Chef Ilenia Bazzacco.

La nascita di questo formato di pasta è legato ad un aneddoto davvero curioso (come avrete modo di sentire nel video)...

Pare che nel 1725 la cuoca del Cardinale Cornelio Bentivoglio d'Aragona, nel preparare il ripieno per i tortellini destinati ad uno dei tanti banchetti dell'epoca, si sia un attimo distratta e abbia lasciato incustodito tale ripieno e che un GATTO abbia approfittato di questa distrazione, mangiandosi il ripieno ...ma che gatto era, mi chiedo, per far fuori l'impasto per tutte quelle persone???!!!

Oppure, sempre la stessa cuoca (ZDORA in dialetto) abbia imbottito troppo i tortellini sopra citati e sia rimasta senza ripieno per finire la sfoglia che le era rimasta in abbondanza e si sia inventata lì per lì questo stratagemma per non sprecare quanto faticosamente preparato! 


Fatto sta che la cuoca, senza perdersi d'animo, si è subito ripresa dal disastroso incidente, prendendo un bastoncino fra quelli usati per attizzare il fuoco, e ha così sfruttato la pasta rimanente inventandosi questa sorta di "penne" all'uovo, servite poi col brodo di cappone, con gran gioia del Cardinale e di tutta la sua corte!

Dunque mi metto all'opera anche io, ma siccome non ho il bastoncino apposito e, come insegna quella cuoca del 1725, in cucina bisogna sempre ingegnarsi per portare a casa il risultato, l'ho ricavato sacrificando uno dei miei cucchiai di legno da cucina, tagliandolo! :DDDD

Il riga gnocchi invece ce l'ho perchè me lo ha regalato tanti anni fa il mio Suocerino, ma ne ho già ordinato uno nuovo perchè, facendo i garganelli, mi sono accorta che è parecchio rovinato e mi rovinava la sfoglia.... Per gli gnocchi va ancora bene, ma per i garganelli purtroppo no :P

GARGANELLI ALLA ROMAGNOLA

(per 2 persone)

per la sfoglia all'uovo:

2 uova medie a pasta gialla bio

200 g di farina 00

per il ragù di salsiccia:

2-3 salsicce 

1 scalogno

vino bianco secco

parmigiano grattugiato qb

noce moscata qb

olio evo

sale e pepe qb.

Preparare la sfoglia impastando le uova con la farina (a mano o con l'impastatrice, ma per due uova io l'ho fatta a mano) avvolgerla in pellicola trasparente e lasciarla riposare un'oretta.

Nel frattempo, togliere la pelle alla salsiccia e farla a pezzetti. Pulire e tritare lo scalogno e farlo appassire in padella antiaderente con l'olio evo.

Aggiungere la salsiccia spezzettata, lasciare rosolare quindi sfumare col vino.

Dare una grattugiata di noce moscata, giusto l'odore, quindi assaggiare ed aggiustare di sale e pepe se occorre.

Riprendere la pasta e tirarla in sfoglie sottili da cui ricavare dei quadretti di circa 3x3.

Prendere il riga gnocchi, posizionarvi sopra un quadretto di sfoglia in diagonale, rispetto alle righe dello stampo, appoggiarvi sopra il bastoncino ed arrotolarvi intorno il quadretto di sfoglia, premendo contemporaneamente sul riga gnocchi, così da ottenere il garganello ben sigillato.

Procedere fino ad esaurimento della sfoglia, sistemando man mano i garganelli su un vassoio o canovacchio leggermente infarinato.

Cuocere i garganelli in acqua bollente leggermente salata (è già saporito il ragù di salsiccia...) tenendoli mescolati delicatamente.

Quando vengono a galla, trasferirli direttamente nella pentola col ragù e mantecare bene.

Spolverare di parmigiano reggiano, saltare per amalgamare e impiattare!

Come dice Ilenia, questo è un formato di pasta che si presta a tantissimi condimenti, come ad esempio il ragù alla bolognese o (come lo prendevo sempre io quando da piccola con i miei andavamo nelle sagre di paese o alle Feste dell'Unità o dell'Avanti) con un ragù panna di piselli e prosciutto e quella volta i garganelli erano di sfoglia gialla e verde! 

Che bontà!!!!

Ancora, Ilenia racconta che in alcune famiglie si usa sostituire una parte di farina con del parmigiano grattugiato (per esempio 150 g di farina e 50 g di parmigiano).

La prossima volta ci proverò!


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La cartina dell'Italia l'ho presa QUI


domenica 3 giugno 2012

TERREMOTO: proviamo a riunire le informazioni utili

Giorni fa sono passata dal blog di FraPollicina e ha scritto un post completissimo di tutte quelle informazioni fondamentali che possono aiutare sia chi si è trovato coinvolto nel Mostro che si è abbattuto sull'Emilia, sia chi, invece, vorrebbe solo dare una mano...

Lo copincollo qui, "rubandole" anche il titolo del post, e se vorrete contribuire con aggiornamenti utili, fatelo passando da LEI che aggiornerà il post e, di conseguenza, mi aggiornerò anch'io...


Condivido questa bellissima immagine di Alex Fioratti

Provo a raccogliere un po’ di informazioni che ho letto in giro dato che spesso in queste situazioni non si riesce a guardare molto la rete e si possono perdere delle informazioni importanti, e ovviamente metto a disposizione Pollicina per chiunque avesse bisogno di dare o ricevere informazioni:

NUMERI DI EMERGENZA:

Ferrara: 0532771546

Modena: 059200200

Mirandola: 0535611039

San Felice: 800210644

Cento: 3332602730

Numero verde Protezione Civile: 800333911

Alberghi e Persone che offrono disponibilità per la notte

Holiday Inn Ravenna, Via Enrico Mattei 25, 0544-455902

Hotel Astra (Ferrara), Viale Cavour 55, CAP 44121, tel. 0532-206088

Hotel Sporting di Campagnola Emilia (Reggio Emilia), tel. 0522-75484 392-3556690

Don Alberto di Argelato (BO), via Funo 14, ospita sfollati. Alberto.maria.d@alice.it tel. 051-861505 333-5227908 338-3879861

Hotel Commodore Cervia, via Lungomare Grazia Deledda 126, CAP 48015, Cervia (Ravenna)
0544-71666

Hotel Perla Verde Milano Marittima, viale 2 Giugno 144, CAP 48015 Milano Marittima (Ravenna) 0544-994014

Hotel President Cervia, via Irpinia 16, CAP 48015, Cervia (Ravenna), 0544-987470

FINALE EMILIA (MODENA) disponibili 200 posti letto presso la Palestra istituto Morandi.

Per offrire disponibilità:

CC di Finale Emilia 0535-91067

VVUU Mirandola 0535-611039

VVUU di Finale Emilia: 0535-788121

-PUNTO DI RACCOLTA  A MODENA:
PARCHEGGIO DELLE SCUOLE SELMI E CORNI E DELLA CHIESA GES REDENTORE, POLO LEONARDO, ORE 14:30
C’è bisogno di:
-acqua
-sacchi del pattume
-cibo che non vada a male (cibo in scatola, biscotti, grissini, cracker, ecc)
-tovaglie di carta
-bicchieri e posate di plastica
-tende e roba per la notte

Chi possiede un wifi funzionante nella zona, lo renda libero e disponibile a tutti per facilitare le comunicazioni, per sbloccarlo molti modem/router bisogna resettarli, tenendo premuto il pulsantino di reset per 10 secondi, per altri bisogna digitare 192.168.1.1 nella barra degli indirizzi ed accederete al vostro router.

Wi-Fi liberi nelle zone

Bologna: iperbole

Ferrara: WiFe

EMERGENZA SANGUE:

NON c’è emergenza sangue, voce che girava in mattinata, l’avis regionale dell’Emilia Romagna smentisce la notizia, nel caso si volessero avere informazioni in tempo reale potete seguire su FB Avis Emilia Romagna o il sito ufficiale dell’avis

E’ stato richiesto di usare il meno possibili le auto se non per condizioni di estrema emergenza e di lasciare le strade il più libere possibili ai soccorsi:

Save the Children ha scritto un decalogo per affrontare il terremoto con i bambini

PUNTI D’ASCOLTO sul sito della Protezione Civile

IMPORTANTISSIMO PER TUTTI: DALLE ORE 19:00 SARA’ ATTIVO il numero 45500: sms e chiamate per aiutare le popolazioni emiliane colpite dal terremoto!!!

AGGIORNAMENTO

Numeri dei Centri operativi comunali per richiedere un accertamento statico sull’abitazione i cittadini possono telefonare ai seguenti recapiti:
Centro operativo comunale (CoC) S. Agostino 0532/688500
Coc Mirabello 0532/847384
Coc Cento 800375515
Coc Poggio Renatico 0532/821151
Coc Vigarano Mainarda 0532/436923
Coc Bondeno 0532/898271
Coc Ferrara 0532/771585, 0532/771546.
http://lanuovaferrara.gelocal.it/cronaca/2012/05/29/news/nuova-forte-scossa-avvertita-nelle-zone-del-sisma-1.5173228


***AGGIORNAMENTO 31/05/2012***

 MODENA, APERTI PALAPANINI E FESTA PD PER CHI STA FUORI CASA.

Il Palapanini resterà aperto con il suo bar a disposizine di tutti i modenesi che non se la sentono di passare la notte a casa. La struttura sarà accessibile fino al limite della capienza. Anche il Pd annuncia di aver annullato le manifestazioni per stasera in tutta la provincia e di aver messo a disposizione tutti gli spazi per dare un tetto e cibo agli sfollati. -

TRENITALIA Per alloggiare gli sfollati sono stati messi a disposizione anche 350 posti letto in vagoni-cuccette, da parte delle ferrovie dello stato. Lo rende noto il capo della Protezione civile, Franco Gabrielli, questo pomeriggio al termine della riunione con il ministro degli Interni Anna Maria Cancellieri e il governatore Vasco Errani nel centro operativo di Marzaglia (Modena).

ALBERGHI E STRUTTURE TURISTICHE:

BOLOGNA:

- Residence Casa Temporanea- tel 0513140549

- Fattoria i Piani  Via Merlino 1025,

-Savigno (BO) tel 051 6706150 – 338 2022807 disponibile ad ospitare roulotte -

- A disposizione 50 posti letto, in maniera del tutto gratuita. Il numero è 051/501810 Associazione Italiana Alberghi della Gioventù. Siamo in quartiere San Donato.

MONTOPOLI VALDARNO (PI):

- Casa Vacanze Il Gelso – Montopoli Valdarno (Pi) mette a disposizione un appartamento per un mese 348.0040687

CENTRI ALLESTITI NELLE VARIE CITTA’

BOLOGNA

-punto di raccolta per sfollati via Turati 25/b. info 3480456556-3472737077- 3200237187

- S.AGOSTINO (FE) palazzetto dello sport allestito dalla prot. civile

- MOGLIA (Mantovano) La Protezione civile sta preparando una nuova tendopoli nella zona di Moglia, nel mantovano, con 250 tende

So che molti non vogliono allontanarsi dalla propria abitazione e/o negozio per paura dei furti e atti di sciacallaggio, purtroppo per questo non ci saranno mai link utili e rimedi, solo tanto schifo…

IL MIO CUORE E' LI, IN QUELLA TERRA CHE E' LA MIA PRIMA CASA, DOVE HO GENITORI, AMICI E PARENTI, DOVE AMO TORNARE APPENA POSSO…

Pollicina rimane a disposizione di chiunque abbia bisogno di spazio per offrire o chiedere aiuto!


domenica 12 aprile 2009

CAPPELLACCI DI ZUCCA FERRARESI



AGGIORNAMENTO DEL 18.11.2012!!!

Con questa ricetta partecipo anche all'ABBECEDARIO CULINARIO D'ITALIA, un progetto della Trattoria Muvara, arrivati all'ultima tappa, la  Z di Zocca a rappresentare l'EMILIA E ROMAGNA  e che termina (purtroppo) oggi il suo lungo, entusiasmante, scoppiettante giro d'Italia, nella cucina di Roxy "Curiosando in Cucina"!!! ^^





AGGIORNAMENTO DEL 27.11.2010!!
CON QUESTO POST 
PARTECIPO ALLA RACCOLTA DI
Scade il 24.12.2010!!!



Questa Pasqua me la sono voluta godere fino in fondo!!!
Siamo a casa, la casa marchigiana e a noi si sono uniti i miei genitori, quindi Pasqua in Famiglia! ^___^
I miei suocerini hanno scelto Ravenna come meta per una mini vacanza fuori-porta e non vedo l'ora di sapere come è andata!

Nell'attesa però, con mia mamma abbiamo parlato di cosa si combinava quando si abitava ancora con i nonni materni e dei pranzi domenicali... Tutti questi discorsi mi/ci hanno fatto pensare a tutte quelle famiglie abruzzesi che da quest'anno in poi passeranno festività ben diverse da com'erano abituati e allora... con mia mamma zelante al fianco, quest'anno abbiamo voluto provare a fare una cosa che solo fino a pochi anni fa era una tradizione di famiglia davanti alla quale alle volte, lo ammetto, sbuffavo... perchè quando le cose le vivi ogni giorno, alla fine le dai per scontate e qualche volta vorresti poter svicolare, tornare a casa e trovare tutto fatto... e invece no... per molti non è più così e non lo sarà più per moltissimo tempo!!!

Quindi venerdì pomeriggio ci siamo messe d'impegno e tra dubbi, battute e risate abbiamo tirato fuori 4 bei vassoi di

CAPPELLACCI DI ZUCCA
FERRARESI FATTI IN CASA

(nel mio dialetto: Caplaz ad Zuca alla fraresa -fat'in cà)

Premetto che la ricetta è completamente diversa da quella mantovana!!!

Qui trovate la ricetta originale ferrarese ma noi, a casa nostra, li abbiamo sempre fatti così (dosi per circa 100 cappellacci)

850 gr di polpa di zucca Violina
300 gr di parmigiano grattugiato
1 noce moscata
3 cucchiai di zucchero (da mettere solo se la zucca non è dolce di suo!!!!!)
2 o 3 cucchiai di pangrattato
8 uova
800 gr di farina tipo "00"
1 buon piano d'appoggio
1 tagliapasta a rotella "zig-zag"
4-5 vassoi di cartone abbastanza grandi da poter stare comodamente in congelatore
1 tovaglia di cotone o lino BIANCA (mia nonna su questo era assolutamente intransigente!!!!)
farina q.b. per infarinare la porzione di tavolo di fianco alla macchinetta tirasfoglia dove appoggeremo la sfoglia durante i vari passaggi.

Un buon mattarello se siete così brave da tirar la sfoglia con questo (che da noi si chiama SGNADUR ^__^) altrimenti anche la macchinetta per tirare la sfoglia va benissimo.

Quella che ho io era della mia nonna materna, la mitica nonna Sic (siciliana d.o.c. "importata" in Emilia-Romagna quando era appena una ragazzina...)

La mattina:
si prende la Zucca Violino (è la varietà lunga) la si taglia in 5-6 parti, si eliminano semi e filamenti e la si cuoce sulla placca del forno foderata di carta forno, già bello caldo a 220° per un'ora e mezza o fino la superficie della polpa di zucca risulterà dorata.

Una volta cotta, si toglie dal forno e con un cucchiaio si stacca la polpa dalla buccia e la si schiaccia con un cucchiaio in una ciotola fino a renderla cremosa.
Se al tatto la sentite troppo acquosa ponetela in un colino appoggiato a sua volta in un'altra ciotola a scolare (copritela con uno strofinaccio) per alcune ore svuotando la ciotola di tanto in tanto fino a che non sgocciolerà più.

Il pomeriggio:
Assaggiate prima di tutto, un cucchiaino di polpa. Se la sentite dolce... B-E-N-E!!!!

E' come vincere un terno al lotto!!! :DDD

Infatti ci vuole un gran "kulo" a beccarla dolce, ma se riuscite a procurarvela da un contadino anzichè comprarla al Super, dovreste essere abbastanza fortunati... ^___^
Prendete quindi la polpa ormai ben sgocciolata e lavoratela bene col cucchiaio amalgamandovi il grana grattugiato il pangrattato e la noce moscata grattugiata. Questa la ricetta base, se la polpa è dolce di suo e non acquosa... se invece siete un pò più sfortunati (come è andata a noi questo giro... :P) allora ovviate così:
aggiungete 2-3 cucchiai di zucchero semolato bianco alla zucca e mescolate benissimo, poi assaggiate e unite altro zucchero fino a che non sentirete il grado di dolcezza giusto.

Non deve diventare stucchevole mi raccomando!!! :D
Ah.... una piccola "dritta" per i buongustai che passeranno per Ferrara e dintorni e vorranno assaggiare i cappellacci di zucca nei ristoranti... ATTENZIONE... PURTROPPO alcuni ristoratori senza scrupoli... aggiungono alla zucca della purea di carote o abbondano parecchio con lo zucchero nell'impasto o, addirittura, sostituiscono la zucca direttamente con le sole carote addizionate di zucchero... a me non è mai successo ma mi hanno detto che è praticamente impossibile accorgersi della differenza, quindi... occhi aperti e papille sull'attenti!!!!
Continuo con la ricetta... :) se toccando il ripieno lo sentite molto umido, unite ancora pangrattato mescolando bene.

L'impasto deve diventare lavorabile con le mani senza rimanere troppo attaccato alle dita.

Ora ponete il ripieno in una ciotola coperta a riposare FUORI frigo!!!! Se lo mettete in frigo accumulerà altra umidità e dovrete aggiungere poi altro pangrattato!!!! Mi raccomando!
Mettere la farina su un piano di legno, messa a fontana, farvi il buco al centro e rompervi dentro le 8 uova.

Cominciare a mescolare con una forchetta le uova tirando giù man mano la farina intorno ai bordi poi cominciare a lavorare il tutto energicamente fino a formare una bella palla gialla soda ed elastica insieme. Lavorarla per almeno un quarto d'ora.

Porla in un sacchetto di plastica da freezer e lasciarla riposare una mezz'ora al riparo dalla luce e il luogo fresco (MA NON IN FRIGO!!!!).

Trascorso questo tempo, estrarre la pasta dal sacchetto, tagliarne un disco di 2 dita di spessore, appiattirlo premendo con il palmo della mano sul bordo "esterno" della massa e non sui lati appena tagliati... insomma, deve diventare una striscia oblunga e cominciare a tirarla (io descrivo il lavoro fatto con la macchinetta...) passandola prima due volte con la rotella sistemata al n. 1 poi altre due volte nel n. 2, altre due volte nel n. 3, idem al n. 4 e l'ultima volta al n. 5.

Per agevolare il lavoro, infarinate con poca farina la parte di tovaglia a fianco della macchinetta e su questa passate la pasta che state tirando nella macchinetta sempre fino al passaggio n. 4.

Ogni volta che piegate la sfoglia su se stessa, fate combaciare tra loro le due parti non infarinate, cioè praticamente piegate a metà la sfoglia che "guarda il soffitto" e chiudetela a libro esattamente a metà su se stessa, con le due estremità verso di voi, premendo bene. Quando la ripassate nella macchinetta, fate in modo che a passare per primi siano sempre i due lembi che "guardano verso di voi" e non la parte dove c'è la piega... mi spiego?... più difficile da scrivere che da fare, credetemi... ^_____^

Diciamo che siete apposto e potete passare alla tacca n. 4 quando la vostra pasta passando nella macchinetta nell'ultimo tratto farà una bolla d'aria e sentirete un "ploc"! :D

Dal 4^ al 5^ passaggio, mentre la striscia di sfoglia esce dalla macchinetta, tiratela delicatamente verso di voi così da favorire l'allungamento della striscia stessa... io e mamma siamo riuscite a fare strisce di almeno un metro e mezzo!!!! ^____^

Deve risultare una sfoglia non troppo sottile... diciamo poco meno di 1 mm. di spessore, altrimenti in cottura si romperà facendo fuoriuscire tutto il ripieno!!!

Ottenuta la striscia di sfoglia, posatela sul tavolo e con la rotella tagliasfoglia, tagliatela prima a metà per il lungo, poi tagliate tanti quadrotti incidendo la pasta sul lato corto, di circa cm. 6x6 o giù di lì (i cappellacci di zucca, come dimensioni, sono almeno il doppio rispetto ai cappelletti classici di carne, ok?).

Su ogni quadrotto di pasta posate al centro un pò di ripieno di zucca (poco più di una noce moscata come dimensioni).

Adesso viene il bello.... e mò, come lo spiego????!!!! Aiuto.... :DDD io ci provo...

Prendete un quadrotto di pasta col suo ripieno al centro, piegatelo a metà sulla diagonale ottenendo un triangolo. Premete bene bene prima al vertice (che rimane rivolto al soffitto) poi man mano scendete premendo bene lungo i bordi facendo in modo che non rimanga dell'aria dentro al cappellaccio.


Praticamente, tenendo il vostro triangolo di pasta sdraiato sul palmo della mano sinistra, col vertice del triangolo opposto a voi, piegate il solo vertice verso l'alto, poi i due angoli bassi del triangolo, uniteli delicatamente tenendo l'indice della mano destra al centro del cappellaccio... così si formeranno i due lembi laterali "rialzati" e vedrete la punta del "cappello" spuntare dietro al "montirozzo" del ripieno... non è difficile... è solo laborioso da spiegare... :DDDD

Da noi si impara fin da piccolissimi!!!

Io già a 5 anni sapevo chiudere un cappelletto :P

Provando e riprovando, vedrete che alla fine vi verrà naturale e farete tutto "in punta di dita"!!!

L'unico problema è che la pasta tende ad asciugare in fretta e quindi.... ^_____^

Finito di fare i cappellacci, sistemandoli ordinatamente come soldatini in fila, sui vassoi di cartone abbondantemente infarinati per non far attaccare la base della pasta alla carta, li abbiamo portati subito di sotto nel congelatore a pozzo e sistemati lì fino al giorno successivo (cioè sabato sera).

La sera dopo cena sono scesa di nuovo di sotto e ho messo i cappellacci ormai ben gelati, in sacchetti da freezer e lasciati lì fino al loro uso :P*

Questa mattina (infatti come da tradizione famigliare a Pasqua si mangiano i cappellacci col ragù e a Natale i cappelletti in brodo :P***), mamma ha scaldato bene il ragù di carne che fa lei buonissimo, ha portato a bollore un bel pentolone d'acqua salata e cotto i cappellacci (10-12 a testa!!!) circa 5 minuti dalla ripresa del bollore e conditi col ragù e una buona spolverata di grana...

La "morte loro" è condirli con burro e salvia!!! Ma sono ottimi anche con un buon sugo di pomodoro e basilico! ^___^

Col fatto che sono a dieta, io il grana non l'ho messo ma lo stesso MI SONO GUSTATA I NOSTRI CAPLAZ AD ZUCA FAT'IN CA'!!!!! :DDDDD

Bè... come secondo loro si sono sparati l'agnello alla griglia con patate arrosto (io avrei comunque glissato sull'agnello...) mentre io mi sono fatta una bella ciotola di quest'insalatina qua!

Per dessert.... il mio Magnifico Stregone (a proposito... ho fatto il 2^ controllo una settimana fa... ho perso altri 2,5 kg!!!!) mi ha concesso.... l'uovo di pasquaaaaaaaaaaaa ^____^

Lui mi aveva detto che potevo festeggiare mangiando... un ovetto K.... (quelli piccoli è!!!) ma visto che preferisco la cioccolata extrafondente... mi sono mangiata un bel pezzetto di cioccolata da questo Uovo qui.

Ce lo siamo regalato il mese scorso noi insieme ai miei genitori, comprato all'Enoteca Belisario di Matelica, l'uovo è stato fatto da un laboratorio artigianale di Camerino mentre il "vestito" è stato curato direttamente dall'Enoteca! ^___^

Indovinate invece per quale squadra tifa il Compare!!!????

E la fine che mio papà voleva far fare alla "sorpresa" allegata all'uovo del suo genero preferito?!... anche perchè è l'unico che ha :DDDD














Com'era il cioccolato?!
STRATOSFERICOOOOOOOO

giovedì 16 ottobre 2008

WORLD BREAD DAY 2008 - La Piadina Romagnola



Con questa ricetta oserei dire "antica", spero di contribuire a rimpolpare per bene il Paniere per la Giornata Mondiale del Pane di oggi 16 ottobre, promossa, per il 3^ anno consecutivo dalla MI-TI-CA (alla Omer Simpson! :DDD) AMICA ZORRA

AGGIORNAMENTO DEL 16.11.2012!!!!

Con questa ricetta partecipo anche all'ABBECEDARIO CULINARIO D'ITALIA, un progetto della Trattoria Muvara, arrivati all'ultima tappa, la  Z di Zocca a rappresentare l'EMILIA E ROMAGNA (la mia terra natale e Zocca e dintorni erano terreno di "caccia" alle castagne con La Compagnia ai bei tempi, quando eravamo tutti giovincelli e liberi come fringuelli :DDD) e tutti ospiti fino al 18.11.12 nella cucina di Roxy "Curiosando in Cucina"!!! ^^

La ricetta è ASSOLUTAMENTE originale, posso giurarlo sui miei mici con l’anima più candida di una colomba!!!! ^__^

Ha una sua storia, La Piadina della Giuseppina….

Ovvero, non è La Storia della Piadina, per quella basterebbe prendersene una infarinata qui
ma è una parte della Storia della mia famiglia, una parte indissolubilmente legata ad un’altra parte di Storia di altre 2 famiglie…
Comincio dall’inizio che sennò non ci capite niente :D
Praticamente nel lontano 1986 (avevo 16 anni…) con i miei genitori e la cugina di Novara, andammo in vacanza al mare ad Igea Marina tutto il mese di luglio e come "vicini di vacanza" c’era una famiglia che anche nella vita di tutti i giorni, era nostra vicina di casa, quando stavamo ancora dalla Nonna Sic! :D Che ricordi…Comunque sia, la Giuseppina, così si chiamava la nostra vicina - che era lì col marito, una delle 3 figlie e 3 nipoti, era la classica “Zdora”, sempre col grembiule addosso e le mani in pasta, a far concorrenza alla Nonna Sic nel sfornare merende per me e i suoi nipoti… ^__^
Il nostro “padrone” di casa al mare, il Mitico Alfredo, da bravo Romagnolo Doc, tutte le sere come companatico faceva la Piadina… ma non ci voleva dare la SUA ricetta… forse perché gli ricordava la sua amata moglie, scomparsa anni prima e l’impasto della Piadina era per lui un po’ riportarla in vita… potenza dei ricordi…
Ad ogni modo, la Giuseppina era un vero e proprio Uragano travestito da Angelo del Focolare, e piano piano si è saputa conquistare anche l’affetto dell’Alfredo che alla fine ha ceduto e le ha regalato la SUA RICETTA DELLA PERFETTA PIADINA ROMAGNOLA!!! :DDD
Manco a dirlo, finite le ferie e tornati in quel di Marrara (un paesino piccolissimo in provincia di Ferrara), la Giuseppina si è messa a impastare e a tirar fuori di quelle piadine da resuscitare i morti!!!
Addirittura INTEGRALI!!! Mammachebontà!!!
Poi, la mia mamma, un giorno le ha chiesto la ricetta e la Giuseppina non si è fatta pregare, anzi! Era ben contenta di passarla in eredità ad un’altra “Zdora”! :D

Così mentre Giuseppina dettava, mamma scriveva e questo a fianco è ancora il foglietto originale!!! ^__^


Io però ho dimezzato le dosi, dovendone fare solo per 2 persone (mentre la Giuseppina ne faceva per 10 e più…)

E, siccome lo dice anche la ricetta che si può sostituire, ho usato l’olio evo al posto dello strutto :P

Mi sono divertita tantissimo ad impastare tutto quanto e ho fatto tutto io, non ho lasciato niente alla MDP!!! :DDD

Per 10-12 piadine grandi quanto un piatto da dolce:

500 gr di farina “00”
100 gr di olio evo (o strutto)
1 cucchiaino raso di bicarbonato
sale q.b.
250 gr di acqua tiepida

Ho unito tutti gli ingredienti nella farina messa a fontana sulla spianatoia e mescolato e poi impastato fino ad ottenere una palletta liscia e omogenea e lasciata riposare mezz’ora (non contiene lievito, solo bicarbonato!) e poi l’ho rilavorata a forma di salame e tagliato dei dischi di 1 dito di spessore circa e ogni disco l’ho steso col matterello (infarinando sopra e sotto) in una sfoglia sottilissima e, a strati, in un piatto con altra farina tra una piada e l’altra e coperto con lo strofinaccio. Ho scaldato sulla fiamma questa piastra di cotto della Bonifazi e ho comprato sempre da lui anche quella pentola di coccio che vedete sullo sfondo, ma di quella ve ne parlerò un’altra volta… :P
Una volta ben arroventata la "Teja" (sotto ci ho messo uno spargifiamma) bollente, ho cominciato a cuocere le piadine una a una 3-4 minuti per lato, fino a che ho cominciato a vedere le classiche “bolle” dorate (mentre cuocevano si gonfiavano!!!!) e tenendole in caldo sotto lo strofinaccio. Le ho farcite con un po’ di buon salamino e insalata e altre con fiocchi di latte e insalata… Perdonate il “ripieno” ma in frigo non avevo altro :DDD perché io sono SEMPRE così… improvviso…

Ma “la morte sua” (della piadina) è con:
- Stracchino e rucola
- Cipolla e salsiccia alla piastra
- Prosciutto e mozzarella
... ma con la nutella e qualche rondella di banana l'avete mai provata?... da capottarsi!!!! :P***

giovedì 28 giugno 2007

LA TORTA TENERINA



Aggiornamento del 14.11.2012:


Questa ricetta partecipa alla raccolta L'ABBECEDEARIO CULINARIO D'ITALIA, un progetto della Trattoria Muvara e che ci vede ospiti con la Z di Zocca per l'Emilia e Romagna  nella cucina di Roxy "Curiosando in Cucina" dal 5 al 18 novembre 2012!

************




Questa torta ha una storia... di famiglia... 

Questo dolce (ho scoperto col tempo) è tipico di FERRARA, ma era amatissimo e lo cucinava spessissimo la mamma di mia cognata, che era di origini venete :)

Ormai questa carissima Signora non c'è più da qualche anno, ma tra i tanti bei ricordi che ha lasciato alla figlia c'è questa ricetta e ora la faccio spesso anche io perchè ogni volta che la cucino mi piace pensare di dare un contributo alla memoria di sua mamma... Comunque, è buonissima e se hai voglia di cioccolato questa la soddisfa in pieno!!! 

Ogni volta che la presento agli amici va a ruba e, il 1° maggio ne ho fatta una versione gigante (in una teglia da pizza da 40 cm di diametro...) è stato raschiato anche il fondo... :DDD

Avevo il terrore che potesse far male per quanta ne mangiavano (avevo triplicato le dosi... e in quanto a burro-zucchero e uova non si fa pregare...) ma nessuno ne ha risentito... meno male!

TORTA TENERINA
(x 4-6 persone)
200 gr cioccolato fondente (io uso di solito quello all’80%)
200 gr zucchero
100 gr burro a temperatura ambiente
3 uova (tuorli e albumi separati)
2 cucchiai di farina
1 pizzico di sale
Cacao amaro in polvere per la copertura finale (facoltativo, ma secondo me ci sta bene)
Zucchero a velo e stencil a piacere per la decorazione (facoltativo)
Tortiere da forno in alluminio o materiale che si possa poi ritagliare tutt’intorno
burro e farina per la tortiera

Tirare fuori le uova dal frigo qualche ora prima di preparare il dolce, meglio se il giorno prima (in questo modo gli albumi che si andranno a montare a neve nel corso della preparazione, monteranno meglio!).

Spezzettare il cioccolato grossolanamente e scioglierlo a bagnomaria in una pentola capiente poi, quando sciolto, unirvi il burro e lo zucchero e mescolare finché si scioglie ed amalgama tutto per bene.

Mentre il composto intiepidisce, montare a neve ben ferma gli albumi unendo un pizzico di sale in una terrina abbastanza grande.

Quando il composto di cioccolato-burro-zucchero sarà appena tiepido, unire i tuorli e mescolare bene (non prima in quanto il calore del composto "cuocerebbe" i tuorli!) e quindi incorporare la farina setacciata.

Poi unire poco per volta il composto di cioccolata agli albumi mescolando piano e dal basso verso l’alto per non smontarli.

Imburrare e infarinare una teglia da forno (tonda o rettangolare a piacere), versare il composto, livellarlo con una spatolina ma senza schiacciare troppo e cuocere in forno già caldo a 180° per 35-40 minuti.

Potrebbe lievitare un po’ mentre cuoce, in realtà non è una vera e propria lievitazione ma si “gonfia” la superficie, che poi freddando si riabbassa ed è facile che si spacchi, ma non fa niente, è il bello di questa torta.

Tolta dal forno lasciarla freddare completamente.

Lo spessore dev’essere di un paio di dita non di più.

Quando la torta è fredda, poiché rimane “tosta”, non è semplice toglierla dal contenitore senza spaccarla, perché la consistenza deve essere croccante sopra (deve formare una sfoglia sottilissima e molto friabile, quasi una meringa) e morbida all’interno. Quindi io uso le tortiere usaegetta di alluminio i cui bordi allargo un po’ e ritaglio tutto intorno fino alla base.

Poi metto un cucchiaio di cacao amaro in polvere dentro un colino da thè a maglie fitte e lo passo su tutta la superficie del dolce così da coprirlo tutto per bene.

Per la decorazione finale con lo zucchero a velo, per quella rettangolare ho usato uno stencil con le oche, mentre per quella rotonda (del 1° maggio) ho usato un centro di pizzo che ho appoggiato sulla torta e spolverato con lo zucchero a velo. Per tirarlo via bisogna farsi aiutare da un’altra persona perché essendo “morbido” si rischia di rovinare tutto il lavoro facendoci ricadere sopra altro zucchero a velo…. Un po’ di pazienza ma l’effetto merita la fatica :)

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