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martedì 6 luglio 2021

FRULLATO DI KEFYR DI LATTE E FRUTTA FRESCA (pesche noci in questo caso)

 Un'ultima proposta per la puntata dedicata alla frutta fresca per la FATTORIA CONSAPEVOLE E SOLIDALE (la tappa termina il 9 luglio)

Anche questa di una semplicità assoluta, se si ha il kefyr di latte ovviamente!

Si trova già pronto al supermercato... ne ho provate un paio di marche e sono buoni, ma se trovate una brava spacciatrice (o spacciatore) di grani fatevelo a casa, che è anche meglio e molto più genuino :D

Ci avevo già provato già mesi fa, ma l'esperimento non era riuscito... mea culpa, perchè presa dall'entusiasmo, ero partita sparata, bevendone un pò troppo fin da subito e quindi mi ha dato un pò di problemi...

Poi riparlandone con una mia carissima Amica, ho voluto riprovarci, partendo con calma questa volta... e fin'ora sembra andare più che bene!

I granuli da cui partire invece mi sono stati regalati da un'altra mia carissima Amica ed è partita anche la caccia al latte a loro più gradito (ne ho trovati di 2 tipi).

Uso comunque il latte parzialmente scremato e filtro il kefyr tutti i giorni poi il filtrato lo conservo in frigorifero e lo consumo nel giro di 2-3 giorni...

Perfetto per la colazione o a merenda o sulle insalate (come fosse un dressing) ma l'ho messo anche su una vellutata di zucchine! :D

Ho fatto un paio di volte anche il formaggio spalmabile, ma siccome il Compare non lo ama particolarmente, al momento preferisco continuare a produrre il kefyr per berlo...

Un giorno, così per curiosità, ho voluto provare a frullarci in mezzo della frutta ed è stato colpo di fulmine al primo sorso!!!

Ho provato con le fragole (buonissimo!), con la mela (molto delicato) e con le pesche (il top!!!).

Così preparato, l'ho anche congelato nelle formine dei ghiaccioli e viene fuori una merenda strepitosa a zero sensi di colpa!!!

Qui vi propongo appunto l'ultima versione...

FRULLATO DI KEFYR DI LATTE E PESCHE

120 g circa di kefyr di latte filtrato

2 pesche noci mature (o tabacchiera o la varietà che preferite) o 1 se è molto grossa

Versare il kefyr nel bicchiere del frullatore ad immersione. Aggiungere le pesche pulite e tagliate a pezzi grossolani e frullare.

Se piace sentire i pezzetti, non frullare completamente.

Io ho lasciato anche la buccia, avendo usato le pesche noci, ma non essendo bio, le ho prima lasciate a bagno in acqua e bicarbonato e poi risciacquate bene.






lunedì 28 giugno 2021

GELO AI TRE GUSTI

 La 6^ tappa del Viaggio della Carovana per raccogliere ricette da portare alla nostra Fattoria Consapevole e Solidale è in pieno svolgimento e io porto in tavola un dolcino tanto semplice nella sua preparazione (direi quasi imbarazzante) quanto buono e sano!

L'idea è nata dal fatto che col Compare avevamo voglia di un Dolce per il pranzo della Domenica, ma non avevamo assolutamente intenzione di accendere il forno per ciambelloni & C. visto che in cucina già dalla mattina si sfiorano i 31 gradi (e la mattina è in ombra!)...

Così ci siamo messi a cercare online una ricetta che non richiedesse il forno nè, possibilmente, lunghe soste ai fornelli...

E ho trovato questo sito dove ce ne sono tantissimi, ma ho scelto il più veloce e che avesse ingredienti già disponibili in casa e ci siamo messi all'opera insieme :)

Così la prima versione è stata fatta col cocomero/anguria/mellone ed è venuto buonissimo oltre che di un bellissimo colore rosso! :P

Però poi ci siamo fatti prendere la mano (e da manie di grandezza) e abbiamo voluto strafare provando a farlo in tre strati di colori e gusti diversi!

E' altrettanto facile ma molto, molto più scenografico! :DDD

Sorvoliamo però sul fatto che più alta è la torre e maggiore è il rischio che venga giù :DDDD

GELO AI TRE GUSTI

per lo strato giallo

1 ananas maturo

per lo strato arancione

1 melone maturo

per lo strato rosso

500 ml di succo Valfrutta 100% veggie ai frutti di bosco, barbabietola e carota neraa

Uno stampo da plumcake da 1 litro e mezzo circa di capacità

Meglio evitare quelli di silicone perchè "spanciano"... ci siamo passati ed è scomodissimo da sformare...

Molto meglio quello di metallo, che io ho rivestito di carta forno bagnata e molto molto ben strizzata (questo con il primo gelo, quello di mellone) mentre per questo tricolore ne ho usato uno di silicone e.... MAI PIU!!!

Per ogni strato (tranne quello rosso perchè già sotto forma di succo) estrarre il succo dai frutti (dal melone e dall'ananas) usando un estrattore o una centrifuga o, in mancanza, con un frullatore.

In quest'ultimo caso, passare poi al setaccio in modo da avere solo il succo senza la parte fibrosa.

Pesare il prodotto ottenuto da ognuno e in base a quanto se ne ricava, calcolare le proporzioni di amido di mais e di zucchero occorrenti, tenendo conto che su 500 ml di succo ci vanno 40 g di amido di mais e 60 g di zucchero.

Se la frutta è già molto dolce, mettere un pò meno zucchero.

Una volta ottenuto i succhi, tenerli divisi in ciotoline diverse con accanto quelle più piccole dove avrete pesato i rispettivi dosaggi di amido e di zucchero (in sostanza, vi siete preparati la linea) :D

Cominciare con il succo d'ananas, mettendo direttamente nel pentolino dove poi andrà cotto, una parte del succo e stemperandovi l'amido di mais, in modo che si sciolgano eventuali grumi.

Unire il restante succo d'ananas e lo zucchero e mettere a cuocere su fiamma bassa, tenendo sempre mescolato.

Ad un certo punto il colore si farà più intenso e comincerà ad addensare.

Questo richiederà pochi minuti

Quando velerà bene la spatola, versarlo subito nello stampo. Attendere che stiepidisca quindi mettere in frigo finchè non sarà ben rassodato.

A questo punto preparare il secondo strato, quello al melone, seguendo la stessa procedura.

Colarlo quindi sul primo e lasciare raffreddare e quindi rassodare in frigo

In ultimo preparare lo strato rosso e lasciare di nuovo tutto in frigo almeno 6 ore.

Al momento di servire, sformare sul piatto di portata e decorare la superficie con scaglie di cioccolato (io ho grattugiato l'unico cioccolato in tavoletta che avevo in casa, ovvero del buonissimo cioccolato di Modica) e/o granella di pistacchio.

Buono e fresco!

Il Compare ha promosso entrambe le versioni a pieni voti (sia quello al solo cocomero che questo ai tre strati) ^____________^

P.S.: le foto dei vari passaggi (tranne quella dove si vede la colata gialla, che è l'ananas) sono quelle di quando abbiamo fatto il Gelo al Mellone (o anguria o cocomero che dir si voglia) perchè si vedono le manine del mio Compare all'opera! ^_____________^



domenica 22 gennaio 2017

CROSTATA DI RICOTTA E MORE SELVATICHE

Ho beccato questa torta nel programma che passano su Sky Gambero Rosso "La Cucina delle Ragazze", ma l'ho visto di svista se così posso dire, perchè stavamo chiacchierando io e mammina e quando si chiacchiera tra donne (mamma e figlia poi...) è normale che tutto il resto stia sullo sfondo! :D

Così diciamo che m'è rimasta nel subconscio l'ideuzza (e ricordo che loro hanno usato le visciole sciroppate), che poi ho rifatto a modo mio non avendo idea nè delle dosi nè dei tempi e perciò ecco la mia...

CROSTATA DI RICOTTA E 
MORE SELVATICHE

Per la pasta frolla:
500 g farina "00"
200 g di burro morbido
250 g di zucchero semolato
110 g di uova intere (circa 2 uova)

Queste sono le dosi per la cosiddetta "frolla povera", imparata al Corso di Pasticceria di Base delle mie Amichette Donatella e Silvia de La Fabrica del Gusto

Per il ripieno:
500 g di ricotta (io Vallelata)
50 g di zucchero a velo setacciato
1 vasetto piccolo (125 g) di more sciroppate

Premetto che ho usato le mie more sciroppate, ovvero quelle che ho fatto l'estate scorsa (agosto 2016) dopo averle raccolte insieme al Compare e ai miei genitori e quindi per noi hanno un sapore del tutto speciale e diverso da quelle che si possono trovare in commercio (si trovano?!).
Ad ogni modo, se non si trovano, si possono credo utilizzare anche quelle fresche, facendole prima pre-cuocere qualche minuto in uno sciroppo di acqua e zucchero e lasciandole riposare nel liquido di cottura qualche ora prima dell'uso.

Scolare le more dal loro liquido e tenere entrambi da parte.

Versare la ricotta in un colino e lasciarla scolare una mezz'oretta dall'eventuale liquido presente nella confezione (io uso la Vallelata e di solito ha poco o niente liquido, ma lo faccio comunque come passaggio).
Quindi passarla al setaccio e mescolarla bene con una spatola aggiungendo lo zucchero a velo setacciandovelo direttamente sopra e tenere da parte.

Accendere e portare il forno a 180°

In planetaria, montando il gancio a foglia, versare la farina setacciata e lo zucchero, quindi unire il burro fatto a tocchetti piccoli e azionare a velocità prima lenta (perchè non "voli" via la farina) quindi aumentare un pochino e lasciare andare fino a che avrà la consistenza della sabbia (frolla sabbiata).
A questo punto aggiungere le uova, precedentemente sbattute a parte con una forchetta per amalgamare tuorli e albume, un pizzico di sale e azionare fino a che l'impasto sarà tutto sbricioloso.

Imburrare la teglia da crostata e versarvi dentro i 2/3 della frolla sbriciolosa, premendo bene con le mani perchè aderisca al fondo e alle pareti.

Versarci dentro la crema di ricotta e zucchero a velo, livellare con una spatola e cospargere con le more sciroppate già ben scolate.

Irrorare col loro sciroppo, un paio di cucchiai, non di più.... non fate il mio errore da ingorda, che ne ho messo troppo.... :P***

Coprire col rimanente impasto lasciandolo così, bello grezzo e infornare.

Cuocere per circa 40 minuti abbassando il forno a 160° e posizionando la crostata sulla griglia, nella parte più bassa del forno.

Quando la superficie sarà bella dorata, estrarre e lasciare raffreddare bene su una gratella.

Una volta fredda, spolverare di abbondante zucchero a velo e servire!

Allora DUE NOTE IMPORTANTISSIME (almeno per me....):

La torta in sè è una vera bontà, perchè nonostante lo zucchero a velo e le more, la farcia non è dolcissima e quindi mitiga la dolcezza della frolla però... essì... ho fatto un paio di cappelle....
Una l'ho già scritta sopra... ovvero:
- ho messo troppo sciroppo e quindi è passato sotto e mi ha lasciato la base della torta un pò umidiccia...
E l'altra è che:
- secondo me questa crostata va cotta in due tempi, ovvero, una prima cottura "in bianco" del guscio (cioè cuocere prima la base una decina di minuti almeno, con i fagioli secchi o le perle di ceramica) e poi farcirla, completarla e quindi terminare la cottura... o forse bastava davvero mettere meno sciroppo mannaggialapeppambriaca!!!! 

Questo perchè nonostante ce ne siamo fatta fuori un pò più della metà (in 6) il fondo mi è rimasto un pò umidiccio, se non crudo

Quindi io perlomeno, l'ho mangiata al contrario... cioè ho capovolto la fetta, tolto il fondo e mangiato il resto...
I miei, il Compare e i Suocerini invece se sono magnati tutto lo stesso!!!!

Allora... sono io troppo esigente... o sono loro troppo gentili per ammettere la cappella della "cuoca"?! :DDDDD

La rifarò comunque, perchè è troppo buona!


venerdì 1 luglio 2016

CONFETTURA DI PRUGNETTE SELVATICHE

Un paio di settimane fa, durante una delle mie lunghe camminate intorno al paesello, ho scoperto, gioia e gaudio!!!, un alberello pieno zeppo di prugnette selvatiche!
E pochi metri prima un alberello ancor più piccolo di... visciole!!!!

Così il sabato mattina scorso ho trascinato il Compare in detto luogo per raccogliere tutto il possibile, perchè i frutti erano ormai prossimi alla maturazione completa!

Di visciole c'era ben poco, appena 10 di numero, ma le ho prese lo stesso! 

Mentre di prugnette ne abbiamo raccolte più di 5 kg! 

E' valsa la pena sentire un caldo della miseria e rischiare un'insolazione!!!! :DDD

Comunque, appena arrivati a casa, le ho subito messe a bagno nel lavello e lasciate lì una mezz'oretta, poi le ho risciacquate e ho fatto loro un altro bagnetto con acqua e bicarbonato per maggior sicurezza, anche se sono certa al 1000x1000 che siano ultra-biologiche, visto il posto in cui è cresciuto l'albero... 

Poi, dopo un ultimo risciacquo e averle asciugate bene, ho continuato con la preparazione...

CONFETTURA DI 
PRUGNETTE SELVATICHE
(più qualche visciola)

5 kg e 800 g di frutta (peso lordo)

1 kg di zucchero addensante 3:1
1 kg di zucchero semolato 
2 limoni bio

Dopo aver lavato accuratamente come scritto sopra, ho eliminato i piccioli e inciso la buccia di ogni prugnetta con la lama liscia di un coltello e buttandole man mano direttamente dentro una pentola bella capiente.
Ho unito il succo dei due limoni e portato a bollore, mescolando di tanto in tanto.
Appena la frutta ha prodotto il suo succo fin quasi a coprirla, ho spento la fiamma e lasciato intiepidire.

Dopo di che ho passato tutto al setaccio (ho l'accessorio apposta per la planetaria Kenwood) ma va bene anche un normale passaverdura, solo che si fa più fatica... :P

Eliminati tutti i semi e le bucce, ho ritrasferito la polpa ottenuta nella stessa pentola pesando il tutto (ho ottenuto 5 kg esatti di prodotto "pulito")

Vi ho aggiunto gli zuccheri mescolando bene con una frusta a mano, poi ho coperto col suo coperchio e messo in frigo a riposare tutta la notte in modo che la pectina cominciasse il suo processo di "gelificazione".

Questa procedura l'ho eseguita seguendo le istruzioni riportate sui pacchetti di zucchero 3:1.
Sulla stessa c'era scritto che bastavano dalle 3 alle 4 ore di riposo, ma poichè io ho messo, come quantitativo di zuccheri totale, una quantità inferiore, ho preferito lasciarla riposare di più.

Nel frattempo si può predisporre la sterilizzazione dei vasetti e dei tappi.

Io li ho lavati prima in lavastoviglie poi, i vasetti, li ho passati nel forno caldo per mezz'ora.

I tappi in forno no, perchè pur usando quelli a vite, hanno la guarnizione interna e quindi li ho messi in un pentolino coperti a filo con acqua fredda, portato a bollore per un quarto d'ora circa, quindi spento e lasciato raffreddare.

Quindi li ho prelevati con una pinza e messi ad asciugare su una griglia (anch'essa prima passata in lavastoviglie, insieme ai vasetti di vetro).

Facendo tutto questo il giorno prima, poi ci si ritrovano i vasetti perfetti per l'invaso :)

Dunque, il giorno successivo ho ripreso il mio pentolone di polpa di prugnette e, a fuoco medio, l'ho portata a bollore e da lì, ha continuato a cuocere per un paio d'ore.

Tenere mescolato ogni tanto con un cucchiaio di legno!

Dopo di che ho fatto la "prova piattino" per vedere se era pronta e quindi l'ho invasettata.

La prova piattino, per chi non lo sa, consiste nel prelevare un cucchiaino di confettura/marmellata e versarla su un piattino freddo (magari tenuto in frigo qualche ora prima).

Aspettare qualche attimo che la confettura si freddi, quindi inclinare il piattino.

Se questa si sposta molto lentamente o addirittura non si muove, è pronta!

Io preferisco il punto di cottura in cui scorre molto lentamente sul piattino, perchè se la lascio che non si sposta, poi la trovo troppo "dura" da spalmare, ma va a gusti eh?

Bè, magari se è "dura" è perfetta per le crostate.... Fate voi! ^^

Ah, un'ultima cosa...

Io le chiamo PRUGNETTE SELVATICHE, ma credo siano RUSTICANI! :DDD


lunedì 5 agosto 2013

CRUMPET CON PESCHE... sognando la cucina di Mr. Gordon Ramsay :)

Aria di vacanza, caldo da morì, voglia di relax alle stelle e sprint in cucina quasi raso terra... ma l'appuntamento con l'ABBECEDARIO CULINARIO DELLA COMUNITA' EUROPEA va avanti alla grande e io arranco sempre più... sono in ritardo di un giorno... l'appuntamento dedicato alla letterina J ospitata da ALEX per l'INGHILTERRA è infatti scaduto ieri 4 agosto e io ieri sera ho cucinato quel che propongo qui sotto... ma poi dopo cena, ero talmente LESSA che non ho avuto nemmeno la forza di accendere il pc e buttare giù un post decente...

Spero che ALEX e tutte voi possiate perdonarmi e accettarmi lo stesso... io ci provo... male che vada sarà una ricetta in più nel mio carnet... ^_____________^

Gliel'ho visto fare in TV a quel super-figo-chef di Gordon Ramsay... ho scritto al volo gli ingredienti mentre lui saltava di qua e di là nella sua fantasticissima cucina... ma è davvero casa sua?? e davvero quel bulldog che ruzzola in giardino è suo?... se la risposta è SI allora lo adoro ancora di più... anche se la maggior parte delle volte cucina cose che io non potrei nemmeno assaggiare, piene d'aglio e peperoncino come sono... :DDD

Poi ho cercato in internet se c'era la ricetta del suo CRUMPET ALLE FRAGOLE e l'ho trovato... ma gli ingredienti e le quantità erano leggermente diverse e allora ho fatto un pò di testa mia, sostituendo inoltre le fragole con le pesche, che sono più di stagione :)

Perciò beccatevi questo...



CRUMPET ALLE PESCHE
dosi per 4/6 persone

per il crumpet:
180 g di farina 00
1 cucchiaio di zucchero
2 cucchiaini di lievito per dolci non vanigliato
1 pizzico di sale
200 ml di latte scremato (ma se intero è meglio)
150 ml di acqua fredda
burro q.b. (4-5 fettine piccole)
olio evo q.b.

per il caramello di pesche
400 g di pesche già pulite e tagliate a tocchetti
1 limone bio
100 g di zucchero semolato

Setacciare in una ciotola tutti gli ingredienti secchi del crumpet (farina, zucchero, lievito).
Scaldare il latte con un pizzico di sale e quando ben caldo, aggiungere l'acqua fredda, mescolare quindi unire alla parte secca mescolando con una frusta per non formare grumi.
Deve venire una sorta di pastella o besciamella molto morbida, quasi liquida.
Coprire e lasciare lievitare a parte.

Ora mettere in una padella antiaderente lo zucchero ben sparso sul fondo della stessa, accendere il fuoco e non toccare fino a quando è praticamente ben sciolto e caramellato. 
A questo punto aggiungere le pesche tagliate a tocchetti e far girare (attenzione agli schizzi perchè le pesche sono fredde) quindi unire la buccia grattugiata del limone bio e il succo spremuto dello stesso.

Portare a cottura fino a che il succo si sarà addensato ma la frutta deve essere ancora ben visibile.

Spegnere e tenere da parte.

Prendere un'altra padella antiaderente, ungere bene tutto l'interno, scaldare e versare quindi il composto del crumpet (deve avere in padella uno spessore di un dito circa).

Far cuocore fino a che in superficie e tutto intorno si saranno formate delle belle bollicine, quindi distribuire tutto intorno, tra padella e pastella, in modo che scivolo sotto questa, i fiocchetti di burro.

Smuovere la padella sul fuoco in modo che il crumpet si stacchi dal fondo, aiutandosi magari anche con una palettina di plastica, quindi girarlo facendolo scivolare su un piatto e quindi metterlo capovolto di nuovo in padella.

Finire di cuocere un altro paio di minuti quindi far di nuovo scivolare sul piatto di portata.

Distribuire su tutta la superficie del crumpet la composta di pesche e caramello e servire.

Ci è piaciuto sì... ma se devo essere sincera, somiglia moltissimo a dei pancake senza uovo... e se dovessi proprio scegliere... preferisco i pancake... ^____________^

martedì 16 ottobre 2012

TORTA ALLE PESCHE


Un dolce talmente semplice da fare.... che è una gioia farlo sparire in due bocconi! ^_______^

Dai che siete ancora in tempo con le pesche! O almeno io le trovo ancora al super... provenienza Italia eh?? :D

La ricetta m'è stata passata da una mia amica, nonchè collega di lavoro, a sua volta avuta da un'amica che l'ha avuta da un'altra amica e così via... cosa c'è di meglio del passa parola?!

A voi allora una fettuzza di...

TORTA ALLE PESCHE

120 gr di zucchero semolato
q.b. di zucchero di canna
220 gr di farina "00"
1 bustina di lievito per dolci (io non vanigliato)
100 gr di burro a temperatura ambiente
1 uovo
1 bicchiere di latte tiepido
3-4 pesche secondo dimensione
Forno a 180°

Lava, sbuccia e affetta le pesche condendole con un pò di limone perchè non scuriscano.

Con il frutino elettrico o la planetaria, lavora a crema il burro con lo zucchero semolato, poi incorpora l'uovo.

Setaccia insieme la farina con il lievito per dolci.

Personalmente non amo il lievito vanigliato, ma preferisco aggiungere piuttosto la polpa di mezza bacca di vaniglia.

Unisci ora al composto iniziale la farina e il latte, un pò l'uno e un pò l'altro sempre frullando fino ad ottenere un impasto denso e cremoso (che "scrive").

Versa l'impasto in una tortiera a cerniera imburrata e infarinata o, come preferisco fare, imburrata e rivestita di carta forno tagliata a misura (il burro aiuta a far stare attaccata la carta forno!).

Versaci dentro il composto cremoso e distribuisci a raggera su tutta la superficie, gli spicchi di pesche affondandoli un pò nell'impasto.


Nella zona centrale, se rimane il vuoto, fai una dadolatina con gli spicchi rimasti e metticela.

Cospargi tutta la superficie di zucchero di canna (o bianco se preferite) e cuoci a 180° per 30-35 minuti circa.


Ovviamente si possono sostituire le pesche con altra frutta a piacere: mele, ananas, pere, banane, prugne e chi più ne ha più ne metta! ^^

E' talmente buona che... entro la sera del giorno dopo è gia sparita! :D



PICCOLA NOTA PERSONALE:




Se vuoi renderla un pò più "elegante", poco prima di servirla cospargi di zucchero a velo oppure, passaci un pò di gelatina per lucidarla :P***

sabato 29 settembre 2012

LIQUORE DI FICHI D'INDIA

Quando Il Compare si fissa su una cosa, non lo smuovi più...

Giorni fa m'è tornato dal lavoro esordendo con "DEVO FARE IL LIQUORE DI FICHI D'INDIA!!!"

E questa? Che novità è? Dove l'ha visto 'sto liquore??

Mi metto a sfogliare quel paio di bei libriccini che ho di liquori fatti in casa, ma niente...

Non indago oltre, lo lascio trafficare e alla fine mi sventola sotto il naso la ricetta...

Se l'è trovata da solo, ha sfiticchiato nel web finchè non è stato soddisfatto...

Mi ha detto "non ti preoccupare, faccio tutto io..." e un brivido m'è corso lungo la schiena...  ma ho deciso di assecondarlo e lasciarlo fare... gli ho solo procurato il vaso adatto che se gli dicevo "sta di sotto in garage, sulla seconda mensola a sinistra in alto, vicino alle bottiglie da liquore" come minimo mi stava di sotto 3 ore a cercare per poi tornar su sfinito e brontolando che "in questa casa non si trova mai niente!" :DDD

Dunque, guardando la stampa che ho sottomano,  MA ho scoperto, mentre la sto ricopiando, che Il Compare ha leggermente sbagliato le dosi... ma è un'ottima cosa questa, perchè ho assaggiato il liquorino con il ditino e.... è STRABUONOOOOOOO epperciò riporto le nostre dosi, tanto poi, se volete vedere la ricetta "originale", la trovate QUI  

LIQUORE DI
FICHI D'INDIA

5 fichi d'india
500 g di alcool alimentare
500 g di acqua
250 g di zucchero bianco
filtro di carta

Versare l'alcool in un vaso capiente a chiusura ermetica.
Lavare ed asciugare bene i fichi d'india, eliminare le due estremità e sbucciarli accuratamente.
Tagliarne uno in 4 spicchi e mettere tutto nel vaso con l'alcool.

Lasciare macerare per una settimana, smuovendo di tanto in tanto, in luogo buio e fresco.

Trasscorso il tempo, preparate uno sciroppo di zucchero portando a bollore l'acqua e sciogliendovi accuratamente lo zucchero.

Fate raffreddare bene.

Nel frattempo filtrate l'infuso di alcool e fichi d'india usando un filtro di carta (o anche una pezzuola bianca, pulita, a trama molto fitta).

Noi abbiamo filtrato due volte, per essere sicuri di non lasciare passare alcuna spina, che pur essendo i fichi già puliti, dal super, hanno comunque qualche microspina (come ho scoperto stasera, mentre preparavo la seconda ondata di fichi per la prossima produzione.... :P).

Unire all'infuso alcoolico lo sciroppo di zucchero, mescolare e imbottigliare.

A noi sono uscite due bottigliette da mezzo litro ciascuna più una terza piccolina da 200 ml.

Conservare il liquore in frigo e cominciare a gustare dopo una settimana dall'imbottigliamento.


SPERO DI ESSERE ANCORA IN TEMPO per essere accettata nella raccolta dell'Abbecedario Culinario d'Italia, che fino a pochi giorni fa veleggiava verso Siracusa per la SICILIA, tutta riunita nella cucina di FRAGOLIVA 

Manco da così tanto tempo dall'Abbecedario, che mi stupirei davvero se la nostra Aiù (l'ideatrice della raccolta) mi riconoscesse ancora.... :DDDD

A dire il vero, non so se questo liquore possa rientrare nella cucina tradizionale siciliana.... però la mia nonna materna era Siciliana, di Palermo per la precisione e quando tornava dai suoi rari viaggi in aereo da quella terra così assolata e lontana per me, portava sempre a casa vassoi di cassate e cannoli e... qualche volta, infilati ed accuratamente incartati sul fondo della borsetta (e aveva una borsa che a Mary Poppins le faceva un baffo!!!) anche dei fichi d'india... completi di spine!!!! E io m'impacchiavo col mento appoggiato al tavolo, a guardarla pulire quei frutti così strani, gnolosi da pulire ma così buoni, succosi, polputi... buttavo giù tutto, semi compresi... cosa che ho rifatto in questi giorni pensando a TE nonnina... 


martedì 24 luglio 2012

CONFETTURA DI PRUGNETTE GIALLE

Può un vasetto di confettura essere SEXY??

Io credo di sì.... ^_____________^

Scherzi a parte, la scorsa settimana due diverse persone, che non si conoscono tra loro, ma con un tempismo pazzesco, ci hanno regalato un bel pò di prugnette gialle, quelle piccoline ma succosissime e dolcissime, presente?

Credo siano "selvatiche" o se no, non conosco il nome della varietà o il modo comune di qui di chiamarle... 

Fattostà che mi sono ritrovata con svariati chiletti di questi bellissimi fruttini con il sole dentro e subito s'è accesa la lampadina!

Ci faccio una bella....



CONFETTURA DI 
PRUGNETTE GIALLE
(dosi per circa 5 kg di frutta nettata)

5 kg di prugne già pulite (cioè tolto piccoli e noccioli)
2 kg di zucchero semolato
500 g di zucchero di canna tipo Demerara
succo filtrato di un limone e mezzo
5 bustine di pectino 1:2

Dopo aver ben lavato e sciacquato la frutta, ho tolto piccioli e noccioli (un paio d'orette... uff...) quindi ho pesato il tutto e fatto le dovute proporzioni (come sopra scritto negli ingredienti) per la pectina che avevo a disposizione, ovvero quella 1:2.

Ho mescolato tra loro gli zuccheri e la pectina, quindi li ho uniti alla frutta nel pentolone, rimescolato bene e posto sul fuoco vivace finchè ha preso il bollore.
A questo punto ho abbassato la fiamma a media intensità e schiumato di tanto in tanto.

Nel frattempo ho preparato i vasetti e relativi coperchietti per la sterilizzazione, immergendoli in acqua fredda (suddivisi in altri due pentoloni) e, una volta che ha preso il bollore, ho lasciato andare per 15 minuti; poi ho spento la fiamma e con una pinza lunga ho prelevato ogni vasetto (stando ben attenta a non scottarmi!) e l'ho messo capovolto su una griglia perchè si asciugasse, come pure i loro coperchietti.

La confettura in tutto ha bollito 2 ore, 2 ore e mezza e comunque per esser certa che fosse pronta, ho fatto la prova del cucchiaino, che già tutti conoscerete, ma riscriviamolo lo stesso và :)

Si preleva, appunto, un cucchiano di marmellata e la si posa su un piatto freddo e lasciar freddare quache minuto.

Se inclinando il piattino, la confettura non "scorre" via, è pronta altrimenti continuare a cuocere fino a che non si ottiene questo risultato! :)

Quindi, spento il fuoco, ho riempito i vasetti fino ad un cm circa dal bordo, ho chiuso stringendo bene i coperchietti e subito capovolti, lasciandoli così tutta la notte fino a completo raffreddamento.

In questo modo si crea il "famoso" sottovuoto, ovvero i coperchi assumono la caratteristica rientranza al centro.

Con tutta quella frutta mi sono venuti fuori 19 vasetti di confettura, tra i 250 e i 125 g ciascuno più un paio più piccoletti, che andranno a rifornire la dispensa per l'inverno, a parte qualche omaggino e... la scorta per le vacanze... che tra qualche giorno... si parteeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee ^^

La mattina successiva li ho poi raddrizzati di nuovo e questa sera sono passata al servizio fotografico e... all'assaggio... buonaaaaaa!!!! :P***

E questo è il vestitino più "casto"... quale preferite dei due? ^___^


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