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venerdì 31 marzo 2023

LA DISOSSATA ALLE OLIVE VERDI e restiamo in Italia

La letterina D de Un Mondo di Ingredienti non è affatto una letterina semplice!

Occorre cercare ed ingegnarsi bene bene ed è il bello di questa raccolta! 

La nostra Capa AIU' , che ha messo in moto questo bellissimo gioco, ci sprona di continuo :DDD

Sfogliando praticamente tutta la mia libreria dedicata solo ai libri di cucina, ho trovato questa bontà!

A quanto pare è tipica del territorio maceratese quindi restiamo in ITALIA ^^

Per dirlo io che non amo particolarmente la carne, è tutto dire, invece il Compare è "uscito" dalla cena leccandosi i baffi! :DDD

E' carne bovina e si tratta del taglio per bistecche ma che, appunto, viene disossata e si prestano benissimo sia alla cottura alla griglia che in padella.

Ho trovato la ricetta su uno dei libri (li ho tutti!) delle Sorelle Di Chiara (Manuela cucina e Lucilla fotografa) due Ragazze che ho avuto la fortuna di incontrare e conoscere anni fa, grazie alla mia mamma, che mi ha regalato il loro primissimo libro, dedicato ai dolci tradizionali maceratesi.

Questo in particolare è il I^ volume de "Ricette, Ricordi, Racconti - la cucina tradizionale del territorio maceratese".

Per cercare questo taglio di carne, sono andata nel piccolo supermercato del mio paesello, dove hanno un banco carne stupendo ma, soprattutto, per la stragrande maggioranza sono prodotti locali.

Ho chiesto timidamente se l'avevano e il macellaio ha subito detto "ma certo, come la fai alla griglia o in padella? perchè hanno uno spessore diverso a seconda di come la vuoi cucinare" :P

E io l'ho fatta in padella, come dice la ricetta...

DISOSSATA ALLE OLIVE VERDI

4 bistecche disossate (io 2)

20 olive verdi in salamoia (io le ho trovate già denocciolate)

1 piccola cipolla (io metà di una grande)

1/2 bicchiere di vino bianco secco

2 tazze di brodo vegetale o acqua calda (io brodo)

qualche cucchiaio di farina

1 noce di burro + olio evo qb

sale qb

Denocciolare le olive e tagliarle in pezzi grossolani.

Tritare finemente la cipolla e farla soffriggere appena in una padella larga con la noce di burro e un pò di olio evo (io 1 cucchiaio circa).

Infarinare leggermente la carne quindi adagiarla in padella e farla rosolare bene da entrambi i lati, quindi sfumare col vino e quando è quasi del tutto evaporato, aggiungere le olive e il brodo caldo, coprire con un coperchio, abbassare la fiamma in modo che il liquido sobbolla delicatamente e portare a cottura almeno una mezz'ora o fino a quando la carne è ben tenera.

In caso sia necessario, mentre cuoce, aggiungere altro brodo caldo. Il liquido di cottura non deve asciugare ma, anzi, deve formarsi una bella cremina.

Servire ben caldo insieme alla salsina con le olive.

Garantisco, viene una bontà spettacolare e la carne è tenerissima!

Ah! Siccome lungo i bordi delle fette c'era un pò di cotenna dell'animale, per fare in modo che la carne non si arricciasse durante la cottura, ho inciso la cotenna con un coltellino ben affilato, ma senza arrivare a toccare la carne.

Credevo si restringessero molto in cottura, invece no! Sono rimaste comunque giganti... sembrava di mangiare una fettina di brontosauro! :DDDD


Come sempre, ricordo che potete seguire il nostro Viaggio così:

FACEBOOK: https://www.facebook.com/groups/716181916730894

INSTAGRAM: #unmondodingredienti e #abcincucina

mentre

La cartina dell'Italia l'ho presa QUI

giovedì 30 agosto 2018

GRAMIGNA CON LA SALSICCIA di Vito Bicocchi

Per la Tappa dei PRIMI DI TERRA del Menù Lib(e)ro, un progetto della Capa Aiù, nato dall'idea della nostra Segretaria Marta, ho voluto finalmente provare una delle tantissime ricette del libro VITO CON I SUOI, che mi ero segnata tempo fa e, praticamente, avevo messo una cicognina su ogni pagina! :D

Sapete cosa sono le cicognine vero? Bè, magari le più giovani no, ma sono quelle mollettine in alluminio che usavano le parrucchiere anni e anni fa per tenere stretti i bigodini in testa alle signore....

Fanno molto vintage ma, soprattutto, NON rovinano le pagine mentre invece le graffette (che usavo prima di "scoprire" le cicognine) lasciano un antipatico piegolino che odio, non sopporto di vedere le pagine piegate o in qualche modo deformate, sui libri a cui tengo particolarmente ^_____^

Ma sto divagando.... torno alla ricetta che è TROPPO buona!

E per dirlo io che non mangio praticamente MAI la salsiccia.....

E poi facendola, è stato un pò come essere in cucina con Vito, mamma Paola, papà Roberto e il nipote Lorenzo e chi li conosce sa di cosa parlo! Sono uno spasso! Sono teneri, affettuosi e sparano certe battute da piegarsi dalle risate! M'è successo qualche volta di perdermi dei passaggi per il troppo ridere... Avrete capito che li adoro! Su Sky, canale Gambero Rosso, passano le loro puntate praticamente ogni giorno (ora poi ci sono quelle nuove!) e non me ne perdo una! E la serie con Giorgione l'avete vista?! Mitici!!!!

Come dite? Sto divagando ancora?! Vero! :DDD

Va bene dai, nel frattempo la pasta s'è cotta ed eccola qua:

GRAMIGNA CON LA SALSICCIA 
di Vito Bicocchi

400 g di pasta di salsiccia
1/2 cipolla (io 1 scalogno grosso)
3 cucchiai di doppio concentrato di pomodoro
1/2 bicchiere di vino bianco (io Verdicchio di Matelica perchè quello ho)
olio evo q.b.
pepe q.b.
brodo di carne q.b. (io 1 dado vegetale senza glutammato Alce Nero)
350-400 g di Pasta Gramigna

In una casseruola versare 3-4 cucchiai di olio evo e imbiondirvi la cipolla tagliata fine.

Sgranare bene la salsiccia, versarla nella casseruola e farla rosolare finchè cotta, quindi sfumare col vino.

Vito dice che sua nonna diceva che la salsiccia doveva essere cotta, prima di aggiungere il vino, altrimenti prende un gusto amaro...

Sfumato il vino, unire il concentrato di pomodoro, mescolare bene, quindi versare un mestolo abbondante di brodo di carne (io ho fatto un brodo concentrato vegetale, sciogliendo un dado in mezzo litro di acqua bollente perchè brodo di carne pronto non ne ho praticamente mai e il dado di carne lo aborro.... Spero che Vito e Suoi mi perdonino....) e lasciare cuocere mescolando di tanto in tanto.

Sulla ricetta non dice per quanto, quindi mi sono regolata a occhio.... circa 45 minuti e il ragù deve restare "morbido".

Cuocere la gramigna in acqua salata quindi condire e .... Buon Appetito!

Come suggerisce Vito stesso, non occorre formaggio ma... de gustibus :)

CONSIDERAZIONI FINALI:
- Mentre cuoceva il ragù, nel condominio c'è stato chi si è affacciato e ha chiesto cosa stavamo cucinando perchè c'era un profumino bestiale!
- Appena terminata la cottura ne ho data un paio di cucchiaini a papà in una tazzina per "il test" e ha chiesto se potevamo già mangiarci la pasta (peccato che erano le 9 di sera ed avevamo appena finito di cenare! :DDD )
- A pranzo del giorno dopo ce ne siamo fatti un super-piatto a testa ed eravamo alla fine satolli e felici come al pranzo di Natale! :DDD

E ora volo a lasciare la ricetta alla nostra Chef di turno (oggi è l'ultimo giorno, ma spero di arrivare in tempo) ELENA di Zibaldone Culinario



sabato 1 novembre 2014

CAVOLFIORE AL CURRY e BOCCONCINI DI POLLO AGLI AGRUMI E CURCUMA

Dopo il PANEER e il NAVRATHNA KURMA, le incursioni nella cucina indiana continuano, col capo umilmente cosparso di cenere perchè purtroppo devo dimezzare, se non di più, le dosi di spezie indicate nelle ricette che trovo, ma il risultato finale non mi ha ancora deluso e quindi... si va avanti! ^________^


Terza ricetta, credo un record per me, fra quelle presentate negli scorsi Abbecedari e spero di continuare con questa energia per tutto il Viaggio con la Mitica Carovana dell'Abbecedario Culinario Mondiale, un progetto della Trattoria Muvara e siamo, appunto, in INDIA al momento, ospitati da Cindystar che raccoglierà tutte le ricettine indiane, per la letterina B di Balrampur :)

Questa volta mi sono concentrata su un contorno, preparato con una verdura di stagione, che più di stagione di così non si può: il cavolfiore!!! ^____________^

L'ho trovata su un libriccino dell'Unicef comprato anni fa e ci sono tante ricette carine raccontate/preparate da bambini di tutto il Mondo o, per lo meno, ne è rappre



sentata una bella fetta (di Mondo)! :DDD


Quindi ecco un bellissimo (e buonissimo) contorno suggerito da Naisha per l'India e, come sempre, in rosso le mie modifiche/varianti/sostituzioni

CAVOLFIORE AL CURRY
(per 4 porzioni)

600 g di cavolfiore 
2 scalogni (mezza cipolla)
1 spicchio d'aglio
3 cucchiai d'olio (di mais)
1 cucchiaino di semi di senape
1 cucchiaio di curry in polvere (1 cucchiaino colmo)
1 cucchiaino di curcuma in polvere
1 pezzo di zenzero fresco ca. 1 cm (1 cucchiaino raso in polvere)
400 g di pomodori pelati (200 di passata Mutti + 250 ml acqua calda)
2 cucchiai di salsa di soia
150 g di yogurt naturale (1 vasetto da 120 magro)
1 cucchiaino di farina
sale qb
pepe macinato al momento (pepe bianco già macinato)
1 mazzetto di coriandolo (erba cipollina fresca)

Pulire il cavolfiore, lavarlo e tagliarlo.

Sbucciare gli scalogni e tagliarli a dadini

Sbucciare l'aglio e tritarlo finemente (io l'ho sbucciato ma lasciato intero)
Riscaldare l'olio in padella e rosolarvi i semi di senape fino a che si apriranno (attenzione!!! fanno l'effetto pop-corn... me ne sono persa almeno la metà sul piano cottura nel tempo che ho trovato un coperchio e ho tappato il tutto!!! :DDD)

Aggiungere il cavolfiore, gli scalogni e l'aglio ed insaporire tutto con curry e curcuma in polvere.

Sbucciare lo zenzero, grattugiarlo ed aggiungerlo (io ho usato quello in polvere)

Dopo circa 5 minuti versare i pomodori pelati con la loro salsa (io ho aggiunto la passata insieme all'acqua calda) e la salsa di soia e lasciar bollire a fuoco lento per circa 15 minuti.

Togliere dal fuoco ed aggiungere lo yogurt e la farina. Insaporire con sale e pepe e mescolare bene.

Lavare ed asciugare il coriandolo fresco e staccare le foglioline. Aggiungerlo poco prima di servire.
Io, non avendo nè coriandolo nè prezzemolo, ho messo l'erba cipollina fresca sminuzzata con le forbici.

Accompagnare con pane indiano o riso.


Io invece ci ho abbinato dei bocconcini di pollo agli agrumi e curcuma... tanto per stare in tema di spezie ^_____________^

La ricetta?

Presto detto:

BOCCONCINI DI POLLO
AGLI AGRUMI
E CURCUMA

1 petto di pollo intero disossato
2 arance
1 limone
7-8 cucchiai di olio evo
1 cucchiaino colmo di curcuma in polvere
1 spicchio d'aglio intero
sale q.b.

Tagliare a cubetti il petto di pollo intero, infarinarli eliminando la farina in eccesso.
Spremere 2 arance e 1 limone e stemperare nel succo la curcuma in polvere

In una bella padella larga scaldare l'olio evo con l'aglio (se lo amate, potete anche tritarlo o spremerlo) quindi soffriggervi i cubetti di pollo rigirandoli bene da tutte le parti finchè faranno la crosticina.

Unire il succo degli agrumi spremuti, chiudere col coperchio e lasciar cuocere una ventina di minuti a fuoco moderato.

Salare a fine cottura, mescolando bene e servire col cavolo al curry ^^

domenica 25 novembre 2012

PASSATELLI DI MAMMA CRI'

Sono poche ore che siamo rientrati da FERRARA e vorrei già ripartire...


Troppi mesi lontana dalla Mia Città.... 

Una distanza autoimpostami per la Paura con la P maiuscola per Il Mostro che a maggio e nei mesi successivi si è accanito sulla "mia" terra...

Ma il tempo aggiusta tutto e finalmente i due Codardi (Gata e Compare) hanno trovato il coraggio di partire :)

Ci siamo messi in viaggio venerdì dopo pranzo ma non abbiamo voluto fare l'autostrada perchè troppo trafficata, così abbiamo optato per la E45 fino a Cesena, dove abbiamo ripreso l'autostrada uscendo ad Imola...

 Ok il viaggio si allunga di ben un'ora rispetto alle solite 3 ma... abbiamo speso solo euro 2,90 di autostrada contro i 15,40 di oggi, al ritorno, che essendo domenica ci ha visti praticamente padroni dell'autostrada! :DDD

Comunque, è stato un w-e TUTTO dedicato ai miei genitori!

Infatti venerdì sera Il Compare, dopo cena, è uscito con l'amico L. a farsi 'na birretta in un pub come ai vecchi tempi, mentre io me ne sono rimasta in casa al calduccio a guardare la tv sul divano in mezzo a papà e mamma... aaaahhh che pacchia! e quante chiacchiere! :DDD

Poi sabato mattina papà è andato a fare i suoi giretti di routine (colazione al bar, giretto al laghetto di pesca, ecc.) mentre io e mamma siamo andate a fare la spesa sole solette con la Pandina e c'era pure un bel sole e un caldo che io col pile ho fatto la sauna!!! o.O'

Il Compare invece è andato a fare una passeggiata all'Ipercoop.

Mentre con mamma giravamo tra le corsie del supermercato, le ho ricordato che mi aveva promesso che avremmo fatto insieme i PASSATELLI, pasta che ADORO e che quando mangio mi riporta sempre alla mente le domeniche d'inverno dalla nonna materna :*)

Così ha comprato anche il formaggio e le uova! :D

Quando siamo finalmente arrivate alla cassa ho dato una sbirciata all'ora sul cellulare e quando ho visto che erano già le 12.15 m'è preso un colpo!!!

Mamma, le ho detto, ma è già mezzogiornoeunquartooooo!!!! come facciamo?? dobbiamo attraversare tutta la città per tornare a casa non faremo in tempo, voglio i passatelliiiiiiiiiiiii (poco mancava che pestavo i piedi per terra :*DDDDDD) ma lei, serafica, ha detto di stare tranquilla, che avremmo fatto in tempo a far tutto e che se i due uomini a casa avevano fretta potevano anche mettersi l'anima in pace! :DDD

Uscite dal super, caricata la spesa e ripartire con La Pandina, ho realizzato che eravamo vicinissime alla "Prospettiva" e le ho chiesto se potevamo attraversare il centro della città per tornare a casa e così abbiamo fatto :)

Ne ho approfittato per guardare bene in giro aspettandomi di vedere zone transennate o impalcature ovunque... e invece, la "mia" Ferrara è SPLENDIDAMENTE IN FORMA! <3 p="p">

Solo sul Castello ho visto tutte impacchettate per bene le due Torrette danneggiate, per il resto niente...

O almeno la parte che ho potuto vedere passando in macchina (tutto l'asse che va appunto dalla Prospettiva fino alla Stazione dei treni).

Purtroppo non c'è stato il tempo per la passeggiata di routine in centro.... ma tanto a primavera torno e farò le cose per bene :)

Nel pomeriggio invece, siamo passati a trovare una coppia di Amici che hanno appena adottato un barboncino (Ciao Oshi!) ed abbiamo trovato anche un'altra coppia con la loro cagnolina (ciao Lady! ^^) e poi è passato a salutare anche un altro nostro Amico che era una vita che non vedevo e ne sono stata felicissima!!! ^^

Dovremo organizzare prima o poi una bella rimpatriata di tutta la Vecchia Compagnia... :*)

Comunque, mi sono dilungata tanto, troppo forse, per poter giungere infine a dirvi che dopo tutte le peripezie mattutine, mamma ha finalmente fatto i....

PASSATELLI
DI MAMMA CRI'
(per 4 piatti abbondanti)

2 litri di brodo di carne
6 uova
5-6 "mani a coppa" di pangrattato di casa
200 gr di parmigiano grattugiato
noce moscata q.b.

In una ciotola ha aperto le 6 uova, vi ha grattugiato un bel pò di noce moscata e sbattuto con la forchetta.

Quindi ha unito il formaggio grattugiato e sempre mescolato con la forchetta per bene.

Con le mani unite a coppa ha prelevato dal sacchetto del pangrattato, sei "coppe" di pane unendole al composto precedente e lavorato prima con la forchetta poi con le mani fino ad ottenere un composto liscio, ben amalgamato e appena morbido al tatto (ma non appiccicoso!)

Quanto al tipo di pangrattato, è importantissimo che sia pane grattugiato in casa, da pane raffermo di qualche giorno e NON pane che si trova già grattugiato al super.

Tuttalpiù se non volete farvi il pangrattato in casa o non fate un consumo di pane tale da accumularne per grattugiarlo, compratelo dal vostro fornaio di fiducia! :)

Anche per il peso di pangrattato da usare non è possibile essere precisi... questo perchè dipende molto dalla dimensione delle uova e dalla consistenza dell'impasto che solo chi è veramente esperto nell'arte dei passatelli, arriva a capire :DDD

A volte viene talmente duro che servirebbe la forza di Maciste per schiacciarlo nell'apposito attrezzo, altre invece viene troppo molle e allora, una volta calato nel brodo, si disfa e diventa tutto pappetta... :DDD

Comunque, quello di mamma era perfetto! :)

Una volta che il brodo ha preso il bollore, si mette l'impasto un pò per volta nello schiacciapatate, ma con il disco con i buchi più grandi, e lo si affida a Papà Franco per l'operazione più importante della ricetta: SCHIACCIARE!!!!! :DDD

Si fanno cadere i passatelli così direttamente nel brodo, lasciandoli più o meno lunghi secondo i gusti... a noi piacciono lunghi :P***

Esiste l'attrezzo apposta per fare i passatelli, ma a casa nostra si è sempre usato lo schiacciapatate a buchi grandi :)

Quindi si lascia cuocere pochi minuti, giusto il tempo che vengono a galla e via nei piatti!








 Mamma (Crì) che buoni!!!!!







mercoledì 29 agosto 2012

JOPA ARESTIDA (MINESTRA BRUCIATA)

 

 
 
In vacanza , ma in crisi d'astinenza da fornelli?!!
 
Basta lasciarsi "prendere" da una delle 1000 attività proposte dall'Ente Turismo di Selva di Val Gardena! :)
 
Infatti, appena l'ho saputo, ho approfittato dei corsi di cucina organizzati dall'Ente Turismo, suddivisi in 3 serate (lunedì, mercoledì e venerdì) a tema... purtroppo sono riuscita ad andarci solo il lunedì sera (le altre erano già tutte programmate tra levatacce mattutine e cene fuori al ristorante... ^^ ) ma era anche la serata che più mi interessava proprio perchè era prevista questa ricetta che vi presento, oltre alle frittelle di mele, che detta così verrebbe da chiedersi "bè, chissà cosa ci vuole a far due frittelle di mele..." ... vi assicuro che in effetti sono semplicissime ma vanno fatte con cura... :)
 
Dunque, bando alle ciance e guardate cos'ho combinato, insieme ad altre 5 aspiranti Cuochette (due ragazze milanesi, una mamma con la figlioletta di Roma e io... mezzo emiliana e mezzo marchigiana... ^^) aiutate dalla Cuoca Paola Kasslatter! :P***

JOPA ARESTIDA
(per 5-6 porzioni)
 
200 gr di patate
100 gr di farina
30 gr di burro
1 e 1/2 d'acqua o di brodo di carne o vegetale
1 pezzetto di foglia di alloro (meno della metà)
pepe q.b.
noce moscata q.b. (ma abbondate che ci sta benone!!!)
pane di segale tipico del Trentino, con semi di cumino e finocchio, il Schuttelbrot ma, in mancanza, va bene anche il pane nero di segale morbido, quello in confezioni già affettato sottovuoto per intenderci...
 
accessori:
pentola dai bordi alti
spatola di plastica o cucchiaio di legno
frusta a mano
 
Mettere la farina in una pentola capiente dai bordi alti, accendere sotto con fiamma moderata e mescolare con una spatola di plastica o un cucchiaio piatto di legno continuamente, tenendola ben smossa, fino a che diventerà di colore marroncino-rosso (attenzione a non bruciarla!!).
A questo punto togliere dal fuoco, aggiungere in un'unica soluzione l'acqua fredda e mescolare energicamente con la frusta fino a che diventa una crema liscia e senza grumi.
 
 
 
Se si usa l'acqua, unire un pezzetto di dado vegetale, altrimenti usare il brodo di carne o vegetale ma sempre a freddo!
 
Al corso la Cuoca non aveva brodo pronto quindi ha dovuto usare il dado anche se ha confessato che nemmeno lo ama...
 
E' importante NON usare liquidi caldi perchè è questo che fa fare i grumi alla farina... parola della Cuoca Paola ^^
 
Rimettere sul fuoco, aggiungere l'alloro, aggiustare di sale e pepe e noce moscata, mettere un pezzetto di burro e portare a bollore mescolando di tanto in tanto a fiamma medio-bassa.
 
Nel frattempo preparare le patate, lavandole, sbucciandole e tagliandole a dadini piccoli e quindi unirli alla zuppa.
 
La zuppa è pronta quando, assaggiando, sentirete i cubetti di patata morbidi.
 
Non scordate di mescolare altrimenti la parte più densa della zuppa si adagia sul fondo e attacca...
 
Poco prima di servire nei piatti individuali, preparate il pane riducendolo a pezzetti piccoli e tostandoli in un pentolino con il burro rimasto fino a che diventano dorati.
 
A questo punto, distribuirli sulla zuppa e servire ben calda!
 
Se usate il pane con i semini di cumino e finocchio, sentirete che aroma prenderà la zuppa!
 
Non ci volevo credere perchè non ho mai amato molto questo tipo di pane... ma, sarà stata l'atmosfera, sarà stata l'aria di montagna o l'idea che ero in vacanza... adesso lo ADORO e sono convinta che non altro pane non sarà la stessa cosa... e infatti me ne sono comprata un paio di confezioni al supermercato il giorno successivo, perchè ho poi riproposto questo piatto anche al Compare e ai Suocerini, cucinando nella micro-cucina dell'appartamentino e aiutata dalle mani d'oro della Suocerina... e suvvia, lasciate che me la sruffiani un pò!!!! :*DDD

E' ovvio che è un bel piatto sostanzioso e corroborante, adatto alle (spero) vicine serate d'autunno o quando fuori gela... ma in montagna, la sera, faceva sempre un bellissimo freschino e andava giù che è una meraviglia!... e pensare che "poco" più giù i miei sopravvivevano rintanati dentro casa, che fuori facevano 40 gradi... o.O'

Se ne rimane, è ottima anche il giorno dopo! Basta scaldarla bene tenendo sempre mescolato e voilà :)

 

domenica 6 maggio 2012

AGNELLO IN FRICASSEA


A Pasqua, in tavola, non può mancare... magra consolazione, la mia non mangiarne per sentirmi meno in colpa (oltreche non amarne molto il sapore)... e quest'anno l'acquisto è stato pure un pò abbondante così quello rimasto se lo sono diviso i miei con il Compare... che ogni tanto si ricorda che in congelatore ci sono dei sacchettini monoporzione tutti per lui e, quando vedo che mi fa gli occhi "a pesce lesso" capisco... ha voglia di agnello... :*D

Così, complice anche la voglia di non saltar l'appuntamento con L'Abbecedario Culinario d'Italia, che continua il suo bellissimo viaggio attraverso tutte le sue Regioni, ho messo mano alla mia ormai collaudata enciclopedia  della Cucina Regionale d'Italia, sfogliando le pagine dedicate all'UMBRIA!

In queste due settimane appena trascorse infatti, arrivate alla letterina F di Foligno, siamo stati/e ospiti virtuali ne La Cucina di Cristina :)

M'ero segnata, sul volume di cui sopra, tante altre ricettine sfiziose, ma non ho avuto modo di provarle tutte o almeno,  un paio perchè sono state due settimane piene, intense di tutto, dalle emozioni agli spostamenti, ma anche al meritato riposo, grazie al provvidenziale ponte del 1^ maggio! ^^

E poi abbiamo avuto un'ospite di tutto rispetto e... mica potevo chiudermi in cucina no? ... a bè... veramente sì... in cucina ci siamo chiuse tutt'e due, ma a CHIACCHIERARE, giusto Cara??!!! :*DDD

Così ecco qui, in tremendo ritardo la ricetta:

AGNELLO IN FRICASSEA
(le dosi indicate sono per 4 porzioni, ma io ne ho preparata 1 , e tra le parentesi le mie dosi)

1 kg di agnello (usato 5-6 bistecchine di spalla)
1 spicchio d'aglio (mezzo)
1 cipolla (mezza piccola)
1 carota (media)
3 cucchiai di olio evo (1)
1 dl di vino bianco secco (due dita di Rosè)
sale e pepe q.b.

per una salsina da aggiungere in ultimo (io non l'ho fatta)
1 uovo
1 limone non trattato
sale e pepe q.b.

Tagliate la carne d'agnello a pezzetti e sciacquateli sotto l'acqua fredda corrente (io non l'ho fatto questo passaggio perchè la carne era già tagliata a bistecchine).


Sbucciate lo spicchio d'aglio e la cipolla, mondate la carota raschiandola, quindi tritate grossolanamente il tutto.
Scaldate 3 cuccchiai di olio evo in una casseruola, unitevi il trito di verdure e fate appassire.
Aggiungete la carne d'agnello, condite con sale e una macinata di pepe, quindi fate insaporire il tutto per 5 minuti.

Sfumate col vino e proseguite la cottura per 20-25 minuti (preciso io: a fuoco basso e pentola coperta) fino a quando la carne sarà ben cotta.

Per la salsa aggiuntiva finale (che, come detto sopra, ho omesso)
Frullate l'uovo insieme al succo del limone ottenendo una salsa omogenea che andrà aggiunta alla carne fuori dal fuoco. Regolate di sale e pepe quindi servire subito in tavola decorando con la scorza del limone

Variante (suggerita sempre nel libro)
Esiste un'altra ricetta tradizionale molto simile a questa, secondo cui dopo aver fatto rosoloare il trito di verdue si aggiungono anche 200 g di salsa di pomodoro.

F come...........


eFFigurati se ci rinuncia
(all'agnello)!

martedì 10 aprile 2012

FETTUCCINE DI CAMPOFILONE AI PORCINI E SPECK

Cos'avete preparato per il menù di Pasqua?

Io, come solito, ci sono arrivata senza quasi accorgermene e perciò, impreparata alla grande... Gli ultimi giorni ho scritto e riscritto il Menù "ideale" almeno 30 volte... ma ogni volta storcevo il naso perchè o troppo elaborato o ingredienti troppo "strani" per i gusti di famiglia... 

Per quanto riguardava la seconda portata, era stabilito già da tempo... AGNELLO (purtroppo) come se piovesse... bè effettivamente... piovuto è piovuto... e d'agnello mio papà se n'è mangiato da scoppiare... ma visto che non gli è bastato, se l'è pappato pure ieri (Pasquetta) al Ristorante!

Va bè, per quanto mi riguarda, gli agnellini non dovrebbero proprio esistere per essere mangiati, ma solo per essere ammirati... ma il Mondo è bello perchè è vario e... se volevo i miei qui, ospiti dovevo trovare un compromesso... che se non c'è l'agnello a tavola il giorno di Pasqua, il mio papà ci rimane troppo male... è la Tradizione e così io mi astengo dal mangiarlo e pazienza... 

Per il Primo invece ero in crisi nerissssssssssima... non sapevo proprio che fare... così giovedì scorso parlandone col Cuginotto (anche lui grande amante della buona cucina e, nonostante lui sostenga il contrario, ottimo cuoco!) m'ha dato un'idea grandiosa, passandomi una SUA ricetta e... e m'ha salvato il pranzo di Pasqua! :DDD

Un primo piatto semplicissimo da preparare ma molllllto gustoso e affatto "pesante", nonostante la presenza della panna... e così ecco qui un bel piatto di...

AI PORCINI E SPECK
(per 6 persone)

1 confezione e mezza di

Fettuccine di Campofilone
100 g di speck a fette sottili
6 fettine di speck da tenere da parte intere
125 ml di panna ai porcini 
30 g di porcini essiccati
1 spicchio d'aglio grosso vestito
sale q.b.
olio evo 7-8 cucchiai
acqua d'ammollo dei funghi (filtrata)

Mettete a bagno i porcini secchi la mattina, lasciateli così una prima mezz'ora, quindi scolate, buttate la prima acqua e rimetteteli a bagno, lasciandoveli almeno un paio d'ore; al che, scolate di nuovo bene e filtrate l'acqua d'ammollo con una pezzuola in modo da trattenere eventuali tracce di terra e/o polvere e tenetela da parte.

In una padella bella larga, fate rosolare l'olio extravergine con lo spicchio d'aglio lasciato però intero e senza eliminare la pellicina.

Quando sentite bene l'odore dell'aglio, eliminatelo e buttatevi i porcini che avrete prima tritato al coltello, mescolate bene aggiungete qualche cucchiaio dell'acqua d'ammollo dei funghi, coprire con un coperchio e lasciate cuocere una mezz'ora, aggiungendo di tanto in tanto l'acqua d'ammollo se necessario.

Nel frattempo, tagliate a striscioline sul lato corto, le fette di speck ma mi raccomando, tenetene da parte una per ogni ospite, servirà alla fine per decorare il piatto! :)

Quando i funghi saranno quasi cotti, aggiungete lo speck a striscioline, lasciate cuocere altri 5 minuti quindi unite la panna ai porcini, regolate di sale, mescolate bene e tenete in caldo.

Scaldate bene una padella o piastra liscia antiaderente quindi tostevi sopra le fettine di speck intere che avete tenuto da parte; quando sono ben abbrustolite, scolate l'unto su carta assorbente e posatele su un piatto per usarle alla fine della ricetta.

Mettete a bollire abbondante acqua, quando bolle salatela quindi tuffate le fettuccine un minuto, massimo due (per la qualità che ho scelto io i tempi di cottura sono questi, controllate bene per quelle che userete voi eh? ^^) quindi con un forchettone passatele direttamente dalla pentola alla padella col condimento, mantecate con un pò dell'acqua di cottura se la salsa risulta troppo "asciutta", fate i piatti decorando ciascuno con una fetta di speck abbrustolito e via, subito in tavola! ^^

Credevo che il sapore dei porcini, visto l'uso di quelli essiccati e anche della panna ai porcini, sarebbe stato troppo forte... invece... mamma che bontà! :P***

giovedì 22 marzo 2012

IL NADALIN

Purtroppo tra tutti i miei libri di cucina... me ne manca uno con le ricette tipiche del Veneto... ho fatto una fatica abbbestia per trovarne qualcuna che mi ispirasse, come è stato per i RISI E BISI ^^

E navigando sul web alla quasi disperata ricerca di un dolce tipico veneto... perchè non posso non pensare a qualcosa di dolce per la raccolta dell'Abbecedario Culinario d'Italia, sono incappata nel NADALIN, che pare sia un dolce molto antico, addirittura l'antesignano del famosissimo Pandoro di Verona! o.O

Potevo non buttarmi a pesce nell'impresa?? ^____________^

La ricetta l'ho seguita pari-pari e l'ho presa QUI dove ci sono molti altri dolci veneti che mi intrippano non poco, e che mi sono segnata per provarli più avanti... :)

Una doverosa premessa però la devo fare... anche se noterete da soli la cosa osservando la foto... :DDD

NON ho lo stampo a forma di stella da Pandoro, che è fondamentale, pare, anche per il Nadalin... e quindi mi sono arrangiata... con quelli da Panettone! :DDD

Non avendolo mai fatto nè assaggiato l'originale Nadalin, non so dirvi se il risultato ottenuto sia come dovrebbe essere.... Vi dico però che è buono, non troppo dolce anche se piuttosto burroso (bè... anche il Pandoro lo è...) e la consistenza è morbida ma non morbidissssima come il Pandoro....

Oltretutto... l'ho infornato ieri sera e poi col Compare ci siamo messi sul divano a guardare un film... nella fretta ho scordato di mettere il timer e .... il risultato è stato un Nadalin con una crosta superficiale mollllto ben cotta, per non dire quasi bruciata.... che ho opportunamente nascosto con una generosa "nevicata" di zucchero a velo! Tiè! :DDDDD

NADALIN
(per due "Nadalinpanettoni" da ca. 300 g l'uno)

500 g di farina (io ho usato la "00")
170 g di burro
150 g di zucchero
4 uova
50 g lievito di birra (due cubetti)
sale q.b.

per decorare:
1 bustina di zucchero vanigliato

per decorare le fettine per Il Compare:
perline e cuoricini di cioccolato :)

Nella planetaria ho versato farina e zucchero e mescolato per amalgamarli, quindi ho fatto un incavo al centro dove ho rotto le uova e messo il burro prima ammorbidito qualche secondo nel microonde a potenza media e ridotto a tocchetti, una presa di sale e tutto intorno, sulla farina, ho sbriciolato i due cubetti di lievito di birra freschi.

Ho montato il gancio e fatto impastare a bassa velocità almeno 5 minuti, fino a che tutto si è ben amalgamato.

Con queste dosi viene un impasto sodo ma appiccicoso, non lavorabile a mano... 

L'ho suddiviso in due stampi medi da panettone, di quelli di carta oleata e messi a lievitare nel forno impostato a 40 gradi (statico, non ventilato!) coperti con una pezzuola di cotone leggera bagnata e molto ben strizzata) per 3 ore.

Dopo di che, li ho tolti dal forno e alzato la temperatura a 180°.

Raggiunta la temperatura, ho infornato i due stampi e cotto per... troppo tempo, per colpa del film che c'ha preso e m'ha fatto scordare tutto il resto :DDD

Voi stateci attenti però eh?! Dovrebbero cuocere una quarantina di minuti o fino a che la superficie appare dorata e l'interno prefettamente asciutto (prova stecchino)

Mettere a freddare su una griglia e il giorno dopo cospargere di zucchero a velo (vanigliato se vi piace) e gustare! :)


E anche questa ricettina va ad arricchire la letterina C per la regione Veneto, ospitata fino al 24 marzo da Astrofiammante, nell'Abbecedario Culinario d'Italia, un progetto della Trattoria Muvara ^^






C come...


Compare goloso!

martedì 20 marzo 2012

RISI E BISI

Un primo piatto tanto semplice nella sua preparazione, quanto gustoso e delicato da mangiare!
E son proprio queste le cose che mi piacciono di più in cucina, perchè è vero che qualche volta "gusta" tuffarsi in imprese degne del guinness dei primati per tirare fuori piatti alla "volevamo stupirvi con effetti speciali...", però dai... diciamocela tutta... ma quant'è bello trovare una ricetta bella-buona-facile, che accontenta Il Compare al punto da sentirmi dire "Questa me la rifai per il mio compleanno eh?!!" ^____^

E se penso che illo compleanno sarà ad Ottobre... :*DDD

Dunque, per l'Abbecedario Culinario d'Italia, arrivati alla letterina C di Chioggia per la regione VENETO, ospitata dalla scorsa settimana e fino a domenica 24 dall'amica Astrofiammante di Mangiare è un pò come Viaggiare... preparatevi a gustare questi buonissimi....

RISI e BISI
ricetta presa dal V^ volume de "I Sapori della Cucina Regionale Italiana" InTavola di TV Sorrisi e Canzoni di qualche annetto fa... basti dire che il prezzo è ancora in Lire!!! :D


QUESTA LA RICETTA del libro CON DOSI E MODI DI ESECUZIONE

dosi per 6 persone
450 g di riso Vialone nano
80 g di prosciutto crudo
1 kg di pisellini freschi
1 cipollotto
1 mazzetto di prezzemolo
0,5 dl di olio evo
80 g di parmigiano grattugiato
50 g di burro
sale e pepe bianco q.b.

Sgranare i piselli (quelli piccoli, dolci e succosi, meglio ancora la varietà chiamata "Cristoforo Colombo" o "Meraviglia d'Italia"), lavarli e tenerli da parte.
Sciacquare bene i bacelli e farli cuocere una ventina di minuti in 1,5 litri di acqua salata, scolarli e tenere da parte il brodo verde che ne deriva, che servirà poi per cuocere il riso.

Tritare finemente il prezzemolo e tenere da parte; tritare insieme il cipollotto e il prosciutto e fate rosolare in una casseruola capiente con l'olio evo e metà del burro per circa 5 minuti.

Versare il dunque il riso e farlo tostare mescolando per circa 5 minuti e proseguire la cottura unendo ad un paio di mestoli alla volta il brodo di cottura dei bacelli bollente, passando ad altro brodo solo quando quello precedente è del tutto assorbito.

A metà cottura, unite i pisellini precedentemente lavati e il prezzemolo tritato, aggiustare di sale e pepe bianco e terminare la cottura del risotto, quindi mantecare col burro rimasto e il parmigiano.

Servire subito in fondine indivuali o portandolo in tavola dentro una bella zuppiera.

E QUESTA INVECE E' LA MIA VERSIONE,
dettata un pò dagli ingredienti che avevo e da piccole abitudini in cucina che ormai fanno parte di me... :)


dosi per due persone

1 bicchiere e mezzo di riso Carnaroli
3 fette di speck non troppo sottili (1 mm. almeno)
2 piccoli scalogni
1 pugno di prezzemolo già tritato congelato (ne ho sempre una scorta dall'ultima volta che Mammina m'ha sgridata perchè non ne avevo per il pesce... :*DDD )
1 pugnetto di erba cipollina tritata congelata (ne ho sempre perchè l'adoro e la metterei anche nel latte la mattina  a colazione....)
300 g di pisellini finissimi surgelati
1 dado vegetale bio senza glutammato

Ho messo sul fuoco una pentolina con dentro un litro d'acqua fredda e il dado vegetale bio (uso quelli senza glutammato) e appena è partito il bollore ho messo i pisellini, che avevo lasciato prima scongelare un'oretta a temperatura ambiente.

A metà cottura, li ho scolati e tenuti da parte, come pure il loro brodo di cottura.

Ho tritato nel mio mini-mixer gli scalogni con lo speck prima stagliuzzato con le forbici, quindi ho fatto rosolare brevemente il tutto nella pentola per il risotto e quindi ho unito il riso e fatto tostare 5 minuti rimestando bene.


E infine ho "tirato" il risotto unendo un paio di mestoli alla volta del brodo di cottura dei piselli e metà cottura unito anche i pisellini.

A fine cottura, a fuoco spento, ho mantecato con un altro filo di olio evo e aggiunto sia il prezzemolo tritato che l'erba cipollina e lasciato riposare, coperto, qualche minuto prima di servire.

A piacere aggiungere parmigiano grattugiato.

Il prezzemolo l'ho messo alla fine perchè non mi piace che cuocia tanto e so che è sempre meglio usarlo a crudo sugli alimenti, se possibile.

E.......... QUI un'altra versione ancora della ricetta "ORIGINALE"... :)

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