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venerdì 21 dicembre 2012

SPEZZATELLI BICOLOR CON FRUTTA SECCA

E ora una ricetta al volo-volissimo, talmente veloce da fare, che potreste anche realizzarla all'ultimo momento se volete fare un pensierino dell'ultimo secondo... :)

Ho visto fare questa ricetta-non-ricetta dalla bellissima Lorraine Pascal nel suo nuovo programma dedicato alle ricette di Natale "LORRAINE'S LAST MINUTE CHRISTMAS"

Non mi sono nemmeno scritta le dosi o l'occorrente per quanto è semplice da fare, ma il giorno dopo mi sono fiondata al supermercato a comprare il tutto e la sera mi sono messa all'opera!

Ne ho ricavato 3 bei pezzettoni che ho poi incartato a dovere, come potete vedere nelle foto seguenti e ne ho fatto dono ai nostri condòmini ^^


Dov'è finito il 4^ pezzettone? Bè... visto che Il Compare non sta stare zitto... e si è lasciato sfuggire in anteprima questa cosa con i nostri dirimpettai di corridoio... ho consegnato loro il tutto senza nemmeno incartarli... :DDD

Siamo 5 famiglie, tutte giovani, chi con prole e chi no (i "no" siamo solo io e Compare, ma fa lo stesso ^^) e si va d'accordissimo e quindi ogni volta che cucino qualcosa, faccio sempre in modo che ci scappi un assaggino per tutti o almeno vado a rotazione.... :DDD

Non ricordando come Lorraine ha chiamato la preparazione, io l'ho ribattezzata...

SPEZZATELLI BICOLOR
CON FRUTTA SECCA
e ho usato le seguenti dosi:

500 g di cioccolato fondente al 56%
250 g di cioccolato bianco
50 g di mirtilli rossi secchi
50 g di uvetta sultanina
10 albicocche secche morbide
20 g di mandorle dolci in scaglie
1 foglio di carta forno
1 leccarda grande (quella del forno va benissimo)
1 marisa (leccapentola) in silicone

Ho prima lavato separatamente i mirtilli e l'uva passa e asciugati tamponando molto bene con la carta assorbente e messi nel fornetto elettrico ad asciugare bene a 80° per una ventina di minuti.

Con le forbici ho tagliato in 3-4 parti le albicocce e messe da parte.

Ho spezzettato le due cioccolate e le ho sciolte a bagnomaria separatamente, anticipandomi però con quella fondente rispetto a quella bianca, sapendo che la prima impiega più tempo a fondere rispetto alla seconda.

Ho colato la cioccolata fondente sul foglio di carta forno e l'ho stesa con la marisa in uno strato di mezzo centimetro circa e su questa, al centro ho fatto cadere quella bianca che ho poi allargato con uno stecchino in modo irregolare, creando anche delle marmorizzazioni.

Quindi ho cosparso sopra al tutto la frutta secca e quindi le mandorle a scaglie e lasciato rapprendere a temperatura ambiente.

Il giorno dopo ho spezzato in 4 parti la maxi-tavoletta e confezionato chiudendole ciascuna (meno una, come sopra scritto...) con il cellophan trasparente che si usa generalmente per confezionare i cesti natalizi, oppurtunamente ritagliato e chiuso sul dietro con l'adesivo trasparente.

Per confezionare il pacchettino, ho utilizzato cose che avevo già in casa:

- nastrino da pacchi dal regalo delle nipotine (che mi hanno regalato un paio di pantofole con sopra la foto di un micetto tigrato similissimo a Nocciolina ^^ ) 
- filo con renna e stella da un decoro per l'albero di Natale
- fettine di arance e limoni seccati in forno il giorno precedente
- peperoncini rossi da una piantina che avevo acquistato quest'estate e che, dopo la fioritura e la fruttificazione, poverina, non ha retto i primi freddi e mi ha lasciato per ricordo i suoi cornetti rossi portafortuna :)

Si può anche preparare e tenere in una scatola, spezzettandoli a bocconcino da servire su un bel vassoietto, con il caffè del pomeriggio, durante le visite di parenti e amici in questi giorni di Festa :)

Forza su, siete ancora in tempo!!!


lunedì 29 ottobre 2012

TURDILLI per volarcene in CALABRIA! :)

Il lungo ma bellissimo viaggio attraverso lo Stivale è praticamente giunto al termine... 
sembra solo ieri da che siamo partiti e di piatti ne sono sfilati parecchi sotto tutti i ponti d'Italia :P***

Ho purtroppo saltato parecchie tappe, per svariati motivi, ma spero di rifarmi con questi dolcetti, tanto semplici nella loro preparazione, quanto buoni e veloci a sparire nelle fauci mie, del Compare, del Vicinato e dei Suocerini! :DDD

Dunque, siamo giunti alla V di Vibo Valenzia,  in CAMPANIA per l'Abbecedario Culinario d'Italia, un progetto della Trattoria Muvara ma che ha visto coinvolti tantissimi blog, tutti affaccendati intorno ai fornelli... m'immagino tutti quanti a spignattare peggio che ad una sagra di paese, con la stessa allegria, caciara e voglia di stare insieme!!!! :*)

Ma torniamo "seri"... se mai seri siamo stati e vi dico che se volete partecipare alla penultima letterina, subito dopo aver assaporato anche solo virtualmente i "miei" Turdilli, dovrete scatafiondarvi come fulmini ai vostri, di fornelli e produrre un tipico piatto della cittadina di Vibo Valenzia o anche della regione Campania, e poi correre da SAPORIDIVINI, che è il blog ospitante la letterina di cui sopra, almeno fino al 4 novembre!

Lì, nella ricetta da Sabri&Luca proposta, dovrete lasciare tra i commenti, la vostra con il link alla pagina del vostro blog... non avete un blog?! 

Non c'è problema!!! 

Mandate la ricetta, corredata di foto, alla nostra Aioulik, che penserà a pubblicarla per voi, a questo indirizzo mail: trattoriamuvara_at_gmail.com 

Ormai ci siamo... dopo tutte 'ste chiacchiere... non vi resta che assaggiare i...

TURDILLI CALABRESI

RICETTA PRESA DA QUI, con qualche mia piccola variante (in rosso)

500 gr di farina "00"
280 gr vino moscato dolce (90 gr di Passito di Pantelleria + 190 di Marsala)
50 gr. di zucchero semolato
250 gr di miele (non essendo specificato quale, ho usato un Millefiori di Montagna)
50 gr di confettini di zucchero (i cosiddetti "diavolini")
1 uovo
2 cucchiai di cannella (io 1 cucchiaino colmo, per timore che si sentisse troppo)
20 gr di acqua
40 gr di olio evo
olio per friggere q.b. (io 1 litro di semi di arachidi)
2 gr di lievito istantaneo se li volete morbidi (io l'ho messo e... ho fatto bene!!! ^^ )
1 forchetta o 1 rigagnocchi

Nella ricetta originale si impasta tutto a mano, ma io ho "buttato" gli ingredienti nella planetaria, in questo ordine:

farina setacciata
zucchero
uovo
vini liquorosi
olio evo
lievito istantaneo

Ho messo il gancio a "uncino" e impastato a velocità media per 2 minuti, massimo 3, giusto il tempo che gli ingredienti si amalgamino bene, quindi ho versato l'impasto sulla spianatoia di legno leggermente infarinata e gli ho dato una impastata veloce a mano, quindi ho diviso il panetto in 6-7 salsicciotti grossi quanto un pollice.

Da questi si tagliano con un coltello a lama liscia o con un tarocco, dei tocchetti di un centimetro circa, proprio come si fa per gli gnocchi di patate insomma.

Poi con una forchetta o con uno rigagnocchi li si passa uno per uno imprimendoli bene per farli rigati e li mettete man mano su un vassoio foderato di carta forno o su un telo leggermente infarinato perchè non attacchino.

Scaldare ora l'olio per friggere e quando giunto a temperatura (170-180° se avete il termometro, oppure fate la prova con uno spiedino di legno immerso in parte nell'olio: se fa le bollicine, l'olio è pronto) friggere pochi alla volta i Turdilli qualche minuto, giusto il tempo di dorarsi e scolarli su carta assorbente.

Finito di friggere, preparate in una padella larga il miele con l'acqua (rispettando le dosi!!!) e la cannella.


Se volete, come consiglia la ricetta originale, si può sostituire la cannella con dell'anice oppure lasciarlo al naturale, secondo i gusti.


Scaldare bene mescolando con una spatolina quindi versarvi tutti i Turdilli e mescolarli un paio di minuti a fiamma bassa, così che si ricoprano tutti ben bene di miele.

Versarli quindi su un piatto di portata a strati distribuendo man mano i "diavolini" di zucchero.

Si possono conservare anche in un barattolo di vetro ben chiuso.

Mi è piaciuta molto, di questa ricetta, la sua "storia" ovvero che pare sia un dolce che si prepara oltre che per Natale, anche in periodi "fortunati" per la famiglia che lo consuma... Ovvero, quando in casa le cose vanno bene e si vuole condividere la buona sorte con il vicinato, si prepara questo dolce e lo si offre ai vicini... e allora, visto il periodaccio nero che l'Italia tutta sta passando per tanti motivi, di cui qui non parlo perchè di politica non me ne intendo, ma sento molto bene che "dietro" qualcosa spinge... mettiamoci comodamente seduti o con le spalle ben attaccate al muro e... godiamoci questi TURDILLI sperando che DAVVERO le cose comincino ad andare per il verso giusto!!!! ^_______^


V come...

 Viva il giro (culinario) d'Italia!

giovedì 22 marzo 2012

IL NADALIN

Purtroppo tra tutti i miei libri di cucina... me ne manca uno con le ricette tipiche del Veneto... ho fatto una fatica abbbestia per trovarne qualcuna che mi ispirasse, come è stato per i RISI E BISI ^^

E navigando sul web alla quasi disperata ricerca di un dolce tipico veneto... perchè non posso non pensare a qualcosa di dolce per la raccolta dell'Abbecedario Culinario d'Italia, sono incappata nel NADALIN, che pare sia un dolce molto antico, addirittura l'antesignano del famosissimo Pandoro di Verona! o.O

Potevo non buttarmi a pesce nell'impresa?? ^____________^

La ricetta l'ho seguita pari-pari e l'ho presa QUI dove ci sono molti altri dolci veneti che mi intrippano non poco, e che mi sono segnata per provarli più avanti... :)

Una doverosa premessa però la devo fare... anche se noterete da soli la cosa osservando la foto... :DDD

NON ho lo stampo a forma di stella da Pandoro, che è fondamentale, pare, anche per il Nadalin... e quindi mi sono arrangiata... con quelli da Panettone! :DDD

Non avendolo mai fatto nè assaggiato l'originale Nadalin, non so dirvi se il risultato ottenuto sia come dovrebbe essere.... Vi dico però che è buono, non troppo dolce anche se piuttosto burroso (bè... anche il Pandoro lo è...) e la consistenza è morbida ma non morbidissssima come il Pandoro....

Oltretutto... l'ho infornato ieri sera e poi col Compare ci siamo messi sul divano a guardare un film... nella fretta ho scordato di mettere il timer e .... il risultato è stato un Nadalin con una crosta superficiale mollllto ben cotta, per non dire quasi bruciata.... che ho opportunamente nascosto con una generosa "nevicata" di zucchero a velo! Tiè! :DDDDD

NADALIN
(per due "Nadalinpanettoni" da ca. 300 g l'uno)

500 g di farina (io ho usato la "00")
170 g di burro
150 g di zucchero
4 uova
50 g lievito di birra (due cubetti)
sale q.b.

per decorare:
1 bustina di zucchero vanigliato

per decorare le fettine per Il Compare:
perline e cuoricini di cioccolato :)

Nella planetaria ho versato farina e zucchero e mescolato per amalgamarli, quindi ho fatto un incavo al centro dove ho rotto le uova e messo il burro prima ammorbidito qualche secondo nel microonde a potenza media e ridotto a tocchetti, una presa di sale e tutto intorno, sulla farina, ho sbriciolato i due cubetti di lievito di birra freschi.

Ho montato il gancio e fatto impastare a bassa velocità almeno 5 minuti, fino a che tutto si è ben amalgamato.

Con queste dosi viene un impasto sodo ma appiccicoso, non lavorabile a mano... 

L'ho suddiviso in due stampi medi da panettone, di quelli di carta oleata e messi a lievitare nel forno impostato a 40 gradi (statico, non ventilato!) coperti con una pezzuola di cotone leggera bagnata e molto ben strizzata) per 3 ore.

Dopo di che, li ho tolti dal forno e alzato la temperatura a 180°.

Raggiunta la temperatura, ho infornato i due stampi e cotto per... troppo tempo, per colpa del film che c'ha preso e m'ha fatto scordare tutto il resto :DDD

Voi stateci attenti però eh?! Dovrebbero cuocere una quarantina di minuti o fino a che la superficie appare dorata e l'interno prefettamente asciutto (prova stecchino)

Mettere a freddare su una griglia e il giorno dopo cospargere di zucchero a velo (vanigliato se vi piace) e gustare! :)


E anche questa ricettina va ad arricchire la letterina C per la regione Veneto, ospitata fino al 24 marzo da Astrofiammante, nell'Abbecedario Culinario d'Italia, un progetto della Trattoria Muvara ^^






C come...


Compare goloso!

sabato 31 dicembre 2011

TRONCHETTO DI NATALE

L'ultimo post dell'anno.... e vi dedico una ricetta fatta non a due, non a quattro, ma bensì... a SEI mani!!! ^____^

Bè, potrei anche dire addirittura a otto mani, visto che la ricetta è supercollaudata e viene dal personale ricettario di una carissima amica della Suocerina! :)

Il rotolo è stato fatto dalla Suocerina, mentre la ganache di copertura l'ho fatta con il validissimo aiuto della mia Mammina, che se non era per lei... a quest'ora ero ancora lì a montare la crema... io e il mio bruttissimo vizio di non leggere bene e con calma le ricette, prima e durante l'esecuzione del piatto... :P

Dunque ecco qui la ricettina...

TRONCHETTO DI NATALE

per la base:
100 g di farina
1 cucchiaio di fecola
100 g di zucchero (60+40)
3 uova
3 cucchiai di acqua bollente
1 cucchiaio scarso di lievito per dolci
 
per la farcia:
nutella o altra crema spalmabile a piacere (anche marmellata volendo)

per la ganache di copertura:
20 g di burro
200 g cioccolato fondente grattugiato
200 ml panna fresca da montare

per il decoro:
1 pezzetto di pasta di marzapane
confettini argentati
zucchero a velo
fiori di ostia

Dividere i tuorli dagli albumi. Versare sui tuorli, posti in una ciotola, 60 g di zucchero e montarli fino ad avere una crema chiara e spumosa.
Unire pian piano l'acqua calda mescolando bene, quindi farina, fecola e lievito già mescolati tra loro.

 
Montare a neve ben ferma gli albumi ed incorporare il restante zucchero, e infine, mescolando dal basso verso l'alto, incorporare i due composti (di tuorli e albumi).

Foderare con carta forno una placca di circa 24x30, in modo che la carta copra anche i bordi della placca, versarvi il composto, che deve risultare denso ma non compatto, muovendo la placca in modo che si spanda uniformemente.

Infornare a forno preriscaldato a 200° per circa 10 minuti.
Da cotto, deve restare chiaro-dorato, tipo il Pan di Spagna.


Prepararsi sul piano di lavoro uno telo pulito, capovolgervi sopra la base cotta e tirare via delicatamente la carta forno e lasciare stiepidire bene; tagliare via la crosticina tutto intorno ricavando un rettangolo dalle linee dritte e pulite e spalmarvi sopra la farcitura preferita; in questo caso la Suocerina ha usato (su nostra pressante richiesta... ^^) la Nutella... ma lei avrebbe preferito la marmellata... ;P

Spalmare quindi la crema preferita sulla base cotta, non troppo abbondante altrimenti fuoriuscirà arrotolandolo.
Con l'aiuto del telo, arrotolare su se stessa la base farcita fino a chiuderla del tutto in un bel rotolino compatto, avvolgerlo in un foglio di pellicola trasparente e mettere in frigo almeno un giorno che si compatti bene bene.

Il giorno successivo, preparare la ganasce al cioccolato fondente. Personalmente ho seguito alla lettera QUESTA PROCEDURA (grazie Mammina che ti sei accorta della "capp...." che stavo per fare... ^^ ) ma con le dosi indicate più sopra.

E' venuta una ganasce densa e soda, con la quale ho ricoperto tutto il tronchetto aiutandomi con una spatola lunga e stretta e, con la stessa, ho sollevato il dolce e posato sul piatto di servizio.

Con uno spiedino di legno divertirsi creando i segni tipici della corteccia, quindi cospargere il tutto con dei confettini d'argento, due o tre fiorellini commestibili (quelli in ostia, da torte) e un pupazzetto di neve fatto con la pasta di marzapane .. non ho coloranti alimentari quindi ho fatto tutto in bianco, berrettozzo compreso! ^^

E per finire, una leggera spolverata di zucchero a velo.

BUON CAPODANNO A TUTTI
DIVERTITEVI
BEVETE POCO, MA BENE
E CHE IL 2012 SIA MIGLIORE
DI QUEST'ANNO ORMAI AGLI SGOCCIOLI!


 

questa ricetta partecipa al Contest di Mile del blog LA SCIMMIA CRUDA
e scade alla mezzanotte del 20.01.2012



mercoledì 14 settembre 2011

PAMPAPATO (e due!)

Dopo il PRIMO, ecco in arrivo un altro tipo di Pampapato ferrarese... confesso che questa volta mi limito alla sola trascrizione degli ingredienti e del procedimento, sempre presi dalla Mitica Agenda di Mamma Cri, perchè non ho il tempo materiale per farli... e ho ancora una bella scorta di quelli appena fatti ^_____________^

Però non voglio deludere gli appassionati di questo tipico dolce (natalizio) ferrarese e così si arricchisce anche la raccolta della Trattoria dedicata appunto, alla P di...



Una doverosa premessa... non spaventatevi per il quantitativo delle dosi, perchè ANCHE questa versione di Pampapato è stata realizzata, come dicevo nel post precedente, dalla scuola dove lavorava Mamma Cri e quindi, sono "esagerate" per una preparazione casalinga, ma basta fare le dovute proporzioni... e comunque, doveste farlo, non calcolate le dosi per ottenere UN solo Pampapato, ma fatene almeno una decina... perchè tra l'assaggio e il donarli a parenti e amici.... si sa come va a finire no? :)

PAMPAPATO ANTICO

kg. 20 di farina
kg. 12 di mandorle (spellate e tritate)
kg. 8 di cedrini
kg. 3 cacao amaro
kg. 15 zucchero
kg. 4 miele
500 g di spezie
lt. 6 acqua naturale
kg. 2 biscotti secchi sbriciolati
1/2 hg. di ammoniaca

per la copertura
kg. 6 cioccolato fondente Emilia Zaini
1 cucchiaio di olio evo delicato ogni 4 hg di cioccolato
1 spruzzata di alcool alimentare a 95°

In un tegame a fuoco lentissimo (senza farlo bollire) sciogliere il cacao con l'acqua, il cioccolato, lo zucchero e il miele.
Impastare con questo composto tutti gli altri ingredienti.

purtroppo, per quanto riguarda le spezie, sull'agenda non specifica QUANTA cannella e QUANTI chiodi di garofano, ma solo il peso totale delle due insieme e sono passati troppi anni perchè mamma Cri se ne ricordi... però fate conto che i chiodi di garofano sono molto, molto aromatici.... 

Fare le forme a cupola e cuocere per 30 minuti a forno già caldo a 180°.

Se durante la cottura si sono formate delle crepe, fare un composto di cacao dolce, cioccolato fuso e biscotti sbriciolati, stuccare le crepe e lasciare riposare per assestare.

Tenere a riposto, in luogo umido (o tenendo coperto con strofinaccio mantenuto sempre bagnato e ben strizzato) per 10 giorni, quindi passare alla copertura vera e propria con cioccolato fondente Emilia fuso a bagnomaria, a cui va aggiungo e ben amalgamato l'olio d'oliva e l'acool alimentare.

Spatolare bene sia la base che la calotta, prima l'una poi l'altra, quando ben solidificato la base.


Chi vuole provare questa versione? :)

domenica 11 settembre 2011

IL PAMPAPATO DI FERRARA




Solo la Trattoria con il suo Abbecedario poteva farmi uscire definitivamente dal torpore culinario in cui ero caduta durante le vacanze, anche per colpa del caldo a dire il vero, che sarà anche un argomento trito e ritrito, ma tanto caldo lo è stato lo stesso... :P

E così, mi sono TUFFATA letteralmente in una gran ciotolona di ingredienti per raccogliere questa ennesima sfida ai fornelli o per meglio dire, al forno, visto che ho dovuto riattivare questo Mostro sputa-calore mettendo alla prova me stessa e le mie "doti" culinarie per sfornare uno dei dolci tipici della mia amatissima FERRARA, ovvero il PAMPAPATO ma se lo si chiama PAMPEPATO va bene lo stesso, anche se il pepe non c'è per niente! ^___^

A dire il vero, non è che sia proprio già il periodo giusto per consumarlo, infatti è uno dei dolci tipici  di Natale e, ora che li ho fatti, capisco anche il perchè :*D ma ormai lo si può trovare tutto l'anno, vista la grande affluenza di turisti che vogliono portarsi a casa un dolce pezzetto di Ferrara... mangereccio ^^

La storia di come è nato questo dolce la potete trovare QUI e consiglio di leggerla perchè è davvero interessante :)

Ma ora ecco quella che potrei annoverare tra le "mie" personali "12 fatiche di Ercole" :DDD

PAMPAPATO di FERRARA
dosi per 7 pampapati da 300 g. 
+ 8 pampapatini da 65 gr. ciascuno

per l'impasto
200 gr di mandorle spellate
200 gr di cedro candito 
100 gr di pinoli
200 gr di cacao in polvere dolce
100 gr di cacao in polvere amaro
500 gr di zucchero semolato
700 gr di farina 00
300 gr di marsala classico
100 gr di acqua
1 tazzina di caffè concentrato
2 cucchiaini colmi di cannella in polvere
3 chiodi di garofano

per la copertura finale
800 g ca. di cioccolato fondente "Emilia" di Zaini

Forno preriscaldato a 160/170°

Tritare al coltello grossolanamente le mandorle e poi il cedro candito.

Tritare finemente i 3 chiodi di garofano in un buon macinino, insieme ad un poco di zucchero, così da riuscire a raccogliere meglio la polvere (se tritate i chiodi di garofano da soli, data l'esigua quantità, ve li perderete attaccati alle pareti del macinino, invece con lo zucchero insieme, recuperete lo zucchero aromattizzato ai chiodi di garofano molto più facilmente ^^ )

Unite in una ciotola bella capiente tutti gli ingredienti "secchi" e mescolate bene per amalgamarli, quindi fate un buco al centro e versatevi il caffè e il marsala e cominciate a mescolare il tutto aiutandovi all'inizio con un cucchiaio di legno o una spatola rigida.
Quindi, affondate le mani nell'impasto e lavoratelo fino ad ottenere una massa bella compatta, soda ma appiccicosa; se la massa non si compatta ma rimane granulosa e "separata", aiutatevi aggiungendo poco alla volta dell'acqua a temperatura ambiente.

Vi avverto... facendo questo impasto, vi risparmiate almeno 3 sedute di palestra!!! :PPP

Foderate di cartaforno la placca del forno quindi, bilancia a portata di mano, bagnatevi bene le mani e prelevate delle porzioni di impasto a formare delle palle di 300 g circa l'una o anche più grandi se volete (massimo 500 gr per comodità) e posatele sulla placca appiattendole leggermente a formare una cupoletta.

Se volete, come ho fatto io, potete farne anche di piccoli, con palle da 60-65 g l'una... a vostro piacimento.

Infornate e lasciate cuocere per 45-50 minuti in forno non ventilato controllandone la cottura.

Quando saranno pronti, ve ne renderete conto perchè in superficie si formeranno delle crepette, ma per sicurezza, infilate al centro uno stecchino di legno, se esce perfettamente asciutto, potete sfornare.

Se dovete cuocere in due o più riprese, l'impasto rimanente tenetelo coperto con un panno umido perchè non secchi in superficie.

Una volta sfornati tutti i Pampapati, adagiateli su una griglia e copriteli con uno strofinaccio di cotone bagnato d'acqua e molto ben strizzato e lasciateli così più giorni, fino a che avranno "riposato" bene, rinnovando ogni volto la bagnatura dello strofinaccio.

I miei hanno riposato 5 giorni interi, ma possono arrivare anche a 10, secondo le dimensioni dei Pampapati...

Quindi passate alla copertura finale, facendo sciogliere a bagnomaria il cioccolato fondente e con l'aiuto di con una spatola coprite prima il fondo, lasciandoli poi in frigorifero perchè asciughi e diventi duro al tatto, quindi ripetete l'operazione colando il cioccolato sulle calotte fino a completa copertura.

Ora sono pronti per essere mangiati o... per essere incartati belli stretti in carta d'alluminio e confezionati a piacere... io ho scelto di incartarli poi in fogli di carta-paglia e scritto sopra il contenuto con dei semplici ghirigori con un pennarello a punta grossa...

La ricetta che ho presentato è quella ORIGINALE usata tanti anni fa dalla mia Mammina in occasione di una piccola Mostra-Mercatino organizzata da una professoressa della scuola dove lavorava appunto la mia mamma e insieme riuscirono a carpire la ricetta ad un pasticcere famoso in città e fecero un quantitativo ENORME di impasto, TUTTO a mano, che se ci penso mi sento male... :DDD











Quei Pampapati sono rimasti nella storia e nel "curriculum" di mia mamma come una delle cose più belle che abbia fatto in tutta la sua carriera lavorativa e la ricetta è gelosamente custodita nella sua agenda dei piatti preferiti! 

Ovvio che le abbia "rubato" l'agenda... :DDDD

Una nota dell'ultimo momento... avevo scordato di scriverlo :P

Per fondere il cioccolato di copertura, ho adottato la tecnica del Temperaggio a innesto, che avevo sperimentato QUI e sperimentato grazie a LEI! ^____________^

Però ci tengo a precisare che questa è una cosa in più che ho voluto fare io, così tanto per fare un pò di esercizio, ma la mia mammina ha detto che non è fondamentale, che la copertura viene bene lo stesso ;P

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