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martedì 24 gennaio 2023

CONFETTURA ANKO (o AN o TSUBUAN) per la A di AZUKI

La letterina A questa volta mi porta in... GIAPPONE!

Era da tempo che volevo provare questa ricetta, ma non trovavo mai il coraggio di mettermici, forse perchè talmente lontana dalla mia cultura l'idea che dei fagioli possano essere buoni anche dolci.. che mentre ristretta che ho! :DDD

Questo viaggio però intorno al Mondo degli Ingredienti mi spinge a mettermi in gioco e a sfondare dei "muri" assurdi!

Questa speciale confettura di fagioli azuki rossi è amatissima in Giappone e un motivo ci sarà no?! 

Perchè non dovrebbe piacere pure a me, mi sono detta... Anni fa avevo fatto i Dorayaki, che sono praticamente dei pancake giapponesi, accoppiati e farciti con la ANKO ma, per i motivi di cui sopra, non ero arrivata fino in fondo, accontentandomi di farcirli con una classica marmellata... E invece, quale felice scoperta!

E' buonissima e ho fatto la prova sulla mia cavia preferita... il mio Compare!

Ieri sera dopo cena gli ho dato come dessert i dorayaki (che però ho fatto questa volta in versione vegana, seguendo la ricetta di La Cucina Botanica) e alla domanda "secondo te cosa ci ho messo dentro?" il Compare ha sparato di tutto (castagne, cacao, carruba!!) tranne i fagioli!

E' rimasto di stucco! E se ne è mangiato un altro! :DDD

Voglio precisare che ho preso la ricetta da Chef Hiro, che la propone in entrambi i suoi libri:

WASHOKU e HIRO CARTOON FOOD, precisando che la ANKO (o AN) viene chiamata TSUBUAN quando la confettura viene fatta lasciando i fagioli interi.

Poichè io alla fine li ho setacciati, credo allora di aver fatto la ANKO ^____^

 ANKO - confettura di fagioli Azuki

150 g di fagioli Azuki rossi 

120 g di zucchero semolato

2,5 g di salsa di soja (io quella a ridotto contenuto di sale)

sale qb (io non l'ho messo)

Ammollare gli azuki per 8 ore e scolarli.

Versarli in pentola e coprirli con acqua, cuocere a fuoco lento per almeno 3 ore (io li ho cotti 5 ore... la buccia restava sempre dura, uff!), quindi scolarli, rimetterli nella stessa pentola, aggiungendo gli altri ingredienti.

Cuocere per un quarto d'ora fino alla consistenza desiderata.

Io li ho poi anche passati al setaccio, per una confettura liscia (sentivo le bucce sotto i denti e non mi piaceva...)

Lasciare raffreddare a temperatura ambiente e gustare farcendo i Dorayaki o anche, semplicemente, su pane tostato...

Per seguire il Viaggio della Carovana potete farlo su FB https://www.facebook.com/groups/716181916730894 oppure su IG con #unmondodingrediente e #abcincucina

Mentre nel caso voleste partecipare (magari!!!) iscrivetevi al nostro gruppetto FB e seguite le poche e semplici regole e il calendario!




venerdì 1 luglio 2016

CONFETTURA DI PRUGNETTE SELVATICHE

Un paio di settimane fa, durante una delle mie lunghe camminate intorno al paesello, ho scoperto, gioia e gaudio!!!, un alberello pieno zeppo di prugnette selvatiche!
E pochi metri prima un alberello ancor più piccolo di... visciole!!!!

Così il sabato mattina scorso ho trascinato il Compare in detto luogo per raccogliere tutto il possibile, perchè i frutti erano ormai prossimi alla maturazione completa!

Di visciole c'era ben poco, appena 10 di numero, ma le ho prese lo stesso! 

Mentre di prugnette ne abbiamo raccolte più di 5 kg! 

E' valsa la pena sentire un caldo della miseria e rischiare un'insolazione!!!! :DDD

Comunque, appena arrivati a casa, le ho subito messe a bagno nel lavello e lasciate lì una mezz'oretta, poi le ho risciacquate e ho fatto loro un altro bagnetto con acqua e bicarbonato per maggior sicurezza, anche se sono certa al 1000x1000 che siano ultra-biologiche, visto il posto in cui è cresciuto l'albero... 

Poi, dopo un ultimo risciacquo e averle asciugate bene, ho continuato con la preparazione...

CONFETTURA DI 
PRUGNETTE SELVATICHE
(più qualche visciola)

5 kg e 800 g di frutta (peso lordo)

1 kg di zucchero addensante 3:1
1 kg di zucchero semolato 
2 limoni bio

Dopo aver lavato accuratamente come scritto sopra, ho eliminato i piccioli e inciso la buccia di ogni prugnetta con la lama liscia di un coltello e buttandole man mano direttamente dentro una pentola bella capiente.
Ho unito il succo dei due limoni e portato a bollore, mescolando di tanto in tanto.
Appena la frutta ha prodotto il suo succo fin quasi a coprirla, ho spento la fiamma e lasciato intiepidire.

Dopo di che ho passato tutto al setaccio (ho l'accessorio apposta per la planetaria Kenwood) ma va bene anche un normale passaverdura, solo che si fa più fatica... :P

Eliminati tutti i semi e le bucce, ho ritrasferito la polpa ottenuta nella stessa pentola pesando il tutto (ho ottenuto 5 kg esatti di prodotto "pulito")

Vi ho aggiunto gli zuccheri mescolando bene con una frusta a mano, poi ho coperto col suo coperchio e messo in frigo a riposare tutta la notte in modo che la pectina cominciasse il suo processo di "gelificazione".

Questa procedura l'ho eseguita seguendo le istruzioni riportate sui pacchetti di zucchero 3:1.
Sulla stessa c'era scritto che bastavano dalle 3 alle 4 ore di riposo, ma poichè io ho messo, come quantitativo di zuccheri totale, una quantità inferiore, ho preferito lasciarla riposare di più.

Nel frattempo si può predisporre la sterilizzazione dei vasetti e dei tappi.

Io li ho lavati prima in lavastoviglie poi, i vasetti, li ho passati nel forno caldo per mezz'ora.

I tappi in forno no, perchè pur usando quelli a vite, hanno la guarnizione interna e quindi li ho messi in un pentolino coperti a filo con acqua fredda, portato a bollore per un quarto d'ora circa, quindi spento e lasciato raffreddare.

Quindi li ho prelevati con una pinza e messi ad asciugare su una griglia (anch'essa prima passata in lavastoviglie, insieme ai vasetti di vetro).

Facendo tutto questo il giorno prima, poi ci si ritrovano i vasetti perfetti per l'invaso :)

Dunque, il giorno successivo ho ripreso il mio pentolone di polpa di prugnette e, a fuoco medio, l'ho portata a bollore e da lì, ha continuato a cuocere per un paio d'ore.

Tenere mescolato ogni tanto con un cucchiaio di legno!

Dopo di che ho fatto la "prova piattino" per vedere se era pronta e quindi l'ho invasettata.

La prova piattino, per chi non lo sa, consiste nel prelevare un cucchiaino di confettura/marmellata e versarla su un piattino freddo (magari tenuto in frigo qualche ora prima).

Aspettare qualche attimo che la confettura si freddi, quindi inclinare il piattino.

Se questa si sposta molto lentamente o addirittura non si muove, è pronta!

Io preferisco il punto di cottura in cui scorre molto lentamente sul piattino, perchè se la lascio che non si sposta, poi la trovo troppo "dura" da spalmare, ma va a gusti eh?

Bè, magari se è "dura" è perfetta per le crostate.... Fate voi! ^^

Ah, un'ultima cosa...

Io le chiamo PRUGNETTE SELVATICHE, ma credo siano RUSTICANI! :DDD


martedì 24 luglio 2012

CONFETTURA DI PRUGNETTE GIALLE

Può un vasetto di confettura essere SEXY??

Io credo di sì.... ^_____________^

Scherzi a parte, la scorsa settimana due diverse persone, che non si conoscono tra loro, ma con un tempismo pazzesco, ci hanno regalato un bel pò di prugnette gialle, quelle piccoline ma succosissime e dolcissime, presente?

Credo siano "selvatiche" o se no, non conosco il nome della varietà o il modo comune di qui di chiamarle... 

Fattostà che mi sono ritrovata con svariati chiletti di questi bellissimi fruttini con il sole dentro e subito s'è accesa la lampadina!

Ci faccio una bella....



CONFETTURA DI 
PRUGNETTE GIALLE
(dosi per circa 5 kg di frutta nettata)

5 kg di prugne già pulite (cioè tolto piccoli e noccioli)
2 kg di zucchero semolato
500 g di zucchero di canna tipo Demerara
succo filtrato di un limone e mezzo
5 bustine di pectino 1:2

Dopo aver ben lavato e sciacquato la frutta, ho tolto piccioli e noccioli (un paio d'orette... uff...) quindi ho pesato il tutto e fatto le dovute proporzioni (come sopra scritto negli ingredienti) per la pectina che avevo a disposizione, ovvero quella 1:2.

Ho mescolato tra loro gli zuccheri e la pectina, quindi li ho uniti alla frutta nel pentolone, rimescolato bene e posto sul fuoco vivace finchè ha preso il bollore.
A questo punto ho abbassato la fiamma a media intensità e schiumato di tanto in tanto.

Nel frattempo ho preparato i vasetti e relativi coperchietti per la sterilizzazione, immergendoli in acqua fredda (suddivisi in altri due pentoloni) e, una volta che ha preso il bollore, ho lasciato andare per 15 minuti; poi ho spento la fiamma e con una pinza lunga ho prelevato ogni vasetto (stando ben attenta a non scottarmi!) e l'ho messo capovolto su una griglia perchè si asciugasse, come pure i loro coperchietti.

La confettura in tutto ha bollito 2 ore, 2 ore e mezza e comunque per esser certa che fosse pronta, ho fatto la prova del cucchiaino, che già tutti conoscerete, ma riscriviamolo lo stesso và :)

Si preleva, appunto, un cucchiano di marmellata e la si posa su un piatto freddo e lasciar freddare quache minuto.

Se inclinando il piattino, la confettura non "scorre" via, è pronta altrimenti continuare a cuocere fino a che non si ottiene questo risultato! :)

Quindi, spento il fuoco, ho riempito i vasetti fino ad un cm circa dal bordo, ho chiuso stringendo bene i coperchietti e subito capovolti, lasciandoli così tutta la notte fino a completo raffreddamento.

In questo modo si crea il "famoso" sottovuoto, ovvero i coperchi assumono la caratteristica rientranza al centro.

Con tutta quella frutta mi sono venuti fuori 19 vasetti di confettura, tra i 250 e i 125 g ciascuno più un paio più piccoletti, che andranno a rifornire la dispensa per l'inverno, a parte qualche omaggino e... la scorta per le vacanze... che tra qualche giorno... si parteeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee ^^

La mattina successiva li ho poi raddrizzati di nuovo e questa sera sono passata al servizio fotografico e... all'assaggio... buonaaaaaa!!!! :P***

E questo è il vestitino più "casto"... quale preferite dei due? ^___^


venerdì 30 settembre 2011

CONFETTURA DI PESCHE, FICHI E RHUM

Mi sa che quest'anno il Sig. Inverno non mi troverà affatto sprovveduta di tanti bei vasettini dove ho cercato di rinchiudere tutto il calore, la luce e la bellezza di questa Estate appena trascorsa e, anche se ci ha fatto penare l'inferno in certi giorni, già mi manca... :*)

Questa per esempio, è una confettura che ho preparato ai primi di settembre con delle pesche gigantesce comprate al super, alle quali ho poi aggiunto una bella bustona di fichi assolutamente bio regalatimi dall'amica e vicina di casa MG e... che ho "ubriacato" un pò con un cicchetto di rhum... :P

CONFETTURA DI PESCHENOCI
GIGANTI, FICHI E RHUM
 (dosi per un totale di frutta di circa kg. 4 al netto di bucce e noccioli)

kg 2,5 di pesche noci giganti
kg. 2 circa di fichi a buccia verde
g 1050 di zucchero semolato
1 limone
3 buste di Pectina 3:1
2 bicchierini di rhum Pampero

Ho lavato ben bene le pesche perchè, purtroppo, non erano bio :(

Tagliate in 4 spicchi, eliminato i noccioli interni e sbucciate, le ho ridotte a cubottoni e messe in una pentolona bella larga e dai bordi alti, insieme ai fichi, anch'essi prima ben lavati, tamponati con carta scottex e tagliati in 4 spicchi, unendo anche il succo di un limone spremuto, il Rhum, dato una bella mescolata e coperto temporaneamente con uno strofinaccio.

In un'altra ciotola ho versato lo zucchero e la pectina e mescolati per amalgamarli bene, quindi ho versato il tutto sopra la frutta nel pentolone e acceso il fuoco a calore medio e incoperchiato, lasciando una fessura da un lato così da lasciar uscire pian piano il vapore.

Mentre la frutta andava al bollore, ne ho approfittato per rinfrescare di nuovo un bel pò di vasetti (16-18 tra piccoli e medi), che tengo sempre di sotto in uno scatolone già puliti e chiusi col loro coperchio, così da non perdermeli in giro ^^ e quindi li ho asciugati con uno strofinaccio pulito e messi tutti in fila pronti per essere riempiti.

Da quando è partito il bollore, ho lasciato andare un'ora buona e non solo i 3 minuti che dice sulla confezione della pectina, perchè ho provato ma alla prova-piattino, la confettura era ancora mooooooooolto lenta... e poi mi piace che cuocia di più, ecco! :D

Terminata la cottura, poichè le pesche non si erano del tutto sfatte (ma i fichi si!) ho dato una bella frullata con il minipimer rendendo il tutto molto omogeneo e "cremoso".
10-15 minuti prima di spegnere sotto il pentolone, ho messo a scaldare sul gas una piastra liscia e vi ho messo i vasetti a testa in giù a scaldare ben bene, che così, l'interno si sterilizza ulteriormente.
Dunque, ho riempito i vasetti fin quasi all'orlo (prendendoli mano a mano via dalla piastra indossando un guanto da forno!!!!), chiuso ben stretto e sistemati di nuovo a testa in giù su un piano di legno e lasciati così fino al giorno dopo; quando li ho raddrizzati erano tutti perfettamente sotto-vuoto (ovvero il tappo aveva la classica rientranza al centro)

Ho quindi appioppato ad ognuno di loro una bella confezioncina e via, di sotto in dispensa! ^^

PS: qualcuno di voi vede su Gambero Rosso (Canale 411 di Sky) "Le Conserve di Camilla"??!!! 

Cosa non darei per una cucina come quella!!!!!! ^____________^

mercoledì 15 settembre 2010

CONFETTURA DI MORE SELVATICHE E UVA IN FUGA!

Dopo 5 giorni di astinenza forzata dai miei blogghini causa problemi tecnici di Telecom  (grrrrrrr) che ci ha lasciati “isolati” torno finalmente nel mio “mondo virtuale”!!!! ^_____^

E allora riparto con i miei sproloqui (pensavate di esservi liberati di me eh??!!!)….


Bene! Allora... il 5 settembre scorso, domenica mattina, vista la bella giornata di sole, io e il Compare ci siamo fatti una bella passeggiata a piedi, alla nostra “solita” Chiesetta.

Questa volta però ad un certo punto abbiamo preso una stradina di campagna che passa esattamente sulle colline sopra casa nostra, così da tagliare un po’ e vedere quali frutti aveva da offrirci il tragitto… :)

Ovviamente, non potevo non farmi incantare da un bellissimo albero stracarico di mele cotogne, non ancora mature purtroppo… e anche quando lo saranno mi toccherà fare come con la volpe con l’uva chè qui, sapete, se osate raccogliere anche una sola spiga di grano vi sparano a vista! 

Figuriamoci delle mele!!!! :*DDD

E così le cotogne sono rimaste là appese in attesa di una “turista-ladra” più scaltra e meno onesta di me… :DDD

Da lì abbiamo proseguito su un sentiero mai percorso prima e ci siamo ritrovati a costeggiare campi di erba medica (credo!) e poi un sentierino in un boschetto che fa da confine tra un campo e un altro, fino a sbucare di nuovo proprio ai piedi della nostra Chiesetta! ^______^

Al ritorno abbiamo visto e mangiato un saaaaaaacco di more belle pronte e succose e cosa potevamo fare, arrivati a casa, se non scatafiondarci di nuovo sulla collina con la Microtta, armati di cestini, guanti, forbici e… macchina fotografica?!!! :D

Memore anche delle risate che mi sono fatta leggendo il post di Verdesalvia delle Colline di Firenze, abbiamo raccolto quasi due chili di more (ma ne sono rimaste altrettante ancora sui cespugli in attesa di maturare…) e… dei grappoloni di uva bianca e nera favolosi!!!

Sapete, qui intorno tutti hanno un piccolo o grande vigneto e probabilmente qualche tralcio o qualche semino dev’essere sfuggito dal proprio filare e così in mezzo ai rovi delle more, spuntano dei rami lunghissimi d’uva carichi carichi di grappoli!

E che fai??
Non li prendi?
Non sto mica rubando!
Oh! ^________________^

Aveste sentito che acini dolci e succosi, pur essendo piccolissimi!

E così, appena arrivata a casa, il tempo di una doccia e di un pranzo domenicale-lampo e mi sono messa all’opera!

CONFETTURA DI MORE SELVATICHE
e UVA IN FUGA
(per 6-7 vasetti piccoli Bormioli)

977g di more
912 g di uva bianca e nera
300 g zucchero semolato
300 g zucchero di canna scuro
100 g succo di limone

Dopo aver accuratamente lavato e risciacquato la frutta raccolta, ho pesato il tutto (e i gr che vedete scritti sono precisamente quelli ottenuti…) e messo in un pentolone. Ho unito i due tipi di zucchero e il succo di limone e portato a bollore, coperto, a fiamma alta.

Appena ha cominciato a sobbollire ho dimezzato la fiamma, spostato leggermente il coperchio per lasciar fuoriuscire pian piano il vapore di cottura e lasciato andare per un’altra ora e mezza, mescolando di tanto in tanto.

Poi ho tolto la confettura dal fuoco e l’ho passata, sempre bella bollente, nel passaverdura con i fori più piccoli per eliminare tutti i semi dell’uva (erano acini troppo piccoli e ogni acino conteneva un solo seme, sarei impazzita ad aprirli prima uno per uno…) quindi ho rimesso tutto sul fuoco nella stessa pentola della prima cottura. un’altra ora e mezza e tenendo mescolato più spesso ed accuratamente, con la fiamma al minimo.

Ho fatto la prova-piattino (un cucchiaino di confettura su un piatto freddo, lasciato freddare e inclinando il piatto, se la confettura non si sposta o lo fa mollllllllto lentamente, è pronta) quindi ho preso un po’ di vasetti che avevo nel frattempo già lavato e ben asciugato e sterilizzato, tenendoli capovolti su una piastra liscia bollente, per qualche minuto.

Badate bene di tirarli via dalla piastra usando un guanto da forno o comode presine, se non volete lasciare sul vetro, come etichetta, i vostri polpastrelli!!! … ehemm… :DDD

Riempito i vasetti, li ho chiusi con i loro coperchi stretti ben bene e lasciati a freddare a testa in giù fino a completo raffreddamento (il mattino dopo per essere più tranquilla).

Quindi li ho di nuovo raddrizzati e visto che il sottovuoto si era formato perfettamente (ovvero il tappo deve “rientrare”) bè… ne ho subito inaugurato uno per la colazione :P***

L’ha già assaggiata anche il Cuginotto del Compare e ha fatto un saaaaaaacco di complimenti! E ne sono felice perché pensate che non è nemmeno amante dei dolci! ^____^

L’unico consiglio che ha dato e che vi passo vivamente, non avendoci stupidamente pensato io… sob!, è di filtrare ulteriormente la confettura per eliminare anche i semini delle more! Perché è davvero buonissima ma si avvertono un po’ troppo sotto i denti… :)


martedì 25 agosto 2009

COMPOSTA DI POMODORI PACHINO... e ritorno alla realtà


Come affrontare il duro ritorno alla realtà di tutti i giorni senza stress?

E' questa la domanda sentita al telegiornale qualche sera fa...
I consigli si sprecavano!
Ne ricordo alcuni:
1) rientro "morbido": comincio a lavorare martedì prossimo part-time :)
2) per le ragazze/signore, trucco leggero: no problem... non mi trucco mai! ^__^
3) non buttarsi subito a capofitto nel lavoro: siamo pazzi?! e quando mai?! :DDD
4) indossare abiti leggeri: con sto caldo, che metto il cappotto?! :P
5) bere molto: ahi ahi... e qui casca l'asino...
6) seguire un'alimentazione equilibrata: aridaje... bè, un pò mi sono lasciata andare ma sto cercando di rientrare nei ranghi che a metà settembre c'ho il verdetto...
7) continuare a far movimento: stop! con quel po-po di passeggiate che abbiamo fatto sulle Dolomiti credo proprio invece di meritarmi un pò di riposo! :DDD
8) ... nessuno ha dato il bellissimo consiglio di dedicarsi alla cucina, di provare a riprendere confidenza con i fornelli dopo 10 giorni di panini a pranzo e ristorante la sera e poi le cenette preparate da mammà... e allora ho fatto di testa mia!

Un collega di mamma mi ha regalato un kilo e mezzo di pomodori pachino, coltivati da lui, assolutamente biologici... usarli per bruschette o sughi mi sembravano sprecati.
Volevo farci qualcosa di speciale...

In montagna tra le altre 1000 prelibatezze trentine, ho mangiato un carrè di vitello accompagnato da una Composta di Pomodori Pachino che era qualcosa di meraviglioso, così l'altro giorno ho acceso il pc e mi sono messa cercarne la ricetta :)

Leggi e rileggi mi sono finalmente imbattuta nel blog di Erborina in Cucina e nella sua versione di marmellata di pomodori, che ho subito stampato e seguito! ^___^

E' venuta buonissima! Anzi, forse la preferisco a quella mangiata in montagna perchè quella mi piacque tantissimo ma era molto dolce e forse non mi "spaventò" più di tanto l'idea di mangiare dei pomodori in versione dolce, perchè assaggiandola effettivamente non sapeva di pomodoro... :DDD

Questa invece che ho fatto è dolce ma il gusto del pomodoro si avverte molto bene e il contrasto mi affascina moltissimo...

Con la carne riuscirei a rimangiarcela solo in montagna... non so perchè, forse perchè mi piace l'idea di adeguarmi ai gusti locali quando mi trovo in un certo posto (a meno che non vogliano farmi assaggiare cose che proprio aborro, come i peperoni, il cetriolo o le rape rosse...) ma a casa proprio no...

E allora ho fatto una piccola merendina spalmando su due fette di baguette, un cucchiano di ricotta e sopra la Composta di Pomodorini... Vi assicuro che è una Strabontà!!!! ^____^

COMPOSTA DI POMODORI PACHINO
(dose per 3 vasetti piccoli tipo "Quattro Stagioni")

600 gr ca. di polpa di pachini (ottenuta come sotto descritto)
300 gr di zucchero
1 limone (il succo)
1 bacello di vaniglia

Il giorno prima ho lavato 1,5 kg di pachini, ne ho inciso la polpa con un coltello e li ho sbollentati in acqua bollente per 5 minuti.
Li ho poi scolati e spellati a vivo togliendo la buccia dalla parte dell'incisione, così si sbucciano subito... il guaio è che sono tanti... e scottano!!! :DDD Nel contempo li ho spremuti uno a uno nel lavandino per farne uscire il succo e quanti più semini possibile.
Li ho poi tagliati grossolanamente a metà o a quarti e lasciati a scolare nello scolapasta tutta la notte, in frigo, coperti con un piatto.
Il giorno dopo ho buttato il liquido in eccesso, messo la polpa ottenuta (a me ne è venuta esattamente 587 gr) in una ciotola pulita, vi ho cosparso sopra lo zucchero, mescolato bene e lasciato riposare, come dice Erborina, 2 ore.
Poi ho messo il tutto nella nella MDP (Macchina Del Pane), ho unito il succo del limone e il bacello di vaniglia aperto come pure i suoi semi tirati fuori con il coltellino; ho impostato il programma delle confetture e fatto andare. A programma terminato l'ho fatto andare di nuovo facendo così cuocere la composta 3 ore in tutto.
Bè... è moooolllto bello dire "ho fatto la marmellata mescolando in continuazione per 3-4 ore... ma con 35 gradi in cucina e un piccolo elettrodomestico che può fare il "lavoro duro" al posto tuo... che senso ha non approfittarne?! ^_____^

Ho fatto la prova col piattino per vedere se era pronta (mettere un cucchiano di composta su un piattino e lasciar freddare, poi inclinare il piattino. Se la composta rimane ferma o si sposta pochissimo, allora è pronta)
Ho lavato 3 vasetti piccoli, li ho asciugati ben bene con i loro tappi.
Ho scaldato sul gas la piastra antiaderente e vi ho capovolto i vasetti, facendoli scaldare ben bene, poi li ho rimessi in piedi e vi ho versato la marmellata fino a qualche millimetro dal bordo, ho chiuso bene il coperchio e ricapovolti su una superficie di legno fino a questa mattina.
Dei tre uno l'ho regalato alla mia amicacarissimavicinadicasa ieri sera, quindi il raffreddamento è terminato a casa sua e quindi spero che il sottovuoto sia venuto bene.
Dei due rimasti a me, uno è perfetto e quindi l'ho messo in cantina per la mia mammina mentre l'altro, il cui tappo non è "rientrato" l'ho utilizzato subito con la scusa di fare le foto... :PPP
Se questa sera il Compare l'assaggia con i formaggi che si è portato dalla Val Di Fassa, dubito che arriverà a domani per un'altra mia merendina :P* ...

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