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venerdì 9 giugno 2023

GARGANELLI e si resta in ITALIA!

Siamo quasi alla fine del Viaggio nel Mondo degli Ingredienti per la letterina G e la mia seconda proposta è dedicata alla G di GRANO TENERO e in particolare ai GARGANELLI, un formato di pasta fresca all'uovo tipica della mia Regione l'EMILIA-ROMAGNA, e della Romagna in particolare.... Per cui si resta in ITALIA

Ho preso la ricetta QUI, eseguita dalla Chef Ilenia Bazzacco.

La nascita di questo formato di pasta è legato ad un aneddoto davvero curioso (come avrete modo di sentire nel video)...

Pare che nel 1725 la cuoca del Cardinale Cornelio Bentivoglio d'Aragona, nel preparare il ripieno per i tortellini destinati ad uno dei tanti banchetti dell'epoca, si sia un attimo distratta e abbia lasciato incustodito tale ripieno e che un GATTO abbia approfittato di questa distrazione, mangiandosi il ripieno ...ma che gatto era, mi chiedo, per far fuori l'impasto per tutte quelle persone???!!!

Oppure, sempre la stessa cuoca (ZDORA in dialetto) abbia imbottito troppo i tortellini sopra citati e sia rimasta senza ripieno per finire la sfoglia che le era rimasta in abbondanza e si sia inventata lì per lì questo stratagemma per non sprecare quanto faticosamente preparato! 


Fatto sta che la cuoca, senza perdersi d'animo, si è subito ripresa dal disastroso incidente, prendendo un bastoncino fra quelli usati per attizzare il fuoco, e ha così sfruttato la pasta rimanente inventandosi questa sorta di "penne" all'uovo, servite poi col brodo di cappone, con gran gioia del Cardinale e di tutta la sua corte!

Dunque mi metto all'opera anche io, ma siccome non ho il bastoncino apposito e, come insegna quella cuoca del 1725, in cucina bisogna sempre ingegnarsi per portare a casa il risultato, l'ho ricavato sacrificando uno dei miei cucchiai di legno da cucina, tagliandolo! :DDDD

Il riga gnocchi invece ce l'ho perchè me lo ha regalato tanti anni fa il mio Suocerino, ma ne ho già ordinato uno nuovo perchè, facendo i garganelli, mi sono accorta che è parecchio rovinato e mi rovinava la sfoglia.... Per gli gnocchi va ancora bene, ma per i garganelli purtroppo no :P

GARGANELLI ALLA ROMAGNOLA

(per 2 persone)

per la sfoglia all'uovo:

2 uova medie a pasta gialla bio

200 g di farina 00

per il ragù di salsiccia:

2-3 salsicce 

1 scalogno

vino bianco secco

parmigiano grattugiato qb

noce moscata qb

olio evo

sale e pepe qb.

Preparare la sfoglia impastando le uova con la farina (a mano o con l'impastatrice, ma per due uova io l'ho fatta a mano) avvolgerla in pellicola trasparente e lasciarla riposare un'oretta.

Nel frattempo, togliere la pelle alla salsiccia e farla a pezzetti. Pulire e tritare lo scalogno e farlo appassire in padella antiaderente con l'olio evo.

Aggiungere la salsiccia spezzettata, lasciare rosolare quindi sfumare col vino.

Dare una grattugiata di noce moscata, giusto l'odore, quindi assaggiare ed aggiustare di sale e pepe se occorre.

Riprendere la pasta e tirarla in sfoglie sottili da cui ricavare dei quadretti di circa 3x3.

Prendere il riga gnocchi, posizionarvi sopra un quadretto di sfoglia in diagonale, rispetto alle righe dello stampo, appoggiarvi sopra il bastoncino ed arrotolarvi intorno il quadretto di sfoglia, premendo contemporaneamente sul riga gnocchi, così da ottenere il garganello ben sigillato.

Procedere fino ad esaurimento della sfoglia, sistemando man mano i garganelli su un vassoio o canovacchio leggermente infarinato.

Cuocere i garganelli in acqua bollente leggermente salata (è già saporito il ragù di salsiccia...) tenendoli mescolati delicatamente.

Quando vengono a galla, trasferirli direttamente nella pentola col ragù e mantecare bene.

Spolverare di parmigiano reggiano, saltare per amalgamare e impiattare!

Come dice Ilenia, questo è un formato di pasta che si presta a tantissimi condimenti, come ad esempio il ragù alla bolognese o (come lo prendevo sempre io quando da piccola con i miei andavamo nelle sagre di paese o alle Feste dell'Unità o dell'Avanti) con un ragù panna di piselli e prosciutto e quella volta i garganelli erano di sfoglia gialla e verde! 

Che bontà!!!!

Ancora, Ilenia racconta che in alcune famiglie si usa sostituire una parte di farina con del parmigiano grattugiato (per esempio 150 g di farina e 50 g di parmigiano).

La prossima volta ci proverò!


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La cartina dell'Italia l'ho presa QUI


sabato 18 marzo 2023

KAPOSZTAS KOCZKA ovvero QUADROTTI UNGHERESI AL CAVOLO CAPPUCCIO

Ho questo libro "HAZANA - La cucina ebraica vegetariana" da un paio di anni e ho già spulciato e provato alcune ricette, tutte buonissime!

Quindi rivolgermi a "lui" ancora una volta, alla ricerca di qualcosa di particolare, tipico della tradizione culinaria di un Paese, mi  è sembrato naturale come bere un bicchier d'acqua!

Infatti trovata subito la ricetta per consumare il CAVOLO CAPPUCCIO comprato qualche giorno prima, perfetto per la letterina C del Viaggio nel Mondo degli Ingredienti, ideato e capitanato dalla nostra Capa AIU'!

Come spiega l'autrice Paola Gavin nell'introduzione a questa ricetta, gli Ungheresi usano formati di pasta diversi a seconda del piatto da preparare e le Kaposztas Koczka si fanno sempre con i quadrotti di pasta all'uovo e ci sono linee di pensiero che prediligono, nel piatto, la prevalenza della pasta sul cavolo o viceversa, ma che secondo gli esperti, dovrebbe valere sempre la prima opzione...

Essendo la prima volta che faccio questo piatto, ho cercato di fare una via di mezzo ovvero... metà pasta e metà cavoli e ci è piaciuta moltissimo!!!!

Certo è che il burro gioca la sua parte! Infatti non essendocene in fondo tantissimo, comunque si sente e dà quel tocco di "coccola" al piatto che, se si sostituisse con l'olio ne perderebbe "la magia"!

Per cui, nonostante io non usi mai il burro in cucina (tranne che per le ricette di questo Viaggio, quando occorre) mi sentirei di consigliare di usarlo a mente serena! ^______^

Per cui... voliamocene in UNGHERIA e gustiamoci queste...

KAPOSZTAS KOCZKA 
ovvero
Quadrotti Ungheresi al Cavolo Cappuccio

600 g di cavolo cappuccio bianco
50 g di burro
2 cucchiaini (rasi) di zucchero
sale qb
pepe nero macinato al momento

per la sfoglia dei quadrotti:
(ricetta sempre dal libro)

250 g di farina 0
3 uova categoria A (io da allevamento all'aperto)
1/2 cucchiaino di sale

Lavare bene ed eliminare le prime foglie esterne del cavolo cappuccio.

La ricetta dice di grattugiarlo, ma io ho preferito tagliarlo a fette sottili e poi a pezzetti piccoli.

Salare, mescolare bene e mettere da parte a scolare dall'acqua di vegetazione, in un colino.

Nel frattempo preparare la sfoglia, formando la fontana sulla spianatoia, fare un incavo al centro e rompervi le tre uova insieme ad una presa di sale.

Lavorare all'inizio con una forchetta incorporando man mano la farina, quindi passare ad impastare a mano fino a formare un panetto di impasto liscio ed elastico.

Volendo, aggiungo io... si può far fare tutto all'impastatrice, ma il quantitativo di farina è talmente piccolo che farlo a mano ci vogliono si e no 10-15 minuti.... 

Oppure giocate "sporco" e acquistate i quadrotti già pronti, ma se lo avessi fatto, sarei uscita dallo spirito del gioco di questa bellissima Raccolta!! :DDD

Mettere l'impasto così ottenuto in una ciotolina, coprire con un piatto o pellicola in modo che non asciughi in superficie e lasciarlo riposare una mezz'ora.

Riprendere dunque l'impasto, dividerlo in quattro porzioni uguali e lavorarne una alla volta con il mattarello, fino ad ottenere delle sfoglie sottili (quelle in attesa, tenerle sempre nella ciotola coperte).

Lasciarle asciugare un quarto d'ora, quindi ricavare delle striscioline di 2 cm di larghezza in verticale, quindi ritagliare altre strisce uguali, in orizzontale, ottenendo così i quadrotti.

Infarinare leggermente perchè non si attacchino e tenerli in attesa della cottura, su un canovaccio pulito.

Io ho preparato la pasta ieri pomeriggio...

Strizzare delicatamente il cavolo per eliminare eventuale acqua residua.

In una padella capiente, fare fondere il burro quindi aggiungere lo zucchero, farlo caramellare quindi versare il cavolo cappuccio, salare, pepare e portare a cottura a calore moderato, mescolando spesso, fino a che risulta imbiondito.

Cuocere i quadrotti all'uovo in abbondante acqua salata, quindi scolare, versarli nella padella con il cavolo cappuccio, mantecare bene in modo che i quadrotti risultino ben conditi e servire.

Mangiare subito, belli caldi!

Noi li abbiamo mangiati oggi a pranzo e ci sono piaciuti un sacco!

La nota "dolce" dello zucchero si avverte appena e dà quel non so che al piatto che ci ha stupiti e intrigati tanto da litigarci il fondo rimasto nella padella! :DDD

Però... se volete proporlo ai vostri ospiti, non svelate il "segreto" dello zucchero perchè la nostra cultura culinaria potrebbe far storcere il naso e invece ci sta benissimo!!!!




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OCCHIO! DA DOMANI 19.03.2023 SI PARTE CON LA LETTERINA "D"









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