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martedì 6 luglio 2021

FRULLATO DI KEFYR DI LATTE E FRUTTA FRESCA (pesche noci in questo caso)

 Un'ultima proposta per la puntata dedicata alla frutta fresca per la FATTORIA CONSAPEVOLE E SOLIDALE (la tappa termina il 9 luglio)

Anche questa di una semplicità assoluta, se si ha il kefyr di latte ovviamente!

Si trova già pronto al supermercato... ne ho provate un paio di marche e sono buoni, ma se trovate una brava spacciatrice (o spacciatore) di grani fatevelo a casa, che è anche meglio e molto più genuino :D

Ci avevo già provato già mesi fa, ma l'esperimento non era riuscito... mea culpa, perchè presa dall'entusiasmo, ero partita sparata, bevendone un pò troppo fin da subito e quindi mi ha dato un pò di problemi...

Poi riparlandone con una mia carissima Amica, ho voluto riprovarci, partendo con calma questa volta... e fin'ora sembra andare più che bene!

I granuli da cui partire invece mi sono stati regalati da un'altra mia carissima Amica ed è partita anche la caccia al latte a loro più gradito (ne ho trovati di 2 tipi).

Uso comunque il latte parzialmente scremato e filtro il kefyr tutti i giorni poi il filtrato lo conservo in frigorifero e lo consumo nel giro di 2-3 giorni...

Perfetto per la colazione o a merenda o sulle insalate (come fosse un dressing) ma l'ho messo anche su una vellutata di zucchine! :D

Ho fatto un paio di volte anche il formaggio spalmabile, ma siccome il Compare non lo ama particolarmente, al momento preferisco continuare a produrre il kefyr per berlo...

Un giorno, così per curiosità, ho voluto provare a frullarci in mezzo della frutta ed è stato colpo di fulmine al primo sorso!!!

Ho provato con le fragole (buonissimo!), con la mela (molto delicato) e con le pesche (il top!!!).

Così preparato, l'ho anche congelato nelle formine dei ghiaccioli e viene fuori una merenda strepitosa a zero sensi di colpa!!!

Qui vi propongo appunto l'ultima versione...

FRULLATO DI KEFYR DI LATTE E PESCHE

120 g circa di kefyr di latte filtrato

2 pesche noci mature (o tabacchiera o la varietà che preferite) o 1 se è molto grossa

Versare il kefyr nel bicchiere del frullatore ad immersione. Aggiungere le pesche pulite e tagliate a pezzi grossolani e frullare.

Se piace sentire i pezzetti, non frullare completamente.

Io ho lasciato anche la buccia, avendo usato le pesche noci, ma non essendo bio, le ho prima lasciate a bagno in acqua e bicarbonato e poi risciacquate bene.






domenica 18 novembre 2018

PERA HELENE con Cialde al Cioccolato


Col Menù Lib(e)ro, un progetto di Aiù e Marta, si procedere di gran carriera e siamo già alla Frutta... sì sì, un trionfo di portate dove la frutta la fa da regina e, infatti, la nostra Tappa si intitola TRIONFO DI FRUTTA! :)


La Chef-capo di questo turno, che termina giovedì 22.11.2018 doveva essere Linnylu, ma purtroppo ha dovuto passare il testimone alla nostra Resy di Le Tenere Dolcesse di Resy, che ha assunto il suo ruolo con prontezza e senza farsi prendere dal panico, cosa che sarebbe preso a me! :DDDD


Ho voluto scegliere un frutto che in genere non amo molto, anzi non lo compro praticamente mai, ma in versione cotta mi va, eccome se mi va!


E poi ho trovato una ricettina facile facile, da fare anche un paio d'ore prima, se si dovesse organizzare una cena con ospiti all'ultimo (cosa che mi capita spesso...) sempre da quello che, al momento, è il mio libro di cucina preferito: DOLCI DOLOMITI Ed. Athesia

Ok, le cialdine d'accompagno non sono così immediate da fare e sarebbe meglio averne sempre di scorta è vero, però si può rimediare con quelle già pronte no?

E poi il mio Libro di Cucina del Cuore dice che pure sulle pere si può glissare, usando quelle sciroppate! :D

Quindi, in questo post ci sono due ricette in una: quella delle cialde (alla fine del post) e la portata vera e propria, dunque di corsa ai fornelli!


PERA HELENE

(per due porzioni)

2 pere piccole
30 ml di vino bianco (io Sauterne)
60 ml di acqua
1/2 stecca di cannella
2 cucchiaini di zucchero

per la salsa al cioccolato

50 g di cioccolato fondente (copertura)
60 ml di panna liquida

inoltre:
4 palline di gelato alla vaniglia
4 cialde al cioccolato

menta per guarnire (io non l'ho trovata fresca quindi non l'ho messa)


Per le pere cotte

Lavare, asciugare e sbucciare le pere, tagliarle a metà ed eliminare il torsolo aiutandosi con un cucchiaino o uno scavino.

Versare in un pentolino il vino, l'acqua, lo zucchero e la cannella, portare a ebollizione e adagiarvi le pere, coprire e lasciare sobbollire a fiamma bassa per 10 minuti.


Lasciare raffreddare le pere nel liquido quindi toglierle dalla pentola, sgocciolarle e tenere da parte.


Salsa al cioccolato:

Sminuzzare il cioccolato, mettere a scaldare la panna in un pentolino, quando bella calda togliere dalla fiamma, mettere il cioccolato e mescolare bene con una spatola finchè perfettamente sciolto.

Disporre le pere nel piatto di portata individuale, cospargere con la salsa al cioccolato, affianvarvi due palline di gelato alla vaniglia (io ho preso il gusto fiordilatte), due cialde al cioccolato e, se la trovate, una o due foglioline di menta per guarnire.


PER LE CIALDE AL CIOCCOLATO
(per circa 15 cialde da 10 cm. di diametro)

50 g di burro fuso
50 gi di zucchero a velo
50 g di farina 00
1 cucchiaino di cacao in polvere
1 albume

Mescolare il burro fuso con lo zucchero a velo, unire la farina, il cacao in polvere e l'albume.
Far riposare una ventina di minuti, coperto a temperatura ambiente.

Scaldare il forno a 200°, foderare di carta forno almeno due placche da forno.

Colarvi sopra il composto, un cucchiaino per ogni cialda, allargandolo col dorso di un cucchiaio, cercando di formare un disco di spessore uniforme.

Cuocere in forno per 5-6 minuti, tenendo d'occhio la cottura perchè si bruciano in un attimo!
Dico solo che io ho raddoppiato le dosi per averne in più da sgranocchiare poi a mò di dolcetto ma.... ne ho bruciate 3/4!!!! :DDDD
Man mano che si tolgono dal forno, staccarle delicatamente con una spatolina e adagiarle su un mattarello per dar loro una forma "ondulata" oppure, arrotolarle sul manico di un cucchiaio di legno e lasciarle raffreddare così.

Conservarle su un piattino o in una scatola di latta fino al momento dell'uso.
















venerdì 1 luglio 2016

CONFETTURA DI PRUGNETTE SELVATICHE

Un paio di settimane fa, durante una delle mie lunghe camminate intorno al paesello, ho scoperto, gioia e gaudio!!!, un alberello pieno zeppo di prugnette selvatiche!
E pochi metri prima un alberello ancor più piccolo di... visciole!!!!

Così il sabato mattina scorso ho trascinato il Compare in detto luogo per raccogliere tutto il possibile, perchè i frutti erano ormai prossimi alla maturazione completa!

Di visciole c'era ben poco, appena 10 di numero, ma le ho prese lo stesso! 

Mentre di prugnette ne abbiamo raccolte più di 5 kg! 

E' valsa la pena sentire un caldo della miseria e rischiare un'insolazione!!!! :DDD

Comunque, appena arrivati a casa, le ho subito messe a bagno nel lavello e lasciate lì una mezz'oretta, poi le ho risciacquate e ho fatto loro un altro bagnetto con acqua e bicarbonato per maggior sicurezza, anche se sono certa al 1000x1000 che siano ultra-biologiche, visto il posto in cui è cresciuto l'albero... 

Poi, dopo un ultimo risciacquo e averle asciugate bene, ho continuato con la preparazione...

CONFETTURA DI 
PRUGNETTE SELVATICHE
(più qualche visciola)

5 kg e 800 g di frutta (peso lordo)

1 kg di zucchero addensante 3:1
1 kg di zucchero semolato 
2 limoni bio

Dopo aver lavato accuratamente come scritto sopra, ho eliminato i piccioli e inciso la buccia di ogni prugnetta con la lama liscia di un coltello e buttandole man mano direttamente dentro una pentola bella capiente.
Ho unito il succo dei due limoni e portato a bollore, mescolando di tanto in tanto.
Appena la frutta ha prodotto il suo succo fin quasi a coprirla, ho spento la fiamma e lasciato intiepidire.

Dopo di che ho passato tutto al setaccio (ho l'accessorio apposta per la planetaria Kenwood) ma va bene anche un normale passaverdura, solo che si fa più fatica... :P

Eliminati tutti i semi e le bucce, ho ritrasferito la polpa ottenuta nella stessa pentola pesando il tutto (ho ottenuto 5 kg esatti di prodotto "pulito")

Vi ho aggiunto gli zuccheri mescolando bene con una frusta a mano, poi ho coperto col suo coperchio e messo in frigo a riposare tutta la notte in modo che la pectina cominciasse il suo processo di "gelificazione".

Questa procedura l'ho eseguita seguendo le istruzioni riportate sui pacchetti di zucchero 3:1.
Sulla stessa c'era scritto che bastavano dalle 3 alle 4 ore di riposo, ma poichè io ho messo, come quantitativo di zuccheri totale, una quantità inferiore, ho preferito lasciarla riposare di più.

Nel frattempo si può predisporre la sterilizzazione dei vasetti e dei tappi.

Io li ho lavati prima in lavastoviglie poi, i vasetti, li ho passati nel forno caldo per mezz'ora.

I tappi in forno no, perchè pur usando quelli a vite, hanno la guarnizione interna e quindi li ho messi in un pentolino coperti a filo con acqua fredda, portato a bollore per un quarto d'ora circa, quindi spento e lasciato raffreddare.

Quindi li ho prelevati con una pinza e messi ad asciugare su una griglia (anch'essa prima passata in lavastoviglie, insieme ai vasetti di vetro).

Facendo tutto questo il giorno prima, poi ci si ritrovano i vasetti perfetti per l'invaso :)

Dunque, il giorno successivo ho ripreso il mio pentolone di polpa di prugnette e, a fuoco medio, l'ho portata a bollore e da lì, ha continuato a cuocere per un paio d'ore.

Tenere mescolato ogni tanto con un cucchiaio di legno!

Dopo di che ho fatto la "prova piattino" per vedere se era pronta e quindi l'ho invasettata.

La prova piattino, per chi non lo sa, consiste nel prelevare un cucchiaino di confettura/marmellata e versarla su un piattino freddo (magari tenuto in frigo qualche ora prima).

Aspettare qualche attimo che la confettura si freddi, quindi inclinare il piattino.

Se questa si sposta molto lentamente o addirittura non si muove, è pronta!

Io preferisco il punto di cottura in cui scorre molto lentamente sul piattino, perchè se la lascio che non si sposta, poi la trovo troppo "dura" da spalmare, ma va a gusti eh?

Bè, magari se è "dura" è perfetta per le crostate.... Fate voi! ^^

Ah, un'ultima cosa...

Io le chiamo PRUGNETTE SELVATICHE, ma credo siano RUSTICANI! :DDD


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