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mercoledì 13 dicembre 2023

KEREVIZ EZMESI - Salsina cremosa di sedano rapa (TURCHIA)

Questa ricettina la si potrebbe quasi considerare una non-ricetta, per la sua semplicità di preparazione, ma la trovo geniale e strabuona e poi cade a fagiolo per inaugurare l'ultimo mio acquisto!

Durante questo Viaggio nel Mondo degli Ingredienti, della nostra Capa Aiù, mi sto appassionando sempre più di piatti stranieri e, tolti quei pochi ingredienti che proprio non posso consumare, cerco quindi di sperimentare...

E aumenta così il mio "tessssssoro" di libri di cucina! :D

L'ultimo arrivato è ISTANBUL Ricette dal cuore della Turchia di Rebecca Seal, stupendo!

Bellissime anche le ricette che non potrò mai sperimentare, ma numerosissime anche altre che invece potrò provare!

Una di queste è appunto quella che vado a presentare per questa tappa dedicata alla letterinaS di.... SEDANO RAPA atterrando, appunto, in TURCHIA! ^__^


Ho scoperto il sedano rapa non molto tempo fa, forse 2-3 anni fa e lo adoro!

Fino ad ora però lo avevo sempre cotto (in padella, al forno, nelle vellutate, nei minestroni, ecc.) ma mai consumato crudo! E' davvero una novità per me ^^

KEREVIZ EZMESI 

(Salsina cremosa di sedano rapa)

per 4 persone

150 g di sedano rapa

150 ml di yogur turco o greco al naturale (io greco allo 0,5% di grassi, bello compatto)

1 cucchiaino di aneto tritato finemente (io prezzemolo)

1 cucchiaio di olio evo (io il mio all'aglio)

1 spicchio d'aglio schiacciato (facoltativo)

1 cucchiaio colmo di maionese (io la mia home-made vegana)

sale qb

In una ciotola mescolare bene tutti gli ingredienti tranne il sedano rapa, quindi quest'ultimo, e grattugiarlo grossolanamente (io l'ho fatto a julienne con la grattugia) in una ciotola.

Aggiungerlo subito nella ciotola con gli altri ingredienti, perchè se si aspetta si ossida e scurisce.

Mescolare molto bene e servire come salsina di accompagnamento a temperatura ambiente o anche freddo.

La mia non è venuta molto cremosa perchè credo di aver esagerato col sedano rapa :DDD

Per provarla, ne ho messo qualche cucchiaino sul carpaccio di salmone a cena ieri sera e ci sta benissimo!!!

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venerdì 24 novembre 2023

MUJADDARA - RISO E LENTICCHIE CON CIPOLLE CARAMELLATE e si va in SIRIA con la letterina R!

Continuo a spignattare girando intorno alla letterina R, questa volta optando per il RISO, come ingrediente per il Viaggio nel Mondo degli Ingredienti organizzato dalla nostra Capa Aiù!

Questo piatto è tipico della cucina medio orientale e questa ricetta in particolare, l'ho presa dal libro di ricette ebraiche HAZANA la cucina ebraica vegetariana, collocandolo in SIRIA.

E' molto semplice nella sua preparazione, ma le spezie gli danno quel tocco in più!

Via assaggiamo quindi un bel piatto di...

MUJADDARA - Riso e lenticchie con cipolle caramellate

(per 4 persone)

200 g di lenticchie

200 g di riso a chicco lungo (io riso Thai "Caprice")

3 cipolle rosse (io di Cannara)

6 cucchiai di olio evo

1/2 cucchiaino di coriandolo in polvere

1/2 cucchiaino di pimento in polvere

sale e pepe macinato al momento

Riporto quanto scritto in apertura della ricetta sul libro:

"si dice che questa pietanza sia l'eredità del famoso "piatto di lenticchie" per il quale Esaù vendette la primogenitura al fratello Giacobbe. Le esatte proporzioni fra riso e lenticchie variano da famiglia a famiglia, ma quello che non cambia mai è la quantità di cipolla soffritta con cui viene condito. Talvolta si porta in tavola con una ciotola di yogurt a parte"

Tenere le lenticchie in ammollo per due ore, quindi metterle in una casseruola insieme a 3 bicchieri d'acqua e portare a bollore delicato, coprendo, per almeno mezz'ora.

Quando quasi cotte scolarle tenendo da parte l'acqua di cottura.

Tritare una delle cipolle e soffriggerla con 2 cucchiai di olio evo fino a che comincia a dorare, quindi aggiungere il riso, il pimento e il coriandolo e mescolare bene.

Versare ora anche le lenticchie e la loro acqua di cottura, più un paio di bicchieri di acqua e portare a cottura il tutto, cuocendo fino a che il liquido è praticamente tutto assorbito e aggiustare di sale e pepe (io il pepe normale non l'ho messo perchè ci dà problemini...)

Nel mentre, affettare sottilmente le altre due cipolle e farle dorare in 4 cucchiai di olio e servirle sul riso impiattato.

Si può gustare sia caldo che freddo e ho provato entrambi i modi, ottimi tutti e due!

Lo trovo un ottimo "salva pranzo" da preparare in anticipo, per quando si torna dal lavoro e si ha fretta ma si vuole mangiare bene e di gusto! ^___^

Per quanto mi riguarda, è stato davvero impossibile trovare il pimento nei vari supermercati della mia zona... sono stata tanto tempo a scorrere i vari vasetti dappertutto! Alla fine, mi sono dovuta rivolgere a Sant'Amazon, che in un giorno mi ha fatto arrivare a casa la mia bella bustina di Pimento della Giamaica... non so se ne esistano altri tipi, questo io ho trovato! :D

Unica pecca, mi è arrivato in grani, che ho prontamente macinato con il mio ormai storico macinino da caffè, che tengo ormai solo per le spezie :)



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giovedì 23 novembre 2023

TORTA DI RICOTTA - Letterina R e restiamo in Italia

Seconda ricetta per la letterina R... e resto in ITALIA, nella mia regione di origine in particolare, l'Emilia e Romagna, con un dolce preso da un libro che sarebbe della mia Suocerina, regalatole tempo fa da una sua amica, ma ormai è mio :DDD

Glielo presi in prestito annissimi fa per copiare alcune ricette, ma all



a fine erano talmente tante quelle che volevo riportare sull'allora mio quadernino che... fa parte ormai dei "miei" libri di cucina :DDD

Però glielo dico sempre alla mia Suocerina: "quando vuole glielo presto!" :DDD

antiche ricette di casa" di B. Baldassari Montevecchi credevo non si trovasse più e invece... :D

Da questo libro ho scelto per la letterina R una ricetta con la RICOTTA
per protagonista e questa è la...

TORTA DI RICOTTA

per la pasta frolla:

300 g di farina

150 g di burro

150 g di zucchero semolato

1 uovo

per il ripieno:

750 g di ricotta (non specificando quale, io ho scelto la vaccina)

3 uova

1/4 di litro di latte
10 g di fecola di patate (io amido di mais)

una noce di burro

1 limone bio (la buccia grattugiata)

1 bustina di vaniglia (io 2 cucchiaini di estratto di vaniglia home-made)

per la doratura:

1 uovo

1 cucchiaio di latte 1/2 cucchiaino di zucchero semolato

NOTA IMPORTANTE per chi volesse provare a farla (e fatela perchè è buonissima!!!!)
Le dosi indicate nel libro secondo me sono sballate... quindi o fate il doppio di frolla o dimezzate le dosi del ripieno!
Perchè a me con le dosi indicate, è venuta una torta del diametro di 28 cm, più un'altra con uno stampo da 15 e ho finito il ripieno suddividendolo in 4 cocottine e poi cotto al forno a bagnomaria. Viene un "budino" di ricotta stratosferico!!!

Fare per prima cosa la pasta frolla, mettendo in una ciotola la farina setacciata, al centro il burro ammorbidito (io l'ho grattugiato a julienne per agevolare l'impasto senza doverlo lavorare troppo), lo
zucchero e l'uovo.

Impastare il tutto delicatamente senza lavorare troppo l'impasto. Poichè probabilmente le mie uova erano un pò piccoline per la quantità di farina/zucchero, ho dovuto aggiungere un dito d'acqua fredda.

Avvolgere l'impasto, appiatto, in carta-forno e metterlo a riposare in frigo almeno un'ora.

Riprenderlo dal frigo dopo il riposo e dividerlo in due parti, una più abbondante rispetto all'altra.

Stendere col mattarello la porzione più grande in un disco di 2-3 mm di diametro e foderare con questo uno stampo da torta di 28 cm di diametro, facendo aderire bene anche i lati allo stampo e bucherellando il fondo con una forchetta.

Fare una precottura in forno a 180° per 15-20 minuti. Nel libro non lo specifica, ma meglio proteggere la superficie dell'impasto con carta-forno  e versandovi del sale o dei fagioli per tenerlo appiattito.

Nel frattempo preparare il ripieno.

In una ciotola capiente lavorare il burro con lo zucchero e i tuorli delle 3 uova (io ho usato le fruste elettriche) quindi aggiungere la ricotta setacciata, la fecola e il latte (io un pò meno di quanto scritto negli ingredienti), la buccia di limone grattugiata e la vaniglia.

Per ultimo, incorporare gli albumi montati a neve.

Versare il composto nella tortiera.

Stendere la seconda parte di frolla, ricavarne delle striscioline, formare con queste la grata sulla torta.

In una ciotolina lavorare l'uovo, il latte e lo zucchero, da spennellare sulla torta, quindi infornare a 190° per 45-50 minuti, proteggendo la superficie con carta stagnola, se dovesse dorare troppo.

Lasciare intiepidire, sformare e spolverare di zucchero a velo prima di servire.

Io quest'ultimo passaggio l'ho proprio dimenticato... ma non se ne è sentita proprio la mancanza... :DDD

Tutto il Condominio ha fatto da cavia ed è andata benissimo! ^_____^





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lunedì 20 novembre 2023

RAPE SOTT'ACETO (Sùltadar Røtur) secondo la ricetta delle Isole Fær Øer e si vola in Danimarca!

 L'appuntamento con il Viaggio nel Mondo degli Ingredienti, capitanato dalla nostra Capa Aiù, ci trova già impegnati con la letterina R e questa volta riesco a portare più di una ricetta! anzi ben TRE!

Cominciamo con questa, dove le RAPE sono protagoniste e ne sono ben felice, visto che le adoro!

Fino ad ora però le avevo usate solo aggiunte nelle zuppe, non sapendo in quale altro modo usarle, ma ho trovato questa ricettina facile facile nel libro (ormai punto fisso nella mensola dei miei libri più usati in cucina) La Cucina Nordica di Magnus Nilsson!

E' un contorno tipico della Danimarca a quanto pare e delle Isole Fær Øer in particolare... (questo lo stemma)


Ho solo dimezzato le dosi (ma la ricetta l'ho trascritta così come è nel libro) per timore che non ci piacciano, ma temo che dovrò rifarle... :DDD

Inoltre non specifica che tipo di rape, se rosse o bianche... ho cercato tanto quelle rosse perchè sarebbero venute sicuramente più "scenografiche" ma non trovandole, ho usato le bianche!

RAPE SOTT'ACETO secondo la ricetta delle Isole Fær Øer  (Sùltadar Røtur)

(Danimarca - Isole Fær Øer)

1 kg di rape, pelate e tagliate a pezzi o spicchi (io a spicchi)

500 ml di aceto Ättika (al 6%)

500 ml di acqua

500 g di zucchero semolato

1 vaso di vetro capiente giusto per la quantità di rape preparate, già lavato e sterilizzato

erbe aromatiche a scelta: foglie di alloro (io 1), grani di pepe (io di pimento di Giamaica), chiodi di garofano (io 3), stecche di cannella cinese (io 2), fettine di zenzero fresco (io fettine da 3 cm di zenzero fresco)

Mettere tutti gli ingredienti in una casseruola, portare a leggera ebollizione e cuocere finchè le rape sono cotte ma ancora al dente, comunque non devono diventare troppo morbide.

Trasferire le rape così cotte, a strati, nel vaso fino ad 1 cm tra la superficie ed il tappo e coprire con il loro liquido di cottura.

Chiudere il vaso col suo coperchio e lasciar raffreddare a temperatura ambiente quindi mettere in luogo buio e fresco per almeno 2-3 giorni prima di consumare.

Poichè per la quantità che ho fatto io il vaso era troppo grande, non si è riempito completamente, per cui le consumeremo nel giro di qualche giorno tenendolo in frigo.




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mercoledì 1 novembre 2023

QUAGLIE CON I PISELLI (Italia)

Con l'ABC di UN MONDO DI INGREDIENTI questa volta la tappa ci fa sudare... infatti con la letterina Q non è che ci siano tanti ingredienti con cui giocare...

Però uno ce l'ho e mi piace pure un sacco!!!

Infatti porterò alla Capa Aiù, ideatrice di quest'altro fantastico giro di ricette per il Mondo (e alla quale rubo sempre l'immagine con la letterina :DDD ) una bella porzione di... QUAGLIE restando, anche per questa volta, in ITALIA

Ho trovato la ricetta su un bellissimo libro di ricette della tradizione contadina, che ho acquistato quest'estate in montagna, in una piccola libreria di Sappada: "Mangiare contadino - 600 ricette della tradizione"

Purtroppo mi mancava un ingrediente, il vino Marsala, che in casa nostra proprio non piace e comprarne una bottiglia per usarne si e no un bicchiere... quindi l'ho sostituito con del vino bianco secco, ma voi, se piace, usate pure il Marsala (o La Marsala?!)

Inoltre nella ricetta dice di pulire le quaglie da testa, zampe ecc. ma si trovano già pulite, quindi chi sono io per andarmi a complicare la vita?! :DDD

QUAGLIE CON I PISELLI (Italia)

(per 4 persone - ma io ho dimezzato le dosi)

8 quaglie già pulite ed eviscerate

350 g di piselli freschi sgranati (io surgelati medi)

30 g di burro 

35 g di prosciutto crudo

2 dl di brodo (io vegetale)

2 rametti di timo (non l'avevo, ho usato la mia salvia essiccata)

1 foglia di alloro

1 dl di Marsala (io vino bianco secco)

1 cucchiaio di farina

sale e pepe qb

Lavare bene le quaglie e eliminare il residuo di piumette che rimangono attaccate nonostante siano già pulite e asciugarle bene con carta assorbente.

In una padella ampia, in modo che le quaglie non si sovrappongano, far sciogliere il burro quindi aggiungere il prosciutto crudo tagliato a listarelle sottili, il timo (io salvia) e l'alloro.

Quando il fondo avrà preso colore, eliminare l'alloro e posarvi le quaglie, aggiustare di sale e pepe e rosolare accuratamente da entrambi i lati a fuoco vivace per 15 minuti, rigirandole spesso per non farle attaccare.

Quando ben rosolate, sfumare col Marsala, quindi posare momentaneamente le quaglie su un piatto, tenendole in caldo.

Aggiungere al fondo di cottura la farina stemperando bene perchè non faccia grumi e quando comincia a restringere, aggiungere il brodo ben caldo e i piselli.


Rimettere le quaglie nella pentola, coprire e cuocere per mezz'ora unendo altro brodo caldo se occorre.

Servire ben caldo irrorando col sughetto di cottura.

Buone!!!



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venerdì 31 marzo 2023

LA DISOSSATA ALLE OLIVE VERDI e restiamo in Italia

La letterina D de Un Mondo di Ingredienti non è affatto una letterina semplice!

Occorre cercare ed ingegnarsi bene bene ed è il bello di questa raccolta! 

La nostra Capa AIU' , che ha messo in moto questo bellissimo gioco, ci sprona di continuo :DDD

Sfogliando praticamente tutta la mia libreria dedicata solo ai libri di cucina, ho trovato questa bontà!

A quanto pare è tipica del territorio maceratese quindi restiamo in ITALIA ^^

Per dirlo io che non amo particolarmente la carne, è tutto dire, invece il Compare è "uscito" dalla cena leccandosi i baffi! :DDD

E' carne bovina e si tratta del taglio per bistecche ma che, appunto, viene disossata e si prestano benissimo sia alla cottura alla griglia che in padella.

Ho trovato la ricetta su uno dei libri (li ho tutti!) delle Sorelle Di Chiara (Manuela cucina e Lucilla fotografa) due Ragazze che ho avuto la fortuna di incontrare e conoscere anni fa, grazie alla mia mamma, che mi ha regalato il loro primissimo libro, dedicato ai dolci tradizionali maceratesi.

Questo in particolare è il I^ volume de "Ricette, Ricordi, Racconti - la cucina tradizionale del territorio maceratese".

Per cercare questo taglio di carne, sono andata nel piccolo supermercato del mio paesello, dove hanno un banco carne stupendo ma, soprattutto, per la stragrande maggioranza sono prodotti locali.

Ho chiesto timidamente se l'avevano e il macellaio ha subito detto "ma certo, come la fai alla griglia o in padella? perchè hanno uno spessore diverso a seconda di come la vuoi cucinare" :P

E io l'ho fatta in padella, come dice la ricetta...

DISOSSATA ALLE OLIVE VERDI

4 bistecche disossate (io 2)

20 olive verdi in salamoia (io le ho trovate già denocciolate)

1 piccola cipolla (io metà di una grande)

1/2 bicchiere di vino bianco secco

2 tazze di brodo vegetale o acqua calda (io brodo)

qualche cucchiaio di farina

1 noce di burro + olio evo qb

sale qb

Denocciolare le olive e tagliarle in pezzi grossolani.

Tritare finemente la cipolla e farla soffriggere appena in una padella larga con la noce di burro e un pò di olio evo (io 1 cucchiaio circa).

Infarinare leggermente la carne quindi adagiarla in padella e farla rosolare bene da entrambi i lati, quindi sfumare col vino e quando è quasi del tutto evaporato, aggiungere le olive e il brodo caldo, coprire con un coperchio, abbassare la fiamma in modo che il liquido sobbolla delicatamente e portare a cottura almeno una mezz'ora o fino a quando la carne è ben tenera.

In caso sia necessario, mentre cuoce, aggiungere altro brodo caldo. Il liquido di cottura non deve asciugare ma, anzi, deve formarsi una bella cremina.

Servire ben caldo insieme alla salsina con le olive.

Garantisco, viene una bontà spettacolare e la carne è tenerissima!

Ah! Siccome lungo i bordi delle fette c'era un pò di cotenna dell'animale, per fare in modo che la carne non si arricciasse durante la cottura, ho inciso la cotenna con un coltellino ben affilato, ma senza arrivare a toccare la carne.

Credevo si restringessero molto in cottura, invece no! Sono rimaste comunque giganti... sembrava di mangiare una fettina di brontosauro! :DDDD


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mentre

La cartina dell'Italia l'ho presa QUI

sabato 18 marzo 2023

KAPOSZTAS KOCZKA ovvero QUADROTTI UNGHERESI AL CAVOLO CAPPUCCIO

Ho questo libro "HAZANA - La cucina ebraica vegetariana" da un paio di anni e ho già spulciato e provato alcune ricette, tutte buonissime!

Quindi rivolgermi a "lui" ancora una volta, alla ricerca di qualcosa di particolare, tipico della tradizione culinaria di un Paese, mi  è sembrato naturale come bere un bicchier d'acqua!

Infatti trovata subito la ricetta per consumare il CAVOLO CAPPUCCIO comprato qualche giorno prima, perfetto per la letterina C del Viaggio nel Mondo degli Ingredienti, ideato e capitanato dalla nostra Capa AIU'!

Come spiega l'autrice Paola Gavin nell'introduzione a questa ricetta, gli Ungheresi usano formati di pasta diversi a seconda del piatto da preparare e le Kaposztas Koczka si fanno sempre con i quadrotti di pasta all'uovo e ci sono linee di pensiero che prediligono, nel piatto, la prevalenza della pasta sul cavolo o viceversa, ma che secondo gli esperti, dovrebbe valere sempre la prima opzione...

Essendo la prima volta che faccio questo piatto, ho cercato di fare una via di mezzo ovvero... metà pasta e metà cavoli e ci è piaciuta moltissimo!!!!

Certo è che il burro gioca la sua parte! Infatti non essendocene in fondo tantissimo, comunque si sente e dà quel tocco di "coccola" al piatto che, se si sostituisse con l'olio ne perderebbe "la magia"!

Per cui, nonostante io non usi mai il burro in cucina (tranne che per le ricette di questo Viaggio, quando occorre) mi sentirei di consigliare di usarlo a mente serena! ^______^

Per cui... voliamocene in UNGHERIA e gustiamoci queste...

KAPOSZTAS KOCZKA 
ovvero
Quadrotti Ungheresi al Cavolo Cappuccio

600 g di cavolo cappuccio bianco
50 g di burro
2 cucchiaini (rasi) di zucchero
sale qb
pepe nero macinato al momento

per la sfoglia dei quadrotti:
(ricetta sempre dal libro)

250 g di farina 0
3 uova categoria A (io da allevamento all'aperto)
1/2 cucchiaino di sale

Lavare bene ed eliminare le prime foglie esterne del cavolo cappuccio.

La ricetta dice di grattugiarlo, ma io ho preferito tagliarlo a fette sottili e poi a pezzetti piccoli.

Salare, mescolare bene e mettere da parte a scolare dall'acqua di vegetazione, in un colino.

Nel frattempo preparare la sfoglia, formando la fontana sulla spianatoia, fare un incavo al centro e rompervi le tre uova insieme ad una presa di sale.

Lavorare all'inizio con una forchetta incorporando man mano la farina, quindi passare ad impastare a mano fino a formare un panetto di impasto liscio ed elastico.

Volendo, aggiungo io... si può far fare tutto all'impastatrice, ma il quantitativo di farina è talmente piccolo che farlo a mano ci vogliono si e no 10-15 minuti.... 

Oppure giocate "sporco" e acquistate i quadrotti già pronti, ma se lo avessi fatto, sarei uscita dallo spirito del gioco di questa bellissima Raccolta!! :DDD

Mettere l'impasto così ottenuto in una ciotolina, coprire con un piatto o pellicola in modo che non asciughi in superficie e lasciarlo riposare una mezz'ora.

Riprendere dunque l'impasto, dividerlo in quattro porzioni uguali e lavorarne una alla volta con il mattarello, fino ad ottenere delle sfoglie sottili (quelle in attesa, tenerle sempre nella ciotola coperte).

Lasciarle asciugare un quarto d'ora, quindi ricavare delle striscioline di 2 cm di larghezza in verticale, quindi ritagliare altre strisce uguali, in orizzontale, ottenendo così i quadrotti.

Infarinare leggermente perchè non si attacchino e tenerli in attesa della cottura, su un canovaccio pulito.

Io ho preparato la pasta ieri pomeriggio...

Strizzare delicatamente il cavolo per eliminare eventuale acqua residua.

In una padella capiente, fare fondere il burro quindi aggiungere lo zucchero, farlo caramellare quindi versare il cavolo cappuccio, salare, pepare e portare a cottura a calore moderato, mescolando spesso, fino a che risulta imbiondito.

Cuocere i quadrotti all'uovo in abbondante acqua salata, quindi scolare, versarli nella padella con il cavolo cappuccio, mantecare bene in modo che i quadrotti risultino ben conditi e servire.

Mangiare subito, belli caldi!

Noi li abbiamo mangiati oggi a pranzo e ci sono piaciuti un sacco!

La nota "dolce" dello zucchero si avverte appena e dà quel non so che al piatto che ci ha stupiti e intrigati tanto da litigarci il fondo rimasto nella padella! :DDD

Però... se volete proporlo ai vostri ospiti, non svelate il "segreto" dello zucchero perchè la nostra cultura culinaria potrebbe far storcere il naso e invece ci sta benissimo!!!!




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OCCHIO! DA DOMANI 19.03.2023 SI PARTE CON LA LETTERINA "D"









mercoledì 19 maggio 2021

PANE AI CEREALI CON I SEMI


Questa 5^ tappa del Viaggio della Carovana per raccogliere ricette da portare alla nostra Fattoria Consapevole e Solidale mi piace un sacco!

Sarà che adoro tutto ciò che è frutta secca a guscio e semini...

In particolare i semini.... Il Compare a volte mi guarda mentre spargo semi & C. sulle insalate come se piovesse e mi chiede se per caso in una vita passata possa essere stata un uccellino.

Io gli rispondo che data la mia mole, più che un uccellino direi un condor :DDDD

Oltrettutto, quale occasione migliore per sfogliare il libro che mi è appena arrivato e che già adoro (e già riempito di piccoli post-it con le ricette segnate da provare)?!

COME SI FA IL PANE di Emmanuel Hadjiandreou!!!

Per questa occasione ho scelto un pane in cassetta ovvero...

PANE AI CEREALI CON I SEMI

Premetto che ero partita spedita, perchè leggendo gli ingredienti CREDEVO avevo TUTTO!!!!

Solo il lievito di birra mancava perchè non lo uso praticamente mai, facendo il pane in casa esclusivamente con il licoli, ma poco male, sono corsa al supermercato e l'ho comprato :D

Poi all'atto pratico..... mi mancava invece (uffa!!!) la farina integrale... e anche (arci-uffa!!!!) il grano saraceno!!!

Giuro! Ero straconvinta di avere entrambi di sotto in dispensa e invece....

Per cui ho dovuto per forza di cose aggiustare il tiro, non avendo voglia di tornare di nuovo al supermercato :DDDD

Quindi, negli ingredienti metterò in rosso le mie varianti...

Per una pagnotta di 900 gr circa

300 ml di acqua fredda (io a temperatura ambiente e in bottiglia)

80 ml di acqua calda

20 g di semi di sesamo (io 10 di sesamo bianco e 10 di nero)

20 g di semi di lino

20 g di grano saraceno o kasha, grano saraceno decorticato e tostato (io quinoa in mix)

20 g di semi di girasole leggermente tostati 

500 g di farina integrale (io 350 farina "0" + 150 farina di farro integrale Alce Nero)

10 g di sale

8 g di lievito di birra fresco Stampo per plumcake da 900 gr, cm 22x11, unto con olio evo

Io ho uno stampo regolabile in lunghezza, antiaderente, ma devo comunque sempre ungerne l'interno altrimenti la preparazione non si stacca :P

Mescolare in una ciotola i 300 ml di acqua con i semi e la quinoa (questi sono gli ingredienti umidi), coprire e mettere in frigo una notte.

Il giorno successivo, sciogliere il lievito negli 80 ml di acqua calda e aggiungere agli ingredienti umidi mescolando bene.

In un'altra ciotola un pò più grande, mescolare bene fra loro le due farine con il sale, fare un incavo al centro e versarvi la parte umida.

Mescolare grossolanamente con una spatola finchè gli ingredienti staranno insieme, quindi coprire e lasciare riposare 10 minuti

Mescolare di nuovo facendo 8 giri di pieghe in ciotola; l'impasto sarà molto umido ed appiccicoso ma non fa nulla, va bene così. Coprire e lasciare riposare altri 10 minuti

Ripetere questa operazione (giri, riposo, giri, riposo...) altre 5 volte quindi mettere a lievitare un'ora in luogo riparato (io nel fornetto spento).

Sgonfiare l'impasto premendo al centro con la mano chiusa a pugno.

Spolverare di farina il piano di lavoro, ribaltarvi l'impasto ed effettuare due pieghe, ripiegando un'estremità verso il centro e poi l'altra.

Far rotolare l'impasto dandogli una forma cilindrica lunga almeno il doppio dello stampo da plumcake, piegare ad U, quindi intrecciare le due parti e trasferire poi la massa nello stampo (ricordarsi di ungerlo prima!!!).

Spolverare il pane di farina, coprire in modo che poi lievitando il pane non vada a contatto con la cuffia o il sacchetto di plastica usato per la copertura.

Rimettere a lievitare fino al raddoppio, almeno 45 minuti (a me è stata necessaria 1 ora)

Mettere dentro al forno una tazza d'acqua, accenderlo e portarlo a 240° (il mio arriva a 220°).

Al momento di infornare il pane, versare l'acqua nella placca del forno posizionata nella parte più bassa dello stesso e subito sopra porre la griglia, dove verrà posato lo stampo con il pane da cuocere.

Per quanto mi riguarda, poichè così facendo, il pane sarebbe stato troppo vicino alla resistenza (io l'ho cotto nel mio fornetto Maxi DeLonghi, che è un pò più basso del forno tradizionale da incasso) ho semplicemente lasciato la tazza d'acqua in un angolino verso il fondo, sulla griglia dove ho messo anche il pane a cuocere ed è andata benissimo lo stesso....

Cuocere circa 30 minuti o fino a doratura.

Il mio è cresciuto parecchio in altezza quindi ho protetto la superficie appoggiandovi sopra un pezzetto di carta d'alluminio.

Il pane si è cotto perfettamente, ma una volta estratto dallo stampo (ancora bello tiepido) i lati erano rimasti bianchi, quindi l'ho semplicemente rimesso sulla griglia rigirandolo sui due lati fino a doratura.

Non posso descrivere il profumo di pane, di tostato, di tutto che ha permeato casa per tutto il giorno!!!

E al taglio la crosticina scricchiolava, mentre l'interno era bello soffice!

Una goduria!


ohi! avete tempo fino al 10 giugno per partecipare, dajeeeee!!!

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