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domenica 26 febbraio 2012

TORCETTI DI SAINT-VINCENT... per chiudere in bellezza! ^^

Può la Gata, ospitante la prima lettera dell'Abbecedario Culinario d'Italia, il Progetto dell'Anno della Trattoria Muvara, chiudere le sue due brevissime ma bellissime settimane, senza proporre un'altro piattino valdostano? 

E dolce poi?!

Bè... no! :DDD

E così questa mattina, ho ri-messo le mani in pasta, come si suol dire, e ho preparato dei biscottini secchi che, a giudicare dalla foto sul libro (sempre dalla già citata enciclopedia a volumi regionali, regalo di mammina di qualche anno fa) hanno attirato la mia curiosità e golosità... 8P****

Perciò ecco qui, dedicati alla letterina A di Aosta per l'Abbecedario Culinario d'Italia, un progetto  che vede coinvolte tante blogghine sia ospitanti letterine, che affaccendate in cucina per contribuire ad arricchire tale raccolta.... i miei...

TORCETTI DI 
(dosi per ca. 50-60 biscotti)
 
PREMESSA: ho raddoppiato le dosi indicate nel libro per avere più torcetti da offrire ai vicini di casa (i miei assaggiatori ufficiali, dopo il Compare! ^^ ) e comunque, tengo a precisare che le ricette di questa collana di libri non sono proprio precise... ma almeno così si stimola la propria inventiva e capacità d'improvvisazione! :P

500 g di farina "00" + altra q.b. (circa altri 200 g)
4 cucchiai di zucchero + ca. 150 g da tenere da parte
1 presa di sale
200 g di burro (ma io ne avevo solo 170 e quelli ho messo...)
400 ml di acqua tiepida
1 bustina di Cremor Tartaro (dose per 500 g di impasto)
1 cucchiaino colmo di bicarbonato di sodio

Anche qui altra mia variante... la ricetta originale prevedeva il lievito di birra in polvere ma... la mia testolina m'ha detto che era meglio usare un altro tipo di lievito... non so dirvi perchè... voi fate come volete però eh?! ^_____________^


Setacciare in una ciotola la farina con il lievito (nel mio caso ho mescolato bene insieme a parte il cremor tartaro e il bicarbonato di sodio e poi li ho uniti alla farina prima di setacciarla).

Aggiungere lo zucchero e la presa di sale e mescolare per amalgamare bene tutte le "poveri".
Fare un buco al centro e versarvi l'acqua tiepida e impastare fino ad ottenere un panetto morbido ed elastico.

Ho fatto questo primo impasto usando la planetaria con il gancio ad uncino, ma si riesce bene anche a mano! :)

Ero partita con 500 g di farina "00", ma l'impasto rimaneva troppo morbido e colloso così ho aggiunto altra farina man mano fino a che è diventato meno appiccicoso (circa 150-200 g di farina in più); al che l'ho trasferita sulla spianatoia con una spolverata di farina e l'ho rilavorata a mano per altri 5-10 minuti e poi l'ho messa a lievitare in una ciotola di vetro, con sul fondo un velo di farina e coperta con uno telo bagnato e molto ben strizzato (così in superficie non si forma la crosticina).

Lasciarlo lievitare per un'ora e mezza, dopo di che tagliare il burro a tocchetti ed ammorbidirlo nel microonde alla temperatura massima per 15-20 secondi circa; deve essere morbido ma non fuso.



Se non avete il microonde, basta tirarlo fuori dal frigo una mezz'oretta prima.

Riprendere l'impasto, infarinare la spianatoia, stendervelo sopra allargandolo prima a mano poi col mattarello lasciandolo bello spesso; distribuirvi sopra il burro, chiudere l'impasto su se stesso prima su due lati poi sovrapporvi gli altri due e cominciare a lavorarlo energicamente per far incorporare bene il burro...

Tenetevi vicino il contenitore della farina con un cucchiaio perchè vi servirà... eccome se vi servirà... :DDD

Sulle prime vi sporcherete anche l'anima... :DDD 

Man mano che impastate aggiungete farina a cucchiaiate fino a che non affiorerà più il burro e il piano di lavoro sarà quasi pulito.

Mettete un attimo da parte l'impasto, eliminate con un tarocco (spatolina) il mix di burro-farina che è rimasto appiccicato alla spianatoia; lavatevi bene le mani ^^, rispolveraea leggermente di farina il piano e continuate ad impastare fino a che diventerà elastico e morbido ma non appiccicoso.

Rimettete a lievitare un'altra ora nella ciotola infarinata, sempre coperta col telo umido.

Distribuire il restante zucchero della ricetta in una ciotola o piatto rettangolare.

Fate scaldare il forno a 200° e terminata la seconda lievitazione, prendete dei pezzi di impasto, fatene dei cilindretti grossi quanto un dito (di mano femminile ^________^) e lunghi circa 15 cm.

 
Passateli nello zucchero e chiudeteli ad anello premendo leggermente le due estremità l'una sull'altra.

Mettete a cuocere in forno già caldo a 200° per 20-25 minuti o fino a che la superficie apparirà dorata e croccante.

Fate raffreddare su una gratella e poi... Ecco degli ottimi biscottini da tè! ^_____________^

Al gusto non sono dolcissimi, nè burrosi, nonostante il burro non manchi di certo tra gli ingredienti... sono invece friabili e dal gusto delicato... Confesso... ne ho mangiati... TRE

1 ancora caldo...
1 già freddo...
1 pucciato nel tè all'arancia... 

Bè... ora basta certo, ma come si fa a sfornate tale delizia e non provare nemmeno a sentirla...??? 

A come....

 

Ancora!!!!!! :DDD


PS: mi sono accorta, scorrendo poi tutte le ricettine arrivate, che questi biscottini li aveva già cucinati e proposti per noi la nostra CindyStar! :*DDD

Ecco QUI i suoi! 
^____________^


Dal 27 si va con la B di Bolzano per il 
Trentino-Alto Adige 
e quindi mie care e miei cari... 
per le vostre ricettine!

^_______________^

domenica 19 febbraio 2012

POLENTA VALDOSTANA per l'Abbecedario d'Italia

Ed eccomi di nuovo qui con un'altra piccola proposta per l'Abbecedario d'Italia, dedicata alla letterina A di Aosta :)

Ricordate!!!!! Avete un'altra settimana di tempo per mandarmi le vostre ricette dedicate a questa città e alla Regione Val D'Aosta, ma per partecipare dovete lasciare un commento sul POST dedicato!! 

Mentre QUI trovate le regole per partecipare alla Raccolta ^^ e al termine delle due settimane, QUI troveranno un caldo ed accogliente benvenuto, tutte le nostre Ricettine! ^^

Mi raccomando eh?! Vi aspettiamo ancora numerosissimi e numerosissime!!!

Bè... sono sempre ottimista e quindi continuo a sperare che anche qualche bel Cuoco prenda parte a questo lungo viaggio con noi! ^^ 

E anche questa è un'altra specialità assaggiata in Val D'Aosta, in un Ristorante Rifugio bellissimo, affacciato su di un altrettanto splendido paesaggio... mammamiachenostalgiaaaaaaaaaaaaaaa



Come mi ha poc'anzi ricordato Mamma al telefono (perchè tra una parolina e l'altra battuta sulla tastiera, siamo anche riuscite a scambiare quattro chiacchiere ^^) in realtà, la polenta che ci portarono quella volta era sì con la Fontina, ma era anche arricchita da funghi e da prosciutto, quindi... insomma... toccherà tornarci... :P***

Dunque ecco qui una bella porzione di ...

POLENTA VALDOSTANA

500 g di farina di mais fine
1,5 litri d'acqua
sale grosso q.b.
3 cucchiai olio evo
pane grattugiato q.b.
Fondine o coccottine da forno
Forno statico, preriscaldato a 180°

Fate una bella polentina con QUESTO metodo, perchè non ha senso sfinirsi le braccia... ma se siete masochisti accomodatevi pure e fate col solito sistema... :DDD

Nel frattempo, ricavate dalla Fontina Valdostana D.O.P delle fette spesse mezzo centimetro scarso ed eliminate la crosticina intorno e tagliatele a pezzetti.

Terminata la cottura della polenta, prendete le fondine o cocottine individuali e stendete uno strato di polenta sul fondo, non troppo spesso però.

Adagiatevi sopra 2-3 pezzetti di Fontina e fate un altro strato di polenta, così via fino ad un dito dal bordo della fondina. 

Chiudete con un ultimo strato di 2-3 pezzetti di Fontina, spargete sopra una cucchiaiata di pane grattugiato fine e infornate 10 minuti o un quarto d'ora a 180°, fino a che in superficie si forma una bella crosticina dorata.

Servite posandole su piatti di legno per conferire al tutto un'aria più "montanara" possibile ^^

PS 1:
Occhio! Avvisate i vostri ospiti che... il piatto e il suo contenuto sono a 30.000 gradi Fahrenheit!!!

ps 2:
Ovviamente, per due persone, non ho usato tutta la polenta, ci mancherebbe! ^^
La parte restante l'ho messa da parte come faccio sempre, lasciandola freddare e poi tagliata a fette e congelata in freezer per futuri utilizzi :)))

PS 3:
ricetta vietata ai "deboli di cuore" e concessa una volta l'anno... agli ipercolesterolemici come me!!!! :*DDD

Noi ci siamo pappati questa bontà oggi a pranzo! :P***

Il Compare s'è sgrufolato tutto il piatto, mentre io non ce l'ho fatta... a 3 cucchiaiate dalla fine ho dovuto desistere... non sono più abituata a piatti così sostanziosi... ma è domenica e la domenica ci si coccola, a costo di crollare poi addormentati se non semi-svenuti sul divano, ad aspettare che la digestione faccia il corso! ^_________________^






A come....


Aiuto scoppio!!!!

:DDD

lunedì 13 febbraio 2012

TEGOLE VALDOSTANE per la A di AOSTA!

Che l'Avventura abbia inizio! ^^

Dopo il post in cui si avvisava dell'Evento dell'Anno (modeste eh??! ^^) oggi parte ufficialmente la Raccolta de L'ABBECEDERIO D'ITALIA, ideato dalla Mitica Trattoria Muvara, che ha saputo coinvolgere mezza blogosfera! :DDD

E a me è toccato l'Onore di dare il via alle danze e vi aspetto numerosissimi e numerosissime, con le vostre bellissime e buonissime ricette tipiche della città di AOSTA o anche della Regione VAL D'AOSTA tutta! ^^
Forza, non abbiate timore, non siate timidi! Non dovete per forza conoscere la cucina regionale italiana per partecipare, ANZI!!!!

E' proprio il bello di questo gioco... metterci in gioco con ricette e piatti magari a noi sconosciuti o che abbiamo imparato ad amare durante un viaggio in quella città o in quella regione... e ORA è il momento giusto per scartabellare i nostri libri di cucina, o sfiticchiare sul web o addirittura trovare il coraggio di telefonare a quel certo ristorante, sruffianarsi un poco lo chef per farsi dare la ricetta e... SPIGNATTARE FELICI! ^^

Bene, ecco quindi la mia proposta d'apertura... che non poteva che essere un DOLCE... :DDD

TEGOLE D'AOSTA
per circa 70/80 Tegole

200 g di zucchero semolato
100 g di nocciole
100 g di mandorle pelate
60 g di burro morbido
60 g di farina bianca (io "00")
1/2 bacello di vaniglia bourbon
4 albumi
sale q.b.
Forno caldo a 180°

accessori essenziali
placche e/o tortiere larghe e basse
griglia per freddare le tegole
 mattarello lungo o stampi per cannoli

facoltativo
cioccolato fondente


Mettere nel mixer lo zucchero con le mandorle e le nocciole e frullare fino ad ottenere una polvere la più fine possibile.
Unire quindi il burro ammorbidito, a tocchetti, la farina e la polpa del mezzo bacello di vaniglia (la ricetta originale prevedeva una bustina di vanillina, ma siccome personalmente la ABORRO - dà un sapore "artificiale" ai dolci, secondo me... poi va a gusti eh?! ^^ ) e rifrullare ottenendo un composto sabbiato.

Montare a neve ben ferma i 4 albumi,con un pizzico di sale e unire pian piano al composto precedente, mescolando dal basso verso l'alto per non smontarlo troppo.

Foderare di carta forno la placca del forno più qualche altra placca o tortiere larghe e basse se le avete (io ho lavorato con 3 padelle, infornando "a catena") e disporvi sopra tanti mucchiettini di impasto grossi come circa una  noce, con un cucchiaino da thè, ben distanziati tra loro (sulla mia placca ce ne stanno 9 in file di 3x3) e con il dorso dello stesso cucchiaino appiattirle girando man mano il cucchiaino dal centro verso l'esterno premendo con delicatezza, formando così dei "dischi" sottili e possibilmente rotondi, ma non preoccupatevi... sono buonissimi lo stesso anche se vi vengono ovali o bislunghi... :DDD

Devono essere il più sottili possibile, da intravvedersi sotto la carta-forno perchè cuocendo un pochino si gonfiano e allargano e quindi se li fate troppo spessi, la tegola risulterà troppo grossolana....

Infornate ora le teglie mano a mano nel forno già caldo a 180° per dieci minuti ciascuna o fino a che vedrete i bordi delle tegole scurirsi.

A quel punto estrarre la teglia dal forno e molto velocemente, staccare le tegole con l'aiuto di una spatola e posarle, capovolte, sul mattarello o sugli stampi dei cannoli, premendo leggermente per dar loro la classica forma imbarcata.

Questa operazione è da fare abbastanza in fretta perchè si freddano subito e diventa poi impossibile piegarle... ma se volete potete anche tenerle così come sono, son buone lo stesso ^^



Finito di cuocere tutto l'impasto, disponetele su un vassoio da portata se le consumate nel giro di qualche ora (tipo se le portate ad una cena o se avete ospiti) altrimenti conservatele in una scatola di latta o avvolte nella stagnola.

Tenderanno comunque a diventare morbide, ma ho ovviato al "problema" rinfilandole nel forno appena tiepido (60°) un'oretta... Tutte insieme, suddivise su due placche :)

Questo è uno dei piatti che amo di più della cucina valdostana (tò... guarda caso un dolce...) e le ho scoperte proprio durante la nostra Bellissima Vacanza in cotal Regione nell'ormai lontano (sob!) 2006... Ricordo che quando tornammo a casa, Il Compare se ne fece una scorta bestiale (no so... tipo 10-15 scatole??) e che me le centellinava, manco fossero tartufi della più pregiata specie! :DDD

Premetto che la ricetta l'ho trovata su uno dei volumi di una enciclopedia di Cucina Regionale Italiana che m'ha regalato qualche anno fa la mia Mammina... purtroppo non ho tutte le regioni perchè sarebbe costata troppo... ma per fortuna avevo PROPRIO quella che mi serviva! :*DDD

Questa che vi presento è il SECONDO tentativo fatto, perchè con il primo erano venute sì buone, ma c'era qualcosa che non mi soddisfaceva, oltretutto, il procedimento descritto nel libro è INCREDIBILMENTE SBAGLIATO!!! O.o... tant'è che m'è venuto il dubbio (mostruoso e spero di sbagliarmi... ma per come lo descrivono sul libro, è PROPRIO impossibile da farsi...) che abbiano messo la foto delle tegole, ma che non abbiano PROVATO a farle... :DDD

Così, a distanza di appena una settimana, su grande richiesta del Compare e, in occasione di un pranzo di compleanno dagli Amicivicinidicasa... le ho rifatte, con mie piccole personalissime modifiche e... CREDETEMI... non fatevi spaventare dal numero di Tegole che escono con questo impasto... durano davvero pochissimo (a tavola eravamo in 10)!!! :DDD

SE VOLETE, potete anche fondere a bagnomaria del buon cioccolato fondente e immergervi per metà le Tegole... sono buonissime anche così (provate durante la suddetta vacanza) ma... secondo me perdono la loro originalità... ho il sospetto, infatti, che la trovata della cioccolata sia una roba tutta per i turisti... :DDD

Bene... ora tocca a voi!  

Aspetto tantissime vostre ricette della VAL D'AOSTA, avete due settimane di tempo dal 13 al 26 febbraio
Ah! dimenticavo!! Ovviamente possono anche essere ricette che avete già postato! L'importante è che aggiorniate il vostro post con il bannerino della raccolta e il link all'Abbecedario d'Italia :) 

E se non avete un blog, niente panico! ^^

Inviate un'email a trattoriamuvara_at_gmail.com con ricetta e foto e Aiuolik penserà a pubblicarla per voi! ^^

E ora, copiando brutalmente lo stile della Trattoria... (non t'arrabbi vero Aiù?! ^^)
A come...


Ammappete quanto son buone! ^^

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