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martedì 24 luglio 2012

CONFETTURA DI PRUGNETTE GIALLE

Può un vasetto di confettura essere SEXY??

Io credo di sì.... ^_____________^

Scherzi a parte, la scorsa settimana due diverse persone, che non si conoscono tra loro, ma con un tempismo pazzesco, ci hanno regalato un bel pò di prugnette gialle, quelle piccoline ma succosissime e dolcissime, presente?

Credo siano "selvatiche" o se no, non conosco il nome della varietà o il modo comune di qui di chiamarle... 

Fattostà che mi sono ritrovata con svariati chiletti di questi bellissimi fruttini con il sole dentro e subito s'è accesa la lampadina!

Ci faccio una bella....



CONFETTURA DI 
PRUGNETTE GIALLE
(dosi per circa 5 kg di frutta nettata)

5 kg di prugne già pulite (cioè tolto piccoli e noccioli)
2 kg di zucchero semolato
500 g di zucchero di canna tipo Demerara
succo filtrato di un limone e mezzo
5 bustine di pectino 1:2

Dopo aver ben lavato e sciacquato la frutta, ho tolto piccioli e noccioli (un paio d'orette... uff...) quindi ho pesato il tutto e fatto le dovute proporzioni (come sopra scritto negli ingredienti) per la pectina che avevo a disposizione, ovvero quella 1:2.

Ho mescolato tra loro gli zuccheri e la pectina, quindi li ho uniti alla frutta nel pentolone, rimescolato bene e posto sul fuoco vivace finchè ha preso il bollore.
A questo punto ho abbassato la fiamma a media intensità e schiumato di tanto in tanto.

Nel frattempo ho preparato i vasetti e relativi coperchietti per la sterilizzazione, immergendoli in acqua fredda (suddivisi in altri due pentoloni) e, una volta che ha preso il bollore, ho lasciato andare per 15 minuti; poi ho spento la fiamma e con una pinza lunga ho prelevato ogni vasetto (stando ben attenta a non scottarmi!) e l'ho messo capovolto su una griglia perchè si asciugasse, come pure i loro coperchietti.

La confettura in tutto ha bollito 2 ore, 2 ore e mezza e comunque per esser certa che fosse pronta, ho fatto la prova del cucchiaino, che già tutti conoscerete, ma riscriviamolo lo stesso và :)

Si preleva, appunto, un cucchiano di marmellata e la si posa su un piatto freddo e lasciar freddare quache minuto.

Se inclinando il piattino, la confettura non "scorre" via, è pronta altrimenti continuare a cuocere fino a che non si ottiene questo risultato! :)

Quindi, spento il fuoco, ho riempito i vasetti fino ad un cm circa dal bordo, ho chiuso stringendo bene i coperchietti e subito capovolti, lasciandoli così tutta la notte fino a completo raffreddamento.

In questo modo si crea il "famoso" sottovuoto, ovvero i coperchi assumono la caratteristica rientranza al centro.

Con tutta quella frutta mi sono venuti fuori 19 vasetti di confettura, tra i 250 e i 125 g ciascuno più un paio più piccoletti, che andranno a rifornire la dispensa per l'inverno, a parte qualche omaggino e... la scorta per le vacanze... che tra qualche giorno... si parteeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee ^^

La mattina successiva li ho poi raddrizzati di nuovo e questa sera sono passata al servizio fotografico e... all'assaggio... buonaaaaaa!!!! :P***

E questo è il vestitino più "casto"... quale preferite dei due? ^___^


venerdì 30 settembre 2011

CONFETTURA DI PESCHE, FICHI E RHUM

Mi sa che quest'anno il Sig. Inverno non mi troverà affatto sprovveduta di tanti bei vasettini dove ho cercato di rinchiudere tutto il calore, la luce e la bellezza di questa Estate appena trascorsa e, anche se ci ha fatto penare l'inferno in certi giorni, già mi manca... :*)

Questa per esempio, è una confettura che ho preparato ai primi di settembre con delle pesche gigantesce comprate al super, alle quali ho poi aggiunto una bella bustona di fichi assolutamente bio regalatimi dall'amica e vicina di casa MG e... che ho "ubriacato" un pò con un cicchetto di rhum... :P

CONFETTURA DI PESCHENOCI
GIGANTI, FICHI E RHUM
 (dosi per un totale di frutta di circa kg. 4 al netto di bucce e noccioli)

kg 2,5 di pesche noci giganti
kg. 2 circa di fichi a buccia verde
g 1050 di zucchero semolato
1 limone
3 buste di Pectina 3:1
2 bicchierini di rhum Pampero

Ho lavato ben bene le pesche perchè, purtroppo, non erano bio :(

Tagliate in 4 spicchi, eliminato i noccioli interni e sbucciate, le ho ridotte a cubottoni e messe in una pentolona bella larga e dai bordi alti, insieme ai fichi, anch'essi prima ben lavati, tamponati con carta scottex e tagliati in 4 spicchi, unendo anche il succo di un limone spremuto, il Rhum, dato una bella mescolata e coperto temporaneamente con uno strofinaccio.

In un'altra ciotola ho versato lo zucchero e la pectina e mescolati per amalgamarli bene, quindi ho versato il tutto sopra la frutta nel pentolone e acceso il fuoco a calore medio e incoperchiato, lasciando una fessura da un lato così da lasciar uscire pian piano il vapore.

Mentre la frutta andava al bollore, ne ho approfittato per rinfrescare di nuovo un bel pò di vasetti (16-18 tra piccoli e medi), che tengo sempre di sotto in uno scatolone già puliti e chiusi col loro coperchio, così da non perdermeli in giro ^^ e quindi li ho asciugati con uno strofinaccio pulito e messi tutti in fila pronti per essere riempiti.

Da quando è partito il bollore, ho lasciato andare un'ora buona e non solo i 3 minuti che dice sulla confezione della pectina, perchè ho provato ma alla prova-piattino, la confettura era ancora mooooooooolto lenta... e poi mi piace che cuocia di più, ecco! :D

Terminata la cottura, poichè le pesche non si erano del tutto sfatte (ma i fichi si!) ho dato una bella frullata con il minipimer rendendo il tutto molto omogeneo e "cremoso".
10-15 minuti prima di spegnere sotto il pentolone, ho messo a scaldare sul gas una piastra liscia e vi ho messo i vasetti a testa in giù a scaldare ben bene, che così, l'interno si sterilizza ulteriormente.
Dunque, ho riempito i vasetti fin quasi all'orlo (prendendoli mano a mano via dalla piastra indossando un guanto da forno!!!!), chiuso ben stretto e sistemati di nuovo a testa in giù su un piano di legno e lasciati così fino al giorno dopo; quando li ho raddrizzati erano tutti perfettamente sotto-vuoto (ovvero il tappo aveva la classica rientranza al centro)

Ho quindi appioppato ad ognuno di loro una bella confezioncina e via, di sotto in dispensa! ^^

PS: qualcuno di voi vede su Gambero Rosso (Canale 411 di Sky) "Le Conserve di Camilla"??!!! 

Cosa non darei per una cucina come quella!!!!!! ^____________^

giovedì 30 settembre 2010

PESTO DI POMODORI SECCHI

Un pesto un pò pazzo, nato per caso o forse dalla voglia di "conciare" diversamente quella mezza chilata esagerata di pomodori secchi che le mie manine hanno brancato su al super! :DDD

Come ho fatto? 
Presto detto!

Per le dosi andate a occhio perchè.... io ho fatto così! :D

Pomodori secchi
Basilico fresco
Santoreggia fresca
Spicchi d'aglio
Curry dolce in polvere
Olio evo
Acqua
Aceto di mele
Vasetti di vetro piccoli 

Una buona metà di tutti i pomodori li ho semplicemente invasettati seguendo la procedura di QUESTO post (ma senza  mettere le olive e il sale alle erbe di provenza!) mentre gli altri li ho stagliuzzati con le forbici e poi frullati nel mixer, insieme alle foglie di basilico e quelle di santoreggia.
 
Poi ho versato il tutto in una tazzona, unito il curry e l'olio (tanto!) e mescolato bene con una forchetta per amalgamere il tutto.

Ho riempito con il pesto altri vasetti e sopra vi ho posto un pezzetto di spicchio d'aglio, ma se volete vasi più grandi, potete mettere lo spicchio intero o, se non avete particolari problemi di tolleranza all'aglio, potete addirittura frullarlo insieme ai pomodori, nel quantitativo che preferite... se volete ammazzare un Drago a sfiatate, abbondate pure... ma  io Draghi li amo e quindi ne metto poco... e se ne incontro uno... ho sempre delle mentine con me! ^__________^


Ho quindi coperto il tutto con altro olio evo, chiuso ben bene i vasetti e sterilizzato il tutto secondo la solita procedura (vasetti in pentola, isolati gli uni dagli altri con strofinacci o strati di scottex, lasciato bollire 10-15 minuti dal bollore e poi spento fiamma e lasciato così fino a completo raffreddamento. Il sottovuoto è avvenuto perfettamente se il centro del tappo "rientra").

Ieri a pranzo ho inaugurato subito un vasetto condendo la pasta, ma è ottima per delle bruschette e quant'altro ci suggerisce la fantasia... :P***

mercoledì 15 settembre 2010

CONFETTURA DI MORE SELVATICHE E UVA IN FUGA!

Dopo 5 giorni di astinenza forzata dai miei blogghini causa problemi tecnici di Telecom  (grrrrrrr) che ci ha lasciati “isolati” torno finalmente nel mio “mondo virtuale”!!!! ^_____^

E allora riparto con i miei sproloqui (pensavate di esservi liberati di me eh??!!!)….


Bene! Allora... il 5 settembre scorso, domenica mattina, vista la bella giornata di sole, io e il Compare ci siamo fatti una bella passeggiata a piedi, alla nostra “solita” Chiesetta.

Questa volta però ad un certo punto abbiamo preso una stradina di campagna che passa esattamente sulle colline sopra casa nostra, così da tagliare un po’ e vedere quali frutti aveva da offrirci il tragitto… :)

Ovviamente, non potevo non farmi incantare da un bellissimo albero stracarico di mele cotogne, non ancora mature purtroppo… e anche quando lo saranno mi toccherà fare come con la volpe con l’uva chè qui, sapete, se osate raccogliere anche una sola spiga di grano vi sparano a vista! 

Figuriamoci delle mele!!!! :*DDD

E così le cotogne sono rimaste là appese in attesa di una “turista-ladra” più scaltra e meno onesta di me… :DDD

Da lì abbiamo proseguito su un sentiero mai percorso prima e ci siamo ritrovati a costeggiare campi di erba medica (credo!) e poi un sentierino in un boschetto che fa da confine tra un campo e un altro, fino a sbucare di nuovo proprio ai piedi della nostra Chiesetta! ^______^

Al ritorno abbiamo visto e mangiato un saaaaaaacco di more belle pronte e succose e cosa potevamo fare, arrivati a casa, se non scatafiondarci di nuovo sulla collina con la Microtta, armati di cestini, guanti, forbici e… macchina fotografica?!!! :D

Memore anche delle risate che mi sono fatta leggendo il post di Verdesalvia delle Colline di Firenze, abbiamo raccolto quasi due chili di more (ma ne sono rimaste altrettante ancora sui cespugli in attesa di maturare…) e… dei grappoloni di uva bianca e nera favolosi!!!

Sapete, qui intorno tutti hanno un piccolo o grande vigneto e probabilmente qualche tralcio o qualche semino dev’essere sfuggito dal proprio filare e così in mezzo ai rovi delle more, spuntano dei rami lunghissimi d’uva carichi carichi di grappoli!

E che fai??
Non li prendi?
Non sto mica rubando!
Oh! ^________________^

Aveste sentito che acini dolci e succosi, pur essendo piccolissimi!

E così, appena arrivata a casa, il tempo di una doccia e di un pranzo domenicale-lampo e mi sono messa all’opera!

CONFETTURA DI MORE SELVATICHE
e UVA IN FUGA
(per 6-7 vasetti piccoli Bormioli)

977g di more
912 g di uva bianca e nera
300 g zucchero semolato
300 g zucchero di canna scuro
100 g succo di limone

Dopo aver accuratamente lavato e risciacquato la frutta raccolta, ho pesato il tutto (e i gr che vedete scritti sono precisamente quelli ottenuti…) e messo in un pentolone. Ho unito i due tipi di zucchero e il succo di limone e portato a bollore, coperto, a fiamma alta.

Appena ha cominciato a sobbollire ho dimezzato la fiamma, spostato leggermente il coperchio per lasciar fuoriuscire pian piano il vapore di cottura e lasciato andare per un’altra ora e mezza, mescolando di tanto in tanto.

Poi ho tolto la confettura dal fuoco e l’ho passata, sempre bella bollente, nel passaverdura con i fori più piccoli per eliminare tutti i semi dell’uva (erano acini troppo piccoli e ogni acino conteneva un solo seme, sarei impazzita ad aprirli prima uno per uno…) quindi ho rimesso tutto sul fuoco nella stessa pentola della prima cottura. un’altra ora e mezza e tenendo mescolato più spesso ed accuratamente, con la fiamma al minimo.

Ho fatto la prova-piattino (un cucchiaino di confettura su un piatto freddo, lasciato freddare e inclinando il piatto, se la confettura non si sposta o lo fa mollllllllto lentamente, è pronta) quindi ho preso un po’ di vasetti che avevo nel frattempo già lavato e ben asciugato e sterilizzato, tenendoli capovolti su una piastra liscia bollente, per qualche minuto.

Badate bene di tirarli via dalla piastra usando un guanto da forno o comode presine, se non volete lasciare sul vetro, come etichetta, i vostri polpastrelli!!! … ehemm… :DDD

Riempito i vasetti, li ho chiusi con i loro coperchi stretti ben bene e lasciati a freddare a testa in giù fino a completo raffreddamento (il mattino dopo per essere più tranquilla).

Quindi li ho di nuovo raddrizzati e visto che il sottovuoto si era formato perfettamente (ovvero il tappo deve “rientrare”) bè… ne ho subito inaugurato uno per la colazione :P***

L’ha già assaggiata anche il Cuginotto del Compare e ha fatto un saaaaaaacco di complimenti! E ne sono felice perché pensate che non è nemmeno amante dei dolci! ^____^

L’unico consiglio che ha dato e che vi passo vivamente, non avendoci stupidamente pensato io… sob!, è di filtrare ulteriormente la confettura per eliminare anche i semini delle more! Perché è davvero buonissima ma si avvertono un po’ troppo sotto i denti… :)


martedì 5 maggio 2009

CECI NELLA LA DISPENSA e PAPPA DI CECI e FREGOLA



Aiuto!!!
Fermatemiiiiiiiiiiiiii ^_______^


Da quando Elga ha lanciato la sua raccolta non mi fermo più!!! :DDDD


Allora le mando anche questa ricettina, semplice, economica e "da dispensa" poi basta, prometto di smetterla ^___^
Ah! Ovviamente si può fare con qualsiasi legume! :P*



500 gr di ceci secchi di Colfiorito
10 cm di alga kombu
5 carote medie
4 gambi di sedano (la parte più tenera)
1 grossa cipolla
sale q.b.
1 bel rametto di rosmarino
2 foglie di salvia
3 bacche di ginepro
1 foglia d'alloro
1/2 bicchiere d'acqua
1/2 bicchiere di vino bianco secco
3 cucchiai di Tamari (o in sostituzione, sale q.b.)


Il pomeriggio del giorno precedente la preparazione, ho messo in ammollo i ceci con l'alga kombu (questa l'ho ammollata prima in acqua fredda per reidratarla, una mezz'oretta).




Il giorno dopo ho buttato l'acqua d'ammollo, ho sciacquato i ceci e li ho messi nella pentola a pressione con la loro alga.


Per sapere il quantitativo d'acqua necessario, ho misurato i ceci con la solita tazza da thè.


Praticamente 2 tazze di thè di ceci e 6 tazze d'acqua.


Poichè volevo farne anche un pò di "pappa" (minestra) ho aggiunto un'altra tazza d'acqua per sicurezza, così da ottenerne anche un pò di brodo, senza comunque superare la linea massima indicata all'interno della pentola a pressione, mi raccomando!!! :)


Ho chiuso il tutto e posto sul fuoco e, al fischio, ho abbassato al minimo la fiamma e lasciato andare per due ore e mezza.


Nel frattempo ho lavato e pulito le carote e i gambi di sedano col pelapatate e sbucciato la cipolla.


Ho ridotto in piccoli pezzi regolari sia le carote che il sedano mentre la cipolla l'ho tagliata a metà e fatto delle fette a mezzaluna spesse ca. mezzo centimetro.


In un sacchettino da filtro per il thè in foglie, ho messo la foglia d'alloro, mezzo rametto di rosmarino (tenere da parte il restante rametto), 2 foglie di salvia, le 3 bacche di ginepro e legato con lo spago da cucina.


In una pentolina a parte ho versato mezzo bicchiere d'acqua e mezzo di vino e vi ho messo le carote, il sedano, la cipolla precedentemente tagliati e il sacchettino con gli aromi di cui sopra.


Ho cotto il tutto "stufandolo" a fiamma bassa per 15 minuti circa, ho aggiustato di sale e spento tenendo coperto.


Dopo due ore e mezza di cottura dei ceci, ho spento la pentola a pressione, ho aspettato che finisse il vapore, l'ho aperta, ho versato all'interno il "ragù" di verdure eliminando però il sacchetto di aromi, ho richiuso il tutto e fatto cuocere ancora mezz'ora.

Ho cotto a parte il "ragù" di verdure perchè se mettevo tutto insieme, queste avrebbero finito per spappolarsi in mezzo ai ceci mentre io volevo che i pezzetti si vedessero! ^___^


Mentre i ceci così conditi finivano di cuocere, ho lavato e sterilizzato un pò di vasetti con i loro coperchi.


A cottura ultimata e aperta la pentola a pressione (sempre aspettando che terminasse la fuoriuscita di vapore!) ho condito con 3 cucchiai di Tamari (in alternativa condire con sale fino mescolando bene fino a completo scioglimento) e le foglie dell'altro mezzo rametto di rosmarino tritate al coltello.


Ho mescolato per amalgamare e riempito i vasetti con i ceci conditi, scolandoli dal brodo di cottura (ma senza buttarlo!!!).



Quando il vasetto è praticamente pieno di ceci, si dà"la piena" col loro brodo di cottura, fino al bordo e battendo il vasetto sul piano di lavoro per favorire la risalita di eventuali bollicine d'aria.


Si chiude stringendo bene il tappo e si capovolgono lasciandoli così fino a completo raffreddamento.


Quando si raddrizzano, se la capsula (tappo) presenta una rientranza al centro, si è formato il sottovuoto e l'invasettamento è perfettamente riuscito! ^___^


I ceci così preparati si possono poi usare come contorno o come secondo vegetariano o frullarli per una bella cremina :P*



Non tutti i ceci col loro brodo li ho invasettati!





Infatti ne ho tenuto da parte un pò e oggi a pranzo ho cotto 1 tazza di Fregola in acqua salata e l'ho poi versata nel brodo di ceci, un giro d'olio evo et... voilà, il pranzo è servito! ^__^
Io ho proprio questa pasta in casa e la foto l'ho presa da qui ^__^

A chi piace, consiglio di far una bella bruschetta di pane casereccio condito con sale, olio evo e una sfregatina di aglio e versarvi sopra questa pappa... io ne vado matta ma la dieta me lo vieta... grrrrrrrrrrrrrrr

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