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domenica 25 novembre 2012

PASSATELLI DI MAMMA CRI'

Sono poche ore che siamo rientrati da FERRARA e vorrei già ripartire...


Troppi mesi lontana dalla Mia Città.... 

Una distanza autoimpostami per la Paura con la P maiuscola per Il Mostro che a maggio e nei mesi successivi si è accanito sulla "mia" terra...

Ma il tempo aggiusta tutto e finalmente i due Codardi (Gata e Compare) hanno trovato il coraggio di partire :)

Ci siamo messi in viaggio venerdì dopo pranzo ma non abbiamo voluto fare l'autostrada perchè troppo trafficata, così abbiamo optato per la E45 fino a Cesena, dove abbiamo ripreso l'autostrada uscendo ad Imola...

 Ok il viaggio si allunga di ben un'ora rispetto alle solite 3 ma... abbiamo speso solo euro 2,90 di autostrada contro i 15,40 di oggi, al ritorno, che essendo domenica ci ha visti praticamente padroni dell'autostrada! :DDD

Comunque, è stato un w-e TUTTO dedicato ai miei genitori!

Infatti venerdì sera Il Compare, dopo cena, è uscito con l'amico L. a farsi 'na birretta in un pub come ai vecchi tempi, mentre io me ne sono rimasta in casa al calduccio a guardare la tv sul divano in mezzo a papà e mamma... aaaahhh che pacchia! e quante chiacchiere! :DDD

Poi sabato mattina papà è andato a fare i suoi giretti di routine (colazione al bar, giretto al laghetto di pesca, ecc.) mentre io e mamma siamo andate a fare la spesa sole solette con la Pandina e c'era pure un bel sole e un caldo che io col pile ho fatto la sauna!!! o.O'

Il Compare invece è andato a fare una passeggiata all'Ipercoop.

Mentre con mamma giravamo tra le corsie del supermercato, le ho ricordato che mi aveva promesso che avremmo fatto insieme i PASSATELLI, pasta che ADORO e che quando mangio mi riporta sempre alla mente le domeniche d'inverno dalla nonna materna :*)

Così ha comprato anche il formaggio e le uova! :D

Quando siamo finalmente arrivate alla cassa ho dato una sbirciata all'ora sul cellulare e quando ho visto che erano già le 12.15 m'è preso un colpo!!!

Mamma, le ho detto, ma è già mezzogiornoeunquartooooo!!!! come facciamo?? dobbiamo attraversare tutta la città per tornare a casa non faremo in tempo, voglio i passatelliiiiiiiiiiiii (poco mancava che pestavo i piedi per terra :*DDDDDD) ma lei, serafica, ha detto di stare tranquilla, che avremmo fatto in tempo a far tutto e che se i due uomini a casa avevano fretta potevano anche mettersi l'anima in pace! :DDD

Uscite dal super, caricata la spesa e ripartire con La Pandina, ho realizzato che eravamo vicinissime alla "Prospettiva" e le ho chiesto se potevamo attraversare il centro della città per tornare a casa e così abbiamo fatto :)

Ne ho approfittato per guardare bene in giro aspettandomi di vedere zone transennate o impalcature ovunque... e invece, la "mia" Ferrara è SPLENDIDAMENTE IN FORMA! <3 p="p">

Solo sul Castello ho visto tutte impacchettate per bene le due Torrette danneggiate, per il resto niente...

O almeno la parte che ho potuto vedere passando in macchina (tutto l'asse che va appunto dalla Prospettiva fino alla Stazione dei treni).

Purtroppo non c'è stato il tempo per la passeggiata di routine in centro.... ma tanto a primavera torno e farò le cose per bene :)

Nel pomeriggio invece, siamo passati a trovare una coppia di Amici che hanno appena adottato un barboncino (Ciao Oshi!) ed abbiamo trovato anche un'altra coppia con la loro cagnolina (ciao Lady! ^^) e poi è passato a salutare anche un altro nostro Amico che era una vita che non vedevo e ne sono stata felicissima!!! ^^

Dovremo organizzare prima o poi una bella rimpatriata di tutta la Vecchia Compagnia... :*)

Comunque, mi sono dilungata tanto, troppo forse, per poter giungere infine a dirvi che dopo tutte le peripezie mattutine, mamma ha finalmente fatto i....

PASSATELLI
DI MAMMA CRI'
(per 4 piatti abbondanti)

2 litri di brodo di carne
6 uova
5-6 "mani a coppa" di pangrattato di casa
200 gr di parmigiano grattugiato
noce moscata q.b.

In una ciotola ha aperto le 6 uova, vi ha grattugiato un bel pò di noce moscata e sbattuto con la forchetta.

Quindi ha unito il formaggio grattugiato e sempre mescolato con la forchetta per bene.

Con le mani unite a coppa ha prelevato dal sacchetto del pangrattato, sei "coppe" di pane unendole al composto precedente e lavorato prima con la forchetta poi con le mani fino ad ottenere un composto liscio, ben amalgamato e appena morbido al tatto (ma non appiccicoso!)

Quanto al tipo di pangrattato, è importantissimo che sia pane grattugiato in casa, da pane raffermo di qualche giorno e NON pane che si trova già grattugiato al super.

Tuttalpiù se non volete farvi il pangrattato in casa o non fate un consumo di pane tale da accumularne per grattugiarlo, compratelo dal vostro fornaio di fiducia! :)

Anche per il peso di pangrattato da usare non è possibile essere precisi... questo perchè dipende molto dalla dimensione delle uova e dalla consistenza dell'impasto che solo chi è veramente esperto nell'arte dei passatelli, arriva a capire :DDD

A volte viene talmente duro che servirebbe la forza di Maciste per schiacciarlo nell'apposito attrezzo, altre invece viene troppo molle e allora, una volta calato nel brodo, si disfa e diventa tutto pappetta... :DDD

Comunque, quello di mamma era perfetto! :)

Una volta che il brodo ha preso il bollore, si mette l'impasto un pò per volta nello schiacciapatate, ma con il disco con i buchi più grandi, e lo si affida a Papà Franco per l'operazione più importante della ricetta: SCHIACCIARE!!!!! :DDD

Si fanno cadere i passatelli così direttamente nel brodo, lasciandoli più o meno lunghi secondo i gusti... a noi piacciono lunghi :P***

Esiste l'attrezzo apposta per fare i passatelli, ma a casa nostra si è sempre usato lo schiacciapatate a buchi grandi :)

Quindi si lascia cuocere pochi minuti, giusto il tempo che vengono a galla e via nei piatti!








 Mamma (Crì) che buoni!!!!!







mercoledì 14 settembre 2011

PAMPAPATO (e due!)

Dopo il PRIMO, ecco in arrivo un altro tipo di Pampapato ferrarese... confesso che questa volta mi limito alla sola trascrizione degli ingredienti e del procedimento, sempre presi dalla Mitica Agenda di Mamma Cri, perchè non ho il tempo materiale per farli... e ho ancora una bella scorta di quelli appena fatti ^_____________^

Però non voglio deludere gli appassionati di questo tipico dolce (natalizio) ferrarese e così si arricchisce anche la raccolta della Trattoria dedicata appunto, alla P di...



Una doverosa premessa... non spaventatevi per il quantitativo delle dosi, perchè ANCHE questa versione di Pampapato è stata realizzata, come dicevo nel post precedente, dalla scuola dove lavorava Mamma Cri e quindi, sono "esagerate" per una preparazione casalinga, ma basta fare le dovute proporzioni... e comunque, doveste farlo, non calcolate le dosi per ottenere UN solo Pampapato, ma fatene almeno una decina... perchè tra l'assaggio e il donarli a parenti e amici.... si sa come va a finire no? :)

PAMPAPATO ANTICO

kg. 20 di farina
kg. 12 di mandorle (spellate e tritate)
kg. 8 di cedrini
kg. 3 cacao amaro
kg. 15 zucchero
kg. 4 miele
500 g di spezie
lt. 6 acqua naturale
kg. 2 biscotti secchi sbriciolati
1/2 hg. di ammoniaca

per la copertura
kg. 6 cioccolato fondente Emilia Zaini
1 cucchiaio di olio evo delicato ogni 4 hg di cioccolato
1 spruzzata di alcool alimentare a 95°

In un tegame a fuoco lentissimo (senza farlo bollire) sciogliere il cacao con l'acqua, il cioccolato, lo zucchero e il miele.
Impastare con questo composto tutti gli altri ingredienti.

purtroppo, per quanto riguarda le spezie, sull'agenda non specifica QUANTA cannella e QUANTI chiodi di garofano, ma solo il peso totale delle due insieme e sono passati troppi anni perchè mamma Cri se ne ricordi... però fate conto che i chiodi di garofano sono molto, molto aromatici.... 

Fare le forme a cupola e cuocere per 30 minuti a forno già caldo a 180°.

Se durante la cottura si sono formate delle crepe, fare un composto di cacao dolce, cioccolato fuso e biscotti sbriciolati, stuccare le crepe e lasciare riposare per assestare.

Tenere a riposto, in luogo umido (o tenendo coperto con strofinaccio mantenuto sempre bagnato e ben strizzato) per 10 giorni, quindi passare alla copertura vera e propria con cioccolato fondente Emilia fuso a bagnomaria, a cui va aggiungo e ben amalgamato l'olio d'oliva e l'acool alimentare.

Spatolare bene sia la base che la calotta, prima l'una poi l'altra, quando ben solidificato la base.


Chi vuole provare questa versione? :)

domenica 11 settembre 2011

IL PAMPAPATO DI FERRARA




Solo la Trattoria con il suo Abbecedario poteva farmi uscire definitivamente dal torpore culinario in cui ero caduta durante le vacanze, anche per colpa del caldo a dire il vero, che sarà anche un argomento trito e ritrito, ma tanto caldo lo è stato lo stesso... :P

E così, mi sono TUFFATA letteralmente in una gran ciotolona di ingredienti per raccogliere questa ennesima sfida ai fornelli o per meglio dire, al forno, visto che ho dovuto riattivare questo Mostro sputa-calore mettendo alla prova me stessa e le mie "doti" culinarie per sfornare uno dei dolci tipici della mia amatissima FERRARA, ovvero il PAMPAPATO ma se lo si chiama PAMPEPATO va bene lo stesso, anche se il pepe non c'è per niente! ^___^

A dire il vero, non è che sia proprio già il periodo giusto per consumarlo, infatti è uno dei dolci tipici  di Natale e, ora che li ho fatti, capisco anche il perchè :*D ma ormai lo si può trovare tutto l'anno, vista la grande affluenza di turisti che vogliono portarsi a casa un dolce pezzetto di Ferrara... mangereccio ^^

La storia di come è nato questo dolce la potete trovare QUI e consiglio di leggerla perchè è davvero interessante :)

Ma ora ecco quella che potrei annoverare tra le "mie" personali "12 fatiche di Ercole" :DDD

PAMPAPATO di FERRARA
dosi per 7 pampapati da 300 g. 
+ 8 pampapatini da 65 gr. ciascuno

per l'impasto
200 gr di mandorle spellate
200 gr di cedro candito 
100 gr di pinoli
200 gr di cacao in polvere dolce
100 gr di cacao in polvere amaro
500 gr di zucchero semolato
700 gr di farina 00
300 gr di marsala classico
100 gr di acqua
1 tazzina di caffè concentrato
2 cucchiaini colmi di cannella in polvere
3 chiodi di garofano

per la copertura finale
800 g ca. di cioccolato fondente "Emilia" di Zaini

Forno preriscaldato a 160/170°

Tritare al coltello grossolanamente le mandorle e poi il cedro candito.

Tritare finemente i 3 chiodi di garofano in un buon macinino, insieme ad un poco di zucchero, così da riuscire a raccogliere meglio la polvere (se tritate i chiodi di garofano da soli, data l'esigua quantità, ve li perderete attaccati alle pareti del macinino, invece con lo zucchero insieme, recuperete lo zucchero aromattizzato ai chiodi di garofano molto più facilmente ^^ )

Unite in una ciotola bella capiente tutti gli ingredienti "secchi" e mescolate bene per amalgamarli, quindi fate un buco al centro e versatevi il caffè e il marsala e cominciate a mescolare il tutto aiutandovi all'inizio con un cucchiaio di legno o una spatola rigida.
Quindi, affondate le mani nell'impasto e lavoratelo fino ad ottenere una massa bella compatta, soda ma appiccicosa; se la massa non si compatta ma rimane granulosa e "separata", aiutatevi aggiungendo poco alla volta dell'acqua a temperatura ambiente.

Vi avverto... facendo questo impasto, vi risparmiate almeno 3 sedute di palestra!!! :PPP

Foderate di cartaforno la placca del forno quindi, bilancia a portata di mano, bagnatevi bene le mani e prelevate delle porzioni di impasto a formare delle palle di 300 g circa l'una o anche più grandi se volete (massimo 500 gr per comodità) e posatele sulla placca appiattendole leggermente a formare una cupoletta.

Se volete, come ho fatto io, potete farne anche di piccoli, con palle da 60-65 g l'una... a vostro piacimento.

Infornate e lasciate cuocere per 45-50 minuti in forno non ventilato controllandone la cottura.

Quando saranno pronti, ve ne renderete conto perchè in superficie si formeranno delle crepette, ma per sicurezza, infilate al centro uno stecchino di legno, se esce perfettamente asciutto, potete sfornare.

Se dovete cuocere in due o più riprese, l'impasto rimanente tenetelo coperto con un panno umido perchè non secchi in superficie.

Una volta sfornati tutti i Pampapati, adagiateli su una griglia e copriteli con uno strofinaccio di cotone bagnato d'acqua e molto ben strizzato e lasciateli così più giorni, fino a che avranno "riposato" bene, rinnovando ogni volto la bagnatura dello strofinaccio.

I miei hanno riposato 5 giorni interi, ma possono arrivare anche a 10, secondo le dimensioni dei Pampapati...

Quindi passate alla copertura finale, facendo sciogliere a bagnomaria il cioccolato fondente e con l'aiuto di con una spatola coprite prima il fondo, lasciandoli poi in frigorifero perchè asciughi e diventi duro al tatto, quindi ripetete l'operazione colando il cioccolato sulle calotte fino a completa copertura.

Ora sono pronti per essere mangiati o... per essere incartati belli stretti in carta d'alluminio e confezionati a piacere... io ho scelto di incartarli poi in fogli di carta-paglia e scritto sopra il contenuto con dei semplici ghirigori con un pennarello a punta grossa...

La ricetta che ho presentato è quella ORIGINALE usata tanti anni fa dalla mia Mammina in occasione di una piccola Mostra-Mercatino organizzata da una professoressa della scuola dove lavorava appunto la mia mamma e insieme riuscirono a carpire la ricetta ad un pasticcere famoso in città e fecero un quantitativo ENORME di impasto, TUTTO a mano, che se ci penso mi sento male... :DDD











Quei Pampapati sono rimasti nella storia e nel "curriculum" di mia mamma come una delle cose più belle che abbia fatto in tutta la sua carriera lavorativa e la ricetta è gelosamente custodita nella sua agenda dei piatti preferiti! 

Ovvio che le abbia "rubato" l'agenda... :DDDD

Una nota dell'ultimo momento... avevo scordato di scriverlo :P

Per fondere il cioccolato di copertura, ho adottato la tecnica del Temperaggio a innesto, che avevo sperimentato QUI e sperimentato grazie a LEI! ^____________^

Però ci tengo a precisare che questa è una cosa in più che ho voluto fare io, così tanto per fare un pò di esercizio, ma la mia mammina ha detto che non è fondamentale, che la copertura viene bene lo stesso ;P

lunedì 4 gennaio 2010

COME MANDARMI IN BRODO DI GIUGGIOLE....

... portandomi a vedere questo genere di film... ^_______^

NON POSSO
NON DEVO
NON VOGLIO
ASSOLUTAMENTE PERDERMELI!!!!

"AVATAR"


(immagine presa da QUI)

CLICCATE SULL'IMMAGINE E GODETEVI IL TRAILER!


e per il bambino che c'è in noi....

ARTHUR E LA VENDETTA DI MALTAZARD
(II^ libro-episodio della Saga dei Minimei)


CLICCATE SUL TITOLO E GODETEVI IL TRAILER!

:DDD


Ma prima di sederci comodamente in poltrona e sprofondare in queste visioni, un bel pasto ci vuole no?! E così, eccovi finalmente la RICETTA ORIGINALE dei...

PASSATELLI FERRARESI
(ricetta eseguita dalla mia mammina)



(foto fatte con il cellulare!)


Premetto che mammina non pesa mai nulla e tengo a precisare che non è l'occhio di "sanfasò" ma l'occhio di una 'zdora esperta! ^_____^

Quindi, come unità di misura, (per pane e grana grattugiati) mettete le vostre manine sante a coppetta unite insieme, come se voleste raccogliere dell'acqua da una fonte per bere insomma e procedete... :)

DOSI PER 4 PERSONE

4 litri ca. di brodo di carne BUONO! :)
1 uovo a testa + 1
2 dosi di mani a coppa di formaggio grattugiato (grana)
4 dosi di mani unite a coppa di pane grattugiato
noce moscata q.b.
sale fino q.b. (anche se mamma non lo mette...)
1 schiacciapatate con disco a buchi più larghi di quelli che usate per il purè di patate
La "forza bruta" di Papino! ^____^

Rompere le uova in una ciotola capiente, unire il formaggio grattugiato e noce moscata e sbattere bene come per fare una frittata.

Aggiungere il pane grattugiato e impastare, se risulta troppo morbido, aggiungere un'altra dose di " mani unite a coppetta" di pane grattugiato.
Una cosa importantissima!!!
Per il pane grattugiato NON usate quello che si trova già pronto in commercio!! No! Non va bene!!!
Con quello rischiate di vedervi i passatelli tutti spappolati nel brodo quando ve li butterete...
Dovete usare il pane grattugiato casalingo, ovvero ottenuto da pane secco, avanzato e grattugiato da voi stessi... o da una mammina premurosa... ^_________^

L'impasto deve risultare della consistenza di un "polpettone" crudo.

Lasciarlo riposare coperto per un'oretta.

Portare a bollore il brodo di carne (per i vegetariani va benissimo anche un brodo vegetale) poi dal "polpettone" ricavare dei dischi da riuscire a schiacciarli dentro lo schiacciapatate, poi chiamare a gran voce Papino (o il Maritino) dalla cucina e ordinargli di schiacciare per voi l'impasto nello schiacciapatate, direttamente nel pentolone del brodo fino a finire tutto l'impasto.

Mescolare delicatamente con un cucchiaio di legno per non rompere i passatelli.

Tempo di cottura... due minutini sono sufficienti.
Poi incorperchiare, spegnere il fuoco e lasciare così altri 5 minuti.

Servire poi nelle fondine individuali belli bollenti e una bella spolverata di grana sopra, per chi lo ama :)

BUON APPETITO!

Una piccola nota sulla schiacciapatate... io ne ho due... uno a bicchiere "fisso", in acciaio e un altro in alluminio con i dischetti di fondo intercambiabili...
Bè... devo dire che tra i due, per i passatelli è meglio questo qui in alluminio (quello della foto è di mammina perchè me le ha preparate quando sono andata da loro per il ponte di inizio dicembre ^___^) mentre l'altro me l'ero comprato io ma non è la stessa cosa... forse perchè non è ancora "carico" di storie da raccontare e non ha quindi in sè ancora tutta la "magia" delle donne di casa... :*)
E di passatelli e di nonne e di mamme e di avventure in cucina ce n'è da raccontare mentre ci gustiamo questo piatto bello fumante e buonissimo!!!


domenica 12 aprile 2009

CAPPELLACCI DI ZUCCA FERRARESI



AGGIORNAMENTO DEL 18.11.2012!!!

Con questa ricetta partecipo anche all'ABBECEDARIO CULINARIO D'ITALIA, un progetto della Trattoria Muvara, arrivati all'ultima tappa, la  Z di Zocca a rappresentare l'EMILIA E ROMAGNA  e che termina (purtroppo) oggi il suo lungo, entusiasmante, scoppiettante giro d'Italia, nella cucina di Roxy "Curiosando in Cucina"!!! ^^





AGGIORNAMENTO DEL 27.11.2010!!
CON QUESTO POST 
PARTECIPO ALLA RACCOLTA DI
Scade il 24.12.2010!!!



Questa Pasqua me la sono voluta godere fino in fondo!!!
Siamo a casa, la casa marchigiana e a noi si sono uniti i miei genitori, quindi Pasqua in Famiglia! ^___^
I miei suocerini hanno scelto Ravenna come meta per una mini vacanza fuori-porta e non vedo l'ora di sapere come è andata!

Nell'attesa però, con mia mamma abbiamo parlato di cosa si combinava quando si abitava ancora con i nonni materni e dei pranzi domenicali... Tutti questi discorsi mi/ci hanno fatto pensare a tutte quelle famiglie abruzzesi che da quest'anno in poi passeranno festività ben diverse da com'erano abituati e allora... con mia mamma zelante al fianco, quest'anno abbiamo voluto provare a fare una cosa che solo fino a pochi anni fa era una tradizione di famiglia davanti alla quale alle volte, lo ammetto, sbuffavo... perchè quando le cose le vivi ogni giorno, alla fine le dai per scontate e qualche volta vorresti poter svicolare, tornare a casa e trovare tutto fatto... e invece no... per molti non è più così e non lo sarà più per moltissimo tempo!!!

Quindi venerdì pomeriggio ci siamo messe d'impegno e tra dubbi, battute e risate abbiamo tirato fuori 4 bei vassoi di

CAPPELLACCI DI ZUCCA
FERRARESI FATTI IN CASA

(nel mio dialetto: Caplaz ad Zuca alla fraresa -fat'in cà)

Premetto che la ricetta è completamente diversa da quella mantovana!!!

Qui trovate la ricetta originale ferrarese ma noi, a casa nostra, li abbiamo sempre fatti così (dosi per circa 100 cappellacci)

850 gr di polpa di zucca Violina
300 gr di parmigiano grattugiato
1 noce moscata
3 cucchiai di zucchero (da mettere solo se la zucca non è dolce di suo!!!!!)
2 o 3 cucchiai di pangrattato
8 uova
800 gr di farina tipo "00"
1 buon piano d'appoggio
1 tagliapasta a rotella "zig-zag"
4-5 vassoi di cartone abbastanza grandi da poter stare comodamente in congelatore
1 tovaglia di cotone o lino BIANCA (mia nonna su questo era assolutamente intransigente!!!!)
farina q.b. per infarinare la porzione di tavolo di fianco alla macchinetta tirasfoglia dove appoggeremo la sfoglia durante i vari passaggi.

Un buon mattarello se siete così brave da tirar la sfoglia con questo (che da noi si chiama SGNADUR ^__^) altrimenti anche la macchinetta per tirare la sfoglia va benissimo.

Quella che ho io era della mia nonna materna, la mitica nonna Sic (siciliana d.o.c. "importata" in Emilia-Romagna quando era appena una ragazzina...)

La mattina:
si prende la Zucca Violino (è la varietà lunga) la si taglia in 5-6 parti, si eliminano semi e filamenti e la si cuoce sulla placca del forno foderata di carta forno, già bello caldo a 220° per un'ora e mezza o fino la superficie della polpa di zucca risulterà dorata.

Una volta cotta, si toglie dal forno e con un cucchiaio si stacca la polpa dalla buccia e la si schiaccia con un cucchiaio in una ciotola fino a renderla cremosa.
Se al tatto la sentite troppo acquosa ponetela in un colino appoggiato a sua volta in un'altra ciotola a scolare (copritela con uno strofinaccio) per alcune ore svuotando la ciotola di tanto in tanto fino a che non sgocciolerà più.

Il pomeriggio:
Assaggiate prima di tutto, un cucchiaino di polpa. Se la sentite dolce... B-E-N-E!!!!

E' come vincere un terno al lotto!!! :DDD

Infatti ci vuole un gran "kulo" a beccarla dolce, ma se riuscite a procurarvela da un contadino anzichè comprarla al Super, dovreste essere abbastanza fortunati... ^___^
Prendete quindi la polpa ormai ben sgocciolata e lavoratela bene col cucchiaio amalgamandovi il grana grattugiato il pangrattato e la noce moscata grattugiata. Questa la ricetta base, se la polpa è dolce di suo e non acquosa... se invece siete un pò più sfortunati (come è andata a noi questo giro... :P) allora ovviate così:
aggiungete 2-3 cucchiai di zucchero semolato bianco alla zucca e mescolate benissimo, poi assaggiate e unite altro zucchero fino a che non sentirete il grado di dolcezza giusto.

Non deve diventare stucchevole mi raccomando!!! :D
Ah.... una piccola "dritta" per i buongustai che passeranno per Ferrara e dintorni e vorranno assaggiare i cappellacci di zucca nei ristoranti... ATTENZIONE... PURTROPPO alcuni ristoratori senza scrupoli... aggiungono alla zucca della purea di carote o abbondano parecchio con lo zucchero nell'impasto o, addirittura, sostituiscono la zucca direttamente con le sole carote addizionate di zucchero... a me non è mai successo ma mi hanno detto che è praticamente impossibile accorgersi della differenza, quindi... occhi aperti e papille sull'attenti!!!!
Continuo con la ricetta... :) se toccando il ripieno lo sentite molto umido, unite ancora pangrattato mescolando bene.

L'impasto deve diventare lavorabile con le mani senza rimanere troppo attaccato alle dita.

Ora ponete il ripieno in una ciotola coperta a riposare FUORI frigo!!!! Se lo mettete in frigo accumulerà altra umidità e dovrete aggiungere poi altro pangrattato!!!! Mi raccomando!
Mettere la farina su un piano di legno, messa a fontana, farvi il buco al centro e rompervi dentro le 8 uova.

Cominciare a mescolare con una forchetta le uova tirando giù man mano la farina intorno ai bordi poi cominciare a lavorare il tutto energicamente fino a formare una bella palla gialla soda ed elastica insieme. Lavorarla per almeno un quarto d'ora.

Porla in un sacchetto di plastica da freezer e lasciarla riposare una mezz'ora al riparo dalla luce e il luogo fresco (MA NON IN FRIGO!!!!).

Trascorso questo tempo, estrarre la pasta dal sacchetto, tagliarne un disco di 2 dita di spessore, appiattirlo premendo con il palmo della mano sul bordo "esterno" della massa e non sui lati appena tagliati... insomma, deve diventare una striscia oblunga e cominciare a tirarla (io descrivo il lavoro fatto con la macchinetta...) passandola prima due volte con la rotella sistemata al n. 1 poi altre due volte nel n. 2, altre due volte nel n. 3, idem al n. 4 e l'ultima volta al n. 5.

Per agevolare il lavoro, infarinate con poca farina la parte di tovaglia a fianco della macchinetta e su questa passate la pasta che state tirando nella macchinetta sempre fino al passaggio n. 4.

Ogni volta che piegate la sfoglia su se stessa, fate combaciare tra loro le due parti non infarinate, cioè praticamente piegate a metà la sfoglia che "guarda il soffitto" e chiudetela a libro esattamente a metà su se stessa, con le due estremità verso di voi, premendo bene. Quando la ripassate nella macchinetta, fate in modo che a passare per primi siano sempre i due lembi che "guardano verso di voi" e non la parte dove c'è la piega... mi spiego?... più difficile da scrivere che da fare, credetemi... ^_____^

Diciamo che siete apposto e potete passare alla tacca n. 4 quando la vostra pasta passando nella macchinetta nell'ultimo tratto farà una bolla d'aria e sentirete un "ploc"! :D

Dal 4^ al 5^ passaggio, mentre la striscia di sfoglia esce dalla macchinetta, tiratela delicatamente verso di voi così da favorire l'allungamento della striscia stessa... io e mamma siamo riuscite a fare strisce di almeno un metro e mezzo!!!! ^____^

Deve risultare una sfoglia non troppo sottile... diciamo poco meno di 1 mm. di spessore, altrimenti in cottura si romperà facendo fuoriuscire tutto il ripieno!!!

Ottenuta la striscia di sfoglia, posatela sul tavolo e con la rotella tagliasfoglia, tagliatela prima a metà per il lungo, poi tagliate tanti quadrotti incidendo la pasta sul lato corto, di circa cm. 6x6 o giù di lì (i cappellacci di zucca, come dimensioni, sono almeno il doppio rispetto ai cappelletti classici di carne, ok?).

Su ogni quadrotto di pasta posate al centro un pò di ripieno di zucca (poco più di una noce moscata come dimensioni).

Adesso viene il bello.... e mò, come lo spiego????!!!! Aiuto.... :DDD io ci provo...

Prendete un quadrotto di pasta col suo ripieno al centro, piegatelo a metà sulla diagonale ottenendo un triangolo. Premete bene bene prima al vertice (che rimane rivolto al soffitto) poi man mano scendete premendo bene lungo i bordi facendo in modo che non rimanga dell'aria dentro al cappellaccio.


Praticamente, tenendo il vostro triangolo di pasta sdraiato sul palmo della mano sinistra, col vertice del triangolo opposto a voi, piegate il solo vertice verso l'alto, poi i due angoli bassi del triangolo, uniteli delicatamente tenendo l'indice della mano destra al centro del cappellaccio... così si formeranno i due lembi laterali "rialzati" e vedrete la punta del "cappello" spuntare dietro al "montirozzo" del ripieno... non è difficile... è solo laborioso da spiegare... :DDDD

Da noi si impara fin da piccolissimi!!!

Io già a 5 anni sapevo chiudere un cappelletto :P

Provando e riprovando, vedrete che alla fine vi verrà naturale e farete tutto "in punta di dita"!!!

L'unico problema è che la pasta tende ad asciugare in fretta e quindi.... ^_____^

Finito di fare i cappellacci, sistemandoli ordinatamente come soldatini in fila, sui vassoi di cartone abbondantemente infarinati per non far attaccare la base della pasta alla carta, li abbiamo portati subito di sotto nel congelatore a pozzo e sistemati lì fino al giorno successivo (cioè sabato sera).

La sera dopo cena sono scesa di nuovo di sotto e ho messo i cappellacci ormai ben gelati, in sacchetti da freezer e lasciati lì fino al loro uso :P*

Questa mattina (infatti come da tradizione famigliare a Pasqua si mangiano i cappellacci col ragù e a Natale i cappelletti in brodo :P***), mamma ha scaldato bene il ragù di carne che fa lei buonissimo, ha portato a bollore un bel pentolone d'acqua salata e cotto i cappellacci (10-12 a testa!!!) circa 5 minuti dalla ripresa del bollore e conditi col ragù e una buona spolverata di grana...

La "morte loro" è condirli con burro e salvia!!! Ma sono ottimi anche con un buon sugo di pomodoro e basilico! ^___^

Col fatto che sono a dieta, io il grana non l'ho messo ma lo stesso MI SONO GUSTATA I NOSTRI CAPLAZ AD ZUCA FAT'IN CA'!!!!! :DDDDD

Bè... come secondo loro si sono sparati l'agnello alla griglia con patate arrosto (io avrei comunque glissato sull'agnello...) mentre io mi sono fatta una bella ciotola di quest'insalatina qua!

Per dessert.... il mio Magnifico Stregone (a proposito... ho fatto il 2^ controllo una settimana fa... ho perso altri 2,5 kg!!!!) mi ha concesso.... l'uovo di pasquaaaaaaaaaaaa ^____^

Lui mi aveva detto che potevo festeggiare mangiando... un ovetto K.... (quelli piccoli è!!!) ma visto che preferisco la cioccolata extrafondente... mi sono mangiata un bel pezzetto di cioccolata da questo Uovo qui.

Ce lo siamo regalato il mese scorso noi insieme ai miei genitori, comprato all'Enoteca Belisario di Matelica, l'uovo è stato fatto da un laboratorio artigianale di Camerino mentre il "vestito" è stato curato direttamente dall'Enoteca! ^___^

Indovinate invece per quale squadra tifa il Compare!!!????

E la fine che mio papà voleva far fare alla "sorpresa" allegata all'uovo del suo genero preferito?!... anche perchè è l'unico che ha :DDDD














Com'era il cioccolato?!
STRATOSFERICOOOOOOOO

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