Questa volta mi affido alla A di ARANCIA e volo in TURCHIA!
Ho scovato questa ricetta grazie ad un video di You Tube, ovvero QUIe giusto il tempo di scrivermi i tre ingredienti e il procedimento che mi sono fiondata in cucina a realizzarlo!
Nel video si dice che sia un dolcetto amatissimo, da accompagnare col caffè turco e che quindi non può mancare per un pò di chiacchiere in compagnia di una bella tazzina di caffè...
Ora, il caffè turco non l'ho mai fatto (ma non mancherò, visto che spiega anche come si fa) ma chi dice che non si possano gustare anche una bella tazza di tè? :)
Ho fatto la ricetta un pò di giorni fa, ma solo ora trovo il tempo di postarlo, ma è davvero facilissima e buonissima!
LOKUM - Delizia Turca (Turchia)
600 ml di succo d'arancia spremuta fresca
120 g di amido (io di maizena)
160 g di zucchero
Farina di cocco o cocco rapè q.b.
Pirofila di vetro rettangolare
Filtrare in un pentolino il succo d'arancia, quindi versarvi l'amido setacciato direttamente nel pentolino e mescolare bene con una frusta per sciogliere eventuali grumi, quindi aggiungere lo zucchero e mescolare ancora bene.
Accendere il fuoco basso e mescolare sempre con la frusta.
Quando il composto comincia ad addensare, passare ad una spatola di silicone e continuare a mescolare pazientemente in modo che non attacchi sul fondo.
Ci vuole un pò... nel video impiega 25 minuti di orologio, a me ce ne sono voluti 35.... Probabilmente dipende da quanto si tiene basso il fuoco... io per non sbagliare l'ho tenuto proprio al minimo... :DDD
Quando il composto comincia a diventare una massa "collosa" e riprende un colore bello vivace, continuare ancora un pò a mescolare, fino a che si stacca bene dal pentolino.
A questo punto mettere un pò di acqua fredda nella pirofila scelta come stampo, bagnarne bene fondo e pareti, eliminare l'acqua (magari dandola ad una piantina... non buttatela...) e versarvi subito dentro il composto, livellandolo bene con la spatola o un tarocco, in uno strato uniforme.
Mettere in frigo a rassodare tre o quattro ore, meglio una notte intera.
Il giorno dopo coprire con il cocco rapè il fondo in un piatto rettangolare o di un tagliere, capovolgervi sopra la massa all'arancia, cospargere ancora bene di cocco la superficie e tagliare a striscioline larghe circa 2-3 cm, ricavando dei cubetti.
Ripassarli ancora bene nel cocco, così da rivestire anche le parti del taglio e disporre nel piattino di servizio.
Sono buonissimi, dolci ma non stucchevoli e sono peggio delle ciliegie, uno tira l'altro!!! :DDD
La 6^ tappa del Viaggio della Carovana per raccogliere ricette da portare alla nostra Fattoria Consapevole e Solidale è in pieno svolgimento e io porto in tavola un dolcino tanto semplice nella sua preparazione (direi quasi imbarazzante) quanto buono e sano!
L'idea è nata dal fatto che col Compare avevamo voglia di un Dolce per il pranzo della Domenica, ma non avevamo assolutamente intenzione di accendere il forno per ciambelloni & C. visto che in cucina già dalla mattina si sfiorano i 31 gradi (e la mattina è in ombra!)...
Così ci siamo messi a cercare online una ricetta che non richiedesse il forno nè, possibilmente, lunghe soste ai fornelli...
E ho trovato questo sito dove ce ne sono tantissimi, ma ho scelto il più veloce e che avesse ingredienti già disponibili in casa e ci siamo messi all'opera insieme :)
Così la prima versione è stata fatta col cocomero/anguria/mellone ed è venuto buonissimo oltre che di un bellissimo colore rosso! :P
Però poi ci siamo fatti prendere la mano (e da manie di grandezza) e abbiamo voluto strafare provando a farlo in tre strati di colori e gusti diversi!
E' altrettanto facile ma molto, molto più scenografico! :DDD
Sorvoliamo però sul fatto che più alta è la torre e maggiore è il rischio che venga giù :DDDD
GELO AI TRE GUSTI
per lo strato giallo
1 ananas maturo
per lo strato arancione
1 melone maturo
per lo strato rosso
500 ml di succo Valfrutta 100% veggie ai frutti di bosco, barbabietola e carota neraa
Uno stampo da plumcake da 1 litro e mezzo circa di capacità
Meglio evitare quelli di silicone perchè "spanciano"... ci siamo passati ed è scomodissimo da sformare...
Molto meglio quello di metallo, che io ho rivestito di carta forno bagnata e molto molto ben strizzata (questo con il primo gelo, quello di mellone) mentre per questo tricolore ne ho usato uno di silicone e.... MAI PIU!!!
Per ogni strato (tranne quello rosso perchè già sotto forma di succo) estrarre il succo dai frutti (dal melone e dall'ananas) usando un estrattore o una centrifuga o, in mancanza, con un frullatore.
In quest'ultimo caso, passare poi al setaccio in modo da avere solo il succo senza la parte fibrosa.
Pesare il prodotto ottenuto da ognuno e in base a quanto se ne ricava, calcolare le proporzioni di amido di mais e di zucchero occorrenti, tenendo conto che su 500 ml di succo ci vanno 40 g di amido di mais e 60 g di zucchero.
Se la frutta è già molto dolce, mettere un pò meno zucchero.
Una volta ottenuto i succhi, tenerli divisi in ciotoline diverse con accanto quelle più piccole dove avrete pesato i rispettivi dosaggi di amido e di zucchero (in sostanza, vi siete preparati la linea) :D
Cominciare con il succo d'ananas, mettendo direttamente nel pentolino dove poi andrà cotto, una parte del succo e stemperandovi l'amido di mais, in modo che si sciolgano eventuali grumi.
Unire il restante succo d'ananas e lo zucchero e mettere a cuocere su fiamma bassa, tenendo sempre mescolato.
Ad un certo punto il colore si farà più intenso e comincerà ad addensare.
Questo richiederà pochi minuti
Quando velerà bene la spatola, versarlo subito nello stampo. Attendere che stiepidisca quindi mettere in frigo finchè non sarà ben rassodato.
A questo punto preparare il secondo strato, quello al melone, seguendo la stessa procedura.
Colarlo quindi sul primo e lasciare raffreddare e quindi rassodare in frigo
In ultimo preparare lo strato rosso e lasciare di nuovo tutto in frigo almeno 6 ore.
Al momento di servire, sformare sul piatto di portata e decorare la superficie con scaglie di cioccolato (io ho grattugiato l'unico cioccolato in tavoletta che avevo in casa, ovvero del buonissimo cioccolato di Modica) e/o granella di pistacchio.
Buono e fresco!
Il Compare ha promosso entrambe le versioni a pieni voti (sia quello al solo cocomero che questo ai tre strati) ^____________^
P.S.: le foto dei vari passaggi (tranne quella dove si vede la colata gialla, che è l'ananas) sono quelle di quando abbiamo fatto il Gelo al Mellone (o anguria o cocomero che dir si voglia) perchè si vedono le manine del mio Compare all'opera! ^_____________^
Ultime tappe per la raccolta Menù Lib(e)ro della Capa Aiù e la Segretaria Marta, questa in particolare è ospitata fino al 20 dicembre dalla nostra Capa-Chef di turno, ovvero Lynneed è la tappa dedicata a TORTE E SEMIFREDDI
Ho scelto il libro "BAKA - Ricette per 30 dolci fatti in casa. Dai biscotti alle torte per le occasioni speciali" comprato all'Ikea non molto tempo fa.
Ok, fa strano dire di aver un libro di ricette comprato all'Ikea, perchè ci si immaginano ingredienti non tanto "digesti" :DDD
Ma vi assicuro che sono tutti dolcetti uno più goloso dell'altro e ho voluto scegliere una tortina da dedicare poi alla mia mamma, che in questo periodo è già qui da noi, con anche mio papà, per passare le feste di Natale e lei compie gli anni proprio in questo periodo (e infatti ce la siamo sbafata tutti insieme).
Se posso dare un consiglio, fate in modo di prepararla il giorno prima, è ancor più buona!
TORTA FORESTA NERA
VERSIONE SVEDESE
per le basi "meringa" alla nocciola:
150 di nocciole già spellate e tostate (io le ho trovate alla Coop, la linea FiorFiore, nocciole del Piemonte IGP)
4 albumi a temperatura ambiente (io 150g)
150 di zucchero semolato
per la farcitura:
500 ml di panna fresca
1 cucchiaino di zucchero vanigliato (io 1 cucchiaino di estratto di vaniglia home-made + 2 cucchiaini di zucchero)
per la decorazione:
cioccolato per dolci (io 4 cubotti di cioccolato extra-fondente Perugina)
cacao in polvere
Tritare le nocciole riducendole in granella fine
Preriscaldare il forno a 150° C
Versare gli albumi in planetaria e montare a neve ferma, ma poco più morbida di una meringa.
Mescolarvi delicatamente la granella di nocciole e lo zucchero semolato e riempire col composto una sac-à-poche.
A questo punto, la ricetta prevede di formare 4 dischi di "meringa" di 20 cm di diametro, per una torta a 4 strati, quindi più altra ma più piccola. Io però ho voluto fare una torta più grande e quindi:
prendere due fogli di carta forno, tracciarvi con una penna due cerchi di circa 25 cm di diametro aiutandosi con un piatto o un coperchio.
Capovolgere i fogli e colare la meringa di nocciole dal centro verso l'esterno fino al bordo del cerchio tracciato a penna.
Infornare e cuocere per una ventina di minuti o più, finchè risultano belli dorati.
Nel frattempo, fondere a bagnomaria il cioccolato ridotto precedentemente in scaglie.
Stenderlo quindi in uno strato sottile su un foglio di carta forno e porlo in frigorifero a raffreddare.
Appena rassodato, con una rotella taglia-pizza, ricavare dei quadretti non troppo regolari e tenere da parte.
Estrarre subito dal forno, capovolgere su un nuovo foglio di carta forno, quindi staccare delicatamente quello su cui hanno cotto.
Se la base risulta ancora appiccicosa (come è successo a me), rinfornare qualche minuto stando attenti a non bruciarli!
Fare raffreddare su una gratella.
Montare la panna ben ferma aromatizzandola con l'estratto di vaniglia o lo zucchero vanigliato quindi spalmarla su una delle basi di "meringa".
Adagiarvi sopra l'altro disco e premere delicatamente fino a che la panna sborda un pochino.
Setacciare il cacao in polvere sulla torta.
Decorare il contorno della torta attaccandovi i quadretti di cioccolata e tenere in frigorifero fino al momento di servire.
E poi.... incredibile ma vero, nonostante siano trascorsi mesi dall'ultimo post (si parlava di pesche, figuriamoci!!!), il mio blogghino è rimasto fedele e non ha fatto su baracca e burattini per andarsene verso lidi (e "mamme") migliori di me! :DDD
Perciò, anche se con qualche giorno di ritardo, ho deciso di fargli un bel regalino e far passare anche di qui la Befana con una ricettina che rimandavo da sempre, per paura e del puzzo terribile dell'ammoniaca (che mi fa venire la nausea...) e per l'uso dello strutto, che non ho mai usato in cucina perchè mi fa senso.... :P
E quindi ecco qui dei dolcetti tipici delle Marche, fatti seguendo la ricetta originale presa dal libriccino "SE NON C'E' NONNA, CHI CUCINA?" creato qualche annetto fa da un gruppo di Ragazze (le "Nonne") e Ragazzine (le Signore che le hanno seguite) del mio paesello, per raccogliere e portare avanti le preparazioni tipiche del mio paesello (Cerreto d'Esi) e dintorni.
Poche ma intensissime pagine di ricette e aneddoti anche dialettali, che è un piacere anche solo da leggere!
Preciso che ho dimezzato le dosi perchè immaginavo che ne sarebbe venuta fuori comunque una montagna! E così è stato... :DDD e che l'impasto l'ho fatto con la planetaria, perchè noi donnine moderne non abbiamo abbastanza "olio di gomito" per farli a mano! :DDD
PASTE (o BISCOTTI) DELLA BEFANA
(per circa 100 pezzi)
1 kg di farina "00" (io Molino Branca)
400 g di zucchero semolato
30 g di ammoniaca per dolci (io 24 ovvero 3 bustine da 8 gr. cad.)
1 limone bio (la buccia grattugiata)
150 g di strutto
250 g di latte (io intero a temperatura ambiente)
4 uova (a temperatura ambiente)
1 pizzico di sale (antisfiga!)
1 tuorlo + q.b. di latte per la doratura
confettini (o diavolini) colorati per decorare
Sciogliere lo strutto in un pentolino a bagnomaria e lasciarlo intiepidire.
Nel frattempo in una ciotola sbattere leggermente
le uova per amalgamarli e quindi aggiungere il latte e mescolare bene.
Setacciare la farina nella planetaria, aggiungere l'ammoniaca per dolci, la buccia grattugiata del limone e lo zucchero. Fare un incavo al centro e versarci lo strutto e il composto di latte/uova.
Montare il gancio a foglia (o farfalla) e impastare quel tanto che basta per ottenere una massa dalla consistenza della pasta frolla.
Avvolgerla in pellicola trasparente, appiattendola un pò, e metterla a riposare in frigorifero almeno un paio d'ore (se poi la fai il giorno prima, è anche meglio).
Al momento di fare i biscotti, scegliere gli stampini preferiti, preparare in un bicchiere il tuorlo dell'uovo sbattuto con un pò di latte (per dorare) e i diavolini.
Infarinare leggermente la spianatoia, prendere l'impasto dal frigorifero, spezzarlo in 5-6 pezzi, da lavorare mano a mano (gli altri lasciarli nella pellicola in frigorifero).
Scaldare il forno (statico) a 180°.
Stendere le porzioni di impasto col mattarello ad uno spessore di mezzo centimetro circa, intingere lo stampino nella farina quindi ritagliare i biscotti.
Porre le formine sulle leccarde del forno (foderate di carta forno) distanziate tra loro di qualche centimetro perchè lievitano (le formine, non le leccarde... :D :D :D ).
Spennellarle con l'uvo-latte e cospargere di diavolini.
Cuocere per 10-15 minuti o fino a che sono dorati.
Mettere a freddare su delle gratelle quindi gustare da soli, pucciati nel latte, nel tè, nel caffè o dalli tutti a mèèèèèèèèèèèèèè
Scaldare il forno a 180° e foderare con carta-forno, una teglia rettangolare da cm. 32x22.
Sciogliere il burro, lo zucchero di canna e il Golden Syrup in una pentola capiente a fuoco medio mescolando delicatamente per amalgamare, quindi togliere dal fuoco.
Setacciare insieme farina, lievito e zenzero in polvere quindi unirli al composto di burro nella pentola, insieme all'avena e al cocco e mescolare accuratamente.
Versare nella teglia compattando bene in uno strato uniforme e cuocere per 15 minuti.
Togliere dal forno e lasciare freddare nella teglia.
Quando la base sarà fredda, preparare la glassa, sciogliendo su fuoco basso, il burro con 2 tazze di zucchero a velo, il Golden Syrup e lo zenzero in polvere mescolando bene finchè sarà tutto uniforme.
Se la glassa appare troppo liquida, unire altro zucchero a velo (io ne ho aggiunto circa metà della 3^ tazza indicata nella ricetta originale) e comunque, fino a che la glassa non "scriveva".
Versarla quindi sulla base cotta precedentemente, livellare uniformemente e lasciare indurire.
Per decorare la superficie, anche se nella ricetta originale non era previsto, ho sciolto a bagnomaria un pò di cioccolato fondente e fatto dei ghirigori con questa, sulla superficie della glassa ormai indurita.
Tagliare quindi a pezzi (io a cubotti) e gustare accompagnando con una buona tazza di thè caldo :)
La ricetta l'ho trovata sul sitoCookaround, letta e innamorata, all'istante, d'altronde si parla di meringa e io ne vado letteralmente pazza!
Come frutta, nella ricetta originale si dovrebbe usare la GUAYABA ma non ho modo di andare in Ecuador a procurarmela quindi, come suggerisce nel post, ho provato ad usare frutta polputa e morbida, ovvero Kiwi, la varietà Gold, che ho scoperto di recente e che trovo più dolci e succosi di quelli verdi e premetto che ho dimezzato le dosi!
8 albumi (io 200 g di albumi pastorizzati LeNaturelle)
1 foglio di gelatina (io 1/2)
10 guayabas o altra frutta (io 4 Kiwi Gold maturi)
250 gr acqua (io 50 g)
200 gr zucchero a velo o semolato (io 100 g a velo)
10 gr essenza di vaniglia (io la punta di un cucchiaino di Vaniglia Bourbon in polvere)
per decorare: sciroppo di caramello o lamponi o altro a piacere
Ammollare la gelatina in acqua fredda, quindi strizzarla bene e tenere da parte.
Sbucciare i kiwi, e metterli, tagliati a tocchetti, nel frullatore con l'acqua e ridurre ad una purea cremosa. Nella ricetta parla di 250 g di acqua, e io avrei dovuto usarne 125 g, avendo dimezzato le dosi, ma avevo paura che diventasse troppo liquido, così ne ho usata molta meno... Mettere metà del composto in un pentolino, unire la gelatina e portare a bollore, quindi spegnere, lasciare intiepidire e unire il resto della purea di frutta. Nella ricetta trovata, dice di far bollire tutta la purea di frutta ma, memore degli insegnamenti del Maestro Montersino, ho voluto seguire il suo metodo, così da non compromettere la freschezza delle frutta... fresca! :)
Visto che si tratterebbe di usare albumi crudi, ho scelto di usare quelli pastorizzati che si trovano in brik, così da non correre pericoli di salmonella. La ricetta l'ho fatta al volo, ma avendo più tempo a disposizione ed un minimo di attrezzatura (ovvero termometro per alimenti...) si può fare una meringa all'italiana. Dunque, procedendo con la ricetta, montare a neve gli albumi quindi aggiungere un pò alla volta lo zucchero e lasciare montare finchè il composto diventa lucido e fermo (ottenendo, appunto, la meringa...) A questo punto, sempre montando, aggiungere al vaniglia e versare a filo la purea di frutta e quando tutto è ben incorporato, fare le coppette, decorare con lo sciroppo di caramello o lampone o fragola o quello che preferite e servite. Ah!!! Un consigli importantissimo.... se volete servire le espumilla nelle cialde di biscotto o nei coni, mettetele al momento di servire e non, come ho fatto io, troppo tempo prima perchè... quelle che ho di là, in cucina, in attesa del ritorno del Compare dalla partita di basket, per fargliele assaggiare, hanno smosciato completamente la cialda e si stanno "sedendo"!!! :DDD Non so se sia normale o se ho sbagliato io qualcosa nel procedimento...
Che scusa posso trovare per questo simil-abbandono? Il caldo? Anche... ma ormai si fa talmente presto a condividere le ricette su FB o su Instagram, che tempo da dedicare al blog ne trovo davvero pochino pochino... :D
Ma suvvia, non abbattiamoci e anzi, tiriamoci su con questa vera e propria bomba di calorie!!!
che era secca come un chiodo e non capisco proprio, se mai ha mangiato questi brownies, dove possa aver accantonato la ciccia... sui lobi delle orecchie? Sull'alluce destro?!
Io di sicuro tutto su pancia-fianchi-sedere!!! :DDD
Ma andiamo con ordine...
Allora, siamo arrivati a metà Abbecedario, con la letterina M dedicata alla città di Minneapolisper identificare gli Stati Uniti d'America e siamo ospitati nella cucina della nostra Amica Simona e il suo blog "BRICIOLE" fino a domani 7 luglio!
Eeeeehh lo so... sono quasi in ritardo, come mio solito... :)
Ho visto in giro on-line un sacco di ricette di dolci americani, che sarebbero tutti da provare per quanto acquolina m'hanno smosso in bocca, ma essendo tempo di "dieta" (ma quando mai?!) ho aspettato sperando di trovare qualcosa di un pò meno "pesante"....
Poi qualche giorno fa, cercando un libro di cucina tra quelli che ho di là, sulla libreria dedicata, da prestare ad un'amica, mi ti salta fuori che ce l'ho!!!!
Ho incredibilmente un libro di dolci americani!!! Non me lo ricordavo proprio più... e si che, come mi ha poi ricordato Il Compare, me lo ha regalato lui appena un paio di anni fa... ed ha preso subito la palla al balzo per dire che "hai troppi libri di cucina! non vedi che manco sai quali hai?! basta non ne compri più!" .... ok... mi son tirata la zappa sui piedi da sola... :(((
Ma tanto li compro lo stesso! :DDDD
E così mi sono messa a sfogliarlo e sapete che vi dico?! Che sarebbero tutti da provare... mamma mia... che tripudio di burro, zucchero, cioccolato, creme............ da farsi venire un attacco di diabete solo a leggere! :D
Ma si sa, gli Americani non conoscono mezze misure: o tutto o niente!
All'inizio m'ero fissata con i Woopies (che comunque proverò), ma poi sono "caduta" sui Brownies, di cui ho sempre letto/visto le ricette degli altri e Il Compare m'ha sempre chiesto di farglieli, ma non mi ci ero mai messa e così, ecco l'occasione perfetta!
Gli autori del libro dicono che esistono diverse varianti di Brownies attribuiti alla Hepburns, e loro ne hanno voluta fare una versione super-cioccolatosa usando il cacao amaro in polvere al posto del cioccolato fuso e.... ragazzi miei, vi ringrazierò per tutta la vita!
E' un concentrato di cioccolatosità allo stato puro!!! Molto simile, devo dire, alla Tenerina Ferrarese, ma, lo confesso, molto, ma molto-molto-molto più intensa!
E dunque ecco qui la ricetta:
BROWNIES HEPBURNS
115 g farina "00"
1 cucchiaino e 1/2 di cannella
3/4 di cucchiaino di sale kosher(io Sale Dolce di Cervia fino)
340 g di burro
200 g di cacao amaro in polvere
2 cucchiai di caffè solubile(io orzo solubile)
675 g di zucchero semolato (io di canna chiaro)
6 uova grandi a temperatura ambiente (io 6 normali)
250 g di gocce di cioccolato fondente o al latte o bianco (io fondente)
175 g di noci tritate (facoltative) (io non le ho messe)
Scaldare il forno a 170°.
Imburrare una teglia di cm. 30x25x5 e rivestire il fondo e i lati con carta forno, facendola aderire bene.
Io ho usato quella che mi ha passato in eredità la mia nonnina materna, misure perfette... <3 p="">3>
Il libro dice di foderare solo il fondo e due lati della teglia da rivestire con carta forno e di infarinare gli altri due con la farina eliminando l'eccesso, ma io ho preferito rivestirla tutta quanta.
In una ciotola media mescolare la farina, la cannella e il sale e tenere da parte.
Fondere il burro in una casseruola su fuoco basso e quando inzia a sciogliere unire il cacao in polvere e il caffè solubile e mescolare per amalgamare il tutto per bene.
Togliere dal fuoco e unire lo zucchero in due-tre tempi mescolando bene tra l'uno e l'altro.
Gli autori dicono che in molte ricette si consiglia di far freddare bene il composto di burro e cacao prima di aggiungere le uova perchè altrimenti queste "cuociono", ma aggiungendo lo zucchero e stando fuori fuoco, il composto già scende di temperatura abbastanza da poter unire le uova senza alcun pericolo.
Ho seguito le loro indicazioni e tutto è filato liscio :)
Unire dunque le uova una alla volta ed incorporare bene prima di passare all'uovo successivo.
Personalmente, le ho rotte tutte in una ciotola e sbattute leggermente e quindi unite poco alla volta al composto.
Non mescolare troppo velocemente, per non incorporare troppa aria o non si avrà la giusta consistenza.
Alla fine unire l'estratto di vaniglia.
Unire tutti gli ingredienti secchi e mescolare per amalgamarli appena.
Infine aggiungere le gocce di cioccolato e le noci (se le usate).
Versare l'impasto nella teglia, livellarlo e infornare per 20-25 minuti o finchè infilandovi un coltellino, ne uscità pulito (io 35 minuti)
Purtroppo nel libro non c'è la foto quindi non so se l'aspetto che devono avere è effettivamente quello che ho ottenuto, ma gli autori dicono che devono avere una crosticina secca e sottilissima mentre sotto sono appiccicosi... bè... come la Tenerina, in fondo! ^^
Dicono di far raffreddare bene e di mettere in frigorifero una notte, prima di gustarli, ma noi non resistevamo... come cavolo fai a resistere quando hai tutta, ma proprio TUTTA casa invasa dal profumo del cioccolato?! o.O
Così ho tenuto la teglia in frigo 3-4 ore poi ho tagliato i quadrotti, ottenendo appunto i Brownies e... assaggiato!
Sono SVENUTA! :*DDD
Non è che sia un dolce proprio adatto alle temperature di questi giorni in particolare ma... un pezzettino ci sta, se poi lo accompagnate con un buonissimatisana ghiacciata fragola/arancia, è il TOP!
Mcome...
OhMy God!!!!
PS: Come si fa a pensare agli U.S.A.e non pensare a LUI, THE BOSS??!!! ^______________^