venerdì 21 dicembre 2007

TANTI AUGURI!!!


TANTI

TANTISSIMI

AUGURI A TUTTI VOI

ALLE VOSTRE FAMIGLIE

E AGLI AMICI CHE QUESTO NATALE

SIA DAVVERO SERENO E FELICE E CHE

L'ANNO

NUOVO

PORTI TANTE

BELLISSIME

NOVITA'!
(ci si rivede il 7 gennaio!)

SPAGHETTI CON BOTTARGA E TONNO


Qualche sera fa siamo stati ospiti della Cuginotta e del Maritino.
Il maritino ci ha preparato una cenetta proprio sfiziosetta! :)
Ci ha fatto questi buonissimi Spaghetti con bottarga e tonno, e vi posto direttamente la pagina del libro da cui ha preso l’idea :D
Provateli, sono proprio buoni!








Sotto, il cuoco all'opera....
E per secondo un tris di pesci affumicati (tonno, spada e salmone) con assaggi di carote e finocchi tagliati fini fini conditi con olio, aceto balsamico e pepe e radicchio trevigiano cotto velocemente in forno e irrorato d'olio d'oliva e un pizzico di sale e un'assaggio di majonese al centro del piatto.



Vi assicuro che era proprio buono!
Potrebbe essere un'ottima idea per la cena della Vigilia, veloce, pratico ma di scena!!!
Peccato per il Maritino che era raffreddato e non sentiva i sapori di quello che ha cucinato! :DDD
Però bravo! Promosso a pieni voti! .... Senti ma... quand'è che ricucini?!

lunedì 17 dicembre 2007

PER MARINELLA!!! :DDD


MariBella!!! Guarda, sono di nuovo qui!!!

... scusate... devo spiegare a chi non è al corrente della cosa... ;P

La settimana scorsa ho trafficato sui miei due blog perchè ne ho creato un terzo e volevo impostare il tutto in un certo modo.

Ho fatto un gran casino con tutti e 3 e non riuscivo più a vederli nella mia Bacheca per entrarvi e lavorarci su... Sono andata in tilt e ho chiesto consiglio all'amica Marinella, che con grandissima, infinita pazienza, ha scambiato con me delle mail dandomi consigli.

Bè, questa mattina, "fresca" di un w-e di riposto "cerebrale" (si fa per dire...) sono rientrata e li ho trovati tutti e tre... Non ho fatto niente, sono solo entrata col vecchio account... bo... Si vede che Babbo Natale mi ha vista così disperata che mi ha mandato un folletto informatico a sistemare tutto il mio casino... :)

Quindi, Grazie Babbo Natale e Grazie a MariBella! :DDD

giovedì 13 dicembre 2007

LA BRAZADELA e CIAMBELLA ALLA NUTELLA



Arrivo arrivo! Eccomi! Aspettatemiiiiiiiiiiiiiiiii
:DDD
Arrivo proprio in extremis, col fiatone, ma anch'io voglio dare il mio contributo alla bellissima iniziativa di FrancescaV che ringrazio ancora per l'invito, andate a vedere su http://www.francescav.com/2007/11/natale-2007/

Alla realizzazione teorica di questa ricetta hanno collaborato:
Mamma
Un calendario
La Signora Ivana (carissima amica di mamma)
Alla realizzazione pratica:
le mie manine
il forno

Mamma è arrivata con papà giovedì scorso e sabato mattina abbiamo comprato gli ingredienti presi giù da un calendario in dialetto ferrarese 2007 (sotto il mese di gennaio) che tengo nello studiolo.
Infatti mamma ricordava gli ingredienti ma non le quantità, infatti sono tanti anni che non si fa questo dolce in casa nostra, un pò perchè è tanto "carico" di burro e un pò perchè era una prerogativa delle Nonne proprio in questo periodo, prima che venissimo invasi da 1500 tipi di panettoni, pandori, torroni che ci hanno fatto passare la voglia di prepararceli da noi i dolci natalizi e scordare come si fanno... e addio tradizioni...
E così ho cominciato a sfogliare vari libri di cucina ma ovviamente ho realizzato che non ne ho nemmeno uno di Ferrara.......... Poi mi sono ricordata di questo Calendario e così, senza neanche tanta convinzione, abbiamo cominciato a sfogliarlo e... la ricetta era lì, che aspettava che i nostri occhietti ci cascassero sopra! :DDD
Ma non dò ora le dosi, perchè... c'è un perchè...
Abbiamo preso le dosi e fatto la BRAZADELA ma è venuta... una schifezza... Cioè, l'aspetto era bellissimo e la crosticina sopra davvero buona ma... dentro era cruda... Per non sprecarla, l'ho tagliata a cubettini e rimessa a tostare in forno... ora ho dei buonissimi cubetti tostati di Brazadela per il Vin Santo!!! :DDD
Devo dire, a nostra discolpa, che sul calendario non c'era scritto nient'altro se non le dosi... e manco di tutti gli ingredienti a dire il vero... Così mamma si è consultata con la sua carissima amica Ivana e abbiamo rettificato la ricetta in base alla Brazadela che fa lei :) Grazie Ivana!
Poi ci ho riprovato martedì sera... Quando mi impunto su qualcosa...
Sono tornata al supermercato e gli ingredienti sono questi:
5 uova + l'albume del 6^
1 pizzico di sale
1 kg di farina "00"
latte quanto basta per amalgamare gli ingredienti (circa un bicchiere)
300 g di burro (lasciarlo ammorbidire a temperatura ambiente)
400 g di zucchero semolato
1 cartina di lievito Paneangeli per dolci (NON vanigliato)
1 limone (grattugiare la scorza gialla, quindi meglio se biologico)
1 bustina di granella di zucchero
1 bicchiere di Nutella (per la Ciambella alla Nutella)
forno caldo a 180°

In una ciotola capiente ho messo la farina, lo zucchero semolato e la cartina e ho mescolato bene e fatto un buco al centro. A parte ho rotto e sbattuto le uova con un pizzico di sale e poi li ho messi nell'incavo della farina con il burro a tocchetti, il latte e la scorza grattugiata del limone.
Ho amalgamato impastando bene gli ingredienti fino a formare una palla liscia (viene tipo pasta frolla) che va lasciata riposare una mezz'oretta coperta con un panno.
Si possono fare 2 Brazadele con questo quantitativo.
Infatti, passato il tempo del riposo, ho diviso in due l'impasto.

Col PRIMO ho fatto la BRAZADELA FRARESA (Ciambella Ferrarese)

l'ho messo su un foglio di carta da forno, gli ho dato una forma ovale, ho spennellato la superficie con l'albume dell'uovo e cosparso di granella di zucchero.

Col SECONDO ho fatto la CIAMBELLA ALLA NUTELLA, che vedo spessissimo nei supermercati di queste parti, non so se è tipico di qui, ma è buonissima! :D
Praticamente, su un altro foglio di carta da forno, ho steso col mattarello l'impasto lasciandolo spesso un buon centimetro, ho spalmato al centro un bicchiere di Nutella e arrotolato i due lati lunghi su ste stessi lasciando la nutella a vista al centro, ho spennellato col resto dell'albume, cosparso di granella di zucchero e cotto in forno.

Li ho cotti contemporaneamente in forno ben caldo a 180° per 45-50 minuti ca. (ma mi sa che è il mio forno che è "lungo" di cottura... quindi da tenere d'occhio!)

Questi sono venuti bene :P

E poi la Brazadela può accontentare tutti perchè:
per i bimbi è ottima pucciata nel latte, nel tè, nella cioccolata in tazza...
per i grandi è ottima pucciata nel vino (nella Cagnina, poi..... mmmmm)
per gli astemi... spalmatela di cioccolata o marmellata... e svenite! :DDD

Ah! La Signora Ivana ha detto che la vera ricetta contadina non prevede la vanillina (che invece era tra gli ingredienti del calendario) perchè i contadini di una volta, quando facevano questo dolce manco sapevano cos'era! E quindi l'aroma era dato dalla scorza del limone, molto più a buon mercato :)
E anche la granella di zucchero non sarebbe corretta... per la ricetta "pura" è meglio cospargere la Brazadela con lo zucchero normale, per lo stesso motivo di cui sopra! ... in effetti... quando ero piccola la granella la vedevo solo sui Buondì... :PPP

venerdì 23 novembre 2007

TRIS DI RISOTTI... CON SFOTTO'


Qualche sera fa abbiamo avuto ospiti: la cuginotta del Compare e il marito.
Ho deciso il pomeriggio di invitarli a cena e mi è venuta l’idea di fare questi assaggi di risotti…
All’inizio doveva essere così:
- risotto carnaroli agli asparagi e limone
- farrotto al radicchio e speck
- riso Venere alle verze.
Poi sono andata in bottega a comprare, per secondo, dei salumi un po’ diversi dal solito, così per fare qualcosa di…. diverso dal solito :DDD
Ho comprato salame e lonza di Cinta Senese che erano qualcosa, poi dello speck che ho trovato davvero ottimo! Poi un quartino di pecorino semistagionato che col miele ci canta e un altro formaggio al peperoncino.
Il salame me lo hanno regalato come assaggio, ma mi sa che lo ricompreremo perché era ottimo! Infatti volevo prendere il prosciutto di Cinta, perché l’abbiamo sentito a Pisa (gita descritta in un post sull’altro blog) e ci era piaciuto assai, così siccome il titolare del negozio ce l’aveva ma non era ancora ben stagionato, per “farsi perdonare” mi ha regalato appunto un pezzetto di salame…
Non vi dico quanto mi hanno preso in giro perché il ragazzo del negozio mi ha regalato il “salame”……
Ma non è finita qui… Il giorno dopo mi telefona il Compare dicendo che devo tornare al negozio perché ho lasciato lì la carta di credito… quindi sono uscita un attimo dal lavoro per andarla a riprendere e mentre andavo sono passata davanti a un negozio di fiori e mi è venuto sulla testa di portare qualcosa per ringraziare della cortesia grandissima, perché si era preso il disturbo di chiamare la Banca e avvisare insomma… non è mica da tutti! Così gli ho portato una cestina con 2 ciclamini in miniatura carini carini… L’ho detto al Compare e ora lo “sfottimento” è totale...


Comunque, tornando ai “risotti”… Arrivo a casa e mi fiondo subito in cucina perché è già tardi….
Preparo 3 tegami (uno per risotto) più una pentolina per il brodo (purtroppo l’ho fatto col dado, anche se vegetale…)
Tiro fuori i pacchettini di riso e farro ma… il farro era scaduto… noooooooooooooooooooooooo
Allora recupero l’orzo perlato e le ricette sono queste:
RISO CARNAROLI AGLI ASPARAGI E LIMONE
150 g di riso carnaroli
1 confezione di asparagi surgelati
1 limone biologico
sale q.b.
½ bicchiere di vino bianco
2 cucchiai di olio evo
4 ciotole carine :)

Ho grattugiato la buccia del limone (una parte del limone l’ho sbucciata ricavandone alcune striscioline e tenuta da parte x la decorazione finale) e poi spremuto il limone stesso filtrando il liquido con un colino e messo tutto da una parte.
In questo risotto non ho messo la cipolla.
Ho fatto scaldare bene l’olio, poi ho aggiunto il riso e fatto tostare mescolando bene poi unito gli asparagi (ho separato le teste dal gambo e questo l’ho fatto a tocchettini – ho tenuto da parte 8 asparagi tagliati per ¾ della loro lunghezza e lessati a parte con acqua acidulata con limone e un pizzico di sale e tenuti da parte per la decorazione) e il vino e fatto sfumare il tutto. Poi ho “tirato” il risotto come fa si normalmente aggiungendo brodo man mano che asciugava. A risotto quasi ultimato ho aggiunto il succo del limone e buccia grattugiata e lasciato mantecare qualche minuto (non aggiungo MAI ai risotti che faccio NE’ panna NE’ burro… sarò blasfema ma gli amici li gradiscono molto anche così).
L’ho impiattato dentro una ciotolina che imita una foglia di verza ovale e decorato con due asparagi e le strisce di buccia di limone.

RISO VENERE (o DEGLI IMPERATORI) ALLE VERZE
150 g di riso Venere – lo sapevate che lo coltivano in Italia?!
½ cipolla media affettata sottilmente
½ bicchiere di vino bianco
1 cavolo verza piccolo (o meno di mezzo se è grande) e solo la parte più chiara, ben lavato e ridotto a striscioline sottili (togliere il gambo centrale)
4 foglie del cavolo verza intere ben lavate ed asciugate
sale q.b.
olio evo

Ho seguito lo stesso procedimento del risotto precedente, ma praticamente l’ho “tirato” solo con la cipolla. Le verze le ho cotte a parte al microonde (9 minuti alla max potenza con un velo d’acqua per creare la giusta umidità, ma possono anche essere stufate in una padella antiaderente se c’è più tempo…) e condite con olio evo e sale.
Questo riso è la seconda volta che “mi frega”… nel senso che sulla confezione c’è scritto che cuoce in 18 minuti… sì… moltiplicati per 3!!!! Cavolo!!!! Dovrò ricordarmi la prox. volta di dargli una scottata con la pentola a pressione oppure lasciarlo a mollo in acqua…
A cottura ultimata (quando dio ha voluto….) l’ho lasciato mantecare coperto ancora un po’, poi l’ho impiattato dentro una foglia vera di verza e appoggiato sopra le verze cotte a parte. Faccio così perché la prima vola che ho cotto questo riso, non sapevo che tingeva così tanto… non ci ero proprio arrivata… che ci posso fare… e così quello che ci avevo messo (gamberetti e piselli) è diventato tutto nero… non si capiva più cosa c’era in mezzo… :DDDDD

ORZOTTO CON RADICCHIO DI CHIOGGIA E SPECK
150 g di orzo perlato
1 radicchio di Chioggia ben lavato e ridotto a striscioline
4 foglie del radicchio di cui sopra, quelle più esterne ben lavate e asciugate
2 confezioni di speck a cubetti (cioè 1 confezione di quelle con due vaschettine attaccate insieme… c’è sopra la faccia di Messner… :DDD)
½ cipolla media affettata sottilmente

A parte in un pentolino antiaderente ho fatto rosolare lo speck e a cottura ultimata ho aggiunto un pugnetto di radicchio e tenuto da parte in caldo.
In una pentola ho seguito gli stessi procedimenti di cui sopra, ovvero, fatto imbiondire la cipolla poi unito l’orzo e fatto tostare poi unito il radicchio e il vino e tirato a cottura col brodo.
Ugualmente fatto mantecare a fuoco spento per un po’ prima di impiattare.
Servito dentro la foglia del radicchio decorando in superficie con lo speck e il radicchio preparato in precedenza.

Non ho aggiunto formaggio in nessuno dei tre, ma se piace si può mettere… :)

Questi 3 risotti li ho cotti tutti contemporaneamente…. La cucina sembrava un campo di battaglia… :DDD

Ovviamente, per “colpa” del riso Venere, siamo andati a tavola alle 21.30……………………… una fame!!!!!!!!!!!!!!

mercoledì 21 novembre 2007

Le mie "STRIGNI" :D


Le ho fatte anch’io!!!!!!!!


Non ci posso credere!!!!!!


Ci sono riuscitaaaaaaaaaaaa!!!!


Una OLA per me grazie!!!!

… e basta co’sti punti esclamativi….!!! :DDD

Sì perchè, ogni volta che passo davanti alla vetrina di una pasticceria o di un forno che le ha esposte in bella vista non faccio altro che guardare, ma non ho mai il coraggio di entrare e comprarle perché sono il mio UNICO VERO PECCATO DI GOLA a cui non so in nessun modo resistere se le ho davanti…. Non so perché ma non ho mezze misure… le DEVO mangiare, a costo di stare poi male, non mi ferma nemmeno il terrore atavico che ho del…. vom… vabbè, quella robaccia lì… Mi capita a volte perfino di fotografarle, quelle belle grandi, come un piatto, bianche, tutte curve e con quel ricciolo all’insù che non saprei nemmeno da dove cominciare, sento già la sensazione in bocca della crosta che cede e del morbido dentro… aiuto….
Gli amici mi prendono in giro per questo, perché poi alla fine non le compro perché so che mi fanno male… so che aumenterebbero la circonferenza del mio già importante fondoschiena, so che fanno la felicità del mio dentista, so….. ma che palle però……………………
Ovviamente ne ho una versione già memorizzata e stampata, che custodisco gelosamente con l’intenzione di farle prima o poi, ma tutti quei sensi di colpa….
Così ho la mia bella copia nell’agenda dell’ufficio, non l’agenda “ufficiale” ma quella “ufficiosa”, quella dove appiccico le ricette sfiziose che trovo sui blog che sbircio più o meno spudoratamente, quella dove attacco le foto degli animali, quella dove trascrivo le frasi che mi colpiscono, quella dove ho segnato le date dei compleanni degli amici, insomma… Quella!
Poi, venerdì sera, arriva dal lavoro il Compare con dei fogli A4 sulle mani e fa: “Guarda un po’ qui cos’ho trovato, me le faiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii????” con lo sguardo da cagnolino bastonato col naso umidiccio e gli occhini sbarrati che proprio non puoi dir di no….. mancava solo la testa inclinata da una parte… Ho preso i fogli sulle mani aspettandomi di leggere una qualche ricetta (perché di ricetta l’avevo capito che si trattava) di una qualche carne strana cucinata in modo strano…
E invece… eccole lì…. Sono loro, mi chiamano!!! E no! Adesso basta! Me l’ha stampata il Compare e quindi non ci sono più scuse! Le faccio!
Sabato mattina abbiamo comprato le uova e lo zucchero e nel pomeriggio è cominciata l’avventura!
Il Compare l'ha trovata su Gennarino (e non sapeva che già lo conoscevo :D) in http://www.gennarino.org/meringhe.htm "Meringhe alla francese (di Marco)" quindi non sto a trascriverla, seguitela e non potete sbagliare! Dico solo che io ho usato gli albumi di 6 uova e mi ci sono andati 440 g di zucchero semolato, che ho fatto tutto con la frusta elettrica perchè con quella a mano ci ho provato (lo si vede dalla foto...) ma mi si è bloccato il braccio dal dolore, che per asciugarsi, quelle più piccole ci hanno impiegato 6 ore mentre quelle più grandi 9 ore! (io il forno l’ho tenuto a 60°) Ne sono uscite credo una 70na di quelle piccole, tipo una castagna come dimensione più i colli e le "ali" per i "cigni"...
Le abbiamo vegliate come un figlio… praticamente abbiamo passato la notte tra sabato e domenica alzandoci ogni ora (sveglia puntata) per controllarle e il forno l’ho spento alle 04,30 della domenica mattina, ma ne è valsa la pena ECCOME! C’era anche la Mimmilei sul lettone con noi e ogni volta che ci alzavamo ci guardava con occhi prima appiccicati dal sonno e poi con sguardo assassino perché la svegliavamo… poverina… LEI, che ci sveglia, quando va bene, due volte per notte per uscire a farsi la passeggiata…
E quindi, ecco qui il risultato… Quanto sono durate? Bè, nella ricetta che ho sull’agenda (e che proverò presto, ormai ho rotto il ghiaccio) dice che si possono tranquillamente conservare in un barattolo di latta per diverso tempo, il barattolo carino
ce l’ho ma ci ho messo i biscotti per la colazione perchè... Lunedì erano già finite….Ah! Quelle più grandi le ho accoppiate con della panna vegetale montata (la Hoplà per intenderci) e l’idea era di farne dei cigni, ma a me sembrano più degli struzzi…
quindi le ho ribattezzate STRIGNI :D

venerdì 16 novembre 2007

SPAGHETTI CON VONGOLE VERACI E ZUCCA e poi SCAMPI IN CROSTA DI SALE e FAGOTTINI DI VERZA



Ieri sera abbiamo cenato in compagnia :) e volevo fare qualcosa di diverso... ho proposto 3 menù e hanno scelto questo:
Spaghetti alle vongole veraci e zucca
2 kg vongole veraci
1/2 porro
1 spicchio d'aglio
3 fette larghe di polpa di zucca
1 bicchiere di vino bianco
olio e.v.o
olio piccante

Ho sciaquato le vongole per bene sotto l'acqua corrente, poi le ho versate tutte nel wok con un filo d'acqua non salata e incoperchiato e lasciato cuocere per 7-8 minuti, fino a che le vongole si sono aperte tutte quante, poi le ho trasferite in una ciotola grande e ho filtrato il liquido di fondo con un colino foderato di scottex per trattenere eventuale sabbia (non ce n'era, tra l'altro!) che va tenuto a parte - ne basta un mestolo circa - poi ho lavato e asciugato bene il wok, vi ho versato abbondante olio e.v.o. e un paio di cucchiai di olio piccante (che ho fatto io aggiungendo, semplicemente, dei peperoncini secchi a un buon olio e.v.o. e che rabbocco man mano che consumo l'olio); ho fatto insaporire lo spicchio d' aglio (non schiacciato) poi l'ho tolto e ho messo il porro tagliato a rondelle sottili e la polpa della zucca (che avevo precedentemente tagliato a cubettini, messo in un contenitore da microonde e cotto alla max. potenza per 8 minuti) e alla fine ho unito le vongole e un mezzo bicchiere di vino circa, ho lasciato evaporare e poi un mestolo del fondo di cottura iniziale delle vongole. Il tutto avrà cotto una decina di minuti, poi ho spento il fuoco e lasciato riposare. Nel frattempo ho messo sul fuoco una bella pentola d'acqua in cui ho cotto 500 g di spaghetti. Una volta cotti li ho scolati e uniti alle vongole nel wok e mescolato bene (a questo ha provveduto volenterosamente il Compare, che poco "dimestico" alle faccende culinarie, per trattenere il wok con la "panza" si è bruciato la tuta... ora ha una bella riga di pile depilato sulla tuta praticamente nuova... vabbè... tanto gliel'ha regalata mammà... ci penserà lei :D

per secondo invece
SCAMPI IN CROSTA DI SALE ...
20 scampi
1,5 kg di sale grosso
Ho tolto agli scampi tutte le zampine meno le chele, li ho lavati e asciugati bene poi sulla placca del forno o steso metà della quantità del sale, vi ho disposto sopra gli scampi e ho coperto col sale rimanente e cotto in forno un 15-20 minuti (a forno già ben caldo). Praticamente li ho infornati mentre mangiavamo il primo.
Per servirli, poco elegante forse ma molto pratico, ho appoggiato direttamente la placca al centro del tavolo e ognuno si è servito da sè... io non li ho mangiati perchè... non è che non mi piacciono... è che ... i crostacei mi danno un pò di problemini... Però è una preparazione velocissima e gustosa, che lascia il sapore della polpa inalterato... l'importante e scaricare bene il sale sennò la notte si beve come dannati! :DDD

Per contorno ho fatto dei PACCHETTINI DI VERZA (se ne intravede uno sulla foto degli scampi, in alto a destra)
Per circa una 15na di pacchettini:
3-4 strati di un porro, lavati e scottati in acqua bollente per tre minuti e ridotti a striscie tagliate per il lungo e messe da parte
1 cavolo verza grande
9 carote medie
3 zucchine medie
1 cipolla grande
1 pizzico di timo (io avevo quello essiccato)
sale
olio e.v.o.
1/2 bicchiere tra acqua e aceto
In una pentola capiente ho fatto bollire dell'acqua leggermente salata e vi ho immerso poche per volta tante foglie di verza quanti pacchettini volevo fare, lasciandole a scottare ca. 3 minuti (ogni foglia è stata ben lavata e, in quelle più grandi, ho eliminato la parte di "costa" più dura) e messe da parte su un vassoio con uno strofinaccio ad assorbire l'acqua in eccesso.
A parte ho ridotto a tocchetti le carote (lavate e sbucciate col pelapatate), le zucchine e la cipolla con questo fattapposta qui:
(e anche qui ci sarebbe da farci un post dedicato... forse più in là...) poi le ho fatte appassire in un tegame antiaderente con olio e.v.o., una spolverata di timo, sale e un mezzo bicchiere d'acqua mescolato a due cucchiai di aceto. Poi ho preso 2 "laccetti" di porro messi a croce sul tagliere, vi ho posato sopra una foglia di verza, al cui centro ho posato una cucchiaiata di ripieno di verdure, arrotolata su se stessa, piegato in sotto i lembi laterali e legato i laccetti di porro ben stretti (non troppo sennò si spezzano!) e disposti in una pirofila da forno, irrorato con olio e.v.o. e scaldato il tutto per una decina di minuti. Sono comunque buoni anche freddi, irrorando ancora con un buon aceto balsamico :)













































































Ancora e ancora sugli OGM e altro


Prendo spunto dal commento di ANNA - ciao Carissima :D - perchè effettivamente è vero che non sono esperta di certi argomenti, però è vero che HO PAURA. Paura di dover ogni volta pensare a cosa propino al mio stomaco, paura di dovermi preoccupare sempre degli effetti collaterali di ogni cibo e, se non degli effetti collaterali, di far parte di quella massa di esseri umani che ogni giorno vivono "beatamente" senza proccuparsi di come la bistecca che si ritrovano nel piatto la sera ci sia arrivata... Non vogliamo parlare di sistemi di coltivazione tradizionale o biologica o a lotta integrata perchè non la conosciamo a fondo?! Allora basta farsi un giro su You Tube, cercare sotto "allevamenti vitelli" o quant'altro e non serve l'occhio di un esperto per capire cosa succede...
Giustamente va detto che non tutti lavorano in quel modo, ci mancherebbe! E giustamente va detto anche che è vero che poi vengono ammazzati al macello, ma ci sono molti allevamenti (guarda caso quelli più piccoli) che fino a quel momento trattano la bestia con rispetto... Però questi filmati... vorrei sapere... li mettono per "godimento" o per denunciare? Perchè se è per denunciare... allora perchè non vengono chiusi questi posti??? Perchè 'ste pore bestie non vengono trasferite in altri allevamenti "normali"??? Perchè non vengono radiati dall'albo i veterinari che lo permettono???... sempre che queste stalle non siano abusive... e allora anche qui... tremo!!! Non vogliamo parlare di ovini-maiali-bovini perchè non siamo qualificati? Buttiamoci sul pesce allora... Che gusto c'è mangiare un'aragosta al ristorante sapendo che è stata buttata viva, no dico VIVA!!!!!, nell'acqua bollente!!!!!??????? Quanti crostacei si cucinano in questo modo? Gli astici che ho visto a Venezia, lungo il Canal Grande... Manco dentro gli acquari... semplicemente appoggiati su un letto di ghiaccio tritato, con le chele legate e a "pascolare" con le "zampe" cercando di portarsi alla bocca del cibo inesistente.......... Melodrammatica???? Sarà ma mi piacerebbe, anche per un solo secondo, vedere la situazione rovesciata..... Una bella aragostona grossa che ti passa davanti e tu sei lì, gambe e mani legate, steso sul ghiaccio a pregare che non scelga te ma quello vicino per il suo pranzetto... bello eh? Avete mai letto questo libro? Capito perchè alla fine tutto si risolve "per il meglio"? Vabbè... oggi mi va così... domani torno alle mie tegole, che forse sparo meno c.....

martedì 13 novembre 2007

Sugli OGM direttamente da "Il Calderone di Marinella"

Sono passata a trovare MariBella sul suo blog: Il Calderone di Marinella: Ancora OGM e ho letto il suo post sugli OGM... ancora una volta brividi e pelle d'oca... non ho parole... non so più davvero come ci si possa tutelare da questi assalti continui alla nostra salute... non ci sono regole che non vengano infrante, trovano tutte le scappatoie, cambiano il nome a un prodotto dannoso così te lo rifilano lo stesso sotto altra forma... davvero, non ne posso più... E' un argomento troppo vasto, ma persone come Marinella si danno da fare per metterci a conoscenza di tutte queste schifezze, parla di tante cose andate a trovarla e leggete anche gli altri suoi post! Sono davvero illuminanti... e se dopo queste ulteriori letture preferite mantenere le fette di salame sugli occhi... attenzione alla vista... anche quello non è quasi più salame VERO!

venerdì 9 novembre 2007

CARO AUTUNNO...


... Eccoti! Colori bellissimi, primi brividi di freddo che fanno pensare alle caldarroste, alla pioggia battente con tuoni e lampi mentre te ne stai al calduccio nel letto, i pomeriggi sonnolenti della domenica e le zuppe calde e che sanno tanto di montagna! Benarrivato! :D

giovedì 25 ottobre 2007

SUGALI (o SUGHI DI MOSTO)

Questa ricetta partecipa alla raccolta L'ABBECEDEARIO CULINARIO D'ITALIA, un progetto della Trattoria Muvara e che ci vede ospiti con la Z di Zocca per l'Emilia e Romagna  nella cucina di Roxy "Curiosando in Cucina" dal 5 al 18 novembre 2012!

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Sarà la giornata autunnale, sarà che fuori fa freddino ma non troppo, saranno i nuvoloni carichi di pioggia ma oggi... mi sembra di essere a casa mia, a Ferrara, quando in famiglia si mangiava questo "budino" che budino non è ma per chi non lo ha mai mangiato non saprei come altro definirlo per farne capire la consistenza.

E' un dolce al cucchiaio molto noto nella zona in cui sono nata e cresciuta (Ferrara) è conosciutissimo, almeno quanto la Coppia Ferrarese, e sicuramente dal gusto particolare.

Non so chi abbia inventato questo budino golosissimo, ma sicuramente è stata una 'zdora dalle mille risorse e le conferirei il Nobel della Cucina! ^_____^

Per me è un ricordo legato all'infanzia, quando d'inverno le mie due nonne tiravano fuori questa bontà come merenda pomeridiana. 

Il ricordo più vivo però ce l'ho per quello di Nonna Sic, la mia nonna materna (la "c" non si legge come "c" di cucchiaio ma come "c" di cestino... non so come spiegarlo... ci vorrebbe l'audio :DDD) ma non perchè il suo fosse più buono, erano sempre buoni è solo che con Nonna Sic abbiamo vissuto un sacco di anni dentro casa mentre la Nonna Solidea (la nonna paterna) la vedevo più di rado, magari qualche giorno d'estate o nei w-e.


Comunque, ad un certo punto dell'anno (questo appunto) apparivano quasi dal nulla delle coppette o dei piattini pieni di Sugali, dal colore viola scuro, vinaccia lo definirei, insomma bellissimi da vedere e buonissimi da mangiare anche col pane,anche se qui ne ho messo un pò su un biscottino :P


Erano però da consumare con parsimonia sia perchè il periodo in cui si preparavano durava poco sia perchè il mosto era prezioso.

Comunque, un pò di sere fa, parlando con mammina al telefono, mi viene in mente che l'inverno scorso me ne aveva portato una bottiglia da un litro e mezzo e che l'avevo ancora in congelatore, così parla parla parla........ mi ha dato la ricetta e sono corsa subito in garage a tirare fuori dal congelatore quella bottiglia di prezioso liquido scuro e ad aspettare che scongelasse. Devo dire che appena mi sono messa a cucinare mi è venuta una soggezione terribile... Per me i Sugali erano il dolce invernale di Nonna Sic, era come mettere mano ad una ricetta di famiglia intoccabile... e se avessi fatto i grumi con la farina? Se avessi inavvertitamente rovesciato il liquido per terra? Se l'avessi bruciato?! Mamma mia, avevo i sudori freddi... e l'immagine di Nonna Sic che nella sua cucina mescolava nel calderone con un profumino.............. chi ero mai io per pensare anche solo di provarci!? Però l'ho fatto... mamma mi ha dato coraggio :D


SUGALI DI MOSTO
(per 8 coppette):

1 lt. e mezzo di mosto
6 cucchiai colmi di farina
3 cucchiai di zucchero (anche di canna, ma potrebbe modificarne un pò il sapore)
1 pezzetto di cannella o 1 cucchiaino di cannella in polvere


Mettere nel tegame che andrà poi sul fuoco la farina e lo zucchero e mescolarli.



Se avete la cannella in polvere mettetela ora sempre amalgamando bene, se invece avete la cannella in pezzi va aggiunta in un secondo momento.


Fare un incavo al centro e cominciare a versarvi piano piano il mosto mescolando con una frusta a mano in modo che non si formino grumi, poi ponete sul fuoco a fiamma moderata. Se avete la cannella in pezzi, avvolgetela in un pezzettino di tessuto di cotone pulito, legate e immergete ora nel liquido.

Portare a cottura sempre mescolando con un cucchiaio di legno sennò attacca sul fondo... ora ho anche io il mio Cucchiaio da Sugali; infatti, resterà un pò macchiato di rosso e lo userò sempre per la stessa cosa :D


I Sugali sono pronti quando saranno della consistenza della classica crema.


Ora potete togliere la stecca di cannella (se avete usato appunto questa) e versarli direttamente nelle coppette e lasciare raffreddare bene.


Freddandosi formeranno in superficie una "pellicola" e anche questa mi piace un sacco spostarla man mano che mangio il sotto e papparmela alla fine tutta in una volta! :DDD


Si conservano benissimo anche fuori frigo per parecchi giorni, io li ho appoggiati sul tavolo dell'anticantina... me ne sono rimaste solo 4 coppette... sob... Ma a Natale hanno detto i miei che arriverà una nuova fornitura di mosto! :DDD

Ah.... non c'è assolutamente paragone con quelli che si trovano già pronti al supermercato... li ho provati nei momenti di "disperazione" :DDD ma... bo... per me sono troppo dolci...


Un bacio alle due nonnine!

PS: in mancanza del mosto d'uva, si può autoprodurre sgranando un bel paio di grappoloni d'uva nera (prima ben lavata e privata degli acini) e passandola al setaccio o frullandola. Il succo/polpa ottenuto va usato come fosse mosto.


lunedì 22 ottobre 2007

PIZZA GIGANTE, MINI CALZONCINI E PANINOTTI


Venerdì sera sono arrivata a casa un po’ prima del solito, così mi sono messa a cucinare bè, lo faccio sempre ma venerdì ho potuto farlo con più calma e cura. Al lavoro parlavamo di cucina e… mi è venuta voglia di pizza e di ciambellone allo yogurt… :D
Così sono andata in bottega, ho comprato lievito, farina, condimenti e lo yogurt; ci sono andata a piedi e anche questo mi ha aiutata a rilassarmi…

Per la PIZZA GIGANTE:
1 kg di farina “primo fiore” (delle Farine Magiche) già addizionata di sale
1 tazzina (da caffè) di olio e.v.o.
1 cubetto di lievito di birra (da sciogliere in un bicchiere d’acqua tiepida)
2 bicchieri di acqua tiepida
1 bottiglia piccola di passata di pomodoro
sale q.b.
origano essiccato (un cucchaio o più secondo i gusti)
1 mattonella di mozzarella da 400gr.
1 barattolo di olive nere denocciolate
2 funghi champignon grandi
2 wurstel di pollo grandi (sono confezioni da 3 wurstel)
1 teglia rotonda grande dai bordi bassi

Accendere il forno 60°
In una ciotola capiente mettere la farina, formare un buco al centro, versarvi il bicchiere d’acqua col lievito sciolto, più altri 2 bicchieri di acqua tiepida e l’olio e.v.o. Impastare il tutto fino a formare una palla di impasto morbido ma non appiccicoso e lavorarlo senza troppi complimenti su un piano infarinato. Poi trasferirlo nella ciotola (io ne ho una grande, una specie di bastardella di 28 cm di diametro in acciaio, presa tempo fa all’Ikea è molto comoda) con un po’ di farina sul fondo, coprire con uno strofinaccio pulito, abbassare la temperatura del forno fino a 30° e inserirvi la ciotola coperta e lasciare lievitare per 1 ora, 1 ora e ½ ca.
Mentre l’impasto lievita, preparare il condimento per la pizza.
Le olive vanno sgocciolate, sciacquate e scolate e poi tagliate a rondelle.
La mattonella di mozzarella va ridotta in cubettini piccoli (o per far prima, tritata)
La passata di pomodoro va condita con 2 cucchiai di olio e.v.o, sale e origano (tutto a freddo)
I funghi champignon vanno lavati, asciugati bene e tagliati a lamelle sottili
Anche i wurstel vanno tagliati a rondelle
Controllare l’impasto in forno, deve raddoppiare di volume. Togliere dal forno e alzare lo stesso a 210°.
Dividere in due parti uguali l’impasto e lavorarle ancora un po’ formando due “pani”. Ungere la teglia rotonda con olio e.v.o, prendere uno dei due “pani”, appoggiarlo al centro della teglia e cominciare ad appiattirlo e allargarlo in modo regolare dal centro verso i bordi della teglia aiutandovi con le nocche delle dita (la mano a semipugno come da foto) Noterete che l’impasto tenderà a “tornare indietro”, va bene così, lasciate ora riposare un’altra mezz’oretta, in cui farà una seconda lievitazione.










PER I PANINOTTI E I MINI-CALZONCINI
Nel frattempo, prendete l’altra porzione di impasto, lavoratela ancora un po’ poi dategli una forma allungata. Con un tagliapasta (un fattapposta che può essere d’acciaio o di plastica o in teflon – cioè antiaderennte - costituito da una lastra quadrata dai bordi lisci con impugnatura) o un coltello a lama alta, tagliate le due estremità e ridate a ognuno la forma di pallina mentre il restante tagliatelo in 4 pezzi uguali, appoggiateli sulla placca del forno foderata di carta forno (non bagnata) così come sono venuti e infornate.
Le due palline più piccole tiratele col matterello come fossero mini pizze, condite con un po’ di passata, qualche rondella di wurstel, una lamella di champignon, qualche rondella di oliva e qualche cubetto di mozzarella; chiudete dando la forma del calzone e unite i bordi schiacciandoli con uno stecchino di legno (o il fondo della forchetta) stendete sulla superficie di questi due calzoncini un altro po’ di passata e infornare sulla stessa placca dei paninotti.

Tornate ora alla teglia della pizza gigante (pensavate mi fossi dimenticata eh?!) e tornate a tirare l’impasto delicatamente verso i bordi della teglia – non si deve “strappare” - … Visto??!!! Ora cede benissimo alla pressione delle nocche! Forse voi conoscevate già questo trucchetto ma io no! Da quando me lo ha rivelato la mia amica collega di lavoro fare la pizza non è più un problema!
Quando l’impasto è tutto steso, versarvi sopra la passata (controllate che non sia troppa, ne basta un velo su tutta la superficie…oppure fate a gusto vostro), un altro po’ di origano, i wurstel, i funghi, le olive MA non la mozzarella irrorate di olio e.v.o. e infornate (sotto la teglia dove stanno cuocendo paninotti e calzoncini) per 10-15 minuti (dipende quanto vi viene alta la pizza) Controllare lo stato di cottura provando a sollevare da una parte la pizza con un cucchiaio di legno o una spatola, se la pizza si solleva rigida è praticamente cotta, sfilatela un po’ dal forno, distribuite la mozzarella e richiudete il forno per altri 5 minuti… la mia mozzarella si è dorata perché nel frattempo mi ha telefonato la mamma e… mi sono distratta :DDD e poi sfornare anche i calzoncini.
Il tempo di cottura paninotti si è aggirato sui 45-50 minuti ca.
Ora, a pizza cotta, togliete dal forno e tagliatela in 4 spicchi (la mia è venuta altina e quindi 1 spicchio mi è bastato) e servite insieme ai calzoncini (bè, noi eravamo in due quindi 2 spicchi di pizza sono rimasti e ce li siamo sbaffati sabato alle 13,30 appena tornati dalla spesa :P

PER LA RICETTA DEL CIAMBELLONE ALLO YOGURT, AL PROSSIMO POST! :D

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