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sabato 17 febbraio 2024

VITELLO TONNATO (o Vitel Tonnè) restando sempre in Italia ^^

Ultimo giorno per la penultima letterina del Viaggio della Carovana nel Mondo degli Ingredienti!

Siamo già arrivati alla V e non potevo certo lasciarmela scappare, anche se come ingredienti non mi sembra ci sia stato tanto da spaziare! :D

Ma noi della Carovana non ci arrendiamo a proviamo!

Resto ancora in Italia per un giretto in Piemonte e mi soffermo sulla V di VITELLO anche se, come ho già raccontato alle mie Amiche di Viaggio, c'è stato un piccolo inconveniente durante l'acquisto e una volta a casa mi sono ritrovata con un bel pezzettone di Vitellone anzichè di Vitello! :DDDD

Sono comunque andata avanti e questa è la mia proposta...

VITELLO(NE) TONNATO

per 4 persone

700-800 g di vitello (girello)

1 costa di sedano

1 carota

1 cipolla dorata

1 spicchio d'aglio (io ho usato il mio solito olio evo all'aglio home made)

3 cucchiai di olio (olio all'aglio di cui sopra)

1 bicchiere di vino bianco

1 litro e mezzo d'acqua

1 foglia di alloro

3-4 chiodi di garofano

pepe nero in grani q.b

sale fino qb

Per la salsa tonnata:

2 uova

1 lattina di tonno sott'olio da 100 g 

3 filetti d'acciuga

1 cucchiaino di capperi

brodo di cottura dell'arrostino qb

Lavare la carota, pelarla col pelapate ed eliminare le due estremità. Lavare bene la costa di sedano ed eliminare i filamenti (io almeno li tolgo sempre...) e le due estremità. Sbucciare la cipolla e tagliarla a metà.

Se usate lo spicchio d'aglio, sbucciarlo ma lasciarlo intero.

Tagliare a pezzi carota e sedano.

Per quanto riguarda la carne, il mio macellaio me l'aveva già sistemata nella retina quindi non ho dovuto fare nulla, ma altrimenti è da pulire da eventuali cartilagini e filamenti di grasso.

In una pentola che contenga comodamente la carne, posarvi la stessa, con le verdure più l'alloro, i chiodi di garofano e il pepe in grani.

Irrorare col vino e coprire il tutto con l'acqua e infine i 3 cucchiai di olio (io quello all'aglio che faccio da me).

Mettere sul fuoco e quando raggiunge il bollore, eliminare la schiuma che si forma man mano, quindi chiudere col coperchio e cuocere a fiamma bassa per 40-45 minuti.

Controllare con l'apposito termometro che al cuore la carne non superi i 65 gradi (vabbè... la mia è arrivata a 75....)

Salare a fine cottura.

Scolare e lasciare raffreddare bene.

Filtrare il liquido di cottura e tenere da parte.

Quando l'arrostino sarà ben freddo, affettarlo sottilmente con un coltello ben affilato o con l'affettatrice (come ho fatto io) e disporre le fettine sul piatto di portata senza sovrapporle troppo.

Preparare la salsa tonnata.

Fare le due uova sode, sgusciarle e tagliarle a fettine direttamente nel boccale del mixer, unendo il tonno ben scolato dal suo olio, i filetti di acciuga e i capperi.

Frullare col frullatore ad immersione allungando pian piano col brodo di cottura dell'arrostino fino a che raggiunge la giusta densità, nè troppo liquido nè troppo denso.

Nappare la carne con la salsa, decorare con qualche cappero e voilà!

Anche questo piatto promosso a pieni voti dal mio Compare! ^_____________^



Come sempre, ricordo che potete seguire il nostro Viaggio così:

FACEBOOK: https://www.facebook.com/groups/716181916730894

INSTAGRAM: #unmondodingredienti e #abcincucina

domenica 25 novembre 2012

PASSATELLI DI MAMMA CRI'

Sono poche ore che siamo rientrati da FERRARA e vorrei già ripartire...


Troppi mesi lontana dalla Mia Città.... 

Una distanza autoimpostami per la Paura con la P maiuscola per Il Mostro che a maggio e nei mesi successivi si è accanito sulla "mia" terra...

Ma il tempo aggiusta tutto e finalmente i due Codardi (Gata e Compare) hanno trovato il coraggio di partire :)

Ci siamo messi in viaggio venerdì dopo pranzo ma non abbiamo voluto fare l'autostrada perchè troppo trafficata, così abbiamo optato per la E45 fino a Cesena, dove abbiamo ripreso l'autostrada uscendo ad Imola...

 Ok il viaggio si allunga di ben un'ora rispetto alle solite 3 ma... abbiamo speso solo euro 2,90 di autostrada contro i 15,40 di oggi, al ritorno, che essendo domenica ci ha visti praticamente padroni dell'autostrada! :DDD

Comunque, è stato un w-e TUTTO dedicato ai miei genitori!

Infatti venerdì sera Il Compare, dopo cena, è uscito con l'amico L. a farsi 'na birretta in un pub come ai vecchi tempi, mentre io me ne sono rimasta in casa al calduccio a guardare la tv sul divano in mezzo a papà e mamma... aaaahhh che pacchia! e quante chiacchiere! :DDD

Poi sabato mattina papà è andato a fare i suoi giretti di routine (colazione al bar, giretto al laghetto di pesca, ecc.) mentre io e mamma siamo andate a fare la spesa sole solette con la Pandina e c'era pure un bel sole e un caldo che io col pile ho fatto la sauna!!! o.O'

Il Compare invece è andato a fare una passeggiata all'Ipercoop.

Mentre con mamma giravamo tra le corsie del supermercato, le ho ricordato che mi aveva promesso che avremmo fatto insieme i PASSATELLI, pasta che ADORO e che quando mangio mi riporta sempre alla mente le domeniche d'inverno dalla nonna materna :*)

Così ha comprato anche il formaggio e le uova! :D

Quando siamo finalmente arrivate alla cassa ho dato una sbirciata all'ora sul cellulare e quando ho visto che erano già le 12.15 m'è preso un colpo!!!

Mamma, le ho detto, ma è già mezzogiornoeunquartooooo!!!! come facciamo?? dobbiamo attraversare tutta la città per tornare a casa non faremo in tempo, voglio i passatelliiiiiiiiiiiii (poco mancava che pestavo i piedi per terra :*DDDDDD) ma lei, serafica, ha detto di stare tranquilla, che avremmo fatto in tempo a far tutto e che se i due uomini a casa avevano fretta potevano anche mettersi l'anima in pace! :DDD

Uscite dal super, caricata la spesa e ripartire con La Pandina, ho realizzato che eravamo vicinissime alla "Prospettiva" e le ho chiesto se potevamo attraversare il centro della città per tornare a casa e così abbiamo fatto :)

Ne ho approfittato per guardare bene in giro aspettandomi di vedere zone transennate o impalcature ovunque... e invece, la "mia" Ferrara è SPLENDIDAMENTE IN FORMA! <3 p="p">

Solo sul Castello ho visto tutte impacchettate per bene le due Torrette danneggiate, per il resto niente...

O almeno la parte che ho potuto vedere passando in macchina (tutto l'asse che va appunto dalla Prospettiva fino alla Stazione dei treni).

Purtroppo non c'è stato il tempo per la passeggiata di routine in centro.... ma tanto a primavera torno e farò le cose per bene :)

Nel pomeriggio invece, siamo passati a trovare una coppia di Amici che hanno appena adottato un barboncino (Ciao Oshi!) ed abbiamo trovato anche un'altra coppia con la loro cagnolina (ciao Lady! ^^) e poi è passato a salutare anche un altro nostro Amico che era una vita che non vedevo e ne sono stata felicissima!!! ^^

Dovremo organizzare prima o poi una bella rimpatriata di tutta la Vecchia Compagnia... :*)

Comunque, mi sono dilungata tanto, troppo forse, per poter giungere infine a dirvi che dopo tutte le peripezie mattutine, mamma ha finalmente fatto i....

PASSATELLI
DI MAMMA CRI'
(per 4 piatti abbondanti)

2 litri di brodo di carne
6 uova
5-6 "mani a coppa" di pangrattato di casa
200 gr di parmigiano grattugiato
noce moscata q.b.

In una ciotola ha aperto le 6 uova, vi ha grattugiato un bel pò di noce moscata e sbattuto con la forchetta.

Quindi ha unito il formaggio grattugiato e sempre mescolato con la forchetta per bene.

Con le mani unite a coppa ha prelevato dal sacchetto del pangrattato, sei "coppe" di pane unendole al composto precedente e lavorato prima con la forchetta poi con le mani fino ad ottenere un composto liscio, ben amalgamato e appena morbido al tatto (ma non appiccicoso!)

Quanto al tipo di pangrattato, è importantissimo che sia pane grattugiato in casa, da pane raffermo di qualche giorno e NON pane che si trova già grattugiato al super.

Tuttalpiù se non volete farvi il pangrattato in casa o non fate un consumo di pane tale da accumularne per grattugiarlo, compratelo dal vostro fornaio di fiducia! :)

Anche per il peso di pangrattato da usare non è possibile essere precisi... questo perchè dipende molto dalla dimensione delle uova e dalla consistenza dell'impasto che solo chi è veramente esperto nell'arte dei passatelli, arriva a capire :DDD

A volte viene talmente duro che servirebbe la forza di Maciste per schiacciarlo nell'apposito attrezzo, altre invece viene troppo molle e allora, una volta calato nel brodo, si disfa e diventa tutto pappetta... :DDD

Comunque, quello di mamma era perfetto! :)

Una volta che il brodo ha preso il bollore, si mette l'impasto un pò per volta nello schiacciapatate, ma con il disco con i buchi più grandi, e lo si affida a Papà Franco per l'operazione più importante della ricetta: SCHIACCIARE!!!!! :DDD

Si fanno cadere i passatelli così direttamente nel brodo, lasciandoli più o meno lunghi secondo i gusti... a noi piacciono lunghi :P***

Esiste l'attrezzo apposta per fare i passatelli, ma a casa nostra si è sempre usato lo schiacciapatate a buchi grandi :)

Quindi si lascia cuocere pochi minuti, giusto il tempo che vengono a galla e via nei piatti!








 Mamma (Crì) che buoni!!!!!







lunedì 29 ottobre 2012

TURDILLI per volarcene in CALABRIA! :)

Il lungo ma bellissimo viaggio attraverso lo Stivale è praticamente giunto al termine... 
sembra solo ieri da che siamo partiti e di piatti ne sono sfilati parecchi sotto tutti i ponti d'Italia :P***

Ho purtroppo saltato parecchie tappe, per svariati motivi, ma spero di rifarmi con questi dolcetti, tanto semplici nella loro preparazione, quanto buoni e veloci a sparire nelle fauci mie, del Compare, del Vicinato e dei Suocerini! :DDD

Dunque, siamo giunti alla V di Vibo Valenzia,  in CAMPANIA per l'Abbecedario Culinario d'Italia, un progetto della Trattoria Muvara ma che ha visto coinvolti tantissimi blog, tutti affaccendati intorno ai fornelli... m'immagino tutti quanti a spignattare peggio che ad una sagra di paese, con la stessa allegria, caciara e voglia di stare insieme!!!! :*)

Ma torniamo "seri"... se mai seri siamo stati e vi dico che se volete partecipare alla penultima letterina, subito dopo aver assaporato anche solo virtualmente i "miei" Turdilli, dovrete scatafiondarvi come fulmini ai vostri, di fornelli e produrre un tipico piatto della cittadina di Vibo Valenzia o anche della regione Campania, e poi correre da SAPORIDIVINI, che è il blog ospitante la letterina di cui sopra, almeno fino al 4 novembre!

Lì, nella ricetta da Sabri&Luca proposta, dovrete lasciare tra i commenti, la vostra con il link alla pagina del vostro blog... non avete un blog?! 

Non c'è problema!!! 

Mandate la ricetta, corredata di foto, alla nostra Aioulik, che penserà a pubblicarla per voi, a questo indirizzo mail: trattoriamuvara_at_gmail.com 

Ormai ci siamo... dopo tutte 'ste chiacchiere... non vi resta che assaggiare i...

TURDILLI CALABRESI

RICETTA PRESA DA QUI, con qualche mia piccola variante (in rosso)

500 gr di farina "00"
280 gr vino moscato dolce (90 gr di Passito di Pantelleria + 190 di Marsala)
50 gr. di zucchero semolato
250 gr di miele (non essendo specificato quale, ho usato un Millefiori di Montagna)
50 gr di confettini di zucchero (i cosiddetti "diavolini")
1 uovo
2 cucchiai di cannella (io 1 cucchiaino colmo, per timore che si sentisse troppo)
20 gr di acqua
40 gr di olio evo
olio per friggere q.b. (io 1 litro di semi di arachidi)
2 gr di lievito istantaneo se li volete morbidi (io l'ho messo e... ho fatto bene!!! ^^ )
1 forchetta o 1 rigagnocchi

Nella ricetta originale si impasta tutto a mano, ma io ho "buttato" gli ingredienti nella planetaria, in questo ordine:

farina setacciata
zucchero
uovo
vini liquorosi
olio evo
lievito istantaneo

Ho messo il gancio a "uncino" e impastato a velocità media per 2 minuti, massimo 3, giusto il tempo che gli ingredienti si amalgamino bene, quindi ho versato l'impasto sulla spianatoia di legno leggermente infarinata e gli ho dato una impastata veloce a mano, quindi ho diviso il panetto in 6-7 salsicciotti grossi quanto un pollice.

Da questi si tagliano con un coltello a lama liscia o con un tarocco, dei tocchetti di un centimetro circa, proprio come si fa per gli gnocchi di patate insomma.

Poi con una forchetta o con uno rigagnocchi li si passa uno per uno imprimendoli bene per farli rigati e li mettete man mano su un vassoio foderato di carta forno o su un telo leggermente infarinato perchè non attacchino.

Scaldare ora l'olio per friggere e quando giunto a temperatura (170-180° se avete il termometro, oppure fate la prova con uno spiedino di legno immerso in parte nell'olio: se fa le bollicine, l'olio è pronto) friggere pochi alla volta i Turdilli qualche minuto, giusto il tempo di dorarsi e scolarli su carta assorbente.

Finito di friggere, preparate in una padella larga il miele con l'acqua (rispettando le dosi!!!) e la cannella.


Se volete, come consiglia la ricetta originale, si può sostituire la cannella con dell'anice oppure lasciarlo al naturale, secondo i gusti.


Scaldare bene mescolando con una spatolina quindi versarvi tutti i Turdilli e mescolarli un paio di minuti a fiamma bassa, così che si ricoprano tutti ben bene di miele.

Versarli quindi su un piatto di portata a strati distribuendo man mano i "diavolini" di zucchero.

Si possono conservare anche in un barattolo di vetro ben chiuso.

Mi è piaciuta molto, di questa ricetta, la sua "storia" ovvero che pare sia un dolce che si prepara oltre che per Natale, anche in periodi "fortunati" per la famiglia che lo consuma... Ovvero, quando in casa le cose vanno bene e si vuole condividere la buona sorte con il vicinato, si prepara questo dolce e lo si offre ai vicini... e allora, visto il periodaccio nero che l'Italia tutta sta passando per tanti motivi, di cui qui non parlo perchè di politica non me ne intendo, ma sento molto bene che "dietro" qualcosa spinge... mettiamoci comodamente seduti o con le spalle ben attaccate al muro e... godiamoci questi TURDILLI sperando che DAVVERO le cose comincino ad andare per il verso giusto!!!! ^_______^


V come...

 Viva il giro (culinario) d'Italia!

sabato 29 settembre 2012

LIQUORE DI FICHI D'INDIA

Quando Il Compare si fissa su una cosa, non lo smuovi più...

Giorni fa m'è tornato dal lavoro esordendo con "DEVO FARE IL LIQUORE DI FICHI D'INDIA!!!"

E questa? Che novità è? Dove l'ha visto 'sto liquore??

Mi metto a sfogliare quel paio di bei libriccini che ho di liquori fatti in casa, ma niente...

Non indago oltre, lo lascio trafficare e alla fine mi sventola sotto il naso la ricetta...

Se l'è trovata da solo, ha sfiticchiato nel web finchè non è stato soddisfatto...

Mi ha detto "non ti preoccupare, faccio tutto io..." e un brivido m'è corso lungo la schiena...  ma ho deciso di assecondarlo e lasciarlo fare... gli ho solo procurato il vaso adatto che se gli dicevo "sta di sotto in garage, sulla seconda mensola a sinistra in alto, vicino alle bottiglie da liquore" come minimo mi stava di sotto 3 ore a cercare per poi tornar su sfinito e brontolando che "in questa casa non si trova mai niente!" :DDD

Dunque, guardando la stampa che ho sottomano,  MA ho scoperto, mentre la sto ricopiando, che Il Compare ha leggermente sbagliato le dosi... ma è un'ottima cosa questa, perchè ho assaggiato il liquorino con il ditino e.... è STRABUONOOOOOOO epperciò riporto le nostre dosi, tanto poi, se volete vedere la ricetta "originale", la trovate QUI  

LIQUORE DI
FICHI D'INDIA

5 fichi d'india
500 g di alcool alimentare
500 g di acqua
250 g di zucchero bianco
filtro di carta

Versare l'alcool in un vaso capiente a chiusura ermetica.
Lavare ed asciugare bene i fichi d'india, eliminare le due estremità e sbucciarli accuratamente.
Tagliarne uno in 4 spicchi e mettere tutto nel vaso con l'alcool.

Lasciare macerare per una settimana, smuovendo di tanto in tanto, in luogo buio e fresco.

Trasscorso il tempo, preparate uno sciroppo di zucchero portando a bollore l'acqua e sciogliendovi accuratamente lo zucchero.

Fate raffreddare bene.

Nel frattempo filtrate l'infuso di alcool e fichi d'india usando un filtro di carta (o anche una pezzuola bianca, pulita, a trama molto fitta).

Noi abbiamo filtrato due volte, per essere sicuri di non lasciare passare alcuna spina, che pur essendo i fichi già puliti, dal super, hanno comunque qualche microspina (come ho scoperto stasera, mentre preparavo la seconda ondata di fichi per la prossima produzione.... :P).

Unire all'infuso alcoolico lo sciroppo di zucchero, mescolare e imbottigliare.

A noi sono uscite due bottigliette da mezzo litro ciascuna più una terza piccolina da 200 ml.

Conservare il liquore in frigo e cominciare a gustare dopo una settimana dall'imbottigliamento.


SPERO DI ESSERE ANCORA IN TEMPO per essere accettata nella raccolta dell'Abbecedario Culinario d'Italia, che fino a pochi giorni fa veleggiava verso Siracusa per la SICILIA, tutta riunita nella cucina di FRAGOLIVA 

Manco da così tanto tempo dall'Abbecedario, che mi stupirei davvero se la nostra Aiù (l'ideatrice della raccolta) mi riconoscesse ancora.... :DDDD

A dire il vero, non so se questo liquore possa rientrare nella cucina tradizionale siciliana.... però la mia nonna materna era Siciliana, di Palermo per la precisione e quando tornava dai suoi rari viaggi in aereo da quella terra così assolata e lontana per me, portava sempre a casa vassoi di cassate e cannoli e... qualche volta, infilati ed accuratamente incartati sul fondo della borsetta (e aveva una borsa che a Mary Poppins le faceva un baffo!!!) anche dei fichi d'india... completi di spine!!!! E io m'impacchiavo col mento appoggiato al tavolo, a guardarla pulire quei frutti così strani, gnolosi da pulire ma così buoni, succosi, polputi... buttavo giù tutto, semi compresi... cosa che ho rifatto in questi giorni pensando a TE nonnina... 


domenica 6 maggio 2012

AGNELLO IN FRICASSEA


A Pasqua, in tavola, non può mancare... magra consolazione, la mia non mangiarne per sentirmi meno in colpa (oltreche non amarne molto il sapore)... e quest'anno l'acquisto è stato pure un pò abbondante così quello rimasto se lo sono diviso i miei con il Compare... che ogni tanto si ricorda che in congelatore ci sono dei sacchettini monoporzione tutti per lui e, quando vedo che mi fa gli occhi "a pesce lesso" capisco... ha voglia di agnello... :*D

Così, complice anche la voglia di non saltar l'appuntamento con L'Abbecedario Culinario d'Italia, che continua il suo bellissimo viaggio attraverso tutte le sue Regioni, ho messo mano alla mia ormai collaudata enciclopedia  della Cucina Regionale d'Italia, sfogliando le pagine dedicate all'UMBRIA!

In queste due settimane appena trascorse infatti, arrivate alla letterina F di Foligno, siamo stati/e ospiti virtuali ne La Cucina di Cristina :)

M'ero segnata, sul volume di cui sopra, tante altre ricettine sfiziose, ma non ho avuto modo di provarle tutte o almeno,  un paio perchè sono state due settimane piene, intense di tutto, dalle emozioni agli spostamenti, ma anche al meritato riposo, grazie al provvidenziale ponte del 1^ maggio! ^^

E poi abbiamo avuto un'ospite di tutto rispetto e... mica potevo chiudermi in cucina no? ... a bè... veramente sì... in cucina ci siamo chiuse tutt'e due, ma a CHIACCHIERARE, giusto Cara??!!! :*DDD

Così ecco qui, in tremendo ritardo la ricetta:

AGNELLO IN FRICASSEA
(le dosi indicate sono per 4 porzioni, ma io ne ho preparata 1 , e tra le parentesi le mie dosi)

1 kg di agnello (usato 5-6 bistecchine di spalla)
1 spicchio d'aglio (mezzo)
1 cipolla (mezza piccola)
1 carota (media)
3 cucchiai di olio evo (1)
1 dl di vino bianco secco (due dita di Rosè)
sale e pepe q.b.

per una salsina da aggiungere in ultimo (io non l'ho fatta)
1 uovo
1 limone non trattato
sale e pepe q.b.

Tagliate la carne d'agnello a pezzetti e sciacquateli sotto l'acqua fredda corrente (io non l'ho fatto questo passaggio perchè la carne era già tagliata a bistecchine).


Sbucciate lo spicchio d'aglio e la cipolla, mondate la carota raschiandola, quindi tritate grossolanamente il tutto.
Scaldate 3 cuccchiai di olio evo in una casseruola, unitevi il trito di verdure e fate appassire.
Aggiungete la carne d'agnello, condite con sale e una macinata di pepe, quindi fate insaporire il tutto per 5 minuti.

Sfumate col vino e proseguite la cottura per 20-25 minuti (preciso io: a fuoco basso e pentola coperta) fino a quando la carne sarà ben cotta.

Per la salsa aggiuntiva finale (che, come detto sopra, ho omesso)
Frullate l'uovo insieme al succo del limone ottenendo una salsa omogenea che andrà aggiunta alla carne fuori dal fuoco. Regolate di sale e pepe quindi servire subito in tavola decorando con la scorza del limone

Variante (suggerita sempre nel libro)
Esiste un'altra ricetta tradizionale molto simile a questa, secondo cui dopo aver fatto rosoloare il trito di verdue si aggiungono anche 200 g di salsa di pomodoro.

F come...........


eFFigurati se ci rinuncia
(all'agnello)!

mercoledì 4 aprile 2012

TORTA VIGEZZINA o TORTA DELLA VALLE VIGEZZO

Il nostro viaggio culinario lungo tutto l'Abbecedario Culinario d'Italia è arrivato alla letterina D di Domodossola per la regione Piemonte! ^^

E ne sono particolarmente FELICE perchè in questa regione ho non solo degli zii e cugini carissimi, ma anche Amiche e Amici a cui tengo moltissimo :)

L'amica ospitante la letterina D è Stefania del blog COOKING STEFY tra l'altro, mia concittadina (in quel di Ferrara) ^______________^ 

Anche stavolta dò il mio contributo alla raccolta, con un dolce...


Di che dolce sto parlando? Ma della ...

TORTA VIGEZZINA
o Torta della Valle Vigezzo

Ricetta e procedimento che trovate qui sotto, li ho copincollati da QUI) ma, come mio solito, ho fatto qualche modifica (la trovate in rosso), per esempio i pinoli, che ho sostituito con le noci perchè il Compare nonli sopporta... ma... zittizitti, che nel pesto ci sono ma son frullati e lui non se ne accorge! :*DDD

Nella ricetta purtroppo per alcuni ingredienti non è specificata la quantità, così mi sono regolata ad occhio... se qualcuno conosce bene questo dolce, è pregato di farsi avanti con le dovute modifiche e suggerimenti... anche per l'aspetto "originale", che non conosco e quindi mi fido di ciò che ho ottenuto... :D


 

Ingredienti

1 litro di latte
500 grammi di pane
4 uova
4 amaretti
Uva sultanina (io: 150 g prima sciacquata e ammollata una mezz'oretta poi ben tamponata)
Scorza di 2 limoni (io: 1 solo perchè non avevo altro...)
1 bustina vaniglia (io: 1/2 bacca di vaniglia più la sua polpa)
350 grammi zucchero
cannella (io: q.b.)
farina q.b. (per la teglia)
pinoli (io: 80 g di noci già sgusciate e spezzettate più qualche mezzo gheriglio per la decorazione


Forno preriscaldato a 200°
1 teglia rettangolare cm. 20x30 circa 
Rompete il pane in pezzi piccoli e mettetelo in una zuppiera capace unendo tutti gli ingredienti ad esclusione del latte, delle uova, della cannella e di una parte dei pinoli (noci). 
Bollite il latte (a cui ho aggiunto la 1/2 bacca di vaniglia e la sua polpa in sostituzione della vanillina, che non mi piace...) e versatelo sul pane (eliminare a questo punto la mezza bacca di vaniglia), fatelo raffreddare e unite le uova intere e sbattute, lavorate il tutto fino a che non sarà ben spappolato, versate il composto in una tortiera ben imburrata (e infarinata), mettete sopra dei fiocchetti di burro, spolverate con la cannella e ricoprite con i pinoli (noci), a questo punto, mettete la teglia nel forno a temperatura media (io abbassata a 180° appena infornato il dolce) per circa 2 ore ed abbassate la temperatura a metà cottura (io portata a 160)

A cottura ultimata la torta dovrà essere ben dorata, fatela raffreddare nella sua tortiera a temperatura ambiente.

Una volta freddatasi bene, l'ho messa su un tagliere e l'ho ritagliata tutta a quadrottini, da gustare così, uno via l'altro... :P***

La consistenza è molto umida e tosta, ma buonissimaaaaaaaaaaaaaaaaaa 

  D come...............

 
DEVO RIFARLA!!! :P***

giovedì 22 marzo 2012

IL NADALIN

Purtroppo tra tutti i miei libri di cucina... me ne manca uno con le ricette tipiche del Veneto... ho fatto una fatica abbbestia per trovarne qualcuna che mi ispirasse, come è stato per i RISI E BISI ^^

E navigando sul web alla quasi disperata ricerca di un dolce tipico veneto... perchè non posso non pensare a qualcosa di dolce per la raccolta dell'Abbecedario Culinario d'Italia, sono incappata nel NADALIN, che pare sia un dolce molto antico, addirittura l'antesignano del famosissimo Pandoro di Verona! o.O

Potevo non buttarmi a pesce nell'impresa?? ^____________^

La ricetta l'ho seguita pari-pari e l'ho presa QUI dove ci sono molti altri dolci veneti che mi intrippano non poco, e che mi sono segnata per provarli più avanti... :)

Una doverosa premessa però la devo fare... anche se noterete da soli la cosa osservando la foto... :DDD

NON ho lo stampo a forma di stella da Pandoro, che è fondamentale, pare, anche per il Nadalin... e quindi mi sono arrangiata... con quelli da Panettone! :DDD

Non avendolo mai fatto nè assaggiato l'originale Nadalin, non so dirvi se il risultato ottenuto sia come dovrebbe essere.... Vi dico però che è buono, non troppo dolce anche se piuttosto burroso (bè... anche il Pandoro lo è...) e la consistenza è morbida ma non morbidissssima come il Pandoro....

Oltretutto... l'ho infornato ieri sera e poi col Compare ci siamo messi sul divano a guardare un film... nella fretta ho scordato di mettere il timer e .... il risultato è stato un Nadalin con una crosta superficiale mollllto ben cotta, per non dire quasi bruciata.... che ho opportunamente nascosto con una generosa "nevicata" di zucchero a velo! Tiè! :DDDDD

NADALIN
(per due "Nadalinpanettoni" da ca. 300 g l'uno)

500 g di farina (io ho usato la "00")
170 g di burro
150 g di zucchero
4 uova
50 g lievito di birra (due cubetti)
sale q.b.

per decorare:
1 bustina di zucchero vanigliato

per decorare le fettine per Il Compare:
perline e cuoricini di cioccolato :)

Nella planetaria ho versato farina e zucchero e mescolato per amalgamarli, quindi ho fatto un incavo al centro dove ho rotto le uova e messo il burro prima ammorbidito qualche secondo nel microonde a potenza media e ridotto a tocchetti, una presa di sale e tutto intorno, sulla farina, ho sbriciolato i due cubetti di lievito di birra freschi.

Ho montato il gancio e fatto impastare a bassa velocità almeno 5 minuti, fino a che tutto si è ben amalgamato.

Con queste dosi viene un impasto sodo ma appiccicoso, non lavorabile a mano... 

L'ho suddiviso in due stampi medi da panettone, di quelli di carta oleata e messi a lievitare nel forno impostato a 40 gradi (statico, non ventilato!) coperti con una pezzuola di cotone leggera bagnata e molto ben strizzata) per 3 ore.

Dopo di che, li ho tolti dal forno e alzato la temperatura a 180°.

Raggiunta la temperatura, ho infornato i due stampi e cotto per... troppo tempo, per colpa del film che c'ha preso e m'ha fatto scordare tutto il resto :DDD

Voi stateci attenti però eh?! Dovrebbero cuocere una quarantina di minuti o fino a che la superficie appare dorata e l'interno prefettamente asciutto (prova stecchino)

Mettere a freddare su una griglia e il giorno dopo cospargere di zucchero a velo (vanigliato se vi piace) e gustare! :)


E anche questa ricettina va ad arricchire la letterina C per la regione Veneto, ospitata fino al 24 marzo da Astrofiammante, nell'Abbecedario Culinario d'Italia, un progetto della Trattoria Muvara ^^






C come...


Compare goloso!

martedì 20 marzo 2012

RISI E BISI

Un primo piatto tanto semplice nella sua preparazione, quanto gustoso e delicato da mangiare!
E son proprio queste le cose che mi piacciono di più in cucina, perchè è vero che qualche volta "gusta" tuffarsi in imprese degne del guinness dei primati per tirare fuori piatti alla "volevamo stupirvi con effetti speciali...", però dai... diciamocela tutta... ma quant'è bello trovare una ricetta bella-buona-facile, che accontenta Il Compare al punto da sentirmi dire "Questa me la rifai per il mio compleanno eh?!!" ^____^

E se penso che illo compleanno sarà ad Ottobre... :*DDD

Dunque, per l'Abbecedario Culinario d'Italia, arrivati alla letterina C di Chioggia per la regione VENETO, ospitata dalla scorsa settimana e fino a domenica 24 dall'amica Astrofiammante di Mangiare è un pò come Viaggiare... preparatevi a gustare questi buonissimi....

RISI e BISI
ricetta presa dal V^ volume de "I Sapori della Cucina Regionale Italiana" InTavola di TV Sorrisi e Canzoni di qualche annetto fa... basti dire che il prezzo è ancora in Lire!!! :D


QUESTA LA RICETTA del libro CON DOSI E MODI DI ESECUZIONE

dosi per 6 persone
450 g di riso Vialone nano
80 g di prosciutto crudo
1 kg di pisellini freschi
1 cipollotto
1 mazzetto di prezzemolo
0,5 dl di olio evo
80 g di parmigiano grattugiato
50 g di burro
sale e pepe bianco q.b.

Sgranare i piselli (quelli piccoli, dolci e succosi, meglio ancora la varietà chiamata "Cristoforo Colombo" o "Meraviglia d'Italia"), lavarli e tenerli da parte.
Sciacquare bene i bacelli e farli cuocere una ventina di minuti in 1,5 litri di acqua salata, scolarli e tenere da parte il brodo verde che ne deriva, che servirà poi per cuocere il riso.

Tritare finemente il prezzemolo e tenere da parte; tritare insieme il cipollotto e il prosciutto e fate rosolare in una casseruola capiente con l'olio evo e metà del burro per circa 5 minuti.

Versare il dunque il riso e farlo tostare mescolando per circa 5 minuti e proseguire la cottura unendo ad un paio di mestoli alla volta il brodo di cottura dei bacelli bollente, passando ad altro brodo solo quando quello precedente è del tutto assorbito.

A metà cottura, unite i pisellini precedentemente lavati e il prezzemolo tritato, aggiustare di sale e pepe bianco e terminare la cottura del risotto, quindi mantecare col burro rimasto e il parmigiano.

Servire subito in fondine indivuali o portandolo in tavola dentro una bella zuppiera.

E QUESTA INVECE E' LA MIA VERSIONE,
dettata un pò dagli ingredienti che avevo e da piccole abitudini in cucina che ormai fanno parte di me... :)


dosi per due persone

1 bicchiere e mezzo di riso Carnaroli
3 fette di speck non troppo sottili (1 mm. almeno)
2 piccoli scalogni
1 pugno di prezzemolo già tritato congelato (ne ho sempre una scorta dall'ultima volta che Mammina m'ha sgridata perchè non ne avevo per il pesce... :*DDD )
1 pugnetto di erba cipollina tritata congelata (ne ho sempre perchè l'adoro e la metterei anche nel latte la mattina  a colazione....)
300 g di pisellini finissimi surgelati
1 dado vegetale bio senza glutammato

Ho messo sul fuoco una pentolina con dentro un litro d'acqua fredda e il dado vegetale bio (uso quelli senza glutammato) e appena è partito il bollore ho messo i pisellini, che avevo lasciato prima scongelare un'oretta a temperatura ambiente.

A metà cottura, li ho scolati e tenuti da parte, come pure il loro brodo di cottura.

Ho tritato nel mio mini-mixer gli scalogni con lo speck prima stagliuzzato con le forbici, quindi ho fatto rosolare brevemente il tutto nella pentola per il risotto e quindi ho unito il riso e fatto tostare 5 minuti rimestando bene.


E infine ho "tirato" il risotto unendo un paio di mestoli alla volta del brodo di cottura dei piselli e metà cottura unito anche i pisellini.

A fine cottura, a fuoco spento, ho mantecato con un altro filo di olio evo e aggiunto sia il prezzemolo tritato che l'erba cipollina e lasciato riposare, coperto, qualche minuto prima di servire.

A piacere aggiungere parmigiano grattugiato.

Il prezzemolo l'ho messo alla fine perchè non mi piace che cuocia tanto e so che è sempre meglio usarlo a crudo sugli alimenti, se possibile.

E.......... QUI un'altra versione ancora della ricetta "ORIGINALE"... :)

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