mercoledì 13 dicembre 2023

KEREVIZ EZMESI - Salsina cremosa di sedano rapa (TURCHIA)

Questa ricettina la si potrebbe quasi considerare una non-ricetta, per la sua semplicità di preparazione, ma la trovo geniale e strabuona e poi cade a fagiolo per inaugurare l'ultimo mio acquisto!

Durante questo Viaggio nel Mondo degli Ingredienti, della nostra Capa Aiù, mi sto appassionando sempre più di piatti stranieri e, tolti quei pochi ingredienti che proprio non posso consumare, cerco quindi di sperimentare...

E aumenta così il mio "tessssssoro" di libri di cucina! :D

L'ultimo arrivato è ISTANBUL Ricette dal cuore della Turchia di Rebecca Seal, stupendo!

Bellissime anche le ricette che non potrò mai sperimentare, ma numerosissime anche altre che invece potrò provare!

Una di queste è appunto quella che vado a presentare per questa tappa dedicata alla letterinaS di.... SEDANO RAPA atterrando, appunto, in TURCHIA! ^__^


Ho scoperto il sedano rapa non molto tempo fa, forse 2-3 anni fa e lo adoro!

Fino ad ora però lo avevo sempre cotto (in padella, al forno, nelle vellutate, nei minestroni, ecc.) ma mai consumato crudo! E' davvero una novità per me ^^

KEREVIZ EZMESI 

(Salsina cremosa di sedano rapa)

per 4 persone

150 g di sedano rapa

150 ml di yogur turco o greco al naturale (io greco allo 0,5% di grassi, bello compatto)

1 cucchiaino di aneto tritato finemente (io prezzemolo)

1 cucchiaio di olio evo (io il mio all'aglio)

1 spicchio d'aglio schiacciato (facoltativo)

1 cucchiaio colmo di maionese (io la mia home-made vegana)

sale qb

In una ciotola mescolare bene tutti gli ingredienti tranne il sedano rapa, quindi quest'ultimo, e grattugiarlo grossolanamente (io l'ho fatto a julienne con la grattugia) in una ciotola.

Aggiungerlo subito nella ciotola con gli altri ingredienti, perchè se si aspetta si ossida e scurisce.

Mescolare molto bene e servire come salsina di accompagnamento a temperatura ambiente o anche freddo.

La mia non è venuta molto cremosa perchè credo di aver esagerato col sedano rapa :DDD

Per provarla, ne ho messo qualche cucchiaino sul carpaccio di salmone a cena ieri sera e ci sta benissimo!!!

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venerdì 24 novembre 2023

MUJADDARA - RISO E LENTICCHIE CON CIPOLLE CARAMELLATE e si va in SIRIA con la letterina R!

Continuo a spignattare girando intorno alla letterina R, questa volta optando per il RISO, come ingrediente per il Viaggio nel Mondo degli Ingredienti organizzato dalla nostra Capa Aiù!

Questo piatto è tipico della cucina medio orientale e questa ricetta in particolare, l'ho presa dal libro di ricette ebraiche HAZANA la cucina ebraica vegetariana, collocandolo in SIRIA.

E' molto semplice nella sua preparazione, ma le spezie gli danno quel tocco in più!

Via assaggiamo quindi un bel piatto di...

MUJADDARA - Riso e lenticchie con cipolle caramellate

(per 4 persone)

200 g di lenticchie

200 g di riso a chicco lungo (io riso Thai "Caprice")

3 cipolle rosse (io di Cannara)

6 cucchiai di olio evo

1/2 cucchiaino di coriandolo in polvere

1/2 cucchiaino di pimento in polvere

sale e pepe macinato al momento

Riporto quanto scritto in apertura della ricetta sul libro:

"si dice che questa pietanza sia l'eredità del famoso "piatto di lenticchie" per il quale Esaù vendette la primogenitura al fratello Giacobbe. Le esatte proporzioni fra riso e lenticchie variano da famiglia a famiglia, ma quello che non cambia mai è la quantità di cipolla soffritta con cui viene condito. Talvolta si porta in tavola con una ciotola di yogurt a parte"

Tenere le lenticchie in ammollo per due ore, quindi metterle in una casseruola insieme a 3 bicchieri d'acqua e portare a bollore delicato, coprendo, per almeno mezz'ora.

Quando quasi cotte scolarle tenendo da parte l'acqua di cottura.

Tritare una delle cipolle e soffriggerla con 2 cucchiai di olio evo fino a che comincia a dorare, quindi aggiungere il riso, il pimento e il coriandolo e mescolare bene.

Versare ora anche le lenticchie e la loro acqua di cottura, più un paio di bicchieri di acqua e portare a cottura il tutto, cuocendo fino a che il liquido è praticamente tutto assorbito e aggiustare di sale e pepe (io il pepe normale non l'ho messo perchè ci dà problemini...)

Nel mentre, affettare sottilmente le altre due cipolle e farle dorare in 4 cucchiai di olio e servirle sul riso impiattato.

Si può gustare sia caldo che freddo e ho provato entrambi i modi, ottimi tutti e due!

Lo trovo un ottimo "salva pranzo" da preparare in anticipo, per quando si torna dal lavoro e si ha fretta ma si vuole mangiare bene e di gusto! ^___^

Per quanto mi riguarda, è stato davvero impossibile trovare il pimento nei vari supermercati della mia zona... sono stata tanto tempo a scorrere i vari vasetti dappertutto! Alla fine, mi sono dovuta rivolgere a Sant'Amazon, che in un giorno mi ha fatto arrivare a casa la mia bella bustina di Pimento della Giamaica... non so se ne esistano altri tipi, questo io ho trovato! :D

Unica pecca, mi è arrivato in grani, che ho prontamente macinato con il mio ormai storico macinino da caffè, che tengo ormai solo per le spezie :)



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giovedì 23 novembre 2023

TORTA DI RICOTTA - Letterina R e restiamo in Italia

Seconda ricetta per la letterina R... e resto in ITALIA, nella mia regione di origine in particolare, l'Emilia e Romagna, con un dolce preso da un libro che sarebbe della mia Suocerina, regalatole tempo fa da una sua amica, ma ormai è mio :DDD

Glielo presi in prestito annissimi fa per copiare alcune ricette, ma all



a fine erano talmente tante quelle che volevo riportare sull'allora mio quadernino che... fa parte ormai dei "miei" libri di cucina :DDD

Però glielo dico sempre alla mia Suocerina: "quando vuole glielo presto!" :DDD

antiche ricette di casa" di B. Baldassari Montevecchi credevo non si trovasse più e invece... :D

Da questo libro ho scelto per la letterina R una ricetta con la RICOTTA
per protagonista e questa è la...

TORTA DI RICOTTA

per la pasta frolla:

300 g di farina

150 g di burro

150 g di zucchero semolato

1 uovo

per il ripieno:

750 g di ricotta (non specificando quale, io ho scelto la vaccina)

3 uova

1/4 di litro di latte
10 g di fecola di patate (io amido di mais)

una noce di burro

1 limone bio (la buccia grattugiata)

1 bustina di vaniglia (io 2 cucchiaini di estratto di vaniglia home-made)

per la doratura:

1 uovo

1 cucchiaio di latte 1/2 cucchiaino di zucchero semolato

NOTA IMPORTANTE per chi volesse provare a farla (e fatela perchè è buonissima!!!!)
Le dosi indicate nel libro secondo me sono sballate... quindi o fate il doppio di frolla o dimezzate le dosi del ripieno!
Perchè a me con le dosi indicate, è venuta una torta del diametro di 28 cm, più un'altra con uno stampo da 15 e ho finito il ripieno suddividendolo in 4 cocottine e poi cotto al forno a bagnomaria. Viene un "budino" di ricotta stratosferico!!!

Fare per prima cosa la pasta frolla, mettendo in una ciotola la farina setacciata, al centro il burro ammorbidito (io l'ho grattugiato a julienne per agevolare l'impasto senza doverlo lavorare troppo), lo
zucchero e l'uovo.

Impastare il tutto delicatamente senza lavorare troppo l'impasto. Poichè probabilmente le mie uova erano un pò piccoline per la quantità di farina/zucchero, ho dovuto aggiungere un dito d'acqua fredda.

Avvolgere l'impasto, appiatto, in carta-forno e metterlo a riposare in frigo almeno un'ora.

Riprenderlo dal frigo dopo il riposo e dividerlo in due parti, una più abbondante rispetto all'altra.

Stendere col mattarello la porzione più grande in un disco di 2-3 mm di diametro e foderare con questo uno stampo da torta di 28 cm di diametro, facendo aderire bene anche i lati allo stampo e bucherellando il fondo con una forchetta.

Fare una precottura in forno a 180° per 15-20 minuti. Nel libro non lo specifica, ma meglio proteggere la superficie dell'impasto con carta-forno  e versandovi del sale o dei fagioli per tenerlo appiattito.

Nel frattempo preparare il ripieno.

In una ciotola capiente lavorare il burro con lo zucchero e i tuorli delle 3 uova (io ho usato le fruste elettriche) quindi aggiungere la ricotta setacciata, la fecola e il latte (io un pò meno di quanto scritto negli ingredienti), la buccia di limone grattugiata e la vaniglia.

Per ultimo, incorporare gli albumi montati a neve.

Versare il composto nella tortiera.

Stendere la seconda parte di frolla, ricavarne delle striscioline, formare con queste la grata sulla torta.

In una ciotolina lavorare l'uovo, il latte e lo zucchero, da spennellare sulla torta, quindi infornare a 190° per 45-50 minuti, proteggendo la superficie con carta stagnola, se dovesse dorare troppo.

Lasciare intiepidire, sformare e spolverare di zucchero a velo prima di servire.

Io quest'ultimo passaggio l'ho proprio dimenticato... ma non se ne è sentita proprio la mancanza... :DDD

Tutto il Condominio ha fatto da cavia ed è andata benissimo! ^_____^





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lunedì 20 novembre 2023

RAPE SOTT'ACETO (Sùltadar Røtur) secondo la ricetta delle Isole Fær Øer e si vola in Danimarca!

 L'appuntamento con il Viaggio nel Mondo degli Ingredienti, capitanato dalla nostra Capa Aiù, ci trova già impegnati con la letterina R e questa volta riesco a portare più di una ricetta! anzi ben TRE!

Cominciamo con questa, dove le RAPE sono protagoniste e ne sono ben felice, visto che le adoro!

Fino ad ora però le avevo usate solo aggiunte nelle zuppe, non sapendo in quale altro modo usarle, ma ho trovato questa ricettina facile facile nel libro (ormai punto fisso nella mensola dei miei libri più usati in cucina) La Cucina Nordica di Magnus Nilsson!

E' un contorno tipico della Danimarca a quanto pare e delle Isole Fær Øer in particolare... (questo lo stemma)


Ho solo dimezzato le dosi (ma la ricetta l'ho trascritta così come è nel libro) per timore che non ci piacciano, ma temo che dovrò rifarle... :DDD

Inoltre non specifica che tipo di rape, se rosse o bianche... ho cercato tanto quelle rosse perchè sarebbero venute sicuramente più "scenografiche" ma non trovandole, ho usato le bianche!

RAPE SOTT'ACETO secondo la ricetta delle Isole Fær Øer  (Sùltadar Røtur)

(Danimarca - Isole Fær Øer)

1 kg di rape, pelate e tagliate a pezzi o spicchi (io a spicchi)

500 ml di aceto Ättika (al 6%)

500 ml di acqua

500 g di zucchero semolato

1 vaso di vetro capiente giusto per la quantità di rape preparate, già lavato e sterilizzato

erbe aromatiche a scelta: foglie di alloro (io 1), grani di pepe (io di pimento di Giamaica), chiodi di garofano (io 3), stecche di cannella cinese (io 2), fettine di zenzero fresco (io fettine da 3 cm di zenzero fresco)

Mettere tutti gli ingredienti in una casseruola, portare a leggera ebollizione e cuocere finchè le rape sono cotte ma ancora al dente, comunque non devono diventare troppo morbide.

Trasferire le rape così cotte, a strati, nel vaso fino ad 1 cm tra la superficie ed il tappo e coprire con il loro liquido di cottura.

Chiudere il vaso col suo coperchio e lasciar raffreddare a temperatura ambiente quindi mettere in luogo buio e fresco per almeno 2-3 giorni prima di consumare.

Poichè per la quantità che ho fatto io il vaso era troppo grande, non si è riempito completamente, per cui le consumeremo nel giro di qualche giorno tenendolo in frigo.




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mercoledì 1 novembre 2023

QUAGLIE CON I PISELLI (Italia)

Con l'ABC di UN MONDO DI INGREDIENTI questa volta la tappa ci fa sudare... infatti con la letterina Q non è che ci siano tanti ingredienti con cui giocare...

Però uno ce l'ho e mi piace pure un sacco!!!

Infatti porterò alla Capa Aiù, ideatrice di quest'altro fantastico giro di ricette per il Mondo (e alla quale rubo sempre l'immagine con la letterina :DDD ) una bella porzione di... QUAGLIE restando, anche per questa volta, in ITALIA

Ho trovato la ricetta su un bellissimo libro di ricette della tradizione contadina, che ho acquistato quest'estate in montagna, in una piccola libreria di Sappada: "Mangiare contadino - 600 ricette della tradizione"

Purtroppo mi mancava un ingrediente, il vino Marsala, che in casa nostra proprio non piace e comprarne una bottiglia per usarne si e no un bicchiere... quindi l'ho sostituito con del vino bianco secco, ma voi, se piace, usate pure il Marsala (o La Marsala?!)

Inoltre nella ricetta dice di pulire le quaglie da testa, zampe ecc. ma si trovano già pulite, quindi chi sono io per andarmi a complicare la vita?! :DDD

QUAGLIE CON I PISELLI (Italia)

(per 4 persone - ma io ho dimezzato le dosi)

8 quaglie già pulite ed eviscerate

350 g di piselli freschi sgranati (io surgelati medi)

30 g di burro 

35 g di prosciutto crudo

2 dl di brodo (io vegetale)

2 rametti di timo (non l'avevo, ho usato la mia salvia essiccata)

1 foglia di alloro

1 dl di Marsala (io vino bianco secco)

1 cucchiaio di farina

sale e pepe qb

Lavare bene le quaglie e eliminare il residuo di piumette che rimangono attaccate nonostante siano già pulite e asciugarle bene con carta assorbente.

In una padella ampia, in modo che le quaglie non si sovrappongano, far sciogliere il burro quindi aggiungere il prosciutto crudo tagliato a listarelle sottili, il timo (io salvia) e l'alloro.

Quando il fondo avrà preso colore, eliminare l'alloro e posarvi le quaglie, aggiustare di sale e pepe e rosolare accuratamente da entrambi i lati a fuoco vivace per 15 minuti, rigirandole spesso per non farle attaccare.

Quando ben rosolate, sfumare col Marsala, quindi posare momentaneamente le quaglie su un piatto, tenendole in caldo.

Aggiungere al fondo di cottura la farina stemperando bene perchè non faccia grumi e quando comincia a restringere, aggiungere il brodo ben caldo e i piselli.


Rimettere le quaglie nella pentola, coprire e cuocere per mezz'ora unendo altro brodo caldo se occorre.

Servire ben caldo irrorando col sughetto di cottura.

Buone!!!



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venerdì 13 ottobre 2023

PASTICCIO FERRARESE - per la P restiamo in ITALIA

E anche questa volta arrivo a poche ore dal termine delle tappe dedicate alle letterine dell'ABC dedicato al Viaggio nel Mondo degli Ingredienti... l'importante comunque è partecipare no?! ^___^

Resto in ITALIA con un piatto tipico della mia amatissima e bellissima città: FERRARA 

Una pietanza piuttosto antica, rinascimentale e riporto qui sotto la sua origine, tratto da Wikipedia:

La storia del pasticcio ferrarese risale al Rinascimento dove, nelle corti ducali, vi era la consuetudine di preparare pietanze fatte con ingredienti diversi al fine di poterli conservare nel tempo, da qui la forma a cupola che serve appunto a "racchiudere" gli ingredienti. Una prima testimonianza del pasticcio arriva dall'antica ricetta del pastelle, appartenente al cuoco della corte estense Cristoforo di Messisbugo[1][2]. Sebbene il termine "pasticcio" fosse assai diffuso in tutta Italia per indicare proprio questo tipo di pietanze, quello ferrarese subì invece delle modifiche derivanti dalle vicende politiche e culturali fra la corte degli Este e quella di Napoli: infatti, Eleonora d'Aragona, figlia di Ferdinando I di Napoli, sposa Ercole I d'Este nel 1473, dando quindi vita a scambi culturali fra le due signorie [3]. Questo spiegherebbe l'inserimento nella ricetta del pasticcio dei maccheroni, che erano un tipo di pasta diffusa al sud e che ebbero i natali o nella cucina napoletana o in quella siciliana. La ricetta del pasticcio subì quindi varie modifiche sino ad arrivare al 1700, quando iniziarono a circolare le prime ricette documentate. Il pasticcio di maccheroni si presenta come un piatto dalla preparazione molto laboriosa e che coniuga l'accostamento fra dolce e salato

Io non dispongo dello stampo apposito, quindi mi sono limitata a quocerlo in una casseruola quadrata foderata di carta forno.... :P

Altra nota importantissima: nel condimento ci andrebbero anche funghi e tartufo, ma non potendo mangiare nè l'uno, nè l'altro, li ho omessi e poi a casa nostra non li usavamo mai...

Inoltre in tante ricette che ho controllato, non li ho trovati menzionati per cui è un'omissione che ho fatto volentieri e  senza neanche troppi sensi di colpa! :DDD

La ricetta che ho fatto è quella che faceva a casa nostra solo che noi non si metteva il guscio di frolla perchè non piaceva molto il contrasto dolce-salato, ma era comunque buonissima!

Invece in questa occasione ho voluto osare... speriamo bene! :D

PASTICCIO FERRARESE

(alla maniera di casa nostra)

per due belle teglie, di cui una foderata con la frolla e una senza

500 g di pasta formato sedanini

350 g di macinato di vitellone

350 g di macinato di maiale

2 carote medie

2 coste di sedano

1 cipolla dorata grossa

1 bicchiere di vino bianco secco

acqua calda qb se occorre

1 litro di besciamella (io senza lattosio)

150 g e più di parmigiano grattugiato

sale qb

noce moscata qb

2 confezioni di pasta frolla rettangolare (io rotonda perchè non l'ho trovata)

Se avete voglia/tempo, fate da voi la pasta frolla che è sicuramente meglio, ma io, per necessità di questa raccolta, ho usato quella già pronta.

Il giorno prima si prepara il ragù bianco, meglio se cotto in una pentola di terracotta.

Si puliscono carote, sedano e cipolla, si tritano fini e si fanno dorare in olio evo, quindi si aggiungono le due carni macinate e si
mescola bene finchè ben rosolate, quindi si sfuma col vino e si lascia cuocere lentamente, semicoperto, per almeno un paio d'ore.

Se necessario, aggiungere un pò di acqua già bollente e salare quasi a fine cottura.

Il giorno dopo foderare le teglie con carta forno e nella prima stendere una delle due frolle in modo che sbordi un pochino dai bordi della teglia.

Preparare la besciamella alla solita maniera, tenerne da parte circa una tazza, e riscaldare il ragù.

Cuocere la pasta lasciandola al dente, aggiungerla al condimento insieme alla besciamella e al parmigiano e mescolare molto bene per amalgamare il tutto.

Riempire le due teglie con il pasticcio e livellare bene, quindi grattugiarvi sopra una bella spolverata di noce moscata.

Con l'altra pasta frolla coprire la pasta della prima teglia, arrotolare i bordi sigillandoli bene e se avanza un pò di frolla, ritagliare delle formine per decorarne la superficie (io fatto delle roselline) e spennellare tutta la superficie con un uovo sbattuto.

La besciamella tenuta da parte va spalmata sulla seconda teglia, poi arricchite ulteriormente con scaglie di parmigiano e.... congelate per un ottimo prossimo pranzo domenicale! ^___^

La teglia col guscio di frolla va poi messa in forno già caldo a 180° per almeno un'ora di cottura.

Se la superficie tende a scurire troppo, proteggere posandovi sopra un foglio di stagnola.

Noi degusteremo questa delizia estense domenica a pranzo! E voi?? ^____^


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martedì 12 settembre 2023

OREO DREAM PIE e voliamo negli STATI UNITI D'AMERICA!

L'appuntamento con il Viaggio nel Mondo degli Ingredienti è approdato già alla letterina O e, sia per festeggiare il mio compleanno (avvenuto a metà agosto, ma i festeggiamenti sono stati rimandati un pò...) sia per premiarmi per aver raggiunto un certo traguardo, ho deciso che era tempo di fare una Torta Vera, con tutti i crismi, senza sostituzioni di sorta (se non la panna senza lattosio...) e mangiarmene una fettina senza nessun senso di colpa, nonostante le settordicimila calorie... :DDD

Dunque, quale Paese migliore dell'America, anzi degli U.S.A. per un dolce con tutte queste qualità?! Che lì mica scherzano con zuccheri e grassi... :DDD

Sono dunque "scivolata" su qualche bella confezione di biscottini OREO ed è venuta fuori una torta... anzi direi una bomba calorica allucinantemente buona!

Voglia tolta, segnata nel mio libriccino delle ricette da non dimenticare, ma sicuramente la rifarò, forse, fra 10 anni! :DDDD

Ah! Ho preso la ricetta QUI e l'ho seguita pari pari...

OREO DREAM PIE

stampo a cerniera da 24 cm di diametro

carta forno

per la base:

200 g di biscotti Oreo

90 g di burro

per la ganache al cioccolato:

300 g cioccolato al latte

150 g panna fresca liquida (io senza lattosio)

per la crema:

750 g di mascarpone

150 g di zucchero

300 g di panna fresca liquida

10 g di gelatina in fogli (colla di pesce)

200 g di cioccolato bianco + un pezzetto per ricavarne i ricciolini della decorazione

100 g di cioccolato fondente (io al 75%)

200 g di biscotti Oreo

per la copertura:

80 g di biscotti Oreo

qb di cioccolato bianco (da cui ricavare i riccioli)

1 bustina di mini-Oreo (mia aggiunta)

Per prima cosa, ungere leggermente lo stampo con qualche pennellata di burro fuso e foderare con la carta-forno, premendo bene perchè si attacchi allo stampo.

Iniziare con la base della torta , frullando finemente i 200 g di Oreo e mescolando accuratamente con i 90 g di burro fuso.

Mettere il composto sul fondo della tortiera e con una spatolina, distribuirlo in uno strato uniforme e liscio, spesso mezzo cm circa e mettere in frigo una ventina di minuti, che si rapprenda.

Nel frattempo passare alla ganache al cioccolato al latte, facendo bollire i 150 g di panna e versandola sopra i 300 g di cioccolato al latte già spezzettato. Mescolare accuratamente con una spatola finchè diventa un composto bello liscio ed omogeneo. Lasciare intiepidire, quindi versare sulla base della torta, livellando bene e rimettere in frigorifero un'altra mezz'ora.

Preparare quindi la crema al mascarpone nei due gusti, fondente e cioccolato bianco.

Mettere i fogli di gelatina in acqua fredda ad ammorbidire e intanto lavorare i 750 g di mascarpone con i 150 g di zucchero.

Scaldare 100 di panna liquida e, fuori fuoco, metterci la colla di pesce ben scolata e strizzata e mescolare bene finchè completamente sciolta.

Aggiungerla al mascarpone e mescolare velocemente e bene finchè perfettamente amalgamato.

Montare i restanti 200 g di panna e incorporare al mascarpone con una spatola.

Pesare il composto ottenuto e dividerlo in modo da averne 1/3 in una ciotola e il resto in un'altra.

Come suggerito nel blog da cui ho preso la ricetta, ho pesato il tutto ed erano 1 kg e 194 g di composto... ho arrotondato ad 1,200 e fatto come da procedimento descritto nel blog suddetto (400 e 800)

Sciogliere a bagnomaria la cioccolata fondente e mescolarla bene alla massa più leggera; stessa cosa col cioccolato bianco, da mescolare alla massa maggiore.

Sbriciolare grossolanamente circa la metà dei restanti Oreo e mescolarli al mascarpone al ciocco bianco.

Riprendere dal frigorifero la tortiera, prendere un pò di biscotti Oreo e posarli al centro della ganache al cioccolato creando un disco.

Mettere il mascarpone al ciocco fondente in una sac-à-poche senza bocchetta e colarlo sopra i biscotti, creando una cupola, da sistemare e lisciare con una spatola.

Versare sopra, coprendo bene il tutto, il mascarpone al ciocco bianco e livellare.



Mettere quindi ancora una volta la tortiera in frigorifero per almeno 6 ore, io dal pomeriggio precedente fino al giorno dopo.

Un'oretta prima di servire, frullare gli ultimi Oreo e coprire con questi tutta la superficie della cheesecake in uno strato sottile ma uniforme.


Mettetere tutto intorno qualche mini-Oreo e qualche ricciolino di cioccolato bianco.

Gustate e buttate la bilancia! :DDD


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