Ho preparato questa buonissima, quanto ultracaloricissima ricetta, prendendola dal ricettario dell'Artusi, alla quale ho dovuto solo apportare una piccolissima variante in quanto tra gli ospiti a cena vi era chi non può mangiare formaggi e quindi... ho dovuto sostituire il peso del grana grattugiato con pari quantità di pangrattato... :P
Devo dire che, messo da parte il senso di colpa martellante per il mio colesterolo alle stelle, bè... non è affatto male questo....
(ricetta n. 374 dell'Artusi)
(testo copiato dall'Artusi e in rosso le mie varianti)
500 g di fegato di vitella di latte (vitello)
70 g di burro
50 g di midolla di pane fresco (ovvero: mollica)
20 g parmigiano grattugiato (pangrattato)
n. 4 fegatini di pollo
1 decilitro di Marsala (mezzo bicchiere)
n. 6 cucchiaiate di sugo di carne, oppure brodo (non mi è servito)
1 uovo intero e due rossi
n. 1 foglia di alloro
Tagliate il fegato a fette sottili e i fegatini in due parti, e gettate queste due cose in padella con la foglia di alloro e la metà del burro e quando lo avranno assorbito aggiungete l'altra metà e condite con sale e pepe.
Poi versate la marsala e dopo 4 o 5 minuti al più di fuoco vivo, dovendo il fegato rimaner tenero, levatelo asciutto e insieme con l'alloro pestatelo nel mortaio.
Nell'intinto che resta in padella sminuzzate la midolla del pane e fatene una pappa che getterete anch'essa nel mortaio, poi passate ogni cosa dallo staccio; indi aggiungete il parmigiano e le uova, diluendo il composto col detto sugo o brodo.
Sformatelo tiepido e quando sarà diaccio copritelo tutto di gelatina del n. 3, entro a uno stampo di circonferenza maggiore del primo.
Potrà bastare per dodici persone
Io l'ho messo invece in uno stampo da plumcake, foderato di carta forno e ungendone le pareti per far si che la carta forno vi restasse attaccata per bene.
Inoltre, anzichè ridurre in patè il fegato cotto usando il mortaio e lo staccio (setaccio), ho invece preferito velocizzare il tutto frullandolo finemente nel robot da cucina... dopo tutto, se possiamo facilitarci il compito, perchè non approfittarne?! ^^
Inoltre, non ho "gelatinizzato" il tutto, perchè la gelatina di carne mi fa tanto "senso", ma servito semplicemente tagliato a fettine piccole a misura di boccone :)
6 commenti:
Sei il mio mito vivente (assieme a Brii) e questa volta mi togli fuori pure l'Artusi, non avrei mai potuto chiedere di più e di meglio!
Grazie, vado subito ad aggiornare la R!!!
ah la prosa dell'Artusi è sempre uno spettacolo. Vi lessi da bambina che "i petonciani non sono ventosi" e ancora me lo ricordo!!!
Le tue foto mi mettono l'acquilin in bocca
AIUOLIK no... mito non mi ci aveva mai chiamato nessuno!!! :*)
Grazie carissima, essere poi paragonata alla Mitica Brii mi fa volare a 3 metri da terra!!! ^_______^
Sto rimuginando sulla S ... mmmm mumble mumble... :P****
NONNAPAPERA quanto m'hai fatto ridere coi petonciani!!!! questa davvero non me la scordo più nemmeno io :*DDD
Grazie carissima, per i compliemnti, per tutto! ^^
Bacione!
che bella idea... proprio da rifare, magari per una cena tra amici :-*
A.
Wow Mony!!
Che ricetta intrigante mi ispira proprio (senza la gelatina si si :-DDDD)
anche la presentazione a bocconcini.
Ecco non avevo pensato che un rifreddo potesse essere anche un patè.
Bravissima!!
Avanti con gli sconessssssssssssssssssssssss!
Baciussss
brii
Non so se hai saputo, ma ho aggiornato la R :-))))
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