domenica 11 luglio 2021

LIQUORE DI FINOCCHIETTO SELVATICO

Da oggi e fino al 10 agosto viaggiamo lungo la 7^ e ultima tappa della FATTORIA CONSAPEVOLE E SOLIDALE, dedicata a SPEZIE E AROMI.... comunque io son convinta che non sia finita qui... Di sicuro La Capa Aiù e La Segretaria Marta si inventeranno qualcosa... :DDD

Nel frattempo, parto dalla fine ovvero da un ottimo chiudi-pasto!

Adoro fare i liquori in casa, anche se sono praticamente astemia... Mi basta bagnarmi le labbra per finire con le guance e il naso rossi e brucianti! :DDD

Questo in particolare è un liquorino che abbiamo avuto il piacere di assaggiare durante una delle cene condominiali (sì! nel nostro condominio... anzi Il Condominio, si ama stare insieme con le zampe sotto il tavolo e qualcosa di buono nel piatto... così si appianano tutte le discussioni! :DDD )

Dicevo sempre di provare a farlo ma poi mi mancava la materia prima...

Infatti non vale prepararlo con quello che si potrebbe trovare al supermercato, ma ci vuole proprio quello selvatico, raccolto magari lungo il bordo di un campo o lungo una stradina di campagna poco o niente frequentata... Il profumo è inarrivabile!

Quello che ho usato l'ho "rubato" due sabati fa dal ciglio di una strada all'uscita di un micro-borgo sperso sulle colline matelicesi (Matelica - MC), dove, appena fermati con la macchina e spento il motore, l'unico rumore che si sentiva erano le cicale e qualche richiamo di uccelli!

Che pace!

Per dosi e ricetta invece, non trovandolo (incredibile!) sui libri di liquori fatti in casa che ho di là nella libreria dedicata ai libri di cucina, mi sono affidata ad internette :D

Sono incappata nel blog di Stephanie Cabibbo (Mastercheffa) e lì mi sono fermata! :)

Ho seguito passo passo la sua, ma di mio ho aggiunto 3-4 bucce di limone bio (prelevate col pelapatate) e non ho pesato il finocchietto... ho messo tutto quello che avevo raccolto! :DDDD

Dunque eccoci qua...

LIQUORE DI FINOCCHIETTOSELVATICO

60 g di finocchietto selvatico (tutta la parte aerea della pianta, fiori e rametti compresi)

1 litro di alcool per liquori

3-4 bucce di limone bio (ricavate col pelatate)

550 g di zucchero

1 litro di acqua (io naturale di bottiglia)

Lavare bene il finocchietto e lasciarlo asciugare bene su un canovaccio pulito

Dopo di che versare l'alcool in un vaso a chiusura ermetica e aggiungere le bucce di limone e il finocchietto (fiori compresi se lo trovate fiorito) a pezzetti.

Lasciare in infusione, al buio, smuovendolo di tanto in tanto, una settimana.

Quindi versare l'alcool (che nel frattempo sarà diventato di un bellissimo verde scuro) filtrando il tutto e buttando bucce ed erbe.

Preparare lo sciroppo facendo sciogliere lo zucchero nell'acqua.

Quando ben sciolto e bollente, versarlo nella ciotola con l'alcool, mescolare bene e imbottigliare subito.

Chiudere bene e lasciare maturare in luogo buio e fresco per altre 2 o 3 settimane.

Quando sarà pronto da bere, sarà perfetto servito ben freddo, magari conservando la bottiglietta in congelatore.

Ah! Mettete anche una bella etichetta mi raccomando!

Io le mie le faccio usando Ticoprint! E' semplicissimo (ci riesco io...) :DDD


martedì 6 luglio 2021

FRULLATO DI KEFYR DI LATTE E FRUTTA FRESCA (pesche noci in questo caso)

 Un'ultima proposta per la puntata dedicata alla frutta fresca per la FATTORIA CONSAPEVOLE E SOLIDALE (la tappa termina il 9 luglio)

Anche questa di una semplicità assoluta, se si ha il kefyr di latte ovviamente!

Si trova già pronto al supermercato... ne ho provate un paio di marche e sono buoni, ma se trovate una brava spacciatrice (o spacciatore) di grani fatevelo a casa, che è anche meglio e molto più genuino :D

Ci avevo già provato già mesi fa, ma l'esperimento non era riuscito... mea culpa, perchè presa dall'entusiasmo, ero partita sparata, bevendone un pò troppo fin da subito e quindi mi ha dato un pò di problemi...

Poi riparlandone con una mia carissima Amica, ho voluto riprovarci, partendo con calma questa volta... e fin'ora sembra andare più che bene!

I granuli da cui partire invece mi sono stati regalati da un'altra mia carissima Amica ed è partita anche la caccia al latte a loro più gradito (ne ho trovati di 2 tipi).

Uso comunque il latte parzialmente scremato e filtro il kefyr tutti i giorni poi il filtrato lo conservo in frigorifero e lo consumo nel giro di 2-3 giorni...

Perfetto per la colazione o a merenda o sulle insalate (come fosse un dressing) ma l'ho messo anche su una vellutata di zucchine! :D

Ho fatto un paio di volte anche il formaggio spalmabile, ma siccome il Compare non lo ama particolarmente, al momento preferisco continuare a produrre il kefyr per berlo...

Un giorno, così per curiosità, ho voluto provare a frullarci in mezzo della frutta ed è stato colpo di fulmine al primo sorso!!!

Ho provato con le fragole (buonissimo!), con la mela (molto delicato) e con le pesche (il top!!!).

Così preparato, l'ho anche congelato nelle formine dei ghiaccioli e viene fuori una merenda strepitosa a zero sensi di colpa!!!

Qui vi propongo appunto l'ultima versione...

FRULLATO DI KEFYR DI LATTE E PESCHE

120 g circa di kefyr di latte filtrato

2 pesche noci mature (o tabacchiera o la varietà che preferite) o 1 se è molto grossa

Versare il kefyr nel bicchiere del frullatore ad immersione. Aggiungere le pesche pulite e tagliate a pezzi grossolani e frullare.

Se piace sentire i pezzetti, non frullare completamente.

Io ho lasciato anche la buccia, avendo usato le pesche noci, ma non essendo bio, le ho prima lasciate a bagno in acqua e bicarbonato e poi risciacquate bene.






CARPACCIO DI SALMONE... CON FRAGOLE

La nostra FATTORIA CONSAPEVOLE E SOLIDALE accoglie ancora per pochissimi giorni le ricette con la frutta fresca e io ne propongo una semplicissima!

Talmente semplice che la definirei una non-ricetta, ma perfetta per un pranzo e una cena super veloce da preparare e fresca!

Chi mi conosce sa che ODIO il pesce per svariati motivi... l'80% mi dà problemi al pancino, il 15% non mi piace e il 5% si salva, riuscendo a buttarlo giù in un qualche modo... tipo medicina insomma... :DDD

Fra questi pochissimi pesci c'è il salmone, sia affumicato che fresco (ma in quest'ultimo caso dev'essere cotto il più semplicemente possibile).

Quindi almeno una volta a settimana ci scappa un bel carpaccio, fatto con quei pacchettini di salmone affumicato affettato da 100 g.

Che poi nel mio piatto ce ne sia sempre un pò meno che in quello del Compare lo so solo io... bè... adesso anche voi! :DDD

Quindi la scorsa settimana ho preparato questo

CARPACCIO DI SALMONE AFFUMICATO

E FRAGOLE

Per 1 porzione

100 g di salmone affumicato

2-3 prese di insalata gentilina

3-4 fragole

Dressing di kefyr, yogurt e pesto di mandorle e pistacchi

succo di limone qb

sale qb

Allargare le fette di salmone sul piatto

Spruzzarvi sopra un pò di succo di limone e coprire con l'insalata gentilina e cospargere con una presa scarsa di sale.

Lavare bene le fragole ed eliminare il capolino verde.

Tagliarle a fettine in verticale e disporle sull'insalata.

Preparare a parte il dressing mescolando un pò di kefyr (fatto in casa), un pò di salsa di yogurt per insalate (quello che si trova già pronto) e un paio di cucchiai di Pesto di mandorle e Pistacchi (io ne avevo un vasetto da un'azienda siciliana regalo di Natale dei miei) 

Metterne a cucchiaiate sull'insalata e gustare!



lunedì 28 giugno 2021

GELO AI TRE GUSTI

 La 6^ tappa del Viaggio della Carovana per raccogliere ricette da portare alla nostra Fattoria Consapevole e Solidale è in pieno svolgimento e io porto in tavola un dolcino tanto semplice nella sua preparazione (direi quasi imbarazzante) quanto buono e sano!

L'idea è nata dal fatto che col Compare avevamo voglia di un Dolce per il pranzo della Domenica, ma non avevamo assolutamente intenzione di accendere il forno per ciambelloni & C. visto che in cucina già dalla mattina si sfiorano i 31 gradi (e la mattina è in ombra!)...

Così ci siamo messi a cercare online una ricetta che non richiedesse il forno nè, possibilmente, lunghe soste ai fornelli...

E ho trovato questo sito dove ce ne sono tantissimi, ma ho scelto il più veloce e che avesse ingredienti già disponibili in casa e ci siamo messi all'opera insieme :)

Così la prima versione è stata fatta col cocomero/anguria/mellone ed è venuto buonissimo oltre che di un bellissimo colore rosso! :P

Però poi ci siamo fatti prendere la mano (e da manie di grandezza) e abbiamo voluto strafare provando a farlo in tre strati di colori e gusti diversi!

E' altrettanto facile ma molto, molto più scenografico! :DDD

Sorvoliamo però sul fatto che più alta è la torre e maggiore è il rischio che venga giù :DDDD

GELO AI TRE GUSTI

per lo strato giallo

1 ananas maturo

per lo strato arancione

1 melone maturo

per lo strato rosso

500 ml di succo Valfrutta 100% veggie ai frutti di bosco, barbabietola e carota neraa

Uno stampo da plumcake da 1 litro e mezzo circa di capacità

Meglio evitare quelli di silicone perchè "spanciano"... ci siamo passati ed è scomodissimo da sformare...

Molto meglio quello di metallo, che io ho rivestito di carta forno bagnata e molto molto ben strizzata (questo con il primo gelo, quello di mellone) mentre per questo tricolore ne ho usato uno di silicone e.... MAI PIU!!!

Per ogni strato (tranne quello rosso perchè già sotto forma di succo) estrarre il succo dai frutti (dal melone e dall'ananas) usando un estrattore o una centrifuga o, in mancanza, con un frullatore.

In quest'ultimo caso, passare poi al setaccio in modo da avere solo il succo senza la parte fibrosa.

Pesare il prodotto ottenuto da ognuno e in base a quanto se ne ricava, calcolare le proporzioni di amido di mais e di zucchero occorrenti, tenendo conto che su 500 ml di succo ci vanno 40 g di amido di mais e 60 g di zucchero.

Se la frutta è già molto dolce, mettere un pò meno zucchero.

Una volta ottenuto i succhi, tenerli divisi in ciotoline diverse con accanto quelle più piccole dove avrete pesato i rispettivi dosaggi di amido e di zucchero (in sostanza, vi siete preparati la linea) :D

Cominciare con il succo d'ananas, mettendo direttamente nel pentolino dove poi andrà cotto, una parte del succo e stemperandovi l'amido di mais, in modo che si sciolgano eventuali grumi.

Unire il restante succo d'ananas e lo zucchero e mettere a cuocere su fiamma bassa, tenendo sempre mescolato.

Ad un certo punto il colore si farà più intenso e comincerà ad addensare.

Questo richiederà pochi minuti

Quando velerà bene la spatola, versarlo subito nello stampo. Attendere che stiepidisca quindi mettere in frigo finchè non sarà ben rassodato.

A questo punto preparare il secondo strato, quello al melone, seguendo la stessa procedura.

Colarlo quindi sul primo e lasciare raffreddare e quindi rassodare in frigo

In ultimo preparare lo strato rosso e lasciare di nuovo tutto in frigo almeno 6 ore.

Al momento di servire, sformare sul piatto di portata e decorare la superficie con scaglie di cioccolato (io ho grattugiato l'unico cioccolato in tavoletta che avevo in casa, ovvero del buonissimo cioccolato di Modica) e/o granella di pistacchio.

Buono e fresco!

Il Compare ha promosso entrambe le versioni a pieni voti (sia quello al solo cocomero che questo ai tre strati) ^____________^

P.S.: le foto dei vari passaggi (tranne quella dove si vede la colata gialla, che è l'ananas) sono quelle di quando abbiamo fatto il Gelo al Mellone (o anguria o cocomero che dir si voglia) perchè si vedono le manine del mio Compare all'opera! ^_____________^



mercoledì 9 giugno 2021

STRINGOZZI DI FARRO CON SPECK, NOCI TOSTATE E CACIOTTA STRACCHINATA

La 5^ tappa del Viaggio della Carovana per raccogliere ricette da portare alla nostra Fattoria Consapevole e Solidale termina oggi e io arrivo con un'altra portata, un primo questa volta...

E' nato ieri a pranzo, aprendo il frigo e buttando in padella quello che ho trovato...

Il Compare ha approvato a pieni voti e ciò dimostra che molto spesso i piatti migliori sono quelli "non pensati" :DDD

STRINGOZZI DI FARRO

CON SPECK, NOCI TOSTATE

E CACIOTTA STRACCHINATA

Per quanto riguarda la Scamorza Stracchinata, l'abbiamo comprata sabato mattina in Umbria, nel punto vendita di Gualdo Tadino del Caseificio Trinei, ed è spettacolare!!!! Abbiamo provato anche la loro mozzarella, top!!!

Gli yogurt invece li ho trovati al supermercato del mio paesello, buoni, ma un pò troppo liquidi per i miei gusti :)

250 g di stringozzi di farro (pasta fresca marchigiana, ma ora non ricordo di dove...)

1 confezione di petali di speck

1 bustina di zafferano

1 pugno di noci tostate e spellate

2 fette di caciotta stracchinata Trinei

Per quanto riguarda queste noci, me le hanno procurate i miei, e me le hanno pure tutte pazientemente schiacciate, aperte e messe in congelatore, poi quando siamo stati a Ferrara, a fine maggio, ce le hanno date.

Qualche giorno fa le ho scongelate con l'intenzione di farci il burro di noci, ma poi mi sono trattenuta, perchè già sapevo che mi sarei fatta del male, mangiandolo tutto finchè non avessi visto il fondo della ciotola... :DDDDD

Però le ho tostate in forno, mettendole belle stese allargate su carta-forno, e infilate nel forno già caldo a 200° per una decina di minuti.

Quindi le ho messe in un sacchetto di carta da pane e agitato ben bene per diverso tempo, finchè le pellicine si sono praticamente staccate del tutto.

Poi le ho rifinite a mano, ma solo per ripulirle bene dalla "polvere" delle pellicine e quindi lasciate raffreddare bene su un piatto.

Le noci sono buonissime e fanno pure bene, ma tostate prendono quel qualcosa in più che non smetteresti mai di mangiarne!! :DDDD

Ma ora passiamo al piatto....

Mettere a bollire l'acqua salata e nel frattempo, eliminare la crosticina alla caciotta e tagliare le fettine a quadrettini.

In una padella antiaderente, far abbrustolire i petali di speck e quindi aggiungere le noci.

Appena l'acqua bolle, prelevarne una tazzina e sciogliervi dentro lo zafferano e tenere da parte.

Buttare la pasta e quando cotta, trasferirla direttamente nella padella con il condimento, prelevandola con un forchettone.

Aggiungere la tazzina d'acqua con lo zafferano, far mantecare bene, aggiungendo se occorre altra acqua di cottura della pasta.

Un secondo prima di impiattare, aggiungere i dadini di caciotta stracchinata, mescolare velocemente e quindi fare i piatti.

Stra-buo-no!!! L'ha detto il Compare ma sono d'accordo :DDDDDD







mercoledì 19 maggio 2021

PANE AI CEREALI CON I SEMI


Questa 5^ tappa del Viaggio della Carovana per raccogliere ricette da portare alla nostra Fattoria Consapevole e Solidale mi piace un sacco!

Sarà che adoro tutto ciò che è frutta secca a guscio e semini...

In particolare i semini.... Il Compare a volte mi guarda mentre spargo semi & C. sulle insalate come se piovesse e mi chiede se per caso in una vita passata possa essere stata un uccellino.

Io gli rispondo che data la mia mole, più che un uccellino direi un condor :DDDD

Oltrettutto, quale occasione migliore per sfogliare il libro che mi è appena arrivato e che già adoro (e già riempito di piccoli post-it con le ricette segnate da provare)?!

COME SI FA IL PANE di Emmanuel Hadjiandreou!!!

Per questa occasione ho scelto un pane in cassetta ovvero...

PANE AI CEREALI CON I SEMI

Premetto che ero partita spedita, perchè leggendo gli ingredienti CREDEVO avevo TUTTO!!!!

Solo il lievito di birra mancava perchè non lo uso praticamente mai, facendo il pane in casa esclusivamente con il licoli, ma poco male, sono corsa al supermercato e l'ho comprato :D

Poi all'atto pratico..... mi mancava invece (uffa!!!) la farina integrale... e anche (arci-uffa!!!!) il grano saraceno!!!

Giuro! Ero straconvinta di avere entrambi di sotto in dispensa e invece....

Per cui ho dovuto per forza di cose aggiustare il tiro, non avendo voglia di tornare di nuovo al supermercato :DDDD

Quindi, negli ingredienti metterò in rosso le mie varianti...

Per una pagnotta di 900 gr circa

300 ml di acqua fredda (io a temperatura ambiente e in bottiglia)

80 ml di acqua calda

20 g di semi di sesamo (io 10 di sesamo bianco e 10 di nero)

20 g di semi di lino

20 g di grano saraceno o kasha, grano saraceno decorticato e tostato (io quinoa in mix)

20 g di semi di girasole leggermente tostati 

500 g di farina integrale (io 350 farina "0" + 150 farina di farro integrale Alce Nero)

10 g di sale

8 g di lievito di birra fresco Stampo per plumcake da 900 gr, cm 22x11, unto con olio evo

Io ho uno stampo regolabile in lunghezza, antiaderente, ma devo comunque sempre ungerne l'interno altrimenti la preparazione non si stacca :P

Mescolare in una ciotola i 300 ml di acqua con i semi e la quinoa (questi sono gli ingredienti umidi), coprire e mettere in frigo una notte.

Il giorno successivo, sciogliere il lievito negli 80 ml di acqua calda e aggiungere agli ingredienti umidi mescolando bene.

In un'altra ciotola un pò più grande, mescolare bene fra loro le due farine con il sale, fare un incavo al centro e versarvi la parte umida.

Mescolare grossolanamente con una spatola finchè gli ingredienti staranno insieme, quindi coprire e lasciare riposare 10 minuti

Mescolare di nuovo facendo 8 giri di pieghe in ciotola; l'impasto sarà molto umido ed appiccicoso ma non fa nulla, va bene così. Coprire e lasciare riposare altri 10 minuti

Ripetere questa operazione (giri, riposo, giri, riposo...) altre 5 volte quindi mettere a lievitare un'ora in luogo riparato (io nel fornetto spento).

Sgonfiare l'impasto premendo al centro con la mano chiusa a pugno.

Spolverare di farina il piano di lavoro, ribaltarvi l'impasto ed effettuare due pieghe, ripiegando un'estremità verso il centro e poi l'altra.

Far rotolare l'impasto dandogli una forma cilindrica lunga almeno il doppio dello stampo da plumcake, piegare ad U, quindi intrecciare le due parti e trasferire poi la massa nello stampo (ricordarsi di ungerlo prima!!!).

Spolverare il pane di farina, coprire in modo che poi lievitando il pane non vada a contatto con la cuffia o il sacchetto di plastica usato per la copertura.

Rimettere a lievitare fino al raddoppio, almeno 45 minuti (a me è stata necessaria 1 ora)

Mettere dentro al forno una tazza d'acqua, accenderlo e portarlo a 240° (il mio arriva a 220°).

Al momento di infornare il pane, versare l'acqua nella placca del forno posizionata nella parte più bassa dello stesso e subito sopra porre la griglia, dove verrà posato lo stampo con il pane da cuocere.

Per quanto mi riguarda, poichè così facendo, il pane sarebbe stato troppo vicino alla resistenza (io l'ho cotto nel mio fornetto Maxi DeLonghi, che è un pò più basso del forno tradizionale da incasso) ho semplicemente lasciato la tazza d'acqua in un angolino verso il fondo, sulla griglia dove ho messo anche il pane a cuocere ed è andata benissimo lo stesso....

Cuocere circa 30 minuti o fino a doratura.

Il mio è cresciuto parecchio in altezza quindi ho protetto la superficie appoggiandovi sopra un pezzetto di carta d'alluminio.

Il pane si è cotto perfettamente, ma una volta estratto dallo stampo (ancora bello tiepido) i lati erano rimasti bianchi, quindi l'ho semplicemente rimesso sulla griglia rigirandolo sui due lati fino a doratura.

Non posso descrivere il profumo di pane, di tostato, di tutto che ha permeato casa per tutto il giorno!!!

E al taglio la crosticina scricchiolava, mentre l'interno era bello soffice!

Una goduria!


ohi! avete tempo fino al 10 giugno per partecipare, dajeeeee!!!

lunedì 17 maggio 2021

PATATE MILLEFOGLIE CON SEMINI

Tagliare le patate in questo modo è facilissimo, rapido ma, soprattutto, assicura l'effetto "wow" a tavola!
Poca spesa molta resa, si potrebbe dire... :D

Poi, per aggiungere un tocco in più, ho messo anche dei semini colorati (sesamo bianco e nero) che rendono il tutto ancora più carino, gustoso e... salutare!

Così con questo piatto partecipo alla 5^ tappa della Fattoria Consapevole e Solidale, dedicata a tutta la famiglia dei SEMI OLEOSI, fino al 10 giugno prossimo :)

QUI le regole se volete prendervi parte! :)

PATATE MILLEFOGLIE CON SEMINI

Per le quantità fate a occhio... o in base alla vostra ingordigia! :D

Per me e il Compare ho fatto 8 o 9 patate non troppo grandi e comunque, ci vuol più a scriverla che a farla! :DDD

La primissima volta che le ho viste cucinate così, è stato in uno dei programmi di J. Oliver e ormai le ho fatte in 1500 varianti :DDD

Questa è l'ultima, per ora....

8-9 patate medie
1 cucchiaio raso di semi di sesamo bianco
1 cucchiaio raso di semi di sesamo nero
olio evo all'aglio home made qb
sale affumicato qb
pepe bianco a piacere

Lavare, asciugare bene le patate e pelarle col pelapatate.

Per comodità, ovvero perchè non "rotolino" dentro la teglia, ho prima guardato da che lato stavano "meglio", poi ho tagliato un pochino la base così che potessero starsene belle ferme. 


Quindi posizionare nel senso della lunghezza ogni patata fra i manici di due cucchiai di legno (manici dello stesso diametro ovviamente) e ricavare delle fette, praticando dei tagli ravvicinati, arrivando col coltello fin contro i manici di legno. 

Questo per evitare di tagliare le patate completamente.

Disporle nella teglia foderata di carta forno, allargando delicatamente le fette.

Irrorare con olio evo all'aglio, cospargere con i semi di sesamo sia bianchi che neri, salare e pepare a piacere (io pochissimo pepe bianco).

Cuocere 40-45 minuti in forno già caldo a 200, posizionando la teglia nella parte bassa.

A metà cottura, prendere su con un cucchiaio l'olio colato sul fondo e irrorare le patate.

Sono pronte quando la superficie appare bella dorata.

Ottime calde appena sfornate, ma anche il giorno dopo! ^__________^


domenica 9 maggio 2021

TENERINA CON MORE SELVATICHE SCIROPPATE

Cercavo un dolcetto da preparare per la 4^ tappa della Fattoria Consapevole e Solidale, che fosse assolutamente cioccolatoso...

Ovviamente arrivo sempre all'ultimo e domani (10 maggio) sarà l'ultimo giorno per portare i nostri contributi alla 4^ tappa dedicata al CAFFE' E CACAO, con piatti che prevedano l'uso di entrambi o di uno solo dei due ingredienti... :P

Le regoline sono QUI se volete partecipare!

Ho sfogliato diversi libri fra quelli che ho nella libreria dedicata ai libri di cucina, fino a che sono incappata in questo dolce...

La versione del libro prevedeva l'utilizzo delle ciliegie sciroppate ma io avevo in dispensa l'ultimo vasetto di more selvatiche sciroppate, raccolte da noi nel "lontano" 2017!

Poi ho scoperto che avevo anche delle amarene sciroppate, ma questa è un'altra storia! :DDD

Leggendo la ricetta mi sono resa conto che trattasi niente altro che della mia amatissima TENERINA FERRARESE, con aggiunta appunto di frutta sciroppata!!!

Nel procedimento descritto nel libro però, secondo me, hanno cappellato... infatti dicono di aggiungere le uova intere, senza separare i tuorli dagli albumi, ma per me viene una schifezza e quindi, ho seguito la procedura della preparazione della Tenerina!

E quindi, di conseguenza, cambiato anche il nome del dolce.

TENERINA CON MORE 

SELVATICHE SCIROPPATE

200 g di cioccolato fondente (io al 75% Equosolidale)

200 g di burro prodotto nelle Marche

250 g di zucchero

5 uova

1 cucchiaio di farina bianca 00

200 g di more selvatiche sciroppate

Sciogliere a bagnomaria il cioccolato spezzettato, quindi togliere dal fuoco, aggiungere il burro a pezzetti e mescolare bene finchè si sarà perfettamente sciolto e la consistenza del cioccolato sarà liscio e lucido.

Aggiungere lo zucchero, mescolare molto bene e tenere da parte finchè si sarà raffreddato.

Nel frattempo, imburrare lo stampo (io una tortiera di ceramica da crostata) e foderare con carta-forno, premendo bene perchè si attacchi bene a tutto lo stampo.

Separare i tuorli dagli albumi.

Montare a neve ferma (ma non fermissima!) gli albumi con un pizzico di sale

Aggiungere le i tuorli al composto di cioccolato, uno alla volta e mescolando bene con la frusta per farli incorporare.

Non aggiungere i tuorli se il composto è ancora tiepido o si rischia di vederlo separarsi! 

Cioè vi verrà fuori la parte liquida del composto e la torta non sarà il massimo da mangiare poi....

Mi è già successo in passato... :DDD

Ora incorporare la farina mescolando bene con la spatola e, infine, unire al composto gli albumi montati, in due volte.

Per la prima parte, mettetene circa 1/3 e mescolate senza tante cerimonie, per far ammorbidire il composto e facilitare così l'aggiunta della restante parte, che andrà messa mescolando dal basso verso l'alto per non farla smontare.

Versare metà del composto nello stampo, farlo distribuire bene in uno strato uniforme aiutandovi con la spatola ma senza "schiacciarlo".

Distribuirvi sopra le more precedentemente ben scolate dal loro sciroppo, tenendone un poco da parte

Coprire col restante composto, sistemare anche questo delicatamente con la spatola, a coprire le more e distribuirvi sopra le more tenute da parte.

Cuocere per 25-30 minuti in forno a 180°

Sfornare, mettere lo stampo a raffreddare sul piano e, quando freddo, rovesciarlo su un piatto, toglierlo, tirare via delicatamente la carta forno e rovesciare nuovamente la torta sul piatto di portata.

Volendo (ma io la preferisco senza) si può spolverare in superficie con un velo di cacao amaro in polvere o, se preferite, con zucchero a velo.

Stra-buona!!!

P.S.: questa torta è riuscita al secondo tentativo... perchè al primo l'ho bruciata!!! :DDD

Si è rotto il timer del mio amatissimo Forno Maxi DeLonghi.... e, ovviamente, non me ne sono accorta perchè stavo facendo altre cose e mi sono distratta.... 

Oltretutto, doveva venirmi a trovare una Carissima Amica e volevo assolutamente farle assaggiare questo dolce, quindi per qualche giorno ho avuto tutta casa che profumava di cioccolato (vabbè, il primo puzzava di bruciato...)  :DDDD

giovedì 8 aprile 2021

ROTOLO SALATO DI SPINACI, RICOTTA E SKYR

Un'altra ricetta perfetta per la FATTORIA CONSAPEVOLE E SOLIDALE!


Questa tappa è tutta dedicata al latte e ai suoi derivati, fino al 10 aprile, poi si partirà con un'altra tappa! :D

Se volete participare QUI trovate calendario e regole (poche ma buone) 

Ho scoperto di recente (a 50 anni suonati!) che adoro i rotoli salati.. che ci volete fare?! :DDD

Questo l'ho fatto un paio di settimane fa ma trovo solo ora il tempo di buttare giù la ricetta (semplicissima anche questa....)

ROTOLO SALATO DI SPINACI, 
RICOTTA E SKYR
Per la frittata da arrotolare:
1 busta grande di spinaci pronti da cuocere
4 uova da allevamento all'aperto
1 cucchiaio di olio evo
2 cucchiai di lievito alimentare in scaglie
2/3 cucchiai di pangrattato (meglio se fatto in casa e di pane integrale)

Per la farcia:
250 g di ricotta di pecora (di mucca, se la preferite più delicata)
125 g di Skyr bianco (fatico a trovarlo, ma quando lo trovo lo prendo al volo!)
noce moscata qb
sale qb

Per decorare:
salsa tahina qb
semi di sesamo qb

Mettere sul fuoco una padella bassa e larga riempita a metà con acqua.

Quando questa sobbolle, salare e mettervi a manciate gli spinaci direttamente dalla busta (se sono quelli già lavati e puliti ovviamente)

Lasciare cuocere pochi minuti quindi scolare e passare subito sotto l'acqua fredda per fermare la cottura.

Strizzarli bene per eliminare tutta l'acqua in eccesso e sminuzzare bene con le forbici o a coltello.

Accendere il forno e portarlo a 200°

In una ciotola capiente, rompere le 4 uova e sbattere bene con una forchetta.

Aggiungere il pangrattato, il lievito alimentare in scaglie (o in alternativa, 2 cucchiai di formaggio grattugiato), l'olio e mescolare bene.

Ora versarvi dentro gli spinaci e amalgamare bene.

Foderare con carta forno una padella bassa e rettangolare (anche la leccarda del forno va bene, se volete ottenere una "sfoglia" sottile), spennellarla di olio e versarvi il composto, livellandolo bene con una spatola o un cucchiaio.

Cuocere a metà forno per 15/20 minuti tenendo d'occhio che non bruci.

Se si gonfia, bucherellare con uno stecchino la parte rigonfia.

Una volta pronto, sfornare, e arrotolare bene su se stesso, chiudere e lasciare riposare finchè non sarà freddo.

Nel frattempo preparare la farcia, mescolando molto bene, in una ciotola, la ricotta con lo Skyr, un pizzico di sale e una grattugiata abbondante di noce moscata (se piace, altrimenti metterne di meno o sostituire con altra spezia a piacere).

Srotolare il rotolo di spinaci, spalmarvi sopra la crema di ricotta e Skyr, spolverare con un'altra passata di noce moscata e riavvolgere chiudendo bene il pacchetto a caramella con la sua carta forno.

Tenere in frigo qualche ora, meglio fino al giorno dopo.

Al momento di servire, tagliare a fettine spesse un paio di cm, disporre sul piatto di portata e decorare con una passata di salsa Tahina e qualche seme di sesamo tostato.

Gnamme!


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