Ho beccato questa torta nel programma che passano su Sky Gambero Rosso "La Cucina delle Ragazze", ma l'ho visto di svista se così posso dire, perchè stavamo chiacchierando io e mammina e quando si chiacchiera tra donne (mamma e figlia poi...) è normale che tutto il resto stia sullo sfondo! :D
Così diciamo che m'è rimasta nel subconscio l'ideuzza (e ricordo che loro hanno usato le visciole sciroppate), che poi ho rifatto a modo mio non avendo idea nè delle dosi nè dei tempi e perciò ecco la mia...
MORE SELVATICHE
Per la pasta frolla:
500 g farina "00"
200 g di burro morbido
250 g di zucchero semolato
110 g di uova intere (circa 2 uova)
Queste sono le dosi per la cosiddetta "frolla povera", imparata al Corso di Pasticceria di Base delle mie Amichette Donatella e Silvia de La Fabrica del Gusto
Per il ripieno:
500 g di ricotta (io Vallelata)
50 g di zucchero a velo setacciato
1 vasetto piccolo (125 g) di more sciroppate
Ad ogni modo, se non si trovano, si possono credo utilizzare anche quelle fresche, facendole prima pre-cuocere qualche minuto in uno sciroppo di acqua e zucchero e lasciandole riposare nel liquido di cottura qualche ora prima dell'uso.
Versare la ricotta in un colino e lasciarla scolare una mezz'oretta dall'eventuale liquido presente nella confezione (io uso la Vallelata e di solito ha poco o niente liquido, ma lo faccio comunque come passaggio).
Quindi passarla al setaccio e mescolarla bene con una spatola aggiungendo lo zucchero a velo setacciandovelo direttamente sopra e tenere da parte.
Accendere e portare il forno a 180°
A questo punto aggiungere le uova, precedentemente sbattute a parte con una forchetta per amalgamare tuorli e albume, un pizzico di sale e azionare fino a che l'impasto sarà tutto sbricioloso.
Imburrare la teglia da crostata e versarvi dentro i 2/3 della frolla sbriciolosa, premendo bene con le mani perchè aderisca al fondo e alle pareti.
Irrorare col loro sciroppo, un paio di cucchiai, non di più.... non fate il mio errore da ingorda, che ne ho messo troppo.... :P***
Coprire col rimanente impasto lasciandolo così, bello grezzo e infornare.
Quando la superficie sarà bella dorata, estrarre e lasciare raffreddare bene su una gratella.
Una volta fredda, spolverare di abbondante zucchero a velo e servire!
Allora DUE NOTE IMPORTANTISSIME (almeno per me....):
La torta in sè è una vera bontà, perchè nonostante lo zucchero a velo e le more, la farcia non è dolcissima e quindi mitiga la dolcezza della frolla però... essì... ho fatto un paio di cappelle....
Una l'ho già scritta sopra... ovvero:
- ho messo troppo sciroppo e quindi è passato sotto e mi ha lasciato la base della torta un pò umidiccia...
- secondo me questa crostata va cotta in due tempi, ovvero, una prima cottura "in bianco" del guscio (cioè cuocere prima la base una decina di minuti almeno, con i fagioli secchi o le perle di ceramica) e poi farcirla, completarla e quindi terminare la cottura... o forse bastava davvero mettere meno sciroppo mannaggialapeppambriaca!!!!
Questo perchè nonostante ce ne siamo fatta fuori un pò più della metà (in 6) il fondo mi è rimasto un pò umidiccio, se non crudo
Quindi io perlomeno, l'ho mangiata al contrario... cioè ho capovolto la fetta, tolto il fondo e mangiato il resto...
I miei, il Compare e i Suocerini invece se sono magnati tutto lo stesso!!!!
Allora... sono io troppo esigente... o sono loro troppo gentili per ammettere la cappella della "cuoca"?! :DDDDD
La rifarò comunque, perchè è troppo buona!