Siamo giunti in Africa, Kenya per la precisione, a rappresentare la letterina N di Nairobi del nostro Viaggio Culinario intorno al Mondo, progetto ideato ed organizzato dalla nostra Aiù (ehemmm... Eloisa) della Trattoria Muvara e ci ritroviamo a cucinare piatti tipici, per la nostra Ospite di turno Valentina e il blog Di Verde di Viola (che cura con la sua amica Paola) con persino temperature africane o che, per le nostre abitudini, sono percepite tali! :DDD
Non so infatti nella vostra, ma nella mia il termometro non è mai sceso sotto i 30° già dai primi di luglio e, ieri, ha toccato i 33°!!!!
Ma bando alla ciance, che alla fin fine, essendo caldo per tutti in questi giorni, alla lunga vengono a noia.... e fanno sentire ancora più caldo! :DDDDD
immagine presa QUI
Non credevo di riuscire a partecipare alla tappa Kenyana per i motivi suddetti, ma poi una Compagna di Viaggio (vero Tamara?! :DDD) m'ha fatto venire i sensi di colpa, pensando che, per colpa di Caronte, questo "giro" rischiava di essere piuttosto scarno, ed è un vero peccato e quando il gioco si fa duro........... i Temerari ci sguazzano dentro! :DDD
Così ecco qui il mio contributo che, credo, sia già stato sicuramente proposto, ma è il pensiero che conta, giusto?
La ricetta l'ho presa dal mio inseparabile MANGIAMONDO e la traduzione piuttosto stringata, di questo piatto è "frappe".... ma allora, mi sono chiesta, saranno come i nostri dolci di Carnevale?! Poi cercando on-line, ho trovato che li paragonano a dei panini fritti, che accompagnano la colazione, ma anche possono fare da spuntino oppure da companatico durante il pasto vero e proprio.
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Personalmente, ho voluto "arricchirli" con una spolverata di zucchero semolato appena tolti dall'olio di frittura e poi ce li siamo spazzolati sparandoci dentro (infatti lievitando, all'interno si crea una cavità) marmellata (il Compare) e sciroppo d'acero (io).... Buonissimi!!!
1 tazza di farina (io "0")
1 cucchiaino colmo di lievito istantaneo
2 cucchiai di zucchero
1 pizzico di sale
1 pizzico di sale
1/4 di tazza d'acqua
1 uovo
burro o olio per friggere (io 1 litro di olio di arachidi)
In una ciotola mescolare tutte le polveri.
A parte battere l'uovo, aggiungerci l'acqua e mescolare bene.
Aggiungere il liquido alle polveri e impastare incorporando prima con una forchetta gli ingredienti quindi lavorando a mano l'impasto, ottenendo un panetto morbido ma non appiccicoso.
Coprire con un panno e lasciare riposare mezz'ora.
Spolverare di farina la spianatoia, stendere l'impasto col mattarello in una sfoglia di 1,5 cm di spessore (io invece l'ho stesa più sottile, circa 1/2 cm.).
Scaldare l'olio in una casseruola profonda (io a 160°)
Nel frattempo tagliare la pasta stesa, a losanghe o quadrati o nella forma preferita.
Tuffare 3 o 4 pezzi per volta nell'olio, si gonfieranno subito.
Dopo poco, girarli sull'altro lato con l'aiuto del ragno o di una forchetta, lasciare cuocere fino a doratura quindi scolarli su carta assorbente e, se volete fare come me, spolverare di zucchero semolato oppure lasciarli semplici.
Si cuociono molto velocemente, assorbendo pochissimo olio, così mangiandoli, non si avverte assolutamente la "pesantezza" della frittura :)
Per la foto di "presentazione" ho scelto una ciotolina di fattura 100% africana, acquistata da un ragazzo nigeriano almeno 15 anni fa, durante una passeggiata sul lungomare in quel di Senigallia (An), abbracciata da una sciarpina leopardata, che mi piacerebbe tantissimo avvolgere attorno ad un cappellino di paglia, durante un bel Safari :)
Per la foto di "presentazione" ho scelto una ciotolina di fattura 100% africana, acquistata da un ragazzo nigeriano almeno 15 anni fa, durante una passeggiata sul lungomare in quel di Senigallia (An), abbracciata da una sciarpina leopardata, che mi piacerebbe tantissimo avvolgere attorno ad un cappellino di paglia, durante un bel Safari :)
Ottimi ancora caldi o appena tiepidi, ma anche il giorno dopo, a colazione.
N come...
Non credevo di farcela... e invece sì! ^^