domenica 21 aprile 2013

PASTA BRISE' e TART TATIN in onore della FRANCIA!

Oggi si conclude il viaggio in FRANCIA , quinta tappa dedicata alla letterina E di Escargot per l'Abbecedario Culinario della Comunità Europea, che ci ha accolti per tre settimane nel blog di Elena "ZIBALDONE CURINARIO" e che ha onorato alla grande il suo impegno con le Escargot!

Io non amo mangiare le lumache di terra, preferisco vederle "scorazzare" in giro ^______^ ma quando le vedo cucinate, non posso non pensare al mio Nonnino materno che sbarcava il lunario raccogliendone a sacchi, facendo chilometri a piedi, occhi fissi a terra e collo della camicia umido di pioggia... 

Che tempi.... :*)

Comunque, rimbembranze a parte, dopo aver "campato di rendita" in questa tappa proponendo due varianti di MACARONS che avevo già cucinato molto tempo prima di questa tappa (e li trovate QUI e QUI) ho voluto provare un'altra ricetta nuova, squisitamente francese! :P***

In questo post le ricette francesi sono ben DUE, una per la base, ovvero la PASTA BRISE' e l'altra per la torta vera e propria, ovvero la TART TATIN, oggetto di questo post :)

Ah! Doveroso premettere che per entrambe ho fatto affidamento su Sonia di Giallo Zafferano! :)

Dunque, partiamo con la prima ricetta:

PASTA BRISÈ
(per circa 350 g di pasta sufficienti 
per una tortiera da 24-26 cm di diametro)


200 g di farina 00
100 g di burro freddo
1 pizzichino di sale
75 g di acqua freddissima

Mettere nel robot (o cutter) dotato di lame, la farina e il burro freddo tagliato a tocchetti. 
Far andare fino a che si forma un impasto dall'aspetto sabbiato, quindi trasferirlo sulla spianatoia, farvi un buco in mezzo e versarvi dentro l'acqua ghiacciata.

Impastare il tutto con movimenti decisi e rapidi, in modo da non scaldare troppo l'impasto, formare una pallina liscia ed omogenea da avvolgere nella pellicola trasparente e mettere a riposare in frigorifero almeno un'ora o, meglio ancora, fino al giorno successivo.

Al momento dell'utilizzo, spolverare leggermente di farina la spianatoia, prendere la pallina di pasta dal frigorifero, appiattirla e stenderla col mattarello dandole
una forma rotonda o rettangolare a seconda dell'utilizzo che se ne intende fare.

Essendo di sapore neutro è perfetta come base sia per preparazioni dolci che salate.

E ora la...

TART TATIN 
(per 8-10 porzioni)

8 mele golden
350 g di pasta brisè
200 g di zucchero
75 g di burro morbido
1 teglia da 24 cm di diametro, adatta sia 
per fuoco diretto che per forno
(antiaderente o meno, è lo stesso)
forno 220°
guanti da forno

Cospargere ben bene di burro il fondo e le pareti della teglia, quindi cospargere il fondo della stessa con tutto lo zucchero, tranne 3-4 cucchiaiate che verrà usato successivamente.

Affettare le mele, tagliarle in quattro quarti ciascuna quindi eliminare la parte dura di torsolo ed estremità.

Fare un primo strato di mele ponendo la parte convessa (la "gobba") a contatto con la teglia, coprendo tutto il fondo, quindi cospargere bene con lo zucchero tenuto da parte e coprire in un secondo strato con le mele rimaste con la parte convessa verso l'alto.

Mettere al teglia su fuoco vivace e far andare fino a che burro e zucchero saranno perfettamente sciolti e prenderà colore di caramello dorato (una decina di minuti).

Mentre fate questo, fate scaldare anche il forno a 220°.


Spegnere il fuoco e lasciare intiepidire.

Nel frattempo prendete la pasta brisè dal frigo (quella che avete fatto il giorno prima) stendetela in forma rotonda ad uno spessore di un centimetro circa e trasferitela sulle mele coprendo bene e rigirando i bordi a sigillare il tutto.

Infornate a 220° per 20 minuti quindi abbassate a 180° per altri 15 minuti o fino a che la superficie della pasta appare ben dorata.

A questo punto tenete pronto il piatto di portata, che deve essere più largo della teglia dove è stata cotta la Tart Tatin e infilate anche un bel paio di guantoni da forno...

Appoggiate il piatto di portata sulla teglia, infilate i guantoni da cucina e con un movimento unico e deciso, capovolgete la teglia in modo che la torta finisca sul piatto, ritrovandovi a vista le mele.

Attenzione a questo passaggio perchè se non siete decise rischiate di ustionarvi con il caramello al burro bollente!!!

La mia torta ha rilasciato parecchio liquido di cottura, che ho assorbito in parte con la carta da cucina, ma un pò ne ho lasciato perchè freddando diventa più solido e penso che il tutto sarà ancora più saporito... :P***

Ora è di là sul tavolo che si fredda... Domani le riserveremo una degna fine! :)





sabato 6 aprile 2013

CEDRELLO GIALLO SOLE... in attesa di quello vero!

Abbiamo terminato la nostra scorta di limoncello, preparata alla fine della primavera scorsa (gia un anno??) e facendo la spesa un paio di settimane fa da Vallebio di Ancona, abbiamo comprato un pò di cedri bio... 7 per la precisione... 

Non erano grandissimi, direi poco più grossi di un limone normale... 

Perchè i cedri?!

Perchè abbiamo voluto provare a fare, anziche il "solito" Limoncello,  il...

CEDRELLO
(per un litro di liquore)

7 cedri non troppo grandi
500 ml di alcool alimentare (95°)
500 ml di acqua naturale 
300 g di zucchero semolato
1 vaso a chiusura ermetica da 1 litro
1 colino a maglie fitte
telo bianco pulito o garze di cotone

Versare in un vaso a chiusura ermetica, dalla bocca larga, l'alcool e le bucce dei cedri, che vanno prima lavati, asciugati bene e privati della sola parte gialla con un pelapatate.

Tenere il vaso in luogo buio e fresco 7 giorni, smuovendo il liquido una volta al giorno (basta capovolgerlo e raddrizzarlo una sola volta).

Passato questo periodo, filtrare il liquido in un colino a trama fitta, foderato con un panno di cotone bianco pulito o di garze di cotone o, alla più brutta (e cioè come ho dovuto fare io...) con carta da cucina bianca (cioè priva di scritte e/o disegni).

Rimettere il liquido filtrato nello stesso vaso, aggiungere l'acqua naturale (meglio se di bottiglia o anche quella filtrata nelle caraffe dotate di carboni, insomma, non di rubinetto diretto, ecco) e lo zucchero.

Chiudere il coperchio, agitare bene qualche secondo quindi riporre il vaso al buio per altri sette giorni, ripetendo ogni giorno, una volta al giorno, lo schekeraggio del vaso, per favorire il completo scioglimento dello zucchero.

Passata anche questa settimana, filtrare nuovamente il liquore e imbottigliarlo.

Fare un'etichettina scrivendoci sopra da quando si potrà bere, ovvero dopo 3 mesi dalla preparazione... il nostro sarà pronto da luglio... sempre che il Compare resista.... :DDD



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