giovedì 22 marzo 2012

IL NADALIN

Purtroppo tra tutti i miei libri di cucina... me ne manca uno con le ricette tipiche del Veneto... ho fatto una fatica abbbestia per trovarne qualcuna che mi ispirasse, come è stato per i RISI E BISI ^^

E navigando sul web alla quasi disperata ricerca di un dolce tipico veneto... perchè non posso non pensare a qualcosa di dolce per la raccolta dell'Abbecedario Culinario d'Italia, sono incappata nel NADALIN, che pare sia un dolce molto antico, addirittura l'antesignano del famosissimo Pandoro di Verona! o.O

Potevo non buttarmi a pesce nell'impresa?? ^____________^

La ricetta l'ho seguita pari-pari e l'ho presa QUI dove ci sono molti altri dolci veneti che mi intrippano non poco, e che mi sono segnata per provarli più avanti... :)

Una doverosa premessa però la devo fare... anche se noterete da soli la cosa osservando la foto... :DDD

NON ho lo stampo a forma di stella da Pandoro, che è fondamentale, pare, anche per il Nadalin... e quindi mi sono arrangiata... con quelli da Panettone! :DDD

Non avendolo mai fatto nè assaggiato l'originale Nadalin, non so dirvi se il risultato ottenuto sia come dovrebbe essere.... Vi dico però che è buono, non troppo dolce anche se piuttosto burroso (bè... anche il Pandoro lo è...) e la consistenza è morbida ma non morbidissssima come il Pandoro....

Oltretutto... l'ho infornato ieri sera e poi col Compare ci siamo messi sul divano a guardare un film... nella fretta ho scordato di mettere il timer e .... il risultato è stato un Nadalin con una crosta superficiale mollllto ben cotta, per non dire quasi bruciata.... che ho opportunamente nascosto con una generosa "nevicata" di zucchero a velo! Tiè! :DDDDD

NADALIN
(per due "Nadalinpanettoni" da ca. 300 g l'uno)

500 g di farina (io ho usato la "00")
170 g di burro
150 g di zucchero
4 uova
50 g lievito di birra (due cubetti)
sale q.b.

per decorare:
1 bustina di zucchero vanigliato

per decorare le fettine per Il Compare:
perline e cuoricini di cioccolato :)

Nella planetaria ho versato farina e zucchero e mescolato per amalgamarli, quindi ho fatto un incavo al centro dove ho rotto le uova e messo il burro prima ammorbidito qualche secondo nel microonde a potenza media e ridotto a tocchetti, una presa di sale e tutto intorno, sulla farina, ho sbriciolato i due cubetti di lievito di birra freschi.

Ho montato il gancio e fatto impastare a bassa velocità almeno 5 minuti, fino a che tutto si è ben amalgamato.

Con queste dosi viene un impasto sodo ma appiccicoso, non lavorabile a mano... 

L'ho suddiviso in due stampi medi da panettone, di quelli di carta oleata e messi a lievitare nel forno impostato a 40 gradi (statico, non ventilato!) coperti con una pezzuola di cotone leggera bagnata e molto ben strizzata) per 3 ore.

Dopo di che, li ho tolti dal forno e alzato la temperatura a 180°.

Raggiunta la temperatura, ho infornato i due stampi e cotto per... troppo tempo, per colpa del film che c'ha preso e m'ha fatto scordare tutto il resto :DDD

Voi stateci attenti però eh?! Dovrebbero cuocere una quarantina di minuti o fino a che la superficie appare dorata e l'interno prefettamente asciutto (prova stecchino)

Mettere a freddare su una griglia e il giorno dopo cospargere di zucchero a velo (vanigliato se vi piace) e gustare! :)


E anche questa ricettina va ad arricchire la letterina C per la regione Veneto, ospitata fino al 24 marzo da Astrofiammante, nell'Abbecedario Culinario d'Italia, un progetto della Trattoria Muvara ^^






C come...


Compare goloso!

martedì 20 marzo 2012

RISI E BISI

Un primo piatto tanto semplice nella sua preparazione, quanto gustoso e delicato da mangiare!
E son proprio queste le cose che mi piacciono di più in cucina, perchè è vero che qualche volta "gusta" tuffarsi in imprese degne del guinness dei primati per tirare fuori piatti alla "volevamo stupirvi con effetti speciali...", però dai... diciamocela tutta... ma quant'è bello trovare una ricetta bella-buona-facile, che accontenta Il Compare al punto da sentirmi dire "Questa me la rifai per il mio compleanno eh?!!" ^____^

E se penso che illo compleanno sarà ad Ottobre... :*DDD

Dunque, per l'Abbecedario Culinario d'Italia, arrivati alla letterina C di Chioggia per la regione VENETO, ospitata dalla scorsa settimana e fino a domenica 24 dall'amica Astrofiammante di Mangiare è un pò come Viaggiare... preparatevi a gustare questi buonissimi....

RISI e BISI
ricetta presa dal V^ volume de "I Sapori della Cucina Regionale Italiana" InTavola di TV Sorrisi e Canzoni di qualche annetto fa... basti dire che il prezzo è ancora in Lire!!! :D


QUESTA LA RICETTA del libro CON DOSI E MODI DI ESECUZIONE

dosi per 6 persone
450 g di riso Vialone nano
80 g di prosciutto crudo
1 kg di pisellini freschi
1 cipollotto
1 mazzetto di prezzemolo
0,5 dl di olio evo
80 g di parmigiano grattugiato
50 g di burro
sale e pepe bianco q.b.

Sgranare i piselli (quelli piccoli, dolci e succosi, meglio ancora la varietà chiamata "Cristoforo Colombo" o "Meraviglia d'Italia"), lavarli e tenerli da parte.
Sciacquare bene i bacelli e farli cuocere una ventina di minuti in 1,5 litri di acqua salata, scolarli e tenere da parte il brodo verde che ne deriva, che servirà poi per cuocere il riso.

Tritare finemente il prezzemolo e tenere da parte; tritare insieme il cipollotto e il prosciutto e fate rosolare in una casseruola capiente con l'olio evo e metà del burro per circa 5 minuti.

Versare il dunque il riso e farlo tostare mescolando per circa 5 minuti e proseguire la cottura unendo ad un paio di mestoli alla volta il brodo di cottura dei bacelli bollente, passando ad altro brodo solo quando quello precedente è del tutto assorbito.

A metà cottura, unite i pisellini precedentemente lavati e il prezzemolo tritato, aggiustare di sale e pepe bianco e terminare la cottura del risotto, quindi mantecare col burro rimasto e il parmigiano.

Servire subito in fondine indivuali o portandolo in tavola dentro una bella zuppiera.

E QUESTA INVECE E' LA MIA VERSIONE,
dettata un pò dagli ingredienti che avevo e da piccole abitudini in cucina che ormai fanno parte di me... :)


dosi per due persone

1 bicchiere e mezzo di riso Carnaroli
3 fette di speck non troppo sottili (1 mm. almeno)
2 piccoli scalogni
1 pugno di prezzemolo già tritato congelato (ne ho sempre una scorta dall'ultima volta che Mammina m'ha sgridata perchè non ne avevo per il pesce... :*DDD )
1 pugnetto di erba cipollina tritata congelata (ne ho sempre perchè l'adoro e la metterei anche nel latte la mattina  a colazione....)
300 g di pisellini finissimi surgelati
1 dado vegetale bio senza glutammato

Ho messo sul fuoco una pentolina con dentro un litro d'acqua fredda e il dado vegetale bio (uso quelli senza glutammato) e appena è partito il bollore ho messo i pisellini, che avevo lasciato prima scongelare un'oretta a temperatura ambiente.

A metà cottura, li ho scolati e tenuti da parte, come pure il loro brodo di cottura.

Ho tritato nel mio mini-mixer gli scalogni con lo speck prima stagliuzzato con le forbici, quindi ho fatto rosolare brevemente il tutto nella pentola per il risotto e quindi ho unito il riso e fatto tostare 5 minuti rimestando bene.


E infine ho "tirato" il risotto unendo un paio di mestoli alla volta del brodo di cottura dei piselli e metà cottura unito anche i pisellini.

A fine cottura, a fuoco spento, ho mantecato con un altro filo di olio evo e aggiunto sia il prezzemolo tritato che l'erba cipollina e lasciato riposare, coperto, qualche minuto prima di servire.

A piacere aggiungere parmigiano grattugiato.

Il prezzemolo l'ho messo alla fine perchè non mi piace che cuocia tanto e so che è sempre meglio usarlo a crudo sugli alimenti, se possibile.

E.......... QUI un'altra versione ancora della ricetta "ORIGINALE"... :)

sabato 10 marzo 2012

SUPA CELESTINA

Ultima ricetta sperimentata per la B di Bolzano (e regione Trentino Alto Adige) per l'Abbecedario Culinario d'Italia, ospitata fino a tutto domani, dalla Bellissima BRII :)

Quando andiamo in vacanza in montagna, in questa zona specialmente, (ogni volta che possiamo! ^^) questo è il mio piatto preferito in assoluto... non so dirvi perchè, ma la sera, sfiniti da una lunga passeggiata tra i monti, con magari quei 10-12 gradi serali sopra lo zero, anche se si è in pieno agosto... è tra le poche cose che mi sazia e mi rimette in sesto! :)

Bè... certo, se mi mettete davanti le pappardelle ai gallinacci di Oberraindlhof, capitolo alla grande... :DDD

E comunque, ormai 3 anni fa, nella piazzetta alla fine di Pozza di Fassa, c'era sempre una bancarella piena zeppa di libri, e tutte le sere stressavo Il Compare perchè passassimo di lì a dare un'occhiata... ormai il libraio aveva imparato a conoscermi... :DDD

E tra tutti quei libri, c'era una serie davvero carina, con ricette spiegate bene, piccoli aneddoti, dialetti locali ma soprattutto... disegni! Era come se il libro fosse una sorta di quaderno a righe dove la cuoca (o cuoco) non si fosse limitato a trascrivere la ricetta, ma ne avesse fatto una sorta di diario... e ogni sera ne sfogliavo uno... e alla fine ho comprato, guarda caso, quello dedicato alle ricette Trentine... 

A proposito!! Guardate che CHICCA che ho scovato proprio ora girellando sul web ^^

L'altra sera mi sono messa a ri-sfogliarlo tutto quanto e l'ho riempito di strisce di post-it che spuntano dai lati e da sopra con ricette appuntate non solo per la raccolta di cui sopra e che ormai conoscerete tutti ^^ ma anche per il nostro gusto personale, per il puro piacere di assaporare un piatto e intanto fantasticare di essere lì, in  vacanza...

Quindi ecco come, ieri sera, ho voluto "sognare" quei posti....

SUPA CELESTINA
(dosi per 4-6 persone)

100 g di farina 00
2,5 dl di latte (io di soya...)
3 uova
sale e pepe q.b.
erba cipollina sminuzzata
burro 50 g
formaggio grattugiato
1,5 litri di brodo di carne 
oppure (come nel nostro caso...) vegetale

Per preparare le frittatine, in una ciotola, rompere le uova e sbatterle con la frusta aggiustando di sale e pepe, quindi unire il latte e l'erba cipollina tritata finemente, continuando a sbattere.

Setacciare la farina e unirla al liquido sempre mescolando per non formare grumi.
In caso dovessero comunque formarsi piccoli grumetti, passatelo (come ho fatto io) in un passino grande e fitto.

Scaldare bene una padella antiaderente, quindi passarvi il pezzo di burro per ungere bene il fondo e versarvi dentro un mestolo di composto girando la padella in modo che si distribuisca uniformemente e si crei una pellicola sottile un paio di mm al massimo.

Far cuocere un paio minuti da una parte, quindi capovolgerla e fare altrettanto dall'altra (regolatevi tenendo d'occhio la superficie a contatto con la padella, appena comincia a dorare, girarla)

Posare la creps così ottenuta su carta assorbente e tamponare con altra carta per assorbire l'eventuale unto in eccesso.

Appena la creps si sarà stiepidita abbastanza da poterla toccare senza ustionarsi, arrotolarla stretta su ste stessa e tenere da parte.
 
Continuare così fino ad esaurimento della pastella.

Terminata la cottura delle crepes/frittatine, tagliarle a fettine sottili e smuoverle su un tagliere come fossero tagliatelle.

Portare a bollore il brodo, tuffarvi le frittatine un paio di minuti quindi versare nelle fondine individuali spolverando con formaggio grattugiato e qualche altro filo di erba cipollina fresca sminuzzata e guastare caldisssssssssimo! :P***

PS: durante la preparazione, m'ero scordata di aggiungere l'erba cipollina!!! Me ne sono resa conto che ormai avevo già cotto due creps... così l'ho aggiunta al resto dell'impasto... ottenendo altre due... all'erba cipollina... ufff... sono sempre così distratta... o.O
 

mercoledì 7 marzo 2012

BREZEL o PRETZEL ATESINI - VERSIONE PRIMA

E continuando sull'onda dei piaceri culinari atesini... mi sono "imbarcata" anche nell'avventurosa preparazione dei tanto amati Pretzel o Brezel! :P***

Ne esistono così tante varianti, a partire dai vari libri di cucina che ho di là, sulla libreria dedicata... non c'è una ricetta che collimi con l'altra.... per non parlare poi di quelle viste sul web...

Quella che considererei ORIGINALE, da fare in casa la trovo praticamente impossibile perchè si deve usare una sostanza che non mi ispira per niente.... ma che d'altronde darebbe il caratteristico sapore-colore a questo pane così particolare... :P

Si tratta della soda caustica, o idrossido di sodio o ancora, da reminiscenze di studi in chimica, NaOH... o.O

Perciò, lasciando tale preparazione ai fornai professionisti o a cuoche più coraggiose ^^ mi sono orientata verso una ricetta più casalinga, presa sempre dalla mia enciclopedia della Cucina Regionale Italiana, regione Trentino-Alto Adige, per la raccolta Abbecedario Culinario d'Italia.che fino alla fine di questa settimana, ci vede tutte impegnate con la B di Bolzano, a casa di BRII ^______________^

A tale ricetta ho aggiunto un piccolo espediente preso da un altro libro di cucina, per cercare di ottenere comunque quella colorazione tipica, senza correre rischi...


BREZEL o PRETZEL ATESINI
(dosi per circa 20 piccoli pani)

350 g di farina bianca (io "00")
15 g di lievito di birra (io un cubetto)
1 cucchiaio (raso) di zucchero
1 tuorlo
40 g di burro fuso quasi freddo
2 cucchiai di semi di cumino (io semi di sedano)
1 cucchiaino da caffè di sale fino
sale grosso q.b.

Per la "bagna"
(presa dal libro Il Pane delle Dolomiti di Richard Ploner)
4 cucchiaini di bicarbonato di sodio
1 cucchiaino di sale fino
500 ml acqua 



Sbriciolare il lievito in una ciotola, unire 4-5 cucchiai di acqua tiepida, lo zucchero e una bella manciata di farina (io 5 cucchiai); impastare e formare un panetto che si lascia lievitare coperto con canovaccio umido per un'ora.

Tenendo da parte 3-4 cucchiai di farina, disporre la restante a fontana, spargervi sopra il sale fino.
Al centro fare un buco, mettervi il panetto fatto precedentemente lievitare, il tuorlo d'uovo, la metà del burro fuso quasi freddo, i semi di sedano (non avendo quelli di cumino...) e impastare formando una palla da lavorare a lungo (almeno 15-20 minuti) e metterla a lievitare in una ciotola infarinata, coperto con canovaccio umido, in luogo tiepido (anche vicino al termosifone va benissimo) e lasciare lievitare almeno 2 ore.

Preparare intanto anche la soluzione per la bagna, portando a bollore l'acqua e sciogliendovi il bicarbonato e il sale fino.
  
Riprendere l'impasto, sgonfiarlo, posarlo sulla spianatoia poco infarinata, lavorarlo brevemente, stenderlo con il mattarello in una forma lunga e stretta e spessa non meno di 2-3 cm.

Ricavare delle strisce e rotolarle sulla spianatoria ricavando dei lunghi rotoli, più spessi al centro.

Sollevare le due estremità dei filoncini e portarle verso il centro del rotolo, formando una specie di "8" e fissandole sulla pasta sottostante.

Foderare la placca del forno con carta forno leggermente unta col burro rimasto, immergere brevemente ogni pane nella soluzione precedentemente preparata e disporli sulla placca, distanziandolil tra loro di qualche centimetro.

Cospare di sale grosso la parte più spessa dei Brezel (o Pretzel) e farli cuocere in forno preriscaldato a 220° per 20-30 minuti o fino a che diventeranno belli dorati.

Sono ottimi anche ancora belli caldi! :P***

domenica 4 marzo 2012

CANEDERLI BOLZANINI o CANEDERLI NERI

Ho trovato questa ricetta sul volume dedicato al Trentino e Alto Adige della mia "solita" enciclopedia dedicata alla cucina regionale italiana ^^

Qui li chiama semplicemente CANDERLI NERI, ma sfiticchiando in internet, li ho trovati praticamente UGUALI ma sotto il nome di CANDERLI BOLZANINI... fatto sta che... gli ingredienti principali ce li avevo tutti, ma proprio tutti già in casa, tra cui, incredibile... pure il pane raffermo di segale, che mi aveva fatto Il Compare giorni fa con la MDP usando la farina Molino Rossetto per Pane di Segale e semi di zucca... Bè, qualche piccola modifica negli ingredienti l'ho fatta... ma piccola piccola eh?! e li vedrete in rosso... ^^

Perciò, chiamateli come vi pare, ma io questa ricettina la dedico tutta alla letterina B di Bolzano, per la raccolta dedicata all'Abbecedario Culinario d'Italia, ospitata anche per tutta la prossima settimana nel blog della mitica Brii! ^^

CANEDERLI NERI
CANEDERLI BOLZANINI

300 g di pane di segale (e semi di zucca) raffermo
200 g circa di farina di grano saraceno
2 uova
1 cipolla e 1 porro bianco (2 scalogni grossi)
1 spicchio d'aglio schiacciato (1 cucchiaino raso scarso di quello in polvere)
150 g di pancetta (affumicata già cubettata)
1/2 bicchiere scarso di cui metà acqua e  metà latte (di soja)
sale e pepe q.b. (omesso il pepe)
2 litri di brodo di carne
erba cipollina
grana grattugiato (il massimo sarebbe usare il Trentingrana ;P )

Tagliare il pane a fettine o a cubettini, disporlo su di una "pentolaccia" di coccio bassa e larga (ho pure quella, direttamente dall'Abruzzo! ^____^ ) disporvi sopra la pancetta tagliata a cubetti piccoli (io avevo già in frigo una confezione di quella affumicata e cubettata) la cipolla e il porro tagliati molto finemente (io sostituiti con gli scalogni), salare pepare (io il pepe non l'ho messo...) e lo spicchio d'aglio schiacciato (che ho sostituito con quello in polvere), versarvi sopra la miscela di acqua e latte o anche solo di acqua.

Sia sul libro che sul web sconsigliano assolutamente di usare solo latte, perchè altrimenti il pane di segale inacidisce.

Coprire con un coperchio e lasciare riposare almeno un'ora, rimestando ogni tanto per far assorbire bene tutto il liquido.

Trascorso questo tempo, strizzate molto bene il tutto per far fuoriscire l'eventuale liquido in eccesso, ma tenetelo da parte.

Ora aggiungete la farina di grano saraceno ed impastate bene strizzando tra le mani il tutto, per rendere l'impasto morbido e malleabile.
Se risultasse troppo duro, diluite con il liquido di ammollo conservato precedentemente.

Bagnandovi le mani, formate delle pallette non più grandi di un mandarino e posatele su un vassoio infarinato.
 
Fate bollire abbondante acqua salata, immergetevi quindi i canederli e lasciateli cuocere per una ventina di minuti almeno, rigirandoli delicatamente ogni tanto con un cucchiaio di legno.

A cottura ultimata, disponetene due o tre a testa in fondine individuali, versatevi sopra il brodo di carne bello bollente, cospargete di erba cipollina fresca finemente tritata e, se vi piace, anche una spolverata di grana grattugiato e.... voilà, una buonissima e corroborante cena montanara è servita in tavola! ^^

PS.: a me i canaderli son venuti purtroppo un pò troppo duretti... il sapore era buonissimo, ma abbiamo dovuti tagliarli col coltello e... da qualche parte, non so più dove, ho letto che se tocca usare il coltello, non va assolutamente bene... quindi penso di aver sbagliato all'inizio, perchè HO BESTIALMENTE SCORDATO di strizzare l'impasto per scartare il liquido d'ammollo, perchè al tatto non mi sembrava così tanto imbevuto... e ciò m'ha portato ad usare il doppio della farina!!! :(((

Però li rifarò perchè sono gustosissimi... e la pancetta non si avverte quasi per niente! E se lo dice una che non va matta per la carne... :)

Inoltre, vi svelo che l'impasto l'ho preparato venerdì sera dopo cena, poi l'ho messo in una ciotola, coperto a contatto con la pellicola trasparente e sigillato col coperchio della ciotola e posto in frigo; poi sabato sera (che eravamo ospiti dei miei Suocerini per questo w-e) la Suocerina m'ha preparato il brodo di carne e la forma dei canederli l'ho fatta nella sua cucina, tra una chiacchiera e l'altra mentre aspettavamo che l'acqua prendesse il bollore... Ieri è stato un sabato particolarmente caldo, per lo meno, ad Ancona e abbiamo girato sempre senza giubbino... ma ho anche chiacchierato TANTO con la Suocerina, quindi non so... ho un pò di mal di gola... e non so se è per colpa dell'aria o se delle chiacchiere! :DDDD

 B come..........  Brii tutti per te!!!! ^^

 

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