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martedì 30 agosto 2011

CIOCCOLATINI "SPACADENT" ALLA LIQUIRIZIA! :D

LI HO FATTI!
LI HO FATTI!!
LI HO FATTIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII

Era da un anno, praticamente, che m'ero messa da parte (leggasi: copincollato in documento word) i post della "mia" Feddericuzza di Note di Cioccolato, dedicati ai cioccolatini-pralini-temperaggi & C.!!!

Ma ogni volta che andavo a rileggermeli... mi veniva la tremarella e una soggezione, ma una soggezione... Poi, poco prima di andare in ferie, ai primi di agosto, butto là al Compare che volevo provare a fare i cioccolatini "tanto adesso ho anche il termometro digitale"... e lui, da quel dì, m'ha fatto i buchi nella schiena "quando li fai? quando li fai? eh? eh? quando??" :DDD

Ma le ferie son passate e di far cioccolatini manco per l'anticamera del cervello... troppo il caldo, troppa la stanchezza, troppa la voglia di starmene in panciolle... :P

Poi l'altro ieri la "bolla" ha fatto PLOP! e mi sono messa all'opera... A dire il vero, ci si è messo d'impegno anche il Compare a darmi una mano ma, oltre che lasciargli aprire le confezioni di cioccolato, non ho potuto permettergli di fare altro e l'ho letteralmente cacciato dalla cucina, perchè mi ronzava intorno peggio di un'ape impazzita... già ero stressata dall'idea di fare un casotto della madonna, più lui gasato a quel modo... forse erano i vapori del cioccolato a dargli alla testa??!!! :DDD

E così, dopo un bel respiro profondo ed essermi letta per la milionesima volta QUESTO POST della Fede, ma anche dopo aver ampiamente curiosato, sul tema, nel blog appena scoperto del NANNI... ho dato il via ai grandi lavori... ^^

OVVIO che sono comunque riuscita a far del casino, ma alla fine i cioccolatini sono usciti dai loro stampini anche se un pò "graffiati" e con dei buchini, forse per colpa di aria rimasta all'interno del cioccolato (l'ho mescolato troppo? troppo forte? la liquirizia non è stata sminuzzata abbastanza?...) epperò me ne sono innamorata e il gusto è davvero accattivante... anche se, essendo cioccolato fondente all'85% e i cioccolatini piuttosto "grandi" son venuti duretti e... tocca stare attenti ad addentarli! :*DDD

Va bè dai, come prima volta....

CIOCCOLATINI "SPACADENT"
ALLA LIQUIRIZIA
(per circa 20 cioccolatini)

300 g cioccolato fondente Lindt 85%
50 g di liquirizia pura in tronchetti
stampini in silicone della forma preferita

Ho prima frullato nel mio nuovissimo minitritatutto della Moulinex (che mi hanno regalato quest'anno i miei per il compleanno ^^) la liquirizia; quindi seguendo attentamente le indicazioni del post di Fede sopra menzionato ed usando la tecnica dell'INNESTO (non ho la lastra di marmo per tentare il temperaggio vero e proprio) ho fuso la cioccolata e vi ho poi mescolato attentamente la liquirizia spezzettata e colato il tutto negli stampini, livellando poi con una spatola.

Posto gli stessi in frigo un'oretta a solidificare quindi... assaggiati! ^^
Ovviamente è solo un primo tentativo ma stavo pensando che, affinata la tecnica, potrei confezionarli in modo carino e farne piccoli regali... di Natale!
Troppo presto pensarci?? 
Neeeeeeeeeeeeeee :)




lunedì 22 agosto 2011

ALBICOCCHE VESTITE A FESTA PER UN COMPLEANNO... ANZI DUE! ^^

Temo già di risentire dell'effetto "l'estate sta finendo..." come cantavano i Righeira anni fa (qualcuno si ricorda di loro?! o.O)  ...

Le ferie sono agli sgoccioli, il Compare è tornato al lavoro, Marco è ripartito oggi e mi restano solo altri 4 giorni da trascorrere con i miei genitori, poi anche loro torneranno in quel di FE perchè mamma deve rientrare al lavoro pure lei (ma ancora soli due anni e poi FINALMENTE anche lei sarà in pensioneeeeeeeeeeeeeeeeeee ^_____________^)

Poi, lunedì prossimo, anche per Gata suonerà la tanto odiata sveglia....ma non voglio pensarci adesso, ho ancora una intera settimana davanti di "dolce far niente"... si fa per dire... in questi 15 giorni ho gozzovigliato alla grande... la montagna di panni da stirare è sparita magicamente sotto colpi di vapore e ferro da stiro inferti da mammina a più riprese (povera...) e siamo anche riusciti a fare qualche giretto "fuori dal trasportino"... solo al mare abbiamo rinunciato (eravamo stati invitati da amici) perchè proprio non ci riesce di starci... siamo "animali" da montagna e boscaglia, non da scogli e salsedine :D mentre per il resto (pulizie a fondo di casa, lavoretti vari, ecc.ecc.ecc.) non si è fatto niulla di niulla...

Il Compleanno poi, quest'anno è passato quasi in sordina, volutamente eh?!
Niente grandi festeggiamenti, ma solo un piccolo ritrovo con le nostre due famigliole e, ovviamente, Marco, che ormai lo considero alla stregua di un Fratello e quindi deve sorbettarsi pure lui queste mini-riunioni famigliari  poretto lui.... :DDD

A dire il vero, il compleanno è stato festeggiato in due riprese: il 14 agosto qui, in giardino, sotto la Superpergola a suon di pizza, birre, bibite e... acqua di fonte :D e visto che i nostri vicini di casa erano rientrati proprio quel pomeriggio dalla Sardegna e che, guarda te il caso, l'amica M. festeggia gli anni nello stesso mio giorno, li abbiamo invitati a trascorrere la serata con noi, così il "dolce" di compleanno di Gata è diventato un Dolce Doppio di Compleanno... ma è una robina così facile da preparare che... è quasi disarmante... ^^

L'idea l'ho presa da Gunther, quando ho visto la sua versione "light" per un dolce fresco e senza sensi di colpa, ma l'ho voluto fare un pò diverso, così, giusto solo perchè era il mio compleanno... ^^

ALBICOCCHE MERINGATE
(dosi per 8 persone)

24 albicocche mature ma sode
2 cucchiai di zucchero semolato
8 biscotti con gocce di cioccolato

per la meringa italiana
ricetta e procedimento di Montersino, ho solo dimezzato le dosi, ovvero

200 g di zucchero semolato
50 g di acqua
125 di albume






50g di zucchero semolato

accessori indispensabili:
sac-à-poche
termometro digitale per alimenti
cannello per caramellizzare

termometro digitale (o mani d'amianto... :DDD )

 

Seguite passo passo la preparazione della Meringa Italiana fatta dal Guru della pasticceria italiana e non sbaglierete!!! ^^

Ne viene comunque parecchia e... quella in eccesso l'ho messa in congelatore!!! ^^

Tiene benissimo, rimane comunque bella soda ed è utlizzabile in seguito per altre preparazioni, il che non guasta...

Mentre preparavo la meringa italiana, ho lavato, asciugato bene e tagliato a metà tutte le albicocche (ne vanno, per ogni porzione, una albicocca intera più mezza).

In una ciotolina ho versato 2 cucchiai di zucchero semolato e vi ho pucciato la frutta dal lato tagliato e disposta su un vassoio.

Ho frullato i biscotti e riempito il vuoto lasciato dal nocciolo, con un cucchiaino di "farina" di biscotti (frullateli in modo da averli ben sbriciolati ma non polverosi...).

Fatta la meringa italiana, ho riempito una sac-à-poche con bocchetta a stella e formato un "ricciolo" sopra ogni albicocca, coprendo bene le briciole di biscotto.

Con il cannello per caramellare, ho "fiammeggiato" delicatamente la superficie della meringa su ogni frutto creando così una sorta di crosticina dorata e via, a tavola, con tanto di candeline intorno! ^^


Sicuramente, una "torta" di compleanno alternativa, leggera e golosa :P***

Mentre la "festa" vera e propria l'abbiamo fatta quando sono rientrati dalla vacanze anche i miei Suocerini e siamo andati in una Osteria a qualche kilometro da casa nostra, un posticino incantevole, dove si mangia benissimo e l'accoglienza/servizio sono semplicemente fantastici!
Dove?

A L'Osteria di Cerqueto, in un micro-paesino, Cerqueto appunto, vicinissimo a Genga (sopra le Grotte di Frasassi) :P***


mercoledì 10 agosto 2011

CREMA BICOLORE CHE SI CREDE CATALANA! ^^

Tempo fa volevo fare un dolcino per il dopo-cena del Compare, ma non avevo voglia di roba complicata, che mi portasse a sporcare 10 pentolini e tutte le posate del cassetto (che quando cucino, è così che mi riduco...) così ho pensato di rifargli la Crema Catalana sperimentata mesi fa... Per far ciò però, dovevO accendere il pc, che a memoria non me la ricordo proprio, e non ne avevo il tempo... infatti, mentre pensavo a che dolcino-sorpresa fargli trovare, stavo anche apprestandomi a preparare la cena... Insomma, dovevo escogitare qualcosa al volissimissimo da fare lì per lì... così m'è venuto in mente che mi ricordo ormai benissimo COME si prepara la Strepitosa Buonissima Crema Pasticcera secondo il metodo ipercollaudato di Montersino!!

In frigo avevo proprio tutto... bè, tuttotutto proprio no... ehemmm... non avevo la panna... Montersino mi perdonerà, ma per questa volta l'ho fatta con solo latte... :P

Ma poi potevo "sbattergli" lì due cucchiaiate di crema gialla nella ciotola e basta?...mmmmhh... nono... pensando e nel mentre facendo, alla fine son venute fuori 6 belle tazzotte di

CREMA BICOLORE 
CHE SI CREDE CATALANA

per la parte gialla
1 litro di latte intero fresco
150 g di tuorli d'uovo
200 g di zucchero semolato
1/2 bacca di vaniglia bourbon
70 g di maizena
(se l'avete, fate 35 g di maizena e 35 di amido di riso)

per la parte nera
80 g di cioccolato fondente alL' 85% tipo Lindt

per il caramello
zucchero semolato q.b. (circa un cucchiaio a porzione)
cannello per caramellizzare

Fare la crema pasticcera secondo il metodo Montersino, quindi dividerla, ancora bollente, in due ciotole e coprire con pellicola trasparente a contatto (per evitare che si formi la pellicina asciutta in superficie).

Ridurre a piccole scaglie il cioccolato fondente, quindi unirlo subito ad una delle due ciotole di crema, mescolando accuratamente per amalgamare bene.
Suddividere quindi le due creme, alternandole, nelle tazze o ciotole di servizio e coprire, ancora, ognuna con pellicola trasparente a contatto e porre in frigorifero

Al momento di servire, togliere la pellicola, cospare di zucchero semolato e caramelizzare con l'aiuto del cannello "lanciafiamme" ^^

Se non si dispone di tale "ciaffo" da cucina, su Giallo Zafferano, dove presi la ricetta, la prima volta, della crema catalana, c'è una buona alternativa tra i consigli... io però suggerirei di fare un piccolo investimento e di comprarvi il cannello alla primissima occasione! :D

Ce ne sono di tutti i prezzi e tipi, da accontentare le tasche di tutti... ! ^^

domenica 7 agosto 2011

PANNA COTTA AL CARDAMOMO CON SALSA TIEPIDA DI MORE SELVATICHE

Questa sera faremo il bis...
Il bis di che?!

Di una panna cotta, che ho preparato alcuni giorni fa, con le more della Chiesetta sopra casa nostra e che è andata divorata dal Compare e dai ragazzi di sopra :DDD

A dire il vero, il programma di OGGI pomeriggio era fare la CONFETTURA DI MORE SELVATICHE, un pò come quella dello scorso anno, ma senza uva che ancora non è pronta... 

Questa mattina la macchina è uscita dal garage carica di Gata, Compare e Genitori di Gata oltre a 3-4 buste della spesa, di quelle grandi, riutilizzabili e pieghevoli, presente?

Le intenzioni, lo giuro, erano di quelle davvero ottime... fare una bella passeggiata tra monti e campagna, con l'aiuto del fresco mattutino e del sole non ancora troppo "in picchiata" sulle nostre crape, riempirci le guance a mò di criceti golosi di tante belle e buone more selvatiche e tornare a casa con un bottino da paura, di quelli che ti ci scappano vasetti di marmellata da sfamarci per un anno tutto il circondario.......

Bene... sull'orario c'eravamo quasi (arrivati in loco alle 09.30 anzichè alle 09.00 ... e con un Compare Ragioniere, quella mezz'ora di ritardo equivale ad una giornata persa... :*DDDD ) e anche la partenza sul sentiero è andata bene, anche i miei riuscivano tranquillamente a camminare anche se c'era una lieve salita.

Le prime more le abbiamo raccolte dopo nemmeno 100 metri di camminata e guardando davanti a noi si prospettavano cespugli interi di questo meraviglioso frutto offerto GRATIS da Madre Natura alle nostre ingorde manine....

Bè... più andavamo avanti e meno le more erano mature... Guardavamo di qua e di là del sentiero e quei cespugli splendidamente carichi di frutti, VI ASSICURO, ad un certo punto si son messi a farci le linguacce!!!!! Tutti i frutti stavano aggrappolati sulla cima dei rami, facendoli pendere come lunghe lingue... VERDI!!!!

Si perchè le more... erano ancora VERDI, ma di un verde che manco un ramarro è così... verde! o.O

Ad un certo punto, dal rovo più fitto e scuro, ho visto levarsi un ramo con tanto di dito medio puntato al cielo!!!! 
Eh no è???
No! 
Questa non me la doveva proprio fare!!!

Ho estratto dallo zainetto le cesoie da giardino (ekkekkavolo!) e ho preso a tagliare i rami più lunghi, quelli che arrivavano in mezzo alla strada... e tò, guarda... poco più avanti le more han ripreso ad essere mature! 
Ma guarda il caso... 
Mi sa che si sono messi paura e han deciso di far maturare lì per lì un altro pò di more, nel timore di vedermi radere a zero tutto quel cespugliame!!!!

Non lo farei mai... ma loro mica lo sanno... vedevano solo le lame delle cesoie luccicare al sole.... ih! ih! ih! ih!

Ma la vendetta è arrivata rapida come un fulmine e Madre Natura ci ha scagliato contro un nugolo di mosche pestifere, mi s'infilavano dappertutto, perfino nei capelli ed un paio in bocca, mentre cercavo di indicare a papà una mora bella grossa da raccogliere...

L'unica persona che non è stata tediata dalle mosche, è stata la mia mamma... che invece se ne andava di qua e di là a raccogliere fiori da lasciare poi sotto un'edicola con l'immagine di un angelo, intravista tra gli alberi mentre camminavamo... :*)

Sulla via del ritorno abbiamo incontrato delle donne che passeggiavano e ci hanno raccontato che quell'edicola è stata fatta costruire anni e anni fa dalla vedova di un maresciallo della Guardia Forestale che, in seguito ad un brutto incidente, in quel punto è caduto e lì concluso la sua giovane vita... Abbiamo deposto i fiori ai piedi di quell'angelo, lasciandovi anche una preghiera e... le mosche son sparite... A voi le vostre conclusioni....

Ad ogni modo, un pò di more siamo riusciti a portarle a casa e quindi stasera replicherò la mia
PANNA COTTA AL CARDAMOMO
E SALSA TIEPIDA
di MORE SELVATICHE 

per la panna cotta:
400 di panna da montare già zuccherata
300 g di latte intero
8 g di agar-agar in polvere (o 2 fogli di colla di pesce)
6 bacche di cardamomo
1 filto di carta da tisana o 1 garza di cotone
100 g circa di more selvatiche
coppette di vetro individuali

per la salsa tiepida di more selvatiche:

300 g di more selvatiche
100 g di zucchero a velo alla vaniglia (*)

Versare in una pentolina la panna e il latte insieme, mescolare con una spatola per amalgamare bene i due liquidi.
Pestare in un mortaio le bacche fino a farne uscire i semini, che vanno poi trasferiti in una cartina da tisana o in una garza di cotone e legata ben stretta e metterla nella pentolina dentro il panna-e-latte.
Accendere il fuoco a colore medio e scaldare fin quasi al punto di bollore.

Nel frattempo, preparare la gelatina di agar-agar, sciogliendo la polvere in 3 cucchiai di acqua e mescolando bene facendo attenzione a che non si formino grumi (se si mescola bene col cucchiaino mentre si versa l'acqua direttamente sulla polvere, questi non si formeranno!) unire quindi altri 3-4 cucchiai d'acqua fino ad avere una "pappina" molle, porre sul fuoco basso e scaldare sempre mescolando finchè comincia a borbottare; al che, spegnere il fuoco e aggiungere il composto caldo di panna e latte a cucchiaiate e mescolare fino ad avere una crema bella liquida.
Trasferire quindi il tutto nella restante panna cotta, amalgamare bene con una frusta, eliminare l'involto con i semi di cardamomo.

Disporre sul fondo dei bicchieri o coppette di vetro individuali, un pò di more e quindi versarvi sopra la panna cotta ancora calda.

Mettere il tutto in frigo diverse ore prima di servire; l'ideale sarebbe prepararla il giorno prima :)

Il giorno in cui si vuol servire la panna cotta, qualche ora prima, preparare la salsa di more nel seguente modo:

in un tegamino porre le more e lo zucchero a velo alla vaniglia e far cuocere fino a che i frutti cominciano a rilasciare tutto il loro succo e si crea un bel liquido denso e scuro.
Dopodiche, si versa il tutto in un passino a maglie fitte, appoggiato su una ciotola e con un cucchiaio di legno si spremono i frutti così da ottenere una salsina densa e liscia senza i semini delle more dentro!

Tenere da parte, in frigo, in un vasetto di vetro a chiusura ermetica fino al momento dell'utilizzo.
Al momento di servire la panna cotta, scaldare la salsina (anche al microonde) rendendola tiepida o calda a piacere, versare sulla panna cotta, decorare con qualche altra mora fresca tenuta precedentemente da parte, spolverare con lo zucchero a velo alla vaniglia e voilà, una ben degna fine per delle more tanto faticosamente "guadagnate"! ^^




Per la confettura se ne riparla tra qualche settimana, spero... :DDD

(*) 
Per lo zucchero a velo alla vaniglia, seguo i consigli del Mitico Maestro Montersino! ^^
Ovvero, quando mi avanza la bacca di vaniglia dalla preparazione di dolci, la taglio a pezzettini e la metto in un barattolino di vetro insieme allo zucchero a velo! Col tempo donerà tutto il suo prezioso e buonissimo aroma allo zucchero! :P***

Montersino consiglia, anche, di lasciar seccare la bacca di vaniglia (la cui polpa abbiamo usato per fare un dolce o la crema pasticcera) e poi di frullarla insieme allo zucchero semolato, ottenendo in questo modo lo zucchero a velo vanigliato in modo del tutto naturale, anzichè usare quella roba chimica... :)

PS: le foto allegate a questo post, sono quelle della stessa ricetta, ma preparata con le more raccolte la scorsa settimana su, alla "mia" chiesetta, luogo ben più ameno e generoso! :D

PPS: tranquilli... ci siamo riappacificati con le mosche e le more acerbe del piccolo borgo di Valleremita, facendo un giretto nella sua piccolissima ma bellissima e curatissima chiesetta!!! 
Grazie alla vecchietta che ne tiene le chiavi e che ha permesso a mammina e Gata di entrare e accendere una candela ai piedi della Madonnina delle Grazie, rinfrescando così corpo e mente :P