venerdì 29 maggio 2015

CUCHAULE un Pane buono-buonissimo!

Viaggiando con la Carovana dell'ABC si scoprono certe chicche, che c'è da chiedersi "ma come ho fatto a tirare avanti fino ad ora, senza sapere che esisteva questa cosa così buona?!" ....

Ecco, quando mi emoziono al primo assaggio, è lì che arrivo al senso profondo di questo Viaggio virtuale nelle Cucine del Mondo, e di tutto ciò non posso che ringraziare la Mitica Aiù, anzi, voi la conoscete come Aiuolik o Eloisa della Trattoria Muvara, ma per me è e resterà sempre AIU' ^^

E' lei infatti che ha messo in piedi questo Progetto e noi Tutte+Uno le siamo andate dietro, spadellando, sfrigolando, impastando, mangiando e scoprendo (o ri-scoprendo) i gusti e le tradizioni culinarie del Mondo!


Questa volta siamo in SVIZZERA



più precisamente a LUCERNA che rappresenta la letterina L di questa tappa e siamo ospitati nella cucina Ivy nel suo blog KOPIASTE! e cliccando proprio sul nome del suo blog, andrete direttamente al suo post d'apertura, dove lasciare il link alla vostra ricetta dedicata alla Svizzera se, come mi auguro, avrete voglia di prendere parte a questo gioco, che come è già stato detto tante volte, non ha alcun fine se non quello di "viaggiare" insieme e scoprire nuovi sapori e usanze.

Il solo e unico fine di questa Raccolta (e del nostro Gruppo) è di stare insieme, anche se solo virtualmente, senza alcun bisogno di dover dimostrare niente a nessuno, in totale rilassatezza e divertimento.... oltre che (almeno per me...) ripassare un pò di Geografia!!!! :DDD

Potete partecipare a tutte le tappe o solo ad una di esse, con una sola ricetta o più e... spargere il verbo, perchè più siamo meglio è!!!! :DDD


foto presa QUI

E dopo tutto questo sproloquio, passo a raccontare della ricetta che ho scelto e che ho trovato girovagando sul web e incappando in questo sito/blog.

Si tratta di una pagnotta che solo a leggere gli ingredienti mi pareva già di sentirne il profumo e la morbidezza... nel sito linkato poi, tra i consigli, c'è scritto che tal Sig. Gèrald Saudan usa il lievito madre fatto in casa, al posto del lievito in polvere indicato nella ricetta ma, come mio solito, nella "fretta" ho male interpretato la ricetta e ho usato sia il lievito madre che... il lievito ma non in polvere ma bensì... lievito di birra fresco, insomma ho fatto casino ma... è venuto buonissssssimo lo stesso!!!! :DDD

Magari il merito di tutta quella morbidezza è dato proprio dalla presenza di entrambi i lieviti e non solo dal burro e dal latte... chissà, magari ho "scoperto" una nuova variante di Cuchaule... o, molto più facile... se passa di qui il Sig. Saudan mi tira direttamente in testa la pala con cui sforna le Cuchaule originali!!! :DDD

E sono anche andata a cercare on-line chi fosse questo Saudan e ho scoperto una panetteria, pardon... una boulangerie con i contro fiocchi!!!!


Roba da prendere il biglietto del treno al volo e partire solo per andare ad assaggiare di persona questo pane (che poi, visto il bancone, il pane sarebbe una bella scusa....)!!!! *.*

foto presa QUI

vabbè, io lascio anche l'indirizzo, magari qualcuno è lì di passaggio e quando torna mi porta qualcosa... :DDD

Boulangerie Saudan
Rte de Villars n. 38
1700 Fribourg 
Svizzera

E ora veniamo a questa pagnottella stupenda e buonissima e la ricetta che ho seguito è QUESTA, ma siccome, come ho scritto più sopra, ho fatto confusione e male interpretato in fase di lettura, in questo post scrivo come l'ho fatta io... :P

CUCHAULE
(per tre pagnotte da circa 500 g ciascuna)

550 g di latte
150 g di burro morbido a temperatura ambiente
900 g di farina (io 700 g "0" + 200 g "00")
1 presa di stimmi di zafferano
100 g di zucchero
20 g di lievito (di birra fresco)
50 g di lievito madre
20 g di sale
2 uova (1 per la pagnottella + 1 per spennellare)

La sera precedente la preparazione del pane, mettere gli stimmi di zafferano nel latte e tenere in frigorifero tutta la notte e, se come me, volete aggiungere anche la parte di lievito madre, tirate fuori dal frigo la quantità necessaria (50 g) in modo che vada anch'esso a temperatura ambiente.

Il giorno successivo, organizzatevi per iniziare a fare il pane di mattina...

In un pentolino scaldare il latte allo zafferano, senza filtrarlo, e portarlo a 18° oppure tiratelo fuori dal frigo e lasciate che arrivi a temperatura ambiente con calma.

Nella planetaria mettere il panetto di lievito madre rotto delicatamente tra le dita insieme al lievito di birra fresco sbriciolato, versare sopra una parte del latte allo zafferano (circa un bicchiere) e con il gancio a farfalla (o "K" se avete il Kenwood) a velocità media, fate andare fino a che si saranno entrambi sciolti e si sarà formata una sorta di "crema", quindi versare il restante latte e lo zucchero.

In una ciotola a parte, setacciare le due farine e versarle nella ciotola della planetaria, sopra al crema di latte e lieviti, quindi unire il sale e l'uovo.

Cambiare il gancio e montare quello ad uncino (per impasti da incordare, tipo pane/pizza) e avviare prima a velocità media poi quando tutta la farina sarà incorporata, aumentare gradualmente fino quasi al massimo e lasciare impastare 5 minuti.

Staccare delicatamente l'impasto dal gancio, quindi impastare di nuovo altri 3-4 minuti.

A questo punto, unire il burro morbido (pomata) rompendolo a piccoli pezzi con le dita e riprendere ad impastare a velocità medio/alta per altri 5 minuti o finchè tutto il burro sarà assorbito e l'impasto sarà bello liscio e morbido.

A questo proposito, devo dire che sarà MOLTO morbido, tant'è che ero tentata di aggiungere altra farina perchè mi sembrava troppo "lento"... ma ho resistito e per fortuna!!! :DDD

Coprire la ciotola dell'impastatrice con pellicola trasparente e lasciare lievitare 1 ora.

Sempre lasciando l'impasto nel cestello, "ribaltarlo" in tre mosse con l'aiuto di una spatola in silicone ma abbastanza rigida, in modo che ciò che sta sotto passi sopra, ma senza rompere la massa, ovvero lavorando sulla parte a contatto del cestello.

Questo passaggio l'ho preso in prestito dal corso che ho fatto a marzo scorso per la Colomba di Pasqua alla Scuola di cucina Fabrica del Gusto, perchè prima o poi, tutto torna utile! ^_____^

Coprire di nuovo con pellicola trasparente e lasciare lievitare ancora 1 ora, sempre in luogo riparato e caldo (io sempre nel fornetto, con la sola luce interna accesa).

A questo punto, spolverare di farina la spianatoia (o un piano di lavoro in legno) rovesciarvi sopra la massa lievitata.

Compattarla con l'aiuto di un tarocco quindi dividerla in 3 pani di uguale peso.

Effettuare per ognuno l'operazione di pirlatura(*) (anche questa imparata alla Fabrica del Gusto) quindi trasferire ognuna su una leccarda foderata di carta-forno, coprire con pellicola trasparente, avendo cura di ungere la stessa nella parte a contatto con la massa, in modo che non vi si appiccichi.

Infilarle nel forno (spento!!!) con la lucina interna accesa e far lievitare 2 ore.

Togliere quindi la pellicola, spennellare la superficie di ogni forma con un uovo leggermente sbattuto e infilarle in frigorifero 30 minuti (non coprire più con la pellicola!)

Nel frattempo portare il forno in temperatura di 170°.

Riprenderle, spennellare ancora ed effettuare i tagli sulla superficie con un coltello a lama liscia molto affilato.

Cuocere per 40-45 minuti quindi mettere a raffreddare su una gratella.

Allora, non so come sia il sapore della Cuchaule originale ma da quel che ho potuto assaggiare in queste e stando a quanto detto anche dal Compare, dai Suocerini, dalle Colleghe e amici che le hanno assaggiate in questi giorni, sono una cosa GODURIOSISSIMAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!

Me ne sono mangiata metà di una pagnottella, io da sola... con tanti sensi di colpa perchè c'è tanto burro... e poi ho fatto anche colazione a base di fette di Cuchaule (3!!!!!) spalmate di formaggio spalmabile e marmellata di fragole.... babbabia.......................................

L come....


La rifaccio!!!



(*) PIRLATURA: dopo aver effettuato le pezzature, ovvero suddiviso l'impasto nei pezzi del peso desiderato, ogni pezzo viene "arrotondato" lasciandolo posato sul piano di lavoro e facendolo girare "accarezzandolo" con le mani anch'esse a contatto col piano di lavoro
e, contemporaneamente, accompagnando il movimento verso il basso, in modo che l'impasto prenda la forma di una cupola.
QUI un video che illustra meglio l'operazione, più facile da fare che da descrivere :)








domenica 24 maggio 2015

K di Kyoto, per chiudere in dolcezza col GIAPPONE


O manco dei mesi interi, o sforno ricette a tutta randa per una stessa letterina... non ho vie di mezzo... :DDD


Vabbè dai, son solo due, ma per il "raccolto" va bene così no?!

E veniamo dunque alla seconda ricettina che dedico alla K dell'Abbecedario Culinario Mondiale, un progetto della Trattoria Muvara e che ci trova tutte nella cucina di Sabrina del blog "Nato sotto il Cavolo" fino alla mezzanotte di oggi, 24 maggio 2015 :)




La K, come ho scritto nel post precedente, si identifica, per questa tappa, con la città di Kyoto, in Giappone.


Anche questo è un Paese che non mi dispiacerebbe affatto visitare, ma evitando come la peste le grandi città... o meglio... un "salto" in città lo farei, giusto per dire "ci sono stata, ho visto tutta la bolgia che c'è, ok posso andare..." 

Del Giappone mi attirano i paesaggi che si vedono nei film, nei quadri, nelle foto di chi c'è stato... 

E poi è il Paese che ha dato i natali ad un grandissimo Personaggio! Fumettista, sceneggiatore, regista, una di quelle persone che vorresti vivessero in eterno!

Di chi parlo?! Ma di Hayao Miyazaki 


Per chi non lo conoscesse, è colui che ha contribuito alla nascita di Capolavori di animazione, quali Il Castello Errante di Howl, La Città Incantata, La Principessa Mononoke, lavorando anche in altri cartoni animati a puntate che tutti conosciamo: Heidi, Anna dai Capelli Rossi, Marco (dagli Appennini alle Ande), Lupin e tanti, tantissimi altri!


Se non li avete mai visti, correte subito a procurarvi il DVD o vi sarete persi davvero qualcosa...


Comunque, visto che Hayao mi ha fatto e mi fa sognare ancora ad occhi aperti ogni volta che ripesco un DVD e me lo guardo (quello del Castello Errante ormai è consumato!!!!) voglio chiudere in bellezza con un dolcino che, guarda caso, è diventato famoso proprio grazie ad un Cartone Animato tutto giapponese: DORAEMON (il famoso gattone blu, ricordate?) ^^
Questo gattone infatti, andava matto per delle frittelle farcite, nell'aspetto similissime ai Pancake occidentali, anche se nella ricetta giapponese non è presente nè latte nè burro o olio e dunque anche light! (escludendo l'uovo... )

Ho seguito QUESTA videoricetta!

DORAYAKI
(per circa 14-15 dorayaki)

200 g di farina (io "0")
100 g di zucchero
2 cucchiaini di miele
4 uova
3 cucchiai di acqua
2 cucchiaini di lievito per dolci (io non vanigliato)

Per farcire
Marmellata di ANKO (fagioli azuki rossi) ma se non reperibile o non avete voglia/tempo di preparvela in casa, sono ottimi anche con altre marmellate o creme spalmabili al cioccolato... :P****

In un bricco dove potrete poi montare con un frullino, mettere le uova e lo zucchero e montare a crema.

Unire la farina e continuare ad amalgamare.

Aggiungere il miele e, a parte sciogliere in 3 cucchiai di acqua, il lievito per dolci e aggiungere anche questo.

Frullare fino ad ottenere una crema densa e morbida, che "scrive".

Mettere in frigorifero mezz'ora, quindi scaldare bene una piastra liscia antiaderente.

Versarvi il composto un cucchiaio alla volta e lasciar cuocere fino a che in superficie si formano delle bollicine, proprio come per i pancake.

Girarli sull'altro lato con una spatola, attendere ancora un minutino quindi spostare su un piatto e tenerli in caldo, magari avvolti in carta d'alluminio.

Farcire con la crema di Anko o altre marmellate a piacere, chiudere a panino con un altra "frittella" ed ecco qui i nostri Dorayaki! :)

Devo dire che ho fatto anche la prova col classicissimo sciroppo d'acero e sono una vera goduria!






GIAPPONE... siamo già da queste parti?!

Ebbene sì, la Carovana dell'Abbecedario Culinario Mondiale ha già sfangato la metà dell'alfabeto!

Siamo già arrivati alla letterina K rappresentata da Kyoto, in Giappone.

Kyoto (foto presa QUI)

Ovviamente la Gata s'è un pò persa per strada, ma per questa volta è riuscita a prendere al volo la Carovana,  proprio mentre le passava sotto al naso!!! :D

Il Giappone, il Paese del Sol Levante, è ospitato dall'Amica Sabrina del blog "Nato sotto il Cavolo" e ne ha scritto un post stupendo, che vi invito caldamente ad andare a leggervi :)

Mi fa un piacere immenso riuscire a partecipare a questa tappa, anche se arrivo all'ultimo momento e con un piatto che non è poi così scenografico, ma non è malvagio... anche se son convinta che il problema non sia la ricetta in sè, quanto in chi l'ha eseguita... ovvero io! :DDD



L'ho presa dal "solito" Mangiamondo e ho avuto un attimino di difficoltà perchè nella ricetta parla di cipollotti tagliati a julienne, che poi vanno montati su uno spiedino...

Ma come si fa a far stare su uno spiedino, della verdura tagliata a julienne senza metterci qualcosa che la tenga insieme?!... Così ho fatto un pò di testa mia e i cipollotti li ho tagliati a pezzi... :D

Per il resto tutto uguale alla ricetta, che vi presento:

YAKITORI
(Spiedini di pollo e cipollotti)

1 kg di filetto di pollo (il petto)
1/2 tazza di Sake
3/4 di tazza di salsa di soja
1/2 tazza di Mirin
2 cucchiai di zucchero
1 tazza di cipollotti tagliati a julienne (io 5 cipollotti tagliati a rondelle spesse 2 cm circa)

Tagliare il pollo a pezzi.


Mescolare in un pentolino il sake, la salsa di soja, il mirin, lo zucchero e portare a ebollizione.


Cuocere 2 minuti e far raffreddare.

Infilare negli spiedini, alternandoli, i pezzi di pollo e i cipollotti.

Cuocerli sulla griglia e spennellarli con la salsa.

Per rendere il piatto esteticamente più carino, ho lavato e aperto nel senso della lunghetta, i gambi verdi dei cipollotti, li ho tagliati a strisce larghe 3-4 cm e le ho intrecciate, creando un fondo su cui posare gli spiedini :)

Ho approfittato dell'occasione anche per inaugurare la piastra che vedete in foto.

E' una sorta di "testo" che ho comprato in un negozio di casalinghi durante la mia ultima risalita dai miei, a Ferrara.

Da una parte si può usare come "griglia" mentre dall'altra è liscia e si può usare per cuocere le piadine o il testo (la "focaccia" tipica di umbra) o anche i pancake! ^^

E' dotata anche di manico di legno, che però non ho montato, così riesco a riporla negli armadietti in cucina :)


venerdì 15 maggio 2015

PAGNOTTELLA ALLO YOGURT DI SOYA, con CURCUMA, POMODORI SECCHI e lievito naturale

Da quando a La Fabrica del Gusto mi hanno dato il panetto di lievito madre, che da allora nutro e accudisco come un bimbo... e infatti l'ho chiamato proprio Bimbo... non ho più smesso di panificare! :D

Improvviso molto, mescolo varie farine e ogni volta il risultato è ovviamente diverso, ma ultimamente riesco "anche" ad avere un pane morbido e profumato!

Con i primi si avvertiva molto sia l'odore che il sapore "acido" del lievito madre, ma lo mangiavamo lo stesso perchè è pur sempre un sapore più vero e naturale... In fondo, penso succedesse la stessa cosa anche alle nostre Nonne o Bisnonne quando facevano il pane in casa... Il lievito madre è VIVO e, non so eh?... credo risenta molto anche dell'umore di chi lo tratta...

Si vede che in quel periodo non stavo proprio apposto nemmeno io... ero acida forse?! :DDDDD

Comunque, ho aumentato un pò la quantità di acqua rispetto a prima, in modo da avere un panetto al limite dell'appiccicoso, quando lo metto a lievitare.

O forse è solo cambiata la temperatura, essendo più caldo la lievitazione viene meglio, che ne so! oO

Non ho studi scientifici alle spalle e dovrei prendermi il tempo di leggere, questo certamente sì! :P

Ad ogni modo, mi diverto tantissimo a sperimentare e questa che vedete sotto, è il risultato delle sperimentazioni di ieri! ^^

PAGNOTTELLA con YOGURT DI SOYA
aromatizzata con CURCUMA
e POMODORI SECCHI

200 g di lievito naturale rinfrescato
200 g di acqua a temperatura ambiente
1 vasetto di yogurt bianco Alprosoya
1 cucchiaio di olio evo
2 cucchiaini rasi di sale fino
2 cucchiaini colmi di Curcuma
300 g farina Manitoba Molino Bianchi
100 g farina Cereali Misti bio Molino Agostini
50 g farina Granito Molino Bianchi (è una semola molto fine)
80 g ca. farina "0" Molino Bianchi
+ altra farina "0" Molino Bianchi q.b. per "asciugare" il panetto
+ altra farina q.b. Granito Molino Bianchi per la spianatoia e la pagnottella stessa, quando pronta da infornare
14-15 pezzi di pomodori secchi sotto'olio

Tamponare i pomodori sott'olio per eliminare l'olio in eccesso, ma NON buttare lo scottex con cui si fa  questa operazione, servirà poi....

Fatto tutto con il mio fidato Kenwood, ma si può fare anche a mano, facendo un pò più di fatica.. :)

Prepararsi la quantità necessaria di lievito madre rinfrescato (in questo caso i 200 g) lasciandolo coperto ma a temperatura ambiente almeno un paio d'ore prima di impastare.

Spezzettarlo nel cestello della planetaria senza schiacciarlo troppo tra le dita, mettere l'acqua e scioglierlo montando il gancio "farfalla" in silicone (usando questo anzichè quello in metallo, ho notato che il lievito si scioglie meglio).

Quando completamente sciolto, unire lo yogurt, l'olio e la curcuma e miscelare con cura a velocità bassa.

Mescolare in una ciotola a parte tutte le farine (quelle indicate col loro peso tra gli ingredienti) quindi unirle alla "pappa" di lievito e impastare col gancio ad uncino, fino a che l'impasto rimane tutto attaccato al gancio.

Staccarlo delicatamente dal gancio facendolo ricadere sul fondo del cestello, quindi rimpastare nuovamente aggiungendo man mano altra farina "0" se risulta troppo appiccicoso.
Deve restare piuttosto morbido, come impasto, al limite dell'appiccicoso, come dicevo all'inizio, ma comunque lavorabile a mano.

Trasferirlo sulla spianatoia leggermente infarinata, lavorarlo ancora a mano per qualche minuto, quindi allargalo e posarvi al centro i pomodori tagliati a striscioline.

Chiudere la pasta su stessa, inglobando i pomodori, e impastare per aiutarne la distribuzione.

Se durante questa operazione affiora un pò di olio, unire poca farina fino a riavere l'impasto come prima.

Prendere una ciotola di vetro o di ceramica, ungerne bene tutto l'interno con lo scottex usato per tamponare i pomodori secchi, disporvi al centro il panetto, coprire con pellicola trasparente, anch'essa unta allo stesso modo nella parte che rimane all'interno della ciotola e mettere a lievitare in forno spento (al limite, con la sola lucina di cortesia, accesa).

Il mio è raddoppiato in 5 ore.

Ribaltare il pane così lievitato sulla spianatoria infarinata, trasferirlo in uno stampo di carta usa e getta o in una teglia antiaderente da 24 cm di diametro, appiattirlo leggermente senza sgonfiarlo troppo, spolverare con un pò di farina Granito Molino Bianchi e praticare i tagli a losanga.

Lasciare riposare un'oretta, coperto con la stessa pellicola di prima.

Scaldare il forno a 200° e cuocere la pagnottella per 40-45 minuti o fino a che appare bella dorata in superficie.

Capovolgerla e se la parte inferiore risulta ancora un pò umida, reinfornarla così girata, per altri 10 minuti.

Lasciar freddare togliendola dalla teglia o dallo stampo, su una gratella di metallo quindi servire affettata sottilmente.

Una volta tagliata sono rimasta sbalordita dall'esplosione di colore dato dal giallo della Curcuma e dal rosso dei pomodori!!!

E' una gioia anche solo guardare le fette e poi si sa che la Curcuma fa bene per un sacco di cose!!! ^^




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