venerdì 27 dicembre 2013

TORTA DI RISO DELLA ZIA AURELIA

In questi giorni di bargordi mangerecci, dove lo Spirito di Natale si misura a suon di tortellini e panettoni (dei primi mangiati due piatti colmi, dei secondi appena un paio di fettine sottili come un'ostia....) la Mamma CriCri ha pensato bene di tentarci con.... un dolce che non mangiavo da un'eternità!!!

Ovvio che l'ho seguita passo-passo e mi sono segnata dosi e procedura, che non la ricordavo affatto difficile da fare, ma ognuno la fa a modo suo e io volevo proprio la SUA o meglio... quella che gira in famiglia, che sarebbe la...

TORTA DI RISO 
DELLA ZIA AURELIA

2 teglie d'alluminio usa e getta da 6 porzioni ciascuna
1,5 lt. di latte 
300 g di riso carnaroli
150 g di zucchero semolato + q.b.
250 g di farina di mandorle 
250 g di cedro candito
1 limone
6 uova
Liquore di Mandorla Amara q.b.



Sulla scelta del latte totale libertà.
Mamma ha usato quello scremato a lunga conservazione.


Portare a bollore quindi versare il riso, una presa di sale e portare a cottura fino a che il riso è morbido.


Spegnere e lasciare freddare a temperatura ambiente in una ciotola capiente.


Quando il riso è freddo o appena tiepido, aggiungere gli altri ingredienti incorporandoli bene uno alla volta, ovvero, la scorza grattugiata del limone (meglio se bio!), la farina di mandorle, lo zucchero e quindi il cedo candito fatto a pezzetti piccoli.


Quando tutto amalgamato, aggiungere le uova precedentemente sbattute (ma non montate!) e rimescolare per incorporale al composto.


Ungere bene di burro due teglie d'alluminio usa e getta, suddividere equamente il composto all'interno delle stesse, smuovendole per farlo livellare.


Cospargere di zucchero la superficie di ogni teglia, infornare e cuocere a 200° per 20-25 minuti ogni teglia.


Appena risulteranno belle dorate, estrarre dal forno e irrorarle con il Liquore di Mandorla Amara (quello che ho io l'ho acquistato tempo fa nella nostra Enoteca preferita in Umbria... per poi scoprire che... è fatto nella mia Ferrara!!!! :*DDD ) e con uno stuzzicadenti bucherellarne la superficie così da agevolare il passaggio dell'aroma all'interno della torta.

Lasciare raffreddare bene, tagliarle a cubetti o a losanghe, infilare in cima ad ognuna uno stuzzicadenti che servirà all'ospite per mangiarsi in un solo boccone (massimo due) questa vera delizia!!! :P***



domenica 24 novembre 2013

TORTA DI SANTIAGO per fare tappa in SPAGNA!

Manco da mesi all'appuntamento con il nostro bellissimo Abbecedario Culinario della Comunità Europea...

Manco da così tanto, che non ricordo nemmeno più qual'è l'ultima tappa cui ho preso parte... 

Non sto a dilungarmi sui motivi, so solo che mi manca da morire non poter partecipare... ma questa volta non me la lascio scappare questa "fermata"!!! :)

Siamo già arrivati in SPAGNA, che viene ospitata nel blog di Francesca, con la lettera P di Paella :)

Mai stata in Spagna, ma complici certe letture (La Mano di Fatima e La Cattedrale del Mare di Ildefonso Falcones, in primis) ma soprattutto un film visto in tv un paio di mesi fa.... THE WAY (Il Cammino per Santiago) mi hanno incuriosita parecchio...

In particolare, non so nè credo che sarei mai in grado di affrontare il Cammino di Santiago ma mi affascina tantissimo e cercando notizie in rete, ho trovato che c'è pure un lato "mangereccio" che tiene i Pellegrini con i piedi ben piantati a terra! :D

Dunque, visto che in questo blog si parla prevalentemente di cibo e che, guarda caso, vado matta per i dolci, scoprire che i Pellegrini vengono accolti lungo il cammino con una torta... bè.. non potevo lasciarmela sfuggire no?

Madrid - Capitale della Spagna (foto presa QUI)

Ho cercato e ho trovato parecchie varianti di questa torta... quella che mi ha colpita di più però, l'ho trovata sul sito RICETTE SENZA e l'ho seguita, ma vi ho aggiunto la cannella, che negli ingredienti non era prevista, ma in tutte le altre versioni che ho trovato c'era... e poi mi piace tantissimo come spezia... :P

Ho fatto altre piccole varianti (in rosso) ma se volete seguire alla lettera quella presa "in prestito", cliccate al link indicato sopra ^^

TORTA DI SANTIAGO
(per 8-10 persone)

250 g di farina di mandorle
125 g di zucchero semolato
4 uova
1 bustina di lievito istantaneo per dolci non vanigliato (17 g)
3 cucchiai di olio evo
1 cucchiaino colmo di cannella in polvere
buccia grattugiata di un limone bio
farina q.b. per la teglia
carta forno
zucchero a velo
burro q.b.
sagoma della Croce di Santiago per decorare
tortiera da 26-28 cm di diametro
Forno caldo a 170°

Montare le uova e lo zucchero semolato fino ad avere un composto chiaro e spumoso.

A parte, mescolare insieme la farina di mandorle, la cannella, la buccia di limone e il lievito, quindi unire al composto di uova mescolando dal basso verso l'alto per non far smontare il composto.

Unire quindi l'olio evo e rimescolare con cura.

Da un foglio di carta forno, ritagliare la sagoma del fondo della teglia, posandovi sopra la stessa tracciando con una penna la circonferenza e ritagliare.

Con un pò di burro, sporcare appena il fondo della teglia e poi tutto il bordo della stessa.

Infarinare con un pò di farina solo il bordo.

Sul fondo far aderire il foglio di carta precedentemente ritagliato.

Versare il composto della torta e farlo livellare ruotando delicatamente la tortiera, ma senza sbatterla sul piano altrimenti "sgonfia" l'aria che abbiamo fatto incorporare prima.

Infornare a forno già caldo a 170° per circa 35-40 minuti. E' pronta quando alla prova stecchino, risulta asciutto.

Far freddare bene, capovolgere su un piatto grande, eliminare delicatamente la carta forno e ricapovolgere sul piatto di portata.

Ritagliare la sagoma della Croce di Santiago (io l'ho presa dal web), posarla al cento della torta, spolverizzare di zucchero a velo quindi togliere delicatamente la sagomina et voilà... non saremo sul Cammino, ma almeno ci gustiamo qualcosa di veramente semplice e buono!








domenica 3 novembre 2013

TORTINA "FIN TROPPO FACILE" :)

Anche a me, ogni tanto, piace "giocare facile" e mi lascio sedurre dai preparati per dolci... sì insomma, di quelli che basta sbatacchiarli in una ciotola con un altro ingrediente o due freschi et voilà, ti ci fai la tua "porcafigura"! :DDD

ops.. si può dire "figura" sul blog?! :DDD

Veniamo al dunque... Tempo fa mi sono caduti nel carrello ben DUE pacchettini di quelle robe che ho detto sopra... uno per dolci/biscotti al pistacchio e un altro alle noci...

Nel w-e abbiamo avuto ospiti i miei Suocerini e non avevo preparato nessun dolce... strano? bè si, da me... Così sono scesa in dispensa/garage e sgarufando tra i vari pacchetti e pacchettini di farine, mi sono saltati fuori quei due composti... solo che quello ai pistacchi, purtroppo, sul fondo era rotto... e così ho dovuto buttare tutto... :(((

S'è salvato quello alle noci... sono corsa in casa, ho acceso il forno, ho imburrato e infarinato la teglietta e mi sono messa all'opera... che, anche se era davvero semplicissimo da fare, non potevo non dargli il mio personalissimo contributo... e pregando tutti i Santi (visto che siamo di periodo) che anzichè una ciofeca, ne venisse fuori una buona...

TORTINA FIN TROPPO FACILE
(alle noci e pistacchi)
(per tortiera da 18 cm. di diametro)

1 busta di preparato per Torta alle noci
1 mela fuji non troppo grande
30 g di bacche di goji
2 cucchiai colmi di pistacchi tritati
2 uova
60 g di burro morbido
1 cucchiaino colmo di lievito per dolci

per decorare:
zucchero a velo
sciroppo di riso o miele liquido
bacche di Goji
pistacchi tritati
3 o 4 noci


In una ciotola amalgamare bene le uova con il burro a formare una cremina, quindi unire il preparato per Torta alle noci, i pistacchi tritati e il lievito e mescolare molto bene.
Incorporare poi le bacche di goji e la mela precedentemente sbucciata, privata del torsolo e ridotta a pezzettini.

Versare il tutto in una teglietta da 18/20 cm. di diametro, imburrata e infarinata, cospargere quindi la superficie di zucchero di canna e cuocere a 180° per una mezz'oretta o fino a quando, alla prova stecchino, risulterà ben cotta.

Una volta freddata, metterla su un piatto, spolverare di zucchero a velo, decorare con bacche di goji e pezzetti di noce passati nello sciroppo di riso o nel miele liquido, trasferire sul piatto di portata e servire.

Devo dire che, nonostante le mie (ed altrui) perplessità, è venuta invece buonissima!!!

E il giorno dopo è ancora più buona :)

domenica 27 ottobre 2013

BISCOTTINI AL COCCO

Era da parecchio tempo che non preparavo dei biscotti...

Volevo far qualcosa di sfizioso ma senza stare ad impazzire troppo con tagliabiscotti e formine varie... non sono in vena di "precisionismo" in questi giorni :DDD

Sono scesa di sotto, in dispensa, e ho trovato un pacchetto di farina di cocco... ummmm... cocco, cocco... ci sono!!!

La ricetta dei biscotti al cocco casca proprio a fagiolo, visto che è tra quelle che mi sono state chieste di provare da questo sito di ricette di cucina! ^__________^

Sono semplicissimi, li può fare anche un bambino ma, soprattutto.... non contengono nè burro, nè olio!
OK... hanno parecchio zuccchero... e il cocco non è precisamente "dietetico"... e hanno due uova... e uffaperò! :DDDD

BISCOTTINI AL COCCO
(per circa una 50na di biscottini)

170 g di farina di cocco
180 g di zucchero semolato
40 g di farina "00"
2 uova
forno 150° statico

In una ciotola mescolare bene farina di cocco, zucchero e la farina "00" quindi unire le due uova e impastare aiutandosi prima con un cucchiaio di legno quindi con le mani.

Compattare bene il tutto, coprire con un piatto e lasciare riposare 10 minuti.

Foderare la placca del forno con un foglio di carta forno e accendere lo stesso portandolo a 150°.

Formare delle palline non troppo grandi e possibilmente tutte uguali.

Per comodità ho usato un misurino a "cucchiaino" da 5 ml, prelevando così quantità di impasto sempre uguali.

Disporre le palline a distanza regolare coprendo tutta la placca del forno.

Una volta sistemate, imprimete leggermente al centro con il fondo di un cucchiaio di legno, così da creare una cavità e appiattire un pò i biscottini.

Si creeranno così delle spaccature sul bordo dei biscottini, va bene, avranno un tocco "rustico" che secondo me ci sta bene.

Infornare e lasciare cuocere per circa 20 minuti. 

Quando i biscottini saranno dorati, sfornare e farli freddare su una griglietta.

Sono una roba goduriosissima!!!!!

Quando li addentate, hanno la crosticina superficiale che fa "crock" ma poi dentro sono morbidi e un pò "gommosi" e volano in bocca peggio delle ciliegie!!!!

Basti dire che, quando ho proposto la ricetta al Compare, mi ha detto tutto schifato "ma a me il cocco non piace! che li fai a fare??" e io "bè al massimo me li godrò io!" ... i cavoli!!!!

C'era un profumino dentro casa!!!! :P***

E quando finalmente s'è deciso ad assaggiarne uno, con aria schifatissima (peggio dei gatti quando sono costretti a bere da una ciotola di acqua "vecchia" di un 'ora... salvo poi beccarli a lappare a quattro palmenti da quella di una pozzanghera!!!!) è stata la fne!!! 

Insomma... tolti 20 biscottini regalati... il resto ce li siam pappati! :DDD


giovedì 24 ottobre 2013

CROCCHETTE DI PATATE... e le voglie impazzano! ^^

Continuo sul "filone" delle voglie culinarie... niente paura, nessun bebè in arrivo... magari!
Almeno avrei un'ottima scusa... :DDD

Questa volta è il turno delle CROCCHETTE DI PATATE e per farle m'è capitata una ricettina niente male sotto mano... che però ho voluto alleggerire omettendo le uova nell'impasto, inoltre ho voluto dare un tocco un pò "esotico" aggiungendo un bel tono di giallo dato dalla CURCUMA, che fa pure bene! ^^

Semplicissime, quasi una non-ricetta!

CROCCHETTE DI PATATE
ALLA CURCUMA
(per circa 30-35 crocchette piccole) 

1 chilo di patate (io quelle dalla buccia rossa di Colfiorito)
sale grosso q.b.
40 gr di parmigiano grattugiato
noce moscata q.b.
pepe bianco macinato q.b.
1 cucchiaino colmo di curcuma
pangrattato q.b. (io non l'ho messo)
Fleur de sel de Camargue Le Saunier per il tocco finale...

Per la panatura:
2 uova
pangrattato q.b.

Per friggere:
1 litro di olio di semi di arachidi di buona qualità

Mettere in una pentola capace e dai bordi alti le patate, coprire con acqua fredda e portare a bollore fino a quando le patate saranno morbide (infilare uno stecchino di legno, se penetra facilmente, sono pronte).

Salare l'acqua quando questa prende il bollore, ma non eccessivamente in quanto già il parmigiano grattugiato conferirà sapore alle crocchette.

Scolare e schiacciare con lo schiacciapatate in una ciotola capiente.
Unire il formaggio grattugiato, una macinata generosa di noce moscata, una di pepe bianco, la curcuma e (se l'impasto vi sembra troppo "umido", il pangrattato).

Lavorare bene l'impasto per amalgamare tutti i sapori quindi, appena la temperatura dello stesso, permette di metterci le mani, compattate e impastate a mano sempre nella ciotola.

Ora passare a formare le crocchette prelevando palline di impasto grosse quanto una pallina da ping-pong (circa eh?) e dare loro la forma che si preferisce (io a cilindretto) compattando bene.

Preparare due ciotole con dentro l'una le uova aperte e ben sbattute e nell'altra il pangrattato.

Passare le crocchette prima nell'uovo poi nel pangrattato e disporle su un vassoio.

Scaldare bene l'olio (almeno a 170 gradi) in una padella/casseruola che permetta di immergere completamente le crocchette quindi friggerle un pò alla volta scolandole su carta paglia o carta assorbente da cucina.

Come tocco finale, cospargere di Fleur de Sel (Fior di Sale) della Camargue, se si vuole fare scena, altrimenti con normale sale fino e servire belle bollenti ^_________^

Per quanto mi riguarda, le ho fritte tutte, poi io e Compare ce ne siamo mangiati una decina a testa mentre le altre le ho congelate, pronte per essere gustate in un'altra occasione, semplicemente scaldandole bene prima in forno! ^^

domenica 13 ottobre 2013

ARANCINI DI RISO... A MODO MIO

Dire ARANCINI DI RISO e pensare alla mia Nonna Materna è un tutt'uno...
Li faceva di rado perchè quando ero piccola non avanzava quasi mai il ragù di carne, che andava spazzolato via con la pasta del pranzo e, abituati da sempre a fare economia, campando in 5 con due stipendi (nonno, nonna, mamma, papà e io... più qualche gatto...) l'avanzo era proprio "oro"...

Così quasi di nascosto, metteva via quel pochino che magari rimaneva sul fondo della pentola e congelava... e quando ne aveva abbastanza da farci quei 9-10 arancini di riso, si metteva all'opera...

Lei era SICILIANA di Palermo e certe cose andavano fatte con tutti i crismi, c'erano dei riti cui non voleva assolutamente rinunciare e quindi, fare con lei delle ricette di cucina "della tradizione" era sempre una lotta... perchè per noi "tradizione" si intendeva quella di Ferrara... e lei invece per ricette di casa intendeva proprio quelle di casa sua, della sua città, Palermo... alla fine veniva fuori un pout-pourri di sapori e profumi dentro quella cucina da far resuscitare i morti... La mia Nonnina era troppo avanti per quei tempi...  :*)

Comunque, premessi un pò di ricordi d'infanzia e premesso anche che la mia versione non è assolutamente rispecchiante quella originale, se non nel fatto che nell'arancino è nascosta una sorpresa...  passo al lato pratico e ve la racconto... ^^

ARANCINI DI RISO
A MODO MIO

200 g di riso parboiled integrale
1 cucchiaio di Soyu bio
pane grattugiato q.b.
olive piccole saporite in salamoia
origano secco bio
1 cucchiaio raso di semi di sesamo nero bio
olio evo q.b.
carta forno

Il giorno precedente cuocere il riso integrale in una pentola con un volume d'acqua pari al doppio del volume del riso stesso e lasciar cuocere fino a completo assorbimento del liquido.

A cottura ultimata, condire con il Soyu, mescolare bene, coprire con il coperchio e lasciare freddare a temperatura ambiente. Quando freddo, mettere tutto in frigorifero.

Tostare il sesamo nero in un pentolino antiaderente e mettere in una tazzina a freddare.

Scolare e schiacquare bene dalla salamoia le olive, quindi condirle con un cucchiaio di olio evo e origano secco e tenere in un vasetto ad insaporire fino al giorno successivo.

Io ho usato delle olive regalatemi dalla mia Amica e Vicina di casa, Grazia, che me le ha portate dalla Puglia e fatte dai suoi genitori, una roba goduriosissima :*)))

Mentre per l'origano, ne avevo quest'estate un bel vasone in giardino e mamma me lo ha raccolto, legato in mazzetto e posto ad essiccare e quindi me lo ha "sbriciolato" e messo in vasetto... buonissimo e superbio! :DDD

Il giorno successivo, riprendere il riso cotto e con un porzionatore da gelato, formare tante palline e disporle su un vassoio leggermente unto (per facilitarne poi il distacco).

Snocciolare le olive, prendere una pallina di riso alla volta, posandola al centro della mano e farvi un incavo col dito al centro, dove va infilata un'oliva (o due, se sono piccole), quindi ricompattare bene la pallina e rimetterla sul vassoio.
Finito questo lavoretto, mescolare il pangrattato con i semi di sesamo neri precedentemente tostati e rotolarvi le palline di riso.

Foderare di carta forno la placca del forno (preriscaldate lo stesso, a 200°) e irrorate con olio evo, che poi spargerete bene con la mano.

Disporvi gli arancini di riso a distanze regolari (mi piace una certa simmetria...) e portare a cottura per una mezz'ora o fino a che gli arancini saranno dorati.

Sono ottimi caldi, ma anche il giorno dopo, da freddi mi sono piaciuti un sacco.

Con questa ricetta partecipo a ben due raccolte ^^

SALUTIAMOCI  l'ormai  conosciutissimo progetto di Brii, Lo, Roberta, Stella e Barbara di  Ravanello Curioso che ci permette di "giocare" tra i fornelli con occhio attento e premuroso per la salute nostra e dei nostri cari e che, per il mese di Ottobre vedere protagonista il RISO INTEGRALE e ci ospita nella cucina di GIULIANA nel suo blog SATSUKI EN CUISINE :)


e ORIENTALEGGIAMO? ideato da Viviana B. nel suo simpaticissimo blog NONSOLOBOTTE ^^ 

Se volete potete partecipare con tutte le ricette che vorrete, purchè contengano ingredienti tipici della cucina orientale, anche se utilizzati (come nel mio caso) non solo per piatti di questa tradizione :)
Non ha una vera e propria scadenza, ma Viviana vorrebbe arrivare ad avere un bel pò di ricettine per fare un pdf a Natale... se poi si continua anche dopo a "produrre", tanto meglio... perchè di "mangiar bene" non si finisce mai! ^________________^


lunedì 5 agosto 2013

CRUMPET CON PESCHE... sognando la cucina di Mr. Gordon Ramsay :)

Aria di vacanza, caldo da morì, voglia di relax alle stelle e sprint in cucina quasi raso terra... ma l'appuntamento con l'ABBECEDARIO CULINARIO DELLA COMUNITA' EUROPEA va avanti alla grande e io arranco sempre più... sono in ritardo di un giorno... l'appuntamento dedicato alla letterina J ospitata da ALEX per l'INGHILTERRA è infatti scaduto ieri 4 agosto e io ieri sera ho cucinato quel che propongo qui sotto... ma poi dopo cena, ero talmente LESSA che non ho avuto nemmeno la forza di accendere il pc e buttare giù un post decente...

Spero che ALEX e tutte voi possiate perdonarmi e accettarmi lo stesso... io ci provo... male che vada sarà una ricetta in più nel mio carnet... ^_____________^

Gliel'ho visto fare in TV a quel super-figo-chef di Gordon Ramsay... ho scritto al volo gli ingredienti mentre lui saltava di qua e di là nella sua fantasticissima cucina... ma è davvero casa sua?? e davvero quel bulldog che ruzzola in giardino è suo?... se la risposta è SI allora lo adoro ancora di più... anche se la maggior parte delle volte cucina cose che io non potrei nemmeno assaggiare, piene d'aglio e peperoncino come sono... :DDD

Poi ho cercato in internet se c'era la ricetta del suo CRUMPET ALLE FRAGOLE e l'ho trovato... ma gli ingredienti e le quantità erano leggermente diverse e allora ho fatto un pò di testa mia, sostituendo inoltre le fragole con le pesche, che sono più di stagione :)

Perciò beccatevi questo...



CRUMPET ALLE PESCHE
dosi per 4/6 persone

per il crumpet:
180 g di farina 00
1 cucchiaio di zucchero
2 cucchiaini di lievito per dolci non vanigliato
1 pizzico di sale
200 ml di latte scremato (ma se intero è meglio)
150 ml di acqua fredda
burro q.b. (4-5 fettine piccole)
olio evo q.b.

per il caramello di pesche
400 g di pesche già pulite e tagliate a tocchetti
1 limone bio
100 g di zucchero semolato

Setacciare in una ciotola tutti gli ingredienti secchi del crumpet (farina, zucchero, lievito).
Scaldare il latte con un pizzico di sale e quando ben caldo, aggiungere l'acqua fredda, mescolare quindi unire alla parte secca mescolando con una frusta per non formare grumi.
Deve venire una sorta di pastella o besciamella molto morbida, quasi liquida.
Coprire e lasciare lievitare a parte.

Ora mettere in una padella antiaderente lo zucchero ben sparso sul fondo della stessa, accendere il fuoco e non toccare fino a quando è praticamente ben sciolto e caramellato. 
A questo punto aggiungere le pesche tagliate a tocchetti e far girare (attenzione agli schizzi perchè le pesche sono fredde) quindi unire la buccia grattugiata del limone bio e il succo spremuto dello stesso.

Portare a cottura fino a che il succo si sarà addensato ma la frutta deve essere ancora ben visibile.

Spegnere e tenere da parte.

Prendere un'altra padella antiaderente, ungere bene tutto l'interno, scaldare e versare quindi il composto del crumpet (deve avere in padella uno spessore di un dito circa).

Far cuocore fino a che in superficie e tutto intorno si saranno formate delle belle bollicine, quindi distribuire tutto intorno, tra padella e pastella, in modo che scivolo sotto questa, i fiocchetti di burro.

Smuovere la padella sul fuoco in modo che il crumpet si stacchi dal fondo, aiutandosi magari anche con una palettina di plastica, quindi girarlo facendolo scivolare su un piatto e quindi metterlo capovolto di nuovo in padella.

Finire di cuocere un altro paio di minuti quindi far di nuovo scivolare sul piatto di portata.

Distribuire su tutta la superficie del crumpet la composta di pesche e caramello e servire.

Ci è piaciuto sì... ma se devo essere sincera, somiglia moltissimo a dei pancake senza uovo... e se dovessi proprio scegliere... preferisco i pancake... ^____________^

sabato 27 luglio 2013

TORTA ALLA FRUTTA DI ILENIA BAZZACCO

Un paio di giorni fa Il Compare è rimasto folgorato da una torta, postata su FB da Ilenia Bazzacco.

Chi è Ilenia Bazzacco?! 

Ma una dei tre finalisti della primissima edizione italiana di Master Chef, è arrivata terza, ma se fosse stato possibile un pari-merito, l'avrei vista sul podio insieme a Spyros, buttando giù a colpi di fianchi la seconda classificata... come si chiamava?! boh... :DDD




QUI c'è il suo blog :)

Si capisce che io e Compare la stimiamo molto? 

Evabbè... dopo questa sviolinata, veniamo al sodo anzi, al dolce... ^^

Semplicissima da preparare, si fa in quattro e quattr'otto ma, ovviamente, ci abbiamo messo anche del nostro, poca roba eh (evidenziato in rosso)... :DDD

TORTA ALLA FRUTTA di Ilenia Bazzacco

200 g di farina "00"
60 g di farina di riso
60 g di burro
60 g di zucchero semolato
120 g di latte di soya
q.b. di zucchero di canna (tipo chiaro)
2 uova
1 bustina di lievito per dolci (16 g non vanigliato)
la punta di un cucchiaino di semi di vaniglia 
2 banane
3 pesche noci mature
4 prugne rosse mature
succo di limone q.b.
farina e burro q.b. per ungere una tortiera a cerniera (noi da 24 cm di diametro)
zucchero a velo q.b.

Accendere il forno e portarlo a 180°

Lavare, sbucciare e tagliare a tocchetti un pò grossi la frutta (le banane a rondelle spesse un paio di cm.) spruzzare di limone e mescolare perchè non scuriscano e tenere da parte.

In una ciotola setacciare le due farine con il lievito.

Montare le uova con lo zucchero e la vaniglia fino ad avere una crema chiara e spumosa.

Aggiungere il latte di soia sempre montando quindi il burro sciolto ma non caldo (noi l'abbiamo fuso a bagnomaria poi lasciato raffreddare a temperatura ambiente... ).

A questo punto, sempre con la frusta in funzione (noi abbiamo fatto tutto con la planetaria...) incorporare poco alla volta le farine precedentemente setacciate con il lievito, fino a completo assorbimento (l'impasto deve "scrivere").

A questo punto imburrare la teglia, infarinare, versarvi il composto facendolo livellare bene su tutto il fondo, ma senza sbatterlo sul piano di lavoro altrimenti l'aria incorporata se ne va...

Ora distribuirvi sopra la frutta, cospargere di zucchero di canna tutta la superficie e mettere in forno, abbassandolo però a 170° per circa 40-45 minuti.

Fate la prova stecchino per verificarne la cottura.

A torta cotta, posatela su una gratella e toglietela dalla tortiera solo quando è completamente fredda.

Corspagere di zucchero a velo per un tocco "estetico" in più e gustate! ^___________^

Personalemente, ci vedrei benissimo vicino una bella pallina di gelato alla crema o alla vaniglia... :P****

Ti potrebbe interessare anche...

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

Postato da: